Gli spari, l'arma, il ruolo della sicurezza: cosa sappiamo sull'attentato a Trump

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Getty / Credit: Raffaele Mastrolonardo. Fonte: New York Times

Introduzione

Spari contro l'ex presidente Usa durante un comizio a Butler in Pennsylvania. Il tycoon è stato ferito all'orecchio destro. È stato protetto dagli uomini del Secret Service e poi portato in un ospedale della zona. Lui stesso, poco dopo l'aggressione, ha fatto sapere di stare bene. A sparare, da un tetto, è stato il 20enne Thomas Matthew Crooks, identificato dall'Fbi. L'aggressore è stato ucciso. Inoltre, secondo quanto riferito dalle autorità locali, l’attentatore aveva materiale esplosivo nell'auto con la quale ha guidato fino al comizio e, secondo il Nyt, anche nella sua casa. In più, secondo quanto riferito dalla Cnn, il giovane era stato avvistato fuori dall'evento dalle forze dell'ordine locali, che lo avevano ritenuto sospetto: le autorità hanno annunciato via radio di tenerlo d'occhio e l'informazione è stata trasmessa anche al Secret Service. Le indagini sono in corso. Nell'attentato è rimasto ucciso anche un partecipante al comizio, un ex pompiere. Fbi: "L'attentatore di Trump ha agito da solo, non abbiamo identificato alcuna ideologia legata all'attentato".

Quello che devi sapere

L'attentato a Trump

  • Cinque minuti di terrore: questo il lasso di tempo che ha fatto piombare gli Stati Uniti in uno dei momenti più bui della loro storia. Donald Trump è stato ferito all'orecchio destro mentre stava parlando ad un comizio a Butler, in Pennsylvania, l'ultimo prima della convention a Milwaukee che lo incoronerà ufficialmente candidato alla Casa Bianca. A sparare all’ex presidente, con un fucile, è stato il 20enne Thomas Matthew Crooks. Uno dei partecipanti al comizio è morto. L'attentatore è stato ucciso. Ecco tutto quello che sappiamo, fino ad ora, sulla dinamica dell’aggressione

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Gli spari

  • Erano trascorsi circa 15 minuti dall'inizio del comizio e l'ex presidente stava parlando dell'ondata di migranti che hanno "invaso" gli Stati Uniti. Poi un rumore di spari, con il tycoon che ha portato la mano all'orecchio destro. Subito cinque uomini e donne del Secret Service si sono lanciati su di lui e lo hanno buttano a terra, dietro al leggio. Alle sue spalle la folla terrorizzata urlava e cercava di trovare un riparo. Si sono sentiti altri spari, circa otto. "Le scale sono pronte", hanno ripetuto gli agenti del Secret Service, raggiunti sul palco da altri con fucili d'assalto. I sostenitori di Trump erano allibiti, alcuni addirittura filmavano la scena

I momenti dopo gli spari

  • Quando è arrivata la notizia che l'attentatore era stato abbattuto, gli agenti si sono preparati a far scendere Trump dal palco, facendogli scudo con il loro corpo. Ma prima di fare le poche scale fino al Suv in attesa, si è sentito l'ex presidente chiedere delle sue scarpe, che aveva perso nella concitazione. "Fatemi prendere le scarpe", ha ripetuto, mentre un agente notava: "Ha la testa insanguinata". "Signore, dobbiamo muoverci", ha detto un altro. L'ex presidente quindi si è rialzato, sempre circondato dai suo agenti, alzando il pugno verso la folla e urlando: "Lottiamo, lottiamo, lottiamo"

La ferita all'orecchio e le cure

  • Trump è stato colpito all’orecchio destro, da dove scorreva una copiosa quantità di sangue. È stato portato in un ospedale della zona, dove ha ricevuto le prime cure. "Mi hanno sparato un proiettile che mi ha perforato la parte superiore dell'orecchio destro", ha raccontato poi lui stesso sui social. L’ex presidente "sta bene e ringrazia le forze dell'ordine e i primi soccorritori per la loro rapida azione dopo questo atto atroce", ha fatto anche sapere il portavoce della campagna, Steven Cheung

 

Chi era lo spettatore rimasto ucciso

  • Nell’attacco è rimasto ucciso uno spettatore, la cui identità è stata rivelata dal fratello con un post su Facebook. L'uomo si chiamava Corey Comperatore ed era un ex capo dei vigili del fuoco di 50 anni: "Il comizio di Trump ha portato via la vita di mio fratello”, ha scritto. Il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro ha affermato in conferenza stampa che l’uomo è rimasto ucciso da un proiettile  dopo che "si è lanciato sulla sua famiglia" per proteggerla. “È morto da eroe", ha aggiunto Shapiro

Chi è l'attentatore

  • Secondo quanto emerso fino ad ora, l’attentatore è Thomas Matthew Crooks, di 20 anni. Il ragazzo, ucciso dalle forze di sicurezza, era originario di Bethel Park, in Pennsylvania. Stando al New York Times, Crooks ha sparato al candidato repubblicano con un fucile semiautomatico AR-15. E secondo la Nbc, che ha dichiarato di aver visionato le foto del corpo, l'attentatore indossava una t-shirt di uno dei canali YouTube più popolari dedicati alle armi da fuoco, Demolition Ranch

La posizione dell'attentatore sul tetto

  • Secondo il procuratore di Butler, Richard Goldinger, l'attentatore si trovava sul tetto di un edificio adiacente, fuori dall'area dell'evento. "Era necessario un fucile per compiere l'attentato perché era a diverse centinaia di metri di distanza", ha aggiunto

La posizione dell'attentatore sul tetto

Le indagini dell'Fbi

  • L'Fbi intanto ha confermato l'identità dell'attentatore. Le indagini sono ancora in corso e non è chiaro se il ventenne abbia agito come ''lupo solitario'' o abbia avuto dei complici. L'Fbi ha poi smentito che il team di Donald Trump abbia chiesto un rafforzamento delle misure di sicurezza per il comizio a Butler. Le indagini dovranno comunque chiarire come un attentatore armato di un fucile automatico possa essersi avvicinato a 150 metri dall'ex presidente e abbia potuto sparare dall'alto

Fbi: "Tentativo di omicidio"

  • "Questa sera abbiamo avuto quello che chiamiamo un tentativo di omicidio contro il nostro ex presidente Donald Trump", ha detto Kevin Rojek, l'agente speciale responsabile dell'ufficio locale dell'Fbi a Pittsburgh. La polizia federale americana ha precisato che l'autore dell'attentato contro Donald Trump ha agito da solo, sottolineando che finora gli investigatori "non hanno identificato alcuna ideologia correlata" al tentato assassinio. "A questo punto, le informazioni che abbiamo indicano che l'assassino ha agito da solo", ha detto Rojek

Esplosivo in auto e in casa

  • L'attentatore di Donald Trump aveva materiale esplosivo nell'auto con la quale ha guidato fino al comizio, secondo quanto riferito dalle autorità locali. Inoltre, secondo quanto hanno riferito fonti informate al New York Times, oltre al materiale esplosivo nell'auto dell'attentatore la polizia avrebbe trovato un altro ordigno esplosivo in casa

“Attentatore notato dalla polizia fuori dal comizio”

  • In più, secondo quanto riferito dalla Cnn, il giovane era stato avvistato fuori dall'evento dalle forze dell'ordine locali, che lo avevano ritenuto sospetto: le autorità hanno annunciato via radio di tenerlo d'occhio e l'informazione è stata trasmessa anche al Secret Service

La foto del proiettile

  • Intanto sta facendo il giro del mondo l’immagine scattata dal fotografo del New York Times Doug Mills che sembra aver immortalato un proiettile mentre sfreccia sul lato sinistro del volto di Donald Trump. La foto è diventata virale sui social, rilanciata da migliaia di visualizzazioni: "Speravo di fare lo scatto giusto e di non essere colpito io stesso", ha raccontato Mills al Nyt. E secondo Michael Harrigan, agente speciale dell’Fbi in pensione che ha esaminato le immagini ad alta risoluzione, lo scatto "potrebbe assolutamente mostrare lo spostamento dell'aria dovuto a un proiettile. Date le circostanze, se non mostra il percorso del proiettile nell'aria, non so cos'altro potrebbe essere" 

Per approfondire:

Virale la foto del Nyt con il proiettile che sfiora il tycoon

La foto del proiettile

Messaggi di solidarietà negli Usa e da tutto il mondo

  • Dopo l'attentato, Trump ha ricevuto messagi di solidarietà da tantissimi leader mondiali. Lo stesso presidente Joe Biden ha fatto sapere: "Io e Jill siamo grati al Secret Service per aver portato Trump in salvo. Non c'è posto per questo tipo di violenza in America. Dobbiamo unirci come un'unica nazione per condannarla". Il presidente ha anche parlato con il tycoon dopo l'aggressione. Shock e solidarietà sono stati espressi anche dall'ex presidente Barack Obama, l'ex speaker della Camera Nancy Pelosi e il leader dei democratici al Senato Chuck Schumer. L'ex presidente George W. Bush ha definito l'attacco "vigliacco" e uno dei figli del tycoon, Donald jr, ha detto di aver parlato al telefono con il padre che è "di ottimo umore"

Per approfondire:

Biden: grato che Trump sia salvo non c'è posto per violenza in America

I messaggi di solidarietà dall'Italia

  • "Ora prevalga il dialogo sull'odio", il messaggio della premier Meloni. Il ministro degli Esteri Tajani: "Sconvolto, profonda vicinanza agli Usa". Mentre il Presidente della Repubblica Mattarella, in una dichiarazione, afferma: "L'attentato è motivo di grave allarme e forte indignazione. La violenza che, da qualche tempo, ha ripreso a manifestarsi in ambito politico è uno sconcertante sintomo di deterioramento del tessuto civile e del pericoloso rifiuto del confronto, del dialogo, del rispetto della vita democratica. Auguro a Donald Trump e agli altri feriti un pronto ristabilimento ed esprimo cordoglio per il cittadino rimasto vittima di questo intollerabile gesto di odio e di attacco alla libertà"

Per approfondire:

Mattarella: "Attentato è motivo di grave allarme". Le reazioni internazionali

Trump ai sostenitori: "Non mi arrenderò mai"

  • Trump dopo l'attentato non ha perso tempo e, in una mail ai suoi sostenitori, dopo essere stato in ospedale, ha scritto: "Non mi arrenderò mai!", come riportano i media americani. "In questo momento è più importante che mai rimanere uniti e mostrare il nostro vero carattere di americani, rimanendo forti e determinati e non permettendo al male di vincere", ha poi aggiunto in un nuovo post sui social, ringraziato i sostenitori affermando che "è stato solo Dio a impedire che l'impensabile accadesse".

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Da Jfk a Reagan: i presidenti colpiti prima di Donald Trump

I risvolti sulla campagna elettorale

  • L'attentato all'ex presidente Usa avrà conseguenze immense anche sulla campagna presidenziale in corso, già non priva di colpi di scena. A coglierne la portata è stato in primis, e all'istante, Trump: l'immagine del tycoon, con il sangue che cola dall'orecchio sulla faccia e il pugno alzato in segno di lotta mentre lo portano via dal palco subito dopo la sparatoria, è già iconica. "C'è qualcosa nello spirito americano a cui piace vedere forza d'animo e coraggio sotto pressione e Trump con il pugno alzato diventerà un nuovo simbolo. Sopravvivendo a un tentato omicidio, diventi un martire, perché ottieni un'ondata di simpatia pubblica", ha commentato Douglas Brinkley, storico presidenziale della Rice University sentito dal Washington Post, ricordando le somiglianze con quanto accaduto all'ex presidente Theodore Roosevelt, colpito a Milwaukee nel 1912 mentre faceva campagna elettorale nel tentativo di tornare alla Casa Bianca

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La foto iconica del premio Pulitzer

I risvolti sulla campagna elettorale