Il segretario di Stato Usa, in visita in Israele, ha suggerito allo Stato ebraico "altre soluzioni" piuttosto che attaccare Rafah, l'ultima cittadina nel sud della Striscia di Gaza dove ci sono un milione e mezzo di sfollati, e allo stesso tempo ha esortato Hamas ad accettare l'intesa, perché in caso contrario mostrerebbe che non gli importa nulla del destino dei palestinesi
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, in visita in Israele, ha suggerito allo Stato ebraico "altre soluzioni" piuttosto che attaccare Rafah, l'ultima cittadina nel sud della Striscia di Gaza dove ci sono un milione e mezzo di sfollati, e allo stesso tempo ha esortato Hamas ad accettare l'intesa, perché in caso contrario mostrerebbe che non gli importa nulla del destino dei palestinesi. Il premier israeliano Netanyahu ripete: "Entreremo a Rafah e annienteremo Hamas, con o senza un accordo". Ma Washington ribadisce il no ad un'operazione di terra, mentre si stringe per l'accordo sulla tregua, sul quale si attende una risposta di Hamas: secondo il Wsj la proposta prevede due fasi, una di tre settimane e l'altra di 10, con lo scambio fra ostaggi e prigionieri palestinesi e ulteriori trattative per un cessate il fuoco fino ad un anno. La Casa Bianca sta considerando di portare negli Stati Uniti dei palestinesi da Gaza come rifugiati. Su Netanyahu resta l'ombra di un mandato di cattura del Cpi, ma lui attacca: "Non ha autorità". Il cardinale di Gerusalemme Pizzaballa: "Qualcosa si muove ma la situazione è drammatica".
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Il liveblog termina qui.
Per tutti gli aggiornamenti segui il nuovo liveblog di Sky TG24 del 2 maggio
Medioriente, Tv Israele: Sinwar considera una trappola l'accordo
Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, considera la proposta di intesa per una tregua come "una trappola". Lo riferisce la tv israeliana Channel 12 che cita una fonte vicina a Sinwar, secondo quanto riferisce il Times of Israel. Secondo Sinwar, "la proposta sul tavolo non è una proposta egiziana, ma una proposta israeliana sotto mentite spoglie". La fonte ha riferito a Channel 12 che Sinwar sarebbe riluttante in quanto l'accordo non garantisce la fine della guerra e afferma anche che i recenti commenti a favore dell'intesa da parte dei leader di Hamas in esilio sono privi di significato in quanto non parlano a nome del gruppo.
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Rafah, crisi umanitaria e insediamenti: i tre punti che hanno allontanato Israele e Usa
Con l'approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza sembra essersi inasprita la relazione tra i due Stati, storicamente alleati e ora divisi da una spaccatura. Le colonie in territorio palestinese e la crisi umanitaria in corso nella Striscia sono fra gli elementi che hanno incrinato i rapporti fra i due leader, Joe Biden e Benjamin Netanyahu, spiega il Washington Post. IL PUNTO
Morta Sabreen, la bambina nata con il cesareo dalla mamma uccisa in un raid israeliano
Pesava un chilo e quattrocento grammi quando è stata messa in un'incubatrice dell'Emirati hospital a Gaza, dopo esser venuta alla luce nonostante la morte della mamma, vittima delle bombe israeliane. Ora riposa in un cimitero vicino a tutta la sua famiglia. LA STORIA
Usa, dilaga la protesta pro-Gaza nelle università di tutto il Paese
Prosegue la mobilitazione studentesca nei principali atenei degli Stati Uniti. Alla Columbia i manifestanti occupano uno storico edificio accademico. Nelle scorse ore 100 arresti ad Austin, in Texas, mentre si moltiplicano gli accampamenti nei campus e le sospensioni da parte delle istituzioni scolastiche. LE FOTO
M.O.: Casa Bianca, ancora nessuna risposta da Hamas
"Ancora nessuna risposta da Hamas, crediamo che tutti gli sforzi debbano essere compiuti per convincere Hamas ad accettare immediatamente l'accordo". Lo ha affermato Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca, riguardo allo stato dei negoziati sulla tregua a Gaza.
Mo: Katz, 'presidente Colombia antisemita e pieno di odio'
Dopo che il presidente della Colombia Gustavo Petro ha annunciato, durante una manifestazione del Primo Maggio, che giovedì il suo paese romperà i rapporti diplomatici con Israele, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha ribattuto dicendo che il leader di sinistra è “antisemita e pieno di odio”. "La storia ricorderà che Gustavo Petro decise di schierarsi accanto ai mostri più vili che la storia abbia mai conosciuto", scrive Katz su X, "che bruciarono neonati, uccisero bambini, violentarono donne e rapirono civili innocenti". “I rapporti tra Colombia e Israele sono sempre stati cordiali”, continua Katz, “e nessun presidente antisemita pieno di odio cambierà la situazione”.
Medioriente, Casa Bianca: solo piccolo numero studenti causa disordini
La Casa Bianca ha ribadito il sostegno al diritto degli americani di protestare, sottolineando che solo una "piccola percentuale di studenti" nei campus stanno causando "disordini". Manifestazioni pro-Palestina si sono moltiplicate nelle ultime settimane e in diversi atenei, a cominciare dalla Columbia, ci sono stati occupazioni ed episodi di violenza che si sono conclusi con centinaia di arresti. "Crediamo che sia un piccolo numero di studenti a causare questi disordini, e se hanno intenzione di protestare, gli americani hanno il diritto di farlo in modo pacifico e nel rispetto della legge", ha detto ai giornalisti la portavoce Karine Jean-Pierre.
Blinken, attacco a Rafah un colpo a normalizzazione con Riad
Il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, in visita in Israele, ha avvertito i leader israeliani, compreso il primo ministro Benyamin Netanyahu, che un'operazione israeliana a Rafah in questo momento diminuirebbe le possibilità di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas e influenzerebbe anche gli sforzi degli Stati Uniti per promuovere la normalizzazione tra Israele e l'Arabia Saudita. Lo scrive Haaretz.
Blinken, Israele non attacchi Rafah, Hamas accetti intesa
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, in visita in Israele, ha suggerito allo Stato ebraico "altre soluzioni" piuttosto che attaccare Rafah, l'ultima cittadina nel sud della Striscia di Gaza dove ci sono un milione e mezzo di sfollati, e allo stesso tempo ha esortato Hamas ad accettare l'intesa, perché in caso contrario mostrerebbe che non gli importa nulla del destino dei palestinesi.
Gallant, ogni sforzo su ostaggi ma ci prepariamo per Rafah
"Israele assumerà ogni iniziativa per il ritorno degli ostaggi ma si sta preparando per l'operazione a Rafah". Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant accompagnandolo nella visita al valico di Kerem Shalom da dove poi partono gli aiuti umanitari per Gaza. Quella di Blinken è la prima visita di un esponente dell'amministrazione di Joe Biden a Kerem Shalom che si trova, in territorio israeliano, a poca distanza da Rafah.
Israele ha riaperto il valico di Erez con il nord di Gaza
Israele ha riaperto il valico di Erez con il nord della Striscia dopo circa 7 mesi dalla sua distruzione per l'attacco di Hamas del 7 ottobre. Una mossa sollecitata dagli Usa per portare più aiuti all'enclave palestinese e concretizzatasi nel giorno della visita in Israele del segretario di stato Antony Blinken. La riapertura era stata sollecitata anche dalle agenzie internazionali. Israele aveva annunciato la ripresa delle attività del valico lo scorso mese.
Iran invita Kuwait a trovare un accordo sui giacimenti di Arash
"Ancora una volta, invitiamo le autorità del Kuwait a raggiungere un accordo duraturo con l'Iran, in base ad una cooperazione amichevole e ad interessi comuni, riguardo al giacimento petrolifero di Arash nel Golfo Persico". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, reagendo ad una dichiarazione del Kuwait, secondo la quale i giacimenti di Arash si trovano nelle acque territoriali del Paese e sono posseduti dal Kuwait. "Pubblicare continuamente dichiarazioni e avanzare rivendicazioni unilaterali non creerà alcun diritto per il governo del Kuwait dal punto di vista legale", ha aggiunto Kanani, sottolineando che Teheran ha "raccomandato alle autorità del Kuwait di astenersi dal ricorrere a inutili metodi politici e mediatici riguardo alla questione". La disputa sul giacimento petrolifero, chiamato Dorra da Kuwait e Arabia Saudita, risale agli anni '60. L''Arabia Saudita e il Kuwait hanno firmato un accordo per lo sviluppo congiunto del giacimento nel marzo 2022, mentre l'Iran ha denunciato l'intesa come "illegale".
Israele ha riaperto il valico di Erez con il nord di Gaza
Israele ha riaperto il valico di Erez con il nord della Striscia dopo circa 7 mesi dalla sua distruzione per l'attacco di Hamas del 7 ottobre. Una mossa sollecitata dagli Usa per portare più aiuti all'enclave palestinese e concretizzatasi nel giorno della visita in Israele del segretario di stato Antony Blinken. La riapertura era stata sollecitata anche dalle agenzie internazionali. Israele aveva annunciato la ripresa delle attività del valico lo scorso mese.
Blinken: "Imperativo l'aumento degli aiuti a Gaza"
"A Gerusalemme ho incontrato il premier israeliano Benyamin Netanyahu sugli sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco con il rilascio degli ostaggi e sull'imperativo di sostenere l'aumento degli aiuti ai civili in tutta Gaza". Lo ha fatto sapere su X il sgretario di stato Usa Antony Blinken.
Quasi 1100 manifestazioni a New York dal 7 ottobre, 5 al giorno
Dal 7 ottobre, giorno del massacro di 1200 israeliani da parte della milizia palestinese di Hamas, e data di inizio del conflitto con Israele, a New York ci sono state piu' di 2400 manifestazioni di strada, quasi la metà delle quali, pari a 1100, legate direttamente alla guerra in Medio Oriente. Lo ha dichiarato il commissioner della polizia della Grande Mela, Edward Caban.
Marghera, in 500 in corteo per il lavoro e pace in Palestina
Circa 500 persone hanno partecipato oggi a una manifestazione per la pace, in Medio Oriente, e per i diritti dei lavoratori indetta a Marghera (Venezia) da diversi comitati locali, associazioni pro Palestina, sindacati Cobas e Usb, partito Comunista dei lavoratori. Un'iniziativa per il Primo maggio, anche se non ricompresa nelle manifestazioni indette dai sindacati confederali. Il corteo è arrivato fino davanti allo stabilimento della FincantierI, dove i dimostranti hanno bruciato una bandiera con il simbolo della Nato, simbolo del dissenso "contro le economie di guerra, che vanno a scapito delle popolazioni". Per quanto riguarda l'ordine pubblico, non si sono registrati incidenti, né momenti di tensione.
Ufficio Netanyahu, "operazione Rafah non dipende da nulla"
"L'operazione a Rafah non dipende da nulla". Lo ha detto, in riferimento all'incontro con il segretario di stato Usa Antony Blinken, l'ufficio di Benyamin Netanyahu al Times of Israel confermando che l'azione "avverrà". "Il premier - ha aggiunto - lo ha detto chiaramente al segretario di stato Usa Antony Blinken". Un'altra fonte israeliana, riferita sempre da Times of Israel, ha fatto sapere che Netanyahu ha chiarito a Blinken che Israele "è interessato ad un accordo e al tempo stesso a rovesciare Hamas".