Guerra Israele-Hamas, Idf: colpite strutture esercito Siria su Alture del Golan

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L'esercito israeliano ha colpito obiettivi dell'esercito siriano nel sud del Paese che "erano in violazione degli accordi di disimpegno de 1974". Volantini di Israele sulla Striscia: "chiunque sia a Gaza City" si sposti verso sud, in zone umanitarie perché la città "resta una zona pericolosa di combattimenti". Almeno 18 persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in bombardamenti aerei e d'artiglieria israeliani che hanno colpito stanotte la città di Gaza e il campo profughi di Nuseirat

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Le forze armate israeliane hanno lanciato volantini su Gaza City, intimando a tutti gli abitanti di andarsene.   Sul volantino, visto da un giornalista dell'Afp, si chiede a "chiunque sia a Gaza City" di spostarsi verso sud, in zone umanitarie perché la città  "resta una zona pericolosa di combattimenti". L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno 18 persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in bombardamenti aerei e d'artiglieria israeliani che hanno colpito stanotte la città di Gaza e il campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia. Le vittime sarebbero in gran parte donne e bambini, aggiunge Wafa. L'Idf ha colpito obiettivi dell'esercito siriano nel sud del Paese che "erano in violazione degli accordi di disimpegno de 1974". Lo ha detto il portavoce militare secondo cui "le strutture erette sulle Alture del Golan siriano violavano gli Accordi del 1974 tra Israele e Siria che misero fine alla guerra di Kippur".  "L'Idf - ha aggiunto - considera l'esercito siriano responsabile di qualunque cosa avvenga nel suo territorio e non permetterà la violazione degli Accordi". 


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Israele avrebbe organizzato una campagna di persuasione online rivolta a politici USA

Lo rivela il New York Times, che cita fonti del Ministero della Diaspora  di Israele. Anche OpenAI e Meta affermano di aver individuato  un’operazione di disinformazione portata avanti da una società  israeliana. LEGGI L'ARTICOLO

Sale a 38.295 il bilancio delle vittime a Gaza

Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra con Israele è pari ad almeno 38.295 persone: lo ha reso noto il Ministero della Salute, gestito da Hamas. Sono 52 i morti nelle ultime 24 ore, aggiunge, precisando che i feriti dall'avvio delle ostilità è pari a 88.241 persone.

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il  28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il  riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della  Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri  Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e  Stati Uniti. L'APPROFONDIMENTO

Onu: convogli presi a bastonate, bambini ridotti alla fame

“Il  livello di combattimenti e distruzioni che abbiamo visto negli ultimi  giorni è davvero sconvolgente”. Lo ha detto il portavoce delle Nazioni  Unite, durante l’incontro quotidiano con i media. Muhannad Hadi,  coordinatore umanitario per i Territori occupati palestinesi, ha  presentato un quadro drammatico della situazione dopo aver visitato la  Striscia di Gaza. “Ciò che Hadi ci ha detto - ha aggiunto il portavoce Onu - è che ha  visto di persona come l’ordine pubblico e la sicurezza siano state  violate in entrata e uscita da Kerem Shalom (nel sud di Israele, ndr).  Hadi ha visto persone armate di bastone aspettare che i convogli  umanitari lasciassero Kerem Shalom diretti a Gaza. Tutti i camion sono  stati danneggiati, i vetri infranti. Hadi ha visto anche il contenuto di  sacchi di farina del Programma alimentare mondiale e dell’Agenzia per i  rifugiati sparpagliati per strada”. La città palestinese di Khan Younis  è “in gran parte ridotta a sabbia e macerie”. L’inviato Onu ha incontrato gruppi di donne palestinesi, che gli  hanno raccontato come la situazione sia ulteriormente peggiorata. “Molte  donne - ha continuato il portavoce - si sono dovute tagliare i capelli a  zero a causa dei pidocchi, inoltre ci sono difficoltà ad accedere a  prodotti di igiene necessari come lo shampoo e manca la privacy”. Altre  hanno parlato della situazione dei bambini, costretti ad andare a  dormire senza mangiare e bere. 

Germania, per ottenere il passaporto tedesco c’è l’obbligo di riconoscere Stato di Israele

È la risposta del governo ai molti episodi di violenza degli ultimi mesi,  sia quelli di antisemitismo che quelli in cui si è visto inneggiare al  massacro di Hamas in Israele. LEGGI L'ARTICOLO

Onu: ordine di sgombero porterà sofferenze a Gaza

Le istruzioni date dalle forze israeliane alle persone perché lascino  Gaza City “alimenterà una sofferenza di massa per le famiglie  palestinesi, molte delle quale sono state spostate più volte”. Lo ha  detto il portavoce delle Nazioni Unite nel corso dell’incontro  quotidiano con i media. “Questi civili - ha aggiunto - devono essere protetti, e i loro  bisogni essenziali garantiti, sia se restano sia se vanno via”. “Questo -  ha continuato - è ciò che intendiamo quando diciamo che tutte le parti  coinvolte in questo conflitto devono rispettare sempre la legge  umanitaria internazionale”.



Onu, a Gaza City persone in fuga in modo caotico

A Gaza City la situazione degli sfollati è "pericolosamente caotica". Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite nell'incontro quotidiano con i media. "Questa situazione - ha aggiunto - segue i recenti ordini di evacuazione emessi da Israele, che ha ordinato alle persone di lasciare le zone dove sono in corso i combattimenti". "Le persone - ha continuato - sono state viste scappare in molteplici direzioni, senza sapere bene dove andare e dove potrebbero essere le zone più sicure". I civili a Gaza, ha sottolineato il portavoce dell'Onu, "devono essere protetti nei loro bisogni basilari, sia se si muovono sia se restano".

Pezeshkian sente Haniyeh: 'Sostegno fino a liberazione Gerusalemme'

Il presidente eletto dell'Iran, Masoud Pezeshkian, in un messaggio al capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha affermato che "l'Iran continuerà a sostenere pienamente il popolo della Palestina fino al momento in cui tutte le sue cause e i suoi diritti saranno realizzati e Gerusalemme sarà liberata". Lo riferiscono i media della Repubblica islamica.

Eshkol Nevo: "Sogno l'abolizione della leva obbligatoria in Israele"

Abbiamo incontrato a Torino in occasione del Salone del Libro Eshkol Nevo che ci ha parlato della sua raccolta di racconti "Legami", della guerra in Medio Oriente e delle prospettive di pace. L'INTERVISTA

Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. DI CHI SI TRATTA

Msf, "ultima struttura sanitaria nel nord di Gaza costretta a chiudere temporaneamente"

L'ultima struttura sanitaria di Medici Senza Frontiere (Msf) nel nord di Gaza è stata costretta a chiudere temporaneamente dopo che le forze israeliane hanno emesso un ordine di evacuazione per quest'area lo scorso 8 luglio. Le équipe di Msf hanno continuato a fornire assistenza ai pazienti fino all'ultimo minuto, prima di fuggire dall'area sottoposta a pesanti combattimenti. A scriverne è Msf in un comunicato. “Non sappiamo cosa mangiare o bere. Dove andare o dove dormire. Alla fine dormiamo per strada” racconta Suhail Habib, operatore di Msf, che lavorava nella clinica. Suhail, come molti altri membri del team di MSF, è stato sfollato più volte dall’inizio della guerra. “Nessuno si preoccupa di noi. Sono arrabbiato perché i feriti arriveranno alla clinica e la troveranno chiusa". 


Prime dimissioni di funzionario Shin Bet per 7 ottobre

Il capo del distretto meridionale dello Shin Bet si e' dimesso dal suo incarico, diventando il primo membro dell'agenzia di sicurezza a dimettersi a causa dei fallimenti legati all'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, riporta Channel 12 citato dal Times of Israel. In un discorso pronunciato durante il suo commiato dall'organizzazione, il funzionario della sicurezza ha affermato di sentirsi "personalmente e moralmente obbligato a chiedere perdono a tutti coloro i cui cari sono stati assassinati, i cui figli sono caduti in battaglia, che sono stati presi in ostaggio e riportati in Israele e a coloro che sono ancora tenuti prigionieri dal nemico, e a tutti coloro che sono diventati sfollati nel loro Paese".


Operazione Israele a Shujaiya, "uccisi 150 miliziani"

L'esercito israeliano ha concluso oggi la sua operazione militare di due settimane nel quartiere di Shujaiya, nella citta' di Gaza, e ha dichiarato di aver ucciso circa 150 presunti miliziani e distrutto otto tunnel. "Le forze della brigata di paracadutisti, della settima brigata e dell'unità d'e'lite di ingegneri Yahalom hanno completato la loro missione, che è durata circa due settimane a Shujaiya, sotto il comando della 98 divisione", è stato riportato in un comunicato militare.


Nasrallah: "Con un'intesa a Gaza anche Hezbollah si fermerà"

"Se ci sarà un accordo di cessate il fuoco a Gaza, anche il nostro fronte cesserà (le ostilità) senza alcuna negoziazione". Lo ha assicurato il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah in un discorso diffuso dal suo bunker in Libano rispetto ai combattimenti con Israele. "Stiamo raggiungendo gli obiettivi della nostra campagna, logorare il nemico", e questo significa "fare pressione su Israele affinché accetti un cessate il fuoco". In questo quadro "l'equazione è chiara: se vogliono la quiete a nord, deve esserci un cessate il fuoco a Gaza". 

Ostaggio salvato fa causa a Ong Usa per legami con Hamas

Uno degli ostaggi israeliani salvati dall'esercito il mese scorso ha intentato una causa contro un'organizzazione no-profit americana per i legami con Abdallah Aljamal, l'esponente di Hamas che lo teneva prigioniero. Lo ha riferito Fox News. Almog Meir Jan, insieme ad Andrey Kozlov e Shlomi Ziv, era tenuto in casa di Aljamal, portavoce del ministero del Lavoro e collaboratore del Palestine Chronicle, organo di stampa filo-palestinese di People Media Project. Secondo l'Idf, Aljamal e la sua famiglia sono stati uccisi durante l'operazione.


Al via Marcia da Tel Aviv a Gerusalemme per rilascio ostaggi

E' cominciata la Marcia di 4 giorni da Tel Aviv fino a Gerusalemme con la quale il Forum delle famiglie degli ostaggi intende chiedere al governo di raggiungere una intesa per il rilascio dei rapiti. La Marcia - hanno fatto sapere i media - alla fine ha avuto il permesso della polizia. Al momento - secondo la stessa fonte - sono già centinaia le persone che stanno partecipando. "Questo è il momento della verità: nessuno deve sabotare l'accordo", ha detto uno degli organizzatori, Einav Zangauker, il cui figlio Matan  in cattività di Hamas nella Striscia. 

Tajani domani a G7 esteri: "Ci auguriamo svolta su colloqui Gaza"

"Noi ci auguriamo che tutti i colloqui su Gaza possano arrivare finalmente ad una soluzione positiva: liberazione degli ostaggi e cessate il fuoco": cosi' il ministro degli esteri Antonio Tajani a margine del summit Nato, alla vigilia del G7 esteri sotto la presidenza italiana. Tajani ha quindi ricordato che "dopo bisognerà andare avanti con la politica due popoli due Stati per garantire anche al popolo palestinese una patria e dare un sogno a tante persone che in questo momento stanno soffrendo e non possono essere assimilate ad Hamas, che è il principale responsabile di ciò che sta accadendo", ha aggiunto, ricordando anche il rischio di escalation tra Israele e Libano. 

Israele, bombardati siti militari siriani su Golan

L'esercito israeliano ha riferito di aver bombardato siti militari siriani costruiti sulle alture del Golan e ritenuti dallo Stato ebraico una violazione dell'accordo di ritiro del 1974 che mise fine alla guerra dello Yom Kippur. "L'Idf considera l'esercito siriano responsabile di tutto ciò che accade sul suo territorio e non permetterà tentativi di violare l'accordo di disimpegno", ha affermato. 

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