Guerra Medioriente, Gantz: "Piano su Gaza entro l'8 giugno o lasciamo il governo"

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"Il gabinetto di guerra deve predisporre un piano d'azione sulla guerra", ha detto il ministro israeliano. La replica del premier: "Invece di ultimatum a Hamas, Gantz lo fa a me. Le condizioni poste sono parole vane il cui significato è chiaro: la fine della guerra e la sconfitta di Israele, il mantenimento di Hamas intatto e la creazione di uno Stato palestinese"

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"Il gabinetto di guerra deve predisporre un piano d'azione sulla guerra entro l'8 giugno", ha detto il ministro del Gabinetto di guerra Beny Gantz e, rivolgendosi al premier Netanyahu, ha aggiunto: "Se non sceglierai usciremo dal governo". La replica di Netanyahu: "Mentre i nostri eroici combattenti combattono per distruggere i battaglioni di Hamas a Rafah, Gantz sceglie di lanciare un ultimatum al Primo Ministro invece di lanciarne uno a Hamas. Le condizioni poste da Benny Gantz sono parole vane il cui significato è chiaro: la fine della guerra e la sconfitta di Israele, il lasciare la maggior parte degli ostaggi al loro destino, il mantenimento di Hamas intatto e la creazione di uno Stato palestinese".


Almeno 15 persone sono rimaste uccise e altre 30 ferite oggi nel campo profughi di Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza, a seguito di un bombardamento israeliano. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa, gli aerei israeliani hanno bombardato uno dei rifugi che ospitano gli sfollati e i residenti che cercano di tornare nelle loro case nell'area.


Le trattative per la liberazione degli ostaggi in mano ad Hamas sono state sospese. Lo ha annunciato l'emittente televisiva israeliana Kan 11. Secondo le fonti coinvolte nei colloqui - riferisce il canale televisivo - i mediatori di Egitto e Qatar hanno verificato l'impossibilità in questa fase di raggiungere un accordo con Israele.



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Guerra Israele-Hamas, Biden: "Stop armi offensive a Israele se invade Rafah"

Il no al piano di Netanyahu per l’invasione della città della striscia di Gaza è stato ribadito dal presidente statunitense nel corso di un’intervista esclusiva rilasciata alla Cnn. Biden sottolinea che, in caso di attacco contro Rafah da parte di Israele, continuerà a fornire solo armi per la difesa. E ammette: "Civili sono stati uccisi a Gaza dalle bombe Usa". La replica di Israele: "Commenti molto deludenti". LEGGI L'ARTICOLO

Wafa: "Almeno 3 civili morti in raid aereo israeliano a Rafah"

Almeno tre civili palestinesi sono rimasti uccisi e diversi altri feriti questa sera in un attacco aereo israeliano su una palazzina residenziale nel centro di Rafah, secondo quanto scrive l'agenzia palestinese Wafa, che cita fonti locali. Almeno tre corpi sono stati estratti dalle macerie dell'edificio, bombardato da aerei israeliani, scrive Wafa. Secondo la stessa agenzia, alcune ore prima altri tre civili, fra cui almeno un bambino, sono morti per un raid nel campo profughi del quartiere di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza.      

Da Gaza a Trieste, l'Ong che ha salvato otto bambini palestinesi dalla guerra

Un gruppo di bambini palestinesi, malati o feriti, è stato trasferito all'ospedale pediatrico triestino Burlo Garofolo grazie all'operazione umanitaria organizzata dall'associazione Gaza Kinder Relief (GKR), in collaborazione con Save a Child. Ne abbiamo parlato con Alisa Kireeva, co-fondatrice della Ong GKR che si è occupata in prima persona, insieme alle altre volontarie, di portare a termine l'intera missione. L'INTERVISTA

Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza

Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180 partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende, dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a fornire assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza Frontiere: "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco permanente". LEGGI L'ARTICOLO

Manifestazioni e scontri a Tel Aviv, polizia usa idranti

Sono in corso scontri tra polizia e manifestanti a Tel Aviv. La polizia utilizza gli idranti. Lo si apprende dai media israeliani. La polizia afferma di aver arrestato una persona per disturbo dell'ordine pubblico. Un filmato mostra la polizia che usa un cannone ad acqua per disperdere la folla. L'ambasciatore americano in Israele, Jack Lew, ha parlato alla manifestazione e ha ribadito l'impegno americano a riportare a casa tutti gli ostaggi dalla prigionia a Gaza, compresi gli 8 cittadini americani. Ha anche detto che il modo migliore per porre fine alla guerra è che Hamas rilasci gli ostaggi

Tel Aviv, polizia usa idranti contro manifestanti

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Attacco Iran a Israele, la situazione un mese dopo e i possibili scenari

Il conflitto dura da 40 anni, ma dallo scorso mese ha conosciuto un'escalation senza precedenti con attacchi missilistici e droni, sottolineando un'ideologica ostilità persistente tra le due Nazioni. Nonostante una tregua momentanea, le minacce nucleari iraniane mantengono alta la tensione. GLI SCENARI

Israele: dal kibbutz ai grattacieli di Tel Aviv, l’attesa degli sfollati del Sud

Iresidenti delle comunità attaccate il 7 ottobre aspettano un accordo che liberi gli ostaggi, metta fine alla guerra a Gaza e li riporti nelle loro case. IL REPORTAGE

Netanyahu: "Da Gantz condizioni vane, lascia Hamas intatto"

"Le condizioni poste da Benny Gantz sono parole vane il cui significato è chiaro: la fine della guerra e la sconfitta di Israele, il lasciare la maggior parte degli ostaggi al loro destino, il mantenimento di Hamas intatto e la creazione di uno Stato palestinese". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu.

Netanyahu: "Invece di ultimatum a Hamas, Gantz lo fa a me"

"Mentre i nostri eroici combattenti combattono per distruggere i battaglioni di Hamas a Rafah, Gantz sceglie di lanciare un ultimatum al Primo Ministro invece di lanciarne uno a Hamas". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in risposta al ministro Benny Gantz. 

Eshkol Nevo: "Sogno l'abolizione della leva obbligatoria in Israele"

Abbiamo incontrato a Torino in occasione del Salone del Libro Eshkol Nevo che ci ha parlato della sua raccolta di racconti "Legami", della guerra in Medio Oriente e delle prospettive di pace. L'INTERVISTA

Mezzaluna Rossa egiziana, 'aiuti per Gaza fermi da 12 giorni'

I valichi di frontiera tra Egitto e Gaza continuano a essere chiusi, per il 12mo giorno consecutivo, e di nuovo grandi quantità di aiuti alimentari ormai marciti devono essere distrutti. Lo dice il capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, Khaled Zayed, ribadendo la responsabilità israeliana delle decisioni che stanno aggravando di giorno in giorno la situazione della popolazione palestinese. "I valichi commerciali di Rafah, Kerem Shalom e Al-Awja restano chiusi e il passaggio di aiuti, feriti e stranieri completamente interrotti da quando l'esercito israeliano ha preso il lato palestinese di Rafah". Restano lunghe code ai terminal dal lato egiziano, con circa 4.300 camion di aiuti umanitari in attesa, pronti per entrare a Gaza non appena sarà possibile. D'altra parte - aggiunge - "le quantità di aiuti presenti ad Al-Arish sono impossibili da trasportare verso il mare e da lì al nuovo molo americano a Gaza: "I tempi di attesa sarebbero così lunghi per la ristretta capienza del molo che le merci, soprattutto cibo e medicine, si deteriorerebbero comunque".  La Mezzaluna Rossa precisa poi che il lato egiziano del valico di Rafah non è stato finora interessato dagli scontri sul versante palestinese tra Hamas e Israele. "Le autorità egiziane attendono il coordinamento con la controparte per riaprire il valico nei prossimi giorni. Appena ciò potrà avvenire - ha aggiunto Zayed - sarà ripristinata la pavimentazione del valico dal lavoro palestinese, gravemente danneggiata dai bombardamenti". 

La Palestina chiede alla Fifa l'esclusione di Israele dalle competizioni

Una decisione verrà presa il 20 luglio. Il presidente Gianni Infantino ha disposto una consulenza legale indipendente per valutare la richiesta. LEGGI L'ARTICOLO

Gantz: "Per il futuro di Gaza serve direzione Usa-Ue-araba"

"La leadership deve vedere il quadro generale, il gabinetto di guerra deve decidere entro l'8 giugno di riportare a casa gli ostaggi, abbattere Hamas e smilitarizzare Gaza e che ci sia una direzione Usa-Ue-araba-palestinese che getti le basi di un alternativa futura a Gaza che non sia nè Hamas nè Abu Mazen". Lo ha affermato il ministro del Gabinetto di guerra Beny Gantz. "La scelta, Netanyahu - ha aggiunto - è nelle tue mani, devi decidere. Il Netanyahu di 10 anni fa l'avrebbe fatto".

Gantz: "Piano su Gaza entro l'8 giugno o lasciamo governo"

"Il gabinetto di guerra deve predisporre un piano d'azione sulla guerra entro l'8 giugno". E' l'ultimatum del ministro del Gabinetto di guerra Beny Gantz che, rivolto al premier Benyamin Netanyahu ha aggiunto: "Devi scegliere, se non sceglierai usciremo dal governo".

Riportato in Israele il corpo di un altro ostaggio

Le forze di difesa israeliane hanno annunciato che il corpo dell'ostaggio Ron Binyamin è stato rimpatriato da Gaza a Israele. Lo scrive l'edizione online di Haartetz.
Binyamin, 53 anni, "marito di Ayelet e padre di Shai e Gil, era un padre di famiglia che amava il ciclismo ed usciva ogni Shabbat per fare un giro, incluso il sabato nero quando fu rapito dall'area del Kibbutz Be'eri", si legge in un comunicato del Forum sugli ostaggi e le famiglie scomparse.

Unrwa: 800mila palestinesi costretti a fuggire da Rafah

Ottocentomila palestinesi "sono stati costretti a fuggire" da Rafah dall'inizio dell'operazione militare di Israele. Lo ha riferito su X il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati, Philippe Lazzarini. "Quasi la metà della popolazione di Rafah, ovvero 800.000 persone, è per strada, costretta a fuggire da quando le forze israeliane hanno iniziato l'operazione militare nell'area il 6 maggio. In risposta agli ordini di evacuazione che chiedevano alle persone di fuggire nelle cosiddette zone sicure, le persone si sono recate principalmente nelle zone centrali e a Khan Younis, anche negli edifici distrutti", ha aggiunto.

Ong, drone Israele contro auto comandante Hezbollah in Siria

Un presunto drone israeliano ha colpito oggi in un raid un'auto lungo la strada da Damasco a Beirut a bordo della quale viaggiava un comandante di Hezbollah e la sua scorta. Lo ha riferito l'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui non è al momento chiara la sorte degli occupanti del veicolo, che è completamente bruciato. Secondo l'Osservatorio, dall'inizio del 2024 si contano 39 attacchi attribuiti a Israele in Siria: 27 raid aerei e 17 attacchi missilistici, per un totale di 131 morti e 57 feriti.

Guerra in Medioriente, Spagna nega scalo a nave che trasporta armi per Israele

"Questa è la prima volta che lo facciamo – ha detto il ministro degli  Esteri Jose Manuel Albares - e sarà una politica coerente con qualsiasi  nave che porta armi a Israele che vuole fare scalo nei porti spagnoli.  Il Medioriente non ha bisogno di più armi, ha bisogno di più pace”. LEGGI L'ARTICOLO


Lapid chiede a Gantz di dimettersi, 'non aiutare più Netanyahu'

Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha chiesto al ministro del Gabinetto di Guerra Benny Gantz di lasciare il governo, in vista della sua conferenza stampa di questa sera. "Deve annunciare che non può più dare una mano all'abbandono degli ostaggi, all'abbandono del Nord e allo schiacciamento dell'economia e della classe media", ha scritto Lapid su X, come riportano i media israeliani. "Deve dire che non aiuterà più Netanyahu a rimanere al potere e che lascerà immediatamente il governo e chiederà subito le elezioni", aggiunge. 

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