"Israele e Hamas hanno concordato il quadro generale di un accordo" che prevede una tregua e il rilascio degli ostaggi a Gaza, "ma il lavoro non è ancora finito". Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. "Il lavoro non è ancora finito e dobbiamo affrontare questioni complesse, ma sia Israele che Hamas hanno concordato un quadro generale", ha scritto Biden su X. "La mia squadra sta facendo progressi e sono determinato a portare a casa il risultato", ha aggiunto
Medioriente, Ufficio Netanyahu: Corridoio Filadelfia resta sotto Idf
L'ufficio del premier Benyamin Netanyahu ha definito "una completa fake news" che Israele, come riportato da alcuni media internazionali, sta discutendo la possibilità di ritirarsi dal 'Corridoio Filadelfia' al confine tra Gaza e l'Egitto di cui l'Idf ha preso il controllo nelle scorse settimane. L'ufficio ha ricordato che "il premier insiste affinché Israele rimanga nel Corridoio Filadelfia', che così ha dato istruzioni ai negoziatori", dopo "averlo spiegato questa settimana ai rappresentanti degli Usa e dopo aver informato ieri sera il governo".
Hamas propone governo apartitico per Gaza e Cisgiordania
Un governo palestinese indipendente e apartitico che gestisca sia la Gaza postbellici a che la Cisgiordania occupata da Israele: è la proposta avanzata da Hamas durante i negoziati per un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi. "Abbiamo proposto che un governo imparziale di competenza nazionale gestisca Gaza e Cisgiordania dopo la guerra", ha dichiarato Hossam Badran, sottolineando che "l'amministrazione di Gaza dopo la guerra è una questione interna palestinese senza alcuna interferenza esterna, e non ne discuteremo con nessuna parte esterna". L'idea è stata avanzata "con i mediatori", ha aggiunto un'altra fonte di Hamas, spiegando che tale governo "gestirà gli affari della Striscia di Gaza e della Cisgiordania nella fase iniziale del dopoguerra, aprendo la strada alle elezioni generali".
Hamas, 32 morti sotto bombardamenti israeliani a Gaza
Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha riferito di altri 32 morti nella Striscia a causa di bombardamenti israeliani su tutto il territorio. "32 martiri, la maggior parte dei quali bambini e donne, sono stati portati negli ospedali durante la notte, a causa dei continui massacri" da parte delle forze israeliane, ha riferito il gruppo militante palestinese, precisando che ci sono stati "più di 70 attacchi aerei" in diverse parti dell'enclave, tra cui Gaza City al nord, nel campo profughi di Nuseirat al centro, e Khan Yunis e Rafah nel sud.
Negoziati su sistema sorveglianza a confine Gaza-Egitto
Negoziatori israeliani ed egiziani stanno lavorando per trovare un accordo su un sistema di sorveglianza elettronico lungo il confine tra Gaza ed Egitto in modo da permettere il ritiro delle truppe israeliane dall'area. Un'eventuale intesa su questo tema aiuterebbe i colloqui in corso per un cessate il fuoco nella Striscia e la liberazione degli ostaggi. Sia Hamas che il Cairo non vogliono la permanenza di truppe israeliane dentro Gaza al confine con l'Egitto, ma lo Stato ebraico teme che una volta ritirati i militari dal corridoio Philadelphia, Hamas ricomincerebbe a contrabbandare armi e rifornimenti attraverso i tunnel riarmandosi e minacciando di nuovo il Paese. Ieri il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha avanzato una nuova richiesta chiedendo di mantenere "il controllo del corridoio di Philadelfia e del valico di Rafah". Già in precedenza si era parlato di colloqui su una sorveglianza al confine, ma secondo le fonti interpellate da Reuters è la prima volta che Israele si sta impegnando attivamente nelle discussioni per un sistema di "sensori che verrebbero costruiti sul lato egiziano del corridoio Philadelphia" per "individuare i tunnel". L'Egitto non si oppone, purché sia sostenuto e pagato dagli Stati Uniti e non modifichi gli accordi sui confini tra Israele ed Egitto stabiliti nel trattato di pace.
Israele e Egitto, allo studio un sistema anti contrabbando per le armi a Gaza
Israele e Egitto starebbero studindo, nell'ambito dei negoziati per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi, "un sistema di sorveglianza elettronica" lungo il confine con la Striscia per impedire il contrabbando di armi ad Hamas. Lo hanno riferito, citando fonti egiziane, media internazionali ripresi da quelli israeliani. Se così fosse, questo - secondo le fonti - potrebbe portare al ritiro delle truppe israeliane dal 'Corridoio Filadelfia', la striscia di terra tra Gaza e l'Egitto, che è uno dei punti più controversi, insieme al controllo del valico di Rafah, nei negoziati che oggi sono previsti al Cairo. Ieri ancora lo stesso premier Benyamin Netanyahu ha ribadito tra le 'linee rosse' di Israele per un accordo il controllo del 'Corridoio Filadelfia' e del valico di Rafah per evitare che Hamas si riarmi di nuovo.
Il Governo di Israele domenica vota per l'estensione della leva da 2 a 3 anni
Il governo israeliano voterà domenica prossima l'estensione del servizio militare obbligatorio per uomini e donne da 2 a 3 anni. Lo hanno riferito i media. La mossa - che ha avuto già l'approvazione del Gabinetto di sicurezza - varrà, se varata, per i prossimi 8 anni, per tornare alla scadenza del periodo ai 2 anni come ora. C'è anche la possibilità di ulteriore diminuzione - dopo gli 8 anni - a 28 mesi per le formazioni di supporto ma in base a valutazioni della situazione di sicurezza.
Erdogan: "Israele calpesta i valori dell'Alleanza, la Turchia contraria a ogni collaborazione"
"Fin quando non ci sarà in Palestina una pace globale e duratura, la Turchia non approverà alcun tentativo di cooperazione con Israele in ambito Nato". Si è espresso così il leader turco Recep Tayyip Erdogan, intervenuto da Washington durante una conferenza stampa dopo il vertice dell'Alleanza.
"Non è possibile per Israele stabilire un rapporto di partenariato con la Nato mentre calpesta i valori fondamentali della nostra Alleanza", ha affermato Erdogan, come riporta l'agenzia turca Anadolu. Il leader turco, che da mesi non risparmia dure accuse al premier israeliano Benjamin Netanyahu, è tornato a denunciare le "atrocità" nei Territori Palestinesi, "in particolare a Gaza", nel mirino delle operazioni militari israeliane contro Hamas dall'attacco del 7 ottobre in Israele.
L'Iran respinge le accuse degli Usa sulle armi date allo Yemen
L'Iran ha contestato gli Stati Uniti per avere affermato che Teheran fornisce armi agli Houthi yemeniti. "Ancora una volta, la Repubblica islamica dell'Iran respinge in modo fermo ed esplicitamente queste accuse prive di fondamento", ha affermato l'ambasciatore dell'Iran presso le Nazioni Unite, Saeed Iravani, in una lettera al segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. "L'Iran ritiene queste accuse come nulla più che un'agenda politica da parte degli Stati Uniti per coprire e legittimare i suoi atti di aggressione, in corso, contro la sovranità e l'integrità territoriale dello Yemen", si legge nel testo della lettera, come riferisce Mehr.
Erdogan: "Parigi adotti iniziative concrete per la tregua a Gaza"
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato durante un colloquio con l'omologo francese, Emmanuel Macron, che "l'incoraggiamento di Israele da parte dei Paesi occidentali per il cessate il fuoco (a Gaza) contribuirebbe alla pace regionale e globale e che sarebbe benefico per la Francia adottare passi concreti a questo riguardo". Come riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara, Erdogan ha anche detto, durante un incontro con Macron a margine del vertice Nato di Washington, che "rilanciare il processo di adesione della Turchia all'Unione europea è necessario e si attende che la Turchia venga sostenuta in questo modo".
I familiari degli ostaggi marciano verso Gerusalemme: "L'intesa ora"
Continua la marcia dei familiari degli ostaggi verso Gerusalemme dove dovrebbero arrivare sabato per tenere una manifestazione di protesta. "Siamo qui per mostrare e dire al primo ministro: non vi permetteremo di silurare questo accordo", ha spiegato Einav, madre dell'ostaggio israeliano Matan Zangauker. "Chiediamo che riportiate gli ostaggi a casa, anche a costo di porre fine alla guerra", ha aggiunto.
Lo sforzo negoziale ha conosciuto un nuovo impulso di recente e una delegazione israeliana è al Cairo per continuare i colloqui, dopo una tappa a Doha nei giorni scorsi. Cauto ottimismo e' stato espresso anche dal presidente americano Joe Biden, consapevole che ci sono ancora delle distanze tra le parti ma si stanno facendo progressi verso un accordo per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi.
Gaza City, recuperati oltre 60 cadaveri sotto le macerie
Oltre 60 cadaveri sono stati recuperati da sotto le macerie di edifici distrutti nel sobborgo di Shujaiya, a est di Gaza City, dai raid israeliani. Lo hanno riferito le squadre di soccorso palestinesi, secondo cui gli attacchi delle Idf hanno devastato l'8% degli edifici residenziali del sobborgo rendendo l'area inabitabile. E decine di altri cadaveri potrebbero trovarsi ancora sotto le macerie.
Israele, Netanyahu parlerà al Congresso Usa il 24 luglio
"L'incontro bipartisan e bicamerale simboleggia la relazione duratura tra Stati Uniti e Israele e offrirà al primo ministro Netanyahu l'opportunità di condividere la visione del governo israeliano per difendere la democrazia, combattere il terrorismo e stabilire una pace giusta e duratura nella regione". Così il presidente della Camera repubblicana, Johnson, ed il leader della minoranza al Senato, McConnell, in una dichiarazione congiunta. LEGGI L'ARTICOLO
Erdogan: "Israele non può collaborare con la Nato"
"Non è possibile per l'amministrazione israeliana, che ha calpestato i valori fondamentali della nostra alleanza, continuare il suo rapporto di cooperazione con la Nato". Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, come riferisce la tv di Stato Trt, in una conferenza stampa durante il vertice dell'Alleanza atlantica a Washington. "Fino a che non sarà raggiunta una pace completa e sostenibile in Palestina, i tentativi di cooperazione con Israele all'interno della Nato non verranno approvati dalla Turchia", ha aggiunto Erdogan.
Attacco di Hezbollah con drone, ucciso un riservista israeliano
Le forze di difesa israeliane hanno comunicato oggi la morte di un riservista, rimasto ucciso in un attacco con drone attribuito a Hezbollah. L'incidente è avvenuto nei pressi del kibbutz Kabri, al confine tra Israele e Libano.
Katz: "Israele, la Nato e il mondo intero hanno un nemico comune: il regime iraniano. Dobbiamo fermare l’Iran adesso, prima che sia troppo tardi"
Idf, morto riservista ferito da droni di Hezbollah
E' morto il riservista dell'IDF ferito ieri nell'attacco di droni carichi di esplosivi di Hezbollah vicino alla comunità settentrionale del Kibbutz Kabri. Lo annuncia l'esercito israeliano. Il soldato ucciso è Valeri Chefonov, 33 anni, ufficiale di gestione dei veicoli del 9308 battaglione della 228a Brigata "Alon", di Netanya, informano i media israeliani.
Hezbollah ha lanciato diversi droni dal Libano che secondo l'IDF hanno colpito la Galilea occidentale. Il gruppo terroristico ha affermato di aver preso di mira una postazione dell'esercito israeliano. Chefonov è stato in ospedale in condizioni critiche e la sua morte è stata dichiarata poco dopo.
Biden: "Stiamo facendo progressi sull'accordo a Gaza"
"Stiamo facendo progressi sull'accordo tra Israele e Hamas" a Gaza. Lo ha detto Joe Biden in conferenza stampa.
Usa annunciano rimozione a breve del molo per aiuti a Gaza
L'amministrazione Biden rimuovera' presto in modo permanente il molo da 230 milioni di dollari che le forze armate statunitensi hanno costruito per portare gli aiuti umanitari a Gaza. "Prevedo che in un tempo relativamente breve chiuderemo le operazioni sul molo", ha detto ai giornalisti Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Biden. Ieri il personale del comando centrale militare ha tentato, senza riuscirci, di riattaccare il molo improvvisato alla spiaggia di Gaza dopo che il mare mosso aveva costretto gli operatori a rimuovere la struttura diversi giorni fa per evitare danni, ha detto il Pentagono citando "problemi tecnici e legati alle condizioni meteorologiche". Problemi pero' ricorrenti che il New York Times ha identificato il mese scorso.
Ufficio di Netanyahu: "Negoziati su Gaza oggi al Cairo"
I negoziati per la tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi proseguiranno oggi al Cairo dove andrà una delegazione israeliana guidata dal capo dello Shin Bet Ronen Bar. Lo ha annunciato l'ufficio di Benyamin Netanyahu aggiungendo che la delegazione negoziale israeliana a Doha, guidata dal capo del Mossad David Barnea, è rientrata in Israele dopo un vertice con i mediatori di Usa, Egitto e Qatar ed ha incontrato il premier. "Nell'incontro - ha sottolineato la fonte - si è discusso dei capitoli dell'accordo per il ritorno degli ostaggi e le modalità di attuazione del piano, garantendo nel contempo tutti gli obiettivi della guerra".
Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja
Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. DI CHI SI TRATTA