Il segretario di Stato Usa, in visita in Israele, ha suggerito allo Stato ebraico "altre soluzioni" piuttosto che attaccare Rafah, l'ultima cittadina nel sud della Striscia di Gaza dove ci sono un milione e mezzo di sfollati, e allo stesso tempo ha esortato Hamas ad accettare l'intesa, perché in caso contrario mostrerebbe che non gli importa nulla del destino dei palestinesi
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Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, in visita in Israele, ha suggerito allo Stato ebraico "altre soluzioni" piuttosto che attaccare Rafah, l'ultima cittadina nel sud della Striscia di Gaza dove ci sono un milione e mezzo di sfollati, e allo stesso tempo ha esortato Hamas ad accettare l'intesa, perché in caso contrario mostrerebbe che non gli importa nulla del destino dei palestinesi. Il premier israeliano Netanyahu ripete: "Entreremo a Rafah e annienteremo Hamas, con o senza un accordo". Ma Washington ribadisce il no ad un'operazione di terra, mentre si stringe per l'accordo sulla tregua, sul quale si attende una risposta di Hamas: secondo il Wsj la proposta prevede due fasi, una di tre settimane e l'altra di 10, con lo scambio fra ostaggi e prigionieri palestinesi e ulteriori trattative per un cessate il fuoco fino ad un anno. La Casa Bianca sta considerando di portare negli Stati Uniti dei palestinesi da Gaza come rifugiati. Su Netanyahu resta l'ombra di un mandato di cattura del Cpi, ma lui attacca: "Non ha autorità". Il cardinale di Gerusalemme Pizzaballa: "Qualcosa si muove ma la situazione è drammatica".
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Medioriente, Tv Israele: Sinwar considera una trappola l'accordo
Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, considera la proposta di intesa per una tregua come "una trappola". Lo riferisce la tv israeliana Channel 12 che cita una fonte vicina a Sinwar, secondo quanto riferisce il Times of Israel. Secondo Sinwar, "la proposta sul tavolo non è una proposta egiziana, ma una proposta israeliana sotto mentite spoglie". La fonte ha riferito a Channel 12 che Sinwar sarebbe riluttante in quanto l'accordo non garantisce la fine della guerra e afferma anche che i recenti commenti a favore dell'intesa da parte dei leader di Hamas in esilio sono privi di significato in quanto non parlano a nome del gruppo.
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Rafah, crisi umanitaria e insediamenti: i tre punti che hanno allontanato Israele e Usa
Con l'approvazione della risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza sembra essersi inasprita la relazione tra i due Stati, storicamente alleati e ora divisi da una spaccatura. Le colonie in territorio palestinese e la crisi umanitaria in corso nella Striscia sono fra gli elementi che hanno incrinato i rapporti fra i due leader, Joe Biden e Benjamin Netanyahu, spiega il Washington Post. IL PUNTO
Morta Sabreen, la bambina nata con il cesareo dalla mamma uccisa in un raid israeliano
Pesava un chilo e quattrocento grammi quando è stata messa in un'incubatrice dell'Emirati hospital a Gaza, dopo esser venuta alla luce nonostante la morte della mamma, vittima delle bombe israeliane. Ora riposa in un cimitero vicino a tutta la sua famiglia. LA STORIA
Usa, dilaga la protesta pro-Gaza nelle università di tutto il Paese
Prosegue la mobilitazione studentesca nei principali atenei degli Stati Uniti. Alla Columbia i manifestanti occupano uno storico edificio accademico. Nelle scorse ore 100 arresti ad Austin, in Texas, mentre si moltiplicano gli accampamenti nei campus e le sospensioni da parte delle istituzioni scolastiche. LE FOTO
M.O.: Casa Bianca, ancora nessuna risposta da Hamas
"Ancora nessuna risposta da Hamas, crediamo che tutti gli sforzi debbano essere compiuti per convincere Hamas ad accettare immediatamente l'accordo". Lo ha affermato Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca, riguardo allo stato dei negoziati sulla tregua a Gaza.
Mo: Katz, 'presidente Colombia antisemita e pieno di odio'
Dopo che il presidente della Colombia Gustavo Petro ha annunciato, durante una manifestazione del Primo Maggio, che giovedì il suo paese romperà i rapporti diplomatici con Israele, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha ribattuto dicendo che il leader di sinistra è “antisemita e pieno di odio”. "La storia ricorderà che Gustavo Petro decise di schierarsi accanto ai mostri più vili che la storia abbia mai conosciuto", scrive Katz su X, "che bruciarono neonati, uccisero bambini, violentarono donne e rapirono civili innocenti". “I rapporti tra Colombia e Israele sono sempre stati cordiali”, continua Katz, “e nessun presidente antisemita pieno di odio cambierà la situazione”.
Medioriente, Casa Bianca: solo piccolo numero studenti causa disordini
La Casa Bianca ha ribadito il sostegno al diritto degli americani di protestare, sottolineando che solo una "piccola percentuale di studenti" nei campus stanno causando "disordini". Manifestazioni pro-Palestina si sono moltiplicate nelle ultime settimane e in diversi atenei, a cominciare dalla Columbia, ci sono stati occupazioni ed episodi di violenza che si sono conclusi con centinaia di arresti. "Crediamo che sia un piccolo numero di studenti a causare questi disordini, e se hanno intenzione di protestare, gli americani hanno il diritto di farlo in modo pacifico e nel rispetto della legge", ha detto ai giornalisti la portavoce Karine Jean-Pierre.
Blinken, attacco a Rafah un colpo a normalizzazione con Riad
Il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, in visita in Israele, ha avvertito i leader israeliani, compreso il primo ministro Benyamin Netanyahu, che un'operazione israeliana a Rafah in questo momento diminuirebbe le possibilità di raggiungere un accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas e influenzerebbe anche gli sforzi degli Stati Uniti per promuovere la normalizzazione tra Israele e l'Arabia Saudita. Lo scrive Haaretz.
Blinken, Israele non attacchi Rafah, Hamas accetti intesa
Il segretario di Stato Usa Antony Blinken, in visita in Israele, ha suggerito allo Stato ebraico "altre soluzioni" piuttosto che attaccare Rafah, l'ultima cittadina nel sud della Striscia di Gaza dove ci sono un milione e mezzo di sfollati, e allo stesso tempo ha esortato Hamas ad accettare l'intesa, perché in caso contrario mostrerebbe che non gli importa nulla del destino dei palestinesi.
Gallant, ogni sforzo su ostaggi ma ci prepariamo per Rafah
"Israele assumerà ogni iniziativa per il ritorno degli ostaggi ma si sta preparando per l'operazione a Rafah". Lo ha detto il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant accompagnandolo nella visita al valico di Kerem Shalom da dove poi partono gli aiuti umanitari per Gaza. Quella di Blinken è la prima visita di un esponente dell'amministrazione di Joe Biden a Kerem Shalom che si trova, in territorio israeliano, a poca distanza da Rafah.
Israele ha riaperto il valico di Erez con il nord di Gaza
Israele ha riaperto il valico di Erez con il nord della Striscia dopo circa 7 mesi dalla sua distruzione per l'attacco di Hamas del 7 ottobre. Una mossa sollecitata dagli Usa per portare più aiuti all'enclave palestinese e concretizzatasi nel giorno della visita in Israele del segretario di stato Antony Blinken. La riapertura era stata sollecitata anche dalle agenzie internazionali. Israele aveva annunciato la ripresa delle attività del valico lo scorso mese.
Iran invita Kuwait a trovare un accordo sui giacimenti di Arash
"Ancora una volta, invitiamo le autorità del Kuwait a raggiungere un accordo duraturo con l'Iran, in base ad una cooperazione amichevole e ad interessi comuni, riguardo al giacimento petrolifero di Arash nel Golfo Persico". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, reagendo ad una dichiarazione del Kuwait, secondo la quale i giacimenti di Arash si trovano nelle acque territoriali del Paese e sono posseduti dal Kuwait. "Pubblicare continuamente dichiarazioni e avanzare rivendicazioni unilaterali non creerà alcun diritto per il governo del Kuwait dal punto di vista legale", ha aggiunto Kanani, sottolineando che Teheran ha "raccomandato alle autorità del Kuwait di astenersi dal ricorrere a inutili metodi politici e mediatici riguardo alla questione". La disputa sul giacimento petrolifero, chiamato Dorra da Kuwait e Arabia Saudita, risale agli anni '60. L''Arabia Saudita e il Kuwait hanno firmato un accordo per lo sviluppo congiunto del giacimento nel marzo 2022, mentre l'Iran ha denunciato l'intesa come "illegale".
Israele ha riaperto il valico di Erez con il nord di Gaza
Israele ha riaperto il valico di Erez con il nord della Striscia dopo circa 7 mesi dalla sua distruzione per l'attacco di Hamas del 7 ottobre. Una mossa sollecitata dagli Usa per portare più aiuti all'enclave palestinese e concretizzatasi nel giorno della visita in Israele del segretario di stato Antony Blinken. La riapertura era stata sollecitata anche dalle agenzie internazionali. Israele aveva annunciato la ripresa delle attività del valico lo scorso mese.
Blinken: "Imperativo l'aumento degli aiuti a Gaza"
"A Gerusalemme ho incontrato il premier israeliano Benyamin Netanyahu sugli sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco con il rilascio degli ostaggi e sull'imperativo di sostenere l'aumento degli aiuti ai civili in tutta Gaza". Lo ha fatto sapere su X il sgretario di stato Usa Antony Blinken.
Quasi 1100 manifestazioni a New York dal 7 ottobre, 5 al giorno
Dal 7 ottobre, giorno del massacro di 1200 israeliani da parte della milizia palestinese di Hamas, e data di inizio del conflitto con Israele, a New York ci sono state piu' di 2400 manifestazioni di strada, quasi la metà delle quali, pari a 1100, legate direttamente alla guerra in Medio Oriente. Lo ha dichiarato il commissioner della polizia della Grande Mela, Edward Caban.
Marghera, in 500 in corteo per il lavoro e pace in Palestina
Circa 500 persone hanno partecipato oggi a una manifestazione per la pace, in Medio Oriente, e per i diritti dei lavoratori indetta a Marghera (Venezia) da diversi comitati locali, associazioni pro Palestina, sindacati Cobas e Usb, partito Comunista dei lavoratori. Un'iniziativa per il Primo maggio, anche se non ricompresa nelle manifestazioni indette dai sindacati confederali. Il corteo è arrivato fino davanti allo stabilimento della FincantierI, dove i dimostranti hanno bruciato una bandiera con il simbolo della Nato, simbolo del dissenso "contro le economie di guerra, che vanno a scapito delle popolazioni". Per quanto riguarda l'ordine pubblico, non si sono registrati incidenti, né momenti di tensione.
Ufficio Netanyahu, "operazione Rafah non dipende da nulla"
"L'operazione a Rafah non dipende da nulla". Lo ha detto, in riferimento all'incontro con il segretario di stato Usa Antony Blinken, l'ufficio di Benyamin Netanyahu al Times of Israel confermando che l'azione "avverrà". "Il premier - ha aggiunto - lo ha detto chiaramente al segretario di stato Usa Antony Blinken". Un'altra fonte israeliana, riferita sempre da Times of Israel, ha fatto sapere che Netanyahu ha chiarito a Blinken che Israele "è interessato ad un accordo e al tempo stesso a rovesciare Hamas".
A Milano duemila in corteo per la Palestina
"Lavoratori di tutto il mondo uniamoci in corteo contro il genocidio in Palestina" è lo slogan con cui oggi si sono dati appuntamento Si Cobas, associazione Palestinesi in Italia, associazione Giovani palestinesi ed alcune altre sigle per sfilare a Milano da corso Venezia a piazza della Scala nel giorno della festa del lavoro. Sono circa duemila le persone che partecipano al corteo, sfidando la pioggia che ha iniziato a cadere nel pomeriggio. Sono invece circa 250 i partecipanti alla street parade ecosociale a cui aderiscono fra gli altri Adl Cobas e Camera del non lavoro nella zona dei Navigli, con partenza da via XXIV maggio e arrivo in Darsena con musica fino a mezzanotte.
Tajani: "Situazione molto complicata, tutti impegnati per convincere parti ad accordo"
"La situazione è molto complicata, stiamo lavorando, sono stato a Riad, ho parlato con molti ministri degli Esteri dei Paesi arabi impegnati nella trattativa, ho parlato con il segretario di Stato americano, con i ministri degli Esteri di Gran Bretagna, Francia e Germania, tutti siamo impegnati per cercare di convincere le due parti ad addivenire a uno stop che permetta di aiutare i civili, le vittime innocenti, gli ostaggi e la popolazione palestinese hanno poco a che vedere con la guerra". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando a Imola a margine delle commemorazioni per il 30mo anniversario della morte di Ayrton Senna della possibilità di arrivare ad un accordo tra Israele e Hamas.
Sgomberato avamposto illegale ebraico in Cisgiordania
L'esercito israeliano e la polizia hanno sgomberato un avamposto illegale ebraico in Cisgiordania. Durante l'operazione che ha visto scontri con gli ultrà ebrei, circa 20 di loro sono stati arrestati. L'avamposto illegale è quello di Or Meir, vicino a Ofra, non distante da Nablus, ed è stato costruito su terra privata palestinese.
Trump: "Proteste per distogliere attenzione da confini Sud"
Le manifestazioni nelle università americane a sostegno del cessate il fuoco a Gaza sarebbero state organizzate per "distogliere l'attenzione dal nostro confine meridionale". Lo scrive sul suo social, Truth, l'ex presidente Usa, Donald Trump. "Pensate che i pazzi della sinistra radicale che stanno causando tutto il CAOS nei nostri college e università lo stiano facendo per distogliere l'attenzione dal nostro confine meridionale, dove milioni di persone, molte delle quali provenienti da prigioni e istituti psichiatrici, si stanno riversando in il nostro Paese? Sto solo chiedendo...", scrive Trump.
Ynet, "Abu Mazen non ha voluto vedere Blinken"
Il presidente palestinese Abu Mazen avrebbe rifiutato di incontrare il segretario di stato Usa Antony Blinken perché "è arrabbiato con lui". Lo ha riferito - citata dal sito Ynet - una fonte dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) secondo cui "ogni volta che Blinken visita Ramallah, promette cose che non fa mai". "Per questo - ha continuato - Abu Mazen ha chiesto di non coordinare nessun incontro con lui e ha voluto esprimere la sua protesta per il mancato rispetto delle promesse del passato, soprattutto in questo momento". La fonte ha tuttavia sottolineato che "i rapporti con gli americani non sono in crisi".
Turchia con il Sudafrica in causa contro Israele all'Aja su genocidio
La Turchia si unirà al Sudafrica nella causa per genocidio contro Israele presso la Corte internazionale di giustizia all'Aja. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, secondo cui Ankara sta valutando da tempo come rispondere alle azioni di Israele nella guerra a Gaza e ha già preso provvedimenti contro Israele, come la limitazione di alcune esportazioni. ""Come Turchia, abbiamo deciso di partecipare al presentato dal Sudafrica contro Israele alla Corte di giustizia internazionale, presenteremo presto la nostra domanda", ha dichiarato Fidan.
Sindaco New York: "Circa 300 persone arrestate a Columbia e City"
Circa 300 persone sono state arrestate martedì sera presso la Columbia University e il City College, ha dichiarato mercoledì il sindaco di New York, Eric Adams. "Stiamo elaborando gli arresti per distinguere tra chi erano effettivamente studenti e chi non doveva essere sul campus", ha detto Adams, citato da Abc News. "La protesta è stata guidata da individui non affiliati all'università. La scuola ha avuto bisogno dell'assistenza della polizia di New York per sgomberare Hamilton Hall dagli accampamenti fuori dall'edificio, compito svolto con successo," ha detto Adams.
Blinken a Netanyahu: "Imperativo aumento aiuti a Gaza"
"A Gerusalemme ho incontrato il premier israeliano Benjamin Netanyahu sugli sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco con il rilascio degli ostaggi e sull’imperativo di sostenere l’aumento degli aiuti ai civili in tutta Gaza". Lo scrive su X il segretario di Stato americano Antony Blinken.
Coloni israeliani attaccano convoglio giordano per Gaza
Coloni israeliani hanno attaccato due convogli umanitari provenienti dalla Giordania che erano diretti a Gaza. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale della Giordania secondo quanto riportano i media israeliani.
Tajani: "Da Imola messaggio di pace per Israele e Hamas"
"Sono contento che i ministri degli Esteri di Austria e Brasile abbiano accettato il nostro invito" alla commemorazione dei 30 anni dalla morte dei piloti Ayrton Senna e Roland Ratzenberger sul circuito di Imola, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani dal palco. Un'occasione "per lanciare un messaggio di pace a Israele e Hamas per il cessate il fuoco e perche' si liberino gli ostaggi. Credo - sottolinea Tajani - nello sport come veicolo di pace e
di dialogo".
Tajani: da Imola messaggio di pace per Israele e Hamas
"Sono contento che i ministri degli Esteri di Austria e Brasile abbiano accettato il nostro invito" alla commemorazione dei 30 anni dalla morte dei piloti Ayrton Senna e Roland Ratzenberger sul circuito di Imola, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani dal palco. Un'occasione "per lanciare un messaggio di pace a Israele e Hamas per il cessate il fuoco e perché si liberino gli ostaggi. Credo - sottolinea Tajani - nello sport come veicolo di pace e di dialogo".
Media: Netanyahu dice no ad accordo con fine guerra
Il premier Benyamin Netanyahu ha detto al segretario di stato Usa Antony Blinken che non accetterà un accordo con Hamas che includa la fine della guerra. Lo ha riferito il giornalista Barak Ravid su Axios che cita fonti Usa e israeliane. Secondo Netanyahu - ha continuato - se Hamas non abbassa le sue richieste non ci sarà accordo e Israele entrerà a Gaza.
Terminato incontro tra Netanyahu e Blinken a Gerusalemme
E' terminato a Gerusalemme il lungo incontro tra il premier Benyamin Netanyahu e il segretario di stato Usa Antony Blinken. Lo ha fatto sapere l'ufficio di Netanyahu. Secondo alcuni fonti Usa citate dai media, nel faccia a faccia Blinken ha ribadito l'opposizione dell'amministrazione di Joe Biden ad una operazione militare a Rafah, nel sud della Striscia.
Blinken ribadisce a Netanyahu no Usa ad attacco a Rafah
Il segretario di Stato Antony Blinken ha ribadito a Gerusalemme al primo ministro Benjamin Netanyahu l'opposizione degli Stati Uniti ad un assalto israeliano alla citta' di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, secondo quanto riferito dal portavoce del Dipartimento di Stato. Durante l'incontro con Netanyahu, Blinken ha "ribadito la chiara posizione degli Stati Uniti su Rafah", ha dichiarato Matthew Miller, in merito all'assalto di terra alla città, che il Primo Ministro si rifiuta di abbandonare nonostante l'opposizione delle Nazioni Unite e di molte capitali, che temono una carneficina tra i circa 1,5 milioni di civili che vi sono ammassati, la maggior parte dei quali sono sfollati.
Famiglie ostaggi, "da Blinken cauto ottimismo su accordo"
L'incontro tra Antony Blinken e le famiglie degli americani-israeliani tenuti in ostaggio nella Striscia di Gaza, "è stato positivo, e il segretario di Stato Usa ha trasmesso un cauto ottimismo sull'accordo per il loro rilascio". Lo afferma il gruppo Hostages Families Forum in una nota. Tra i presenti all'incontro con Blinken, sottolinea il Times of Israel, anche Aviva Siegel, che ha trascorso 51 giorni prigioniera di Hamas e il cui marito Keith è ancora detenuto a Gaza.
A Torino scritte pro Palestina sul Caval 'd Brons
Il Cavàl 'd Brons, uno dei simboli di Torino, è stato imbrattato con una scritta alla fine della manifestazione del Primo Maggio. Alcuni persone, che non sono state ancora identificate, hanno scritto con della vernice rossa 'Palestina libera', alla base del monumento storico dedicato a Emanuele Filiberto, nella centrale piazza San Carlo, dove si è concluso il corteo, a cui avevano partecipato alcune migliaia di persone. Le forze dell'ordine stanno indagando per risalire agli autori del gesto. Alla fine degli interventi delle istituzioni e dei sindacati confederali, in piazza erano arrivati gli attivisti dello spezzone dell'opposizione sociale, che erano saliti sul palco, posto di fronte al monumento. Uno spezzone che si era caratterizzato anche per striscioni e bandiere pro Palestina.
Inneggiava ad Hamas e al terrorismo sui social, espulso
Ha pubblicato sui social network, in particolare su pagine facebook e canali Telegram, materiale inneggiante ad Hamas e ai movimenti terroristici legati al conflitto israelo-palestinese: per questo motivo un cittadino algerino di 56 anni, residente a Udine, regolare sul territorio nazionale, è stato espulso ieri sera, su disposizione del ministro dell'Interno, per motivi di sicurezza nazionale. L'uomo, che viveva senza familiari in un appartamento a Udine e svolgeva prestazioni lavorative come operaio per conto di una cooperativa di servizi di pulizie, è stato espulso a seguito di un'attività di indagine svolta dalla Digos di Udine, sotto il coordinamento della Direzione centrale della polizia di prevenzione e della Procura distrettuale di Trieste, per il reato di istigazione a delinquere.
Polonia, Duda condanna l'attacco alla sinagoga di Varsavia
Il presidente polacco Andrzej Duda ha duramente deplorato come "vergognoso" l'attacco contro la sinagoga Nozik di Varsavia, scrivendo sulla piattaforma X che "in Polonia non vi è posto per l'antisemitismo, né per l'odio". Duda ha reagito così alla notizia confermata oggi dal rabbino di Polonia Michael Schudrich, nonché da fonti della polizia, secondo le quali qualcuno avrebbe lanciato una bottiglia incendiaria contro l'unica sinagoga del centro della capitale polacca, senza causare vittime.
Israele, arresti domiciliari per la sorella di Haniyeh
Sabah al-Salem Haniyeh, la sorella del capo di Hamas Ismail Haniyeh - che vive in Israele -, è stata posta agli arresti domiciliari dopo essere stata detenuta da aprile scorso per "istigazione e simpatie per un gruppo terroristico". Haniyeh è anche stata incriminata per aver inviato "messaggi a numerosi contatti, incluso il fratello, due giorni dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso". Secondo i media i messaggi contenevano parole di "lode, simpatia e incoraggiamento alle azioni di Hamas e alla sua partecipazione alle atrocità di massa commesse".
Borrell condanna uso della forza contro manifestanti in Georgia
L'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue Josep Borrell ha condannato la violenza usata dalle forze di sicurezza georgiane contro i manifestanti che protestavano contro una nuova legge criticata dall'Unione europea. "Condanno fermamente la violenza contro i manifestanti in Georgia che manifestavano pacificamente contro la legge sull'influenza straniera", ha detto Borrell su X. Sottolineando lo status della Georgia come candidato membro dell'Ue, ha invitato il governo "a garantire il diritto di riunione pacifica. L'uso della forza per reprimerlo è inaccettabile".
Usa, scontri alla Ucla: "Orribili atti di violenza"
"Orribili atti di violenza sono avvenuti la notte scorsa e abbiamo immediatamente chiamato la polizia". Lo ha detto la vice rettrice dell'Università della California, dopo gli scontri tra gruppi di manifestanti filo israeliani e filo palestinesi nel campus di Los Angeles. Un giornalista che lavora per il "Daily Bruin", giornale dell'università, ha riferito che i manifestanti filo Israele hanno lanciato "petardi, uno scooter, bottiglie d'acqua e gas lacrimogeni" contro il gruppo avverso.
Negli atenei di Roma collettivi ricordano rettore di Gaza
Continuano le iniziative dei collettivi e di Cambiare Rotta bell'ambito del movimento Pro Gaza. Domani a Roma 3 davanti al Rettorato alle 18 ci sarà una 'fiaccolata antisionista' per ricordare la morte del rettore dell'università islamica di Gaza Sufian Tayeh. Gli studenti tornano a chiedere il boicottaggio con gli istituti di ricerca israeliani come anche "le dimissioni dei rettori della fondazione Med-Or di Leonardo Spa". Venerdì invece al piazzale di fisica della Sapienza verrà ricordato il professor Sufyan Tayeh e tutte le vittime di Gaza.
Ambasciatore israeliano a Varsavia, molotov contro sinagoga
Una bottiglia incendiaria è stata lanciata contro la sinagoga Nozik, "l'unica sinagoga di Varsavia sopravvissuta alla Shoah". Lo ha denunciato su X l'ambasciatore israeliano a Varsavia Yaaakov Livna che ha documentato i danni. "Attacchi antisemiti scandalosi come questo - ha detto citato dai media - non possono essere tollerati. Gli autori devono essere trovati e puniti".
Proteste pro-Gaza,lezioni a distanza in campus New Orleans
Alcune lezioni programmate per oggi alla Tulane University, a New Orleans, negli Stati Unite, sono passate in modalita' "a distanza" mentre continua "la manifestazione illegale" nel campus, secondo una dichiarazione dei dirigenti dell'universita' che si riferisce alle proteste pro-Gaza. "L'accampamento si trova ai margini del campus ed è pesantemente pattugliato dalla polizia", si legge in una nota dell'ateneo. L'universita' ha affermato che "transenne erette dalla polizia e presidiate separano quest'area dal resto dell'università".
Usa: scontri alla Ucla, 'orribili atti di violenza'
"Orribili atti di violenza sono avvenuti la notte scorsa e abbiamo immediatamente chiamato la polizia". Lo ha detto la vice rettrice dell'Università della California, dopo gli scontri tra gruppi di manifestanti filo israeliani e filo palestinesi nel campus di Los Angeles. Un giornalista che lavora per il "Daily Bruin", giornale dell'università, ha riferito che i manifestanti filo Israele hanno lanciato "petardi, uno scooter, bottiglie d'acqua e gas lacrimogeni" contro il gruppo avverso.
Gaza, le immagini delle rovine a Khan Younis
Scontri in un campus di Los Angeles per proteste pro-Gaza
"La polizia di Los Angeles "ha risposto immediatamente alla richiesta di aiuto nel campus da parte delle autorità universitarie", ha scritto su X un portavoce del sindaco della città Zach Seidl. Secondo le immagini mostrate dalla Cnn, i manifestanti si sono scontrati con bastoni; altri sono stati visti lanciare fuochi d'artificio o scagliare oggetti l'uno contro l'altro nel buio, illuminati da puntatori laser e torce elettriche. Alcuni dimostranti hanno anche abbattuto le barricate di metallo, come mostrano le immagini tv. Nelle ultime due settimane, molti amministratori universitari in tutto il Paese si sono trovati di fronte a manifestanti, a volte poche decine, che hanno occupato i loro campus in opposizione alla guerra di Israele a Gaza. Gli studenti filo-palestinesi si sono accampati nel cuore del campus dell'Ucla, su un prato circondato da barricate.
Usa: scontri all'Università della California tra gruppi filo israeliani e filo palestinesi
Scontri tra gruppo di protesta rivali nel campus di Los Angeles, all'Università della California. Secondo quanto riferito dai media locali, le violenze sono scoppiate quando dimostranti filo israeliani hanno attaccato un gruppo di manifestanti filo palestinesi. La tensioni era salita già ieri sera, quando gli amministratori dell'università hanno dichiarato per la prima volta illegale l'accampamento filo palestinese.
Ministro Esteri Francia al Cairo per trattative tregua
Il ministro degli Esteri francese Stephane Sejourne sarà oggi al Cairo "nel contesto degli sforzi dell'Egitto per ottenere il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco a Gaza", fa sapere il ministero. Sejourne, che negli ultimi giorni ha visitato Libano, Arabia Saudita e Israele, incontrerà il suo omologo egiziano Sameh Shoukry intorno a mezzogiorno per discutere "la questione dei tre ostaggi francesi e la cooperazione umanitaria". Il suo viaggio avviene mentre il gruppo militante palestinese Hamas sta valutando l'ultimo piano di tregua con Israele proposto nei colloqui del Cairo con i mediatori statunitensi, egiziani e qatarioti.
Hamas contro Blinken, su tregua vuole assolvere Israele
L'alto rappresentante di Hamas Sami Abu Zuhri ha criticato le parole del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, sul cessate il fuoco a Gaza definendole "un tentativo di fare pressione" su Hamas e "assolvere Israele". Lo riporta la Reuters. Abu Zuhri ha anche riferito che Hamas sta ancora studiando la recente offerta di cessate il fuoco. Blinken, in visita in Israele, ha dichiarato che gli Usa sono "determinati a ottenere un cessate il fuoco che riporti a casa gli ostaggi e a ottenerlo adesso. E l'unica ragione per cui questo non potrebbe accadere è Hamas".
La polizia fa irruzione alla Columbia: decine di arresti
Cnn, da 18/4 oltre mille arresti in 25 campus Usa pro-Gaza
Dal 18 aprile, piu' di 1.000 persone sono state arrestate in oltre 25 campus universitari di almeno 21 Stati americani. Lo riferisce la Cnn che monitorando le proteste pro-Palestina nelle universita' da una costa all'altra degli Usa.
Cominciato il faccia a faccia tra Netanyahu e Blinken
Cominciato a Gerusalemme il faccia a facciatra Benyamin Netanyahu e il segretario di stato Usa Antony Blinken. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier. Subito dopo si terrà un incontro allargato al quale parteciperanno esponenti politici e militari di Israele e lo stesso per gli Usa.
Papa: preghiamo per i popoli della Palestina e Israele
Blinken: 'non ci fermeremo finché ostaggi non torneranno'
"Non ci fermeremo finché non vi riunirete ai vostri cari, quindi per favore siate forti, mantenete la fede, saremo con voi ogni singolo giorno finché non avremo portato a termine tutto questo". Lo ha detto il segretario di stato Usa Antony Blinken incontrando fuori dal suo albergo a Tel Aviv le decine di persone che stavano manifestando a suo favore per il rilascio degli ostaggi. "Non ci arresteremo finchè ogni uomo, donna, soldati, civile non sia tornato a casa", ha detto Blinken che ha poi ribadito: "sul tavolo delle trattative c'è una proposta molto intelligente, Hamas deve dire sì. E' necessario che venga realizzata".
Scontri in un campus di Los Angeles per proteste pro-Gaza
Scontri sono stati segnalati durante una protesta nel campus dell'Università della California, nell'ultima escalation di manifestazioni contro la guerra tra Israele e Hamas che si sono diffuse nei campus universitari di tutta la nazione. Lo riferiscono le tv americane. I tafferugli sono scoppiati quando un gruppo di attivisti pro-Israele si è presentato al campus con l'intenzione di rimuovere il raduno filo palestinese, secondo quanto riferisce la Tv americana KTLA.
Netanyahu: mandato arresto Cpi "sarebbe antisemitismo"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha accusato la Corte penale internazionale dell'Aia (Cpi) di tentare di impedire a Israele di difendersi dal terrorismo e ha avvertito che un eventuale mandato di arresto nei suoi confronti rappresenterebbe un "crimine di odio antisemita senza precedenti". "Ottanta anni dopo l'Olocausto, gli organismi internazionali istituiti per prevenire un altro Olocausto stanno valutando la possibilita' di negare allo Stato ebraico il diritto di difendersi da coloro che sono venuti a commettere un genocidio contro di noi, e stanno ancora lavorando attivamente per farlo", ha affermato il primo ministro in una dichiarazione video in inglese.
Hamas, almeno 34.568 morti a Gaza da inizio conflitto
Sono almeno 34.568 i palestinesi uccisi a Gaza dal 7 ottobre, secondo il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas, che ha diffuso un nuovo bollettino. Secondo l'aggiornamento del bilancio, i feriti sono saliti a 77.765.
Papa su fabbriche armi: terribile guadagnare con la morte
"Non dimentichiamo di pregare per la pace. Preghiamo per i popoli che sono vittime della guerra. La guerra sempre è una sconfitta, sempre". Lo ha detto il Papa all'udienza generale. "Pensiamo alla martoriata Ucraina, che soffre tanto, pensiamo agli abitanti della Palestina e di Israele che sono in guerra. Pensiamo ai Rohingya, al Myanmar e chiediamo la pace. Chiediamo la vera pace per questi popoli e per tutto il mondo", ha sottolineato Papa Francesco. "Purtroppo oggi gli investimenti che danno più reddito sono le fabbriche delle armi. Terribile, guadagnare con la morte. Chiediamo la pace, che vada avanti la pace", ha concluso.
Papa: preghiamo per i popoli di Palestina e Israele
"Non dimentichiamo di pregare per la pace, preghiamo per i popoli che sono vittime della guerra. La guerra è sempre una sconfitta, sempre. Pensiamo alla martoriata Ucraina che soffre tanto, agli abitanti della Palestina e di Israele, che sono in guerra. Pensiamo ai Rohingya in Myanmar e chiediamo la vera pace per questi popoli e tutto li mondo. Purtroppo oggi gli investimenti che danno piu' reddito cono le fabbriche delle armi. Terribile, guadagnare con la morte. Preghiamo che vada avanti la pace". Lo ha detto Papa Francesco all'udienza generale di oggi.
Il Papa: pregate la Madonna per le vittime delle guerre
"Durante le preghiere del mese di maggio, confidate alla Madonna le vostre vicende personali e familiari, così come le sofferenze di quanti sono vittime delle guerre". Lo ha detto il Papa nell'udienza generale, nei saluti ai fedeli di lingua polacca. "Pregate per la Chiesa, per la Patria, per la pace in Ucraina e in Medio Oriente. Maria, che cento anni fa Pio XI istituì come Regina per tutta la Polonia, vi sostenga e vi guidi", ha aggiunto Papa Francesco.
Blinken: 'determinati ad accordo ora, se non si raggiunge colpa Hamas'
"Basta rinvii, basta scuse, il momento è adesso", ha scandito Blinken, che poi ha aggiunto: "Dobbiamo anche concentrarci sulla gente a Gaza che sta soffrendo in questo fuoco incrociato creato da Hamas, e quindi concentrarci nel fornire loro l'assistenza di cui hanno bisogno - cibo, medicine, acqua, ripari".
M.O.: leader opposizione Israele in visita ad Abu Dhabi
Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, partirà oggi per una breve "visita diplomatica" ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, come riferiscono i media locali. Lo Stato arabo ha normalizzato le relazioni con Israele nel 2020, ma le visite diplomatiche da parte di alti funzionari sono ancora rare, soprattutto dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas.
Blinken in Israele, manifestazione in suo favore a Tel Aviv
Decine di dimostranti si sono riuniti sotto l'albergo a Tel Aviv dove alloggia il segretario di stato Usa Antony Blinken in segno di appoggio al possibile accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi. Lo hanno riferito i media. Su alcuni cartelli, scrittiain inglese e in ebraico, si può leggere "Abbiamo fiducia in Blinken, portateli a casa da noi". Il segretari di stato Usa vedrà in mattinata il premier Benyamin Netanyahu e poi andrà al valico di Kerem Shalom da dove entrano, nel lato israeliano, gli aiuti umanitari a Gaza.
Israele, 'sirene di allarme nel nord al confine con il Libano'
Le sirene di allarme anti razzi dal Libano stanno risuonando al nord di Israele al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che durante la notte scorsa, caccia israeliani "hanno colpito obiettivi terroristici degli Hezbollah nell'area di Khiam e Kfarkela" nel sud del Libano, inclusi "posti di osservazione e infrastrutture terroristiche". Centrati anche - secondo la stessa fonte - "infrastrutture militari" degli Hezbollah nella zona Blida e di Odaisseh e Meiss El Jabal.
Blinken: 'determinati ad accordo ora, se non si raggiunge colpa Hamas'
"Anche in questi momenti molto difficili, siamo determinati a raggiungere un cessate il fuoco che riporti a casa gli ostaggi e a raggiungerlo adesso. L'unica ragione per cui non ci si potrebbe arrivare è Hamas". Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken, dopo il suo incontro a Tel Aviv con il presidente israeliano Isaac Herzog.
Blinken in Israele: manifestazione in suo favore a Tel Aviv
Decine di dimostranti si sono riuniti sotto l'albergo a Tel Aviv dove alloggia il segretario di stato Usa Antony Blinken in segno di appoggio al possibile accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi. Lo hanno riferito i media. Su alcuni cartelli, scrittiain inglese e in ebraico, si può leggere "Abbiamo fiducia in Blinken, portateli a casa da noi". Il segretari di stato Usa vedrà in mattinata il premier Benyamin Netanyahu e poi andrà al valico di Kerem Shalom da dove entrano, nel lato israeliano, gli aiuti umanitari a Gaza.
Blinken: Usa determinati ad avere ora accordo Israele-Hamas
Gli Stati Uniti sono "determinati" a ottenere "ora" un accordo tra Israele e Hamas. Lo ha detto il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, da Tel Aviv, poco prima di iniziare i colloqui con la leadership di Israele. "Anche in questi tempi molto difficili siamo determinati a ottenere un cessate il fuoco che riporti a casa gli ostaggi - e a ottenerlo ora. E l'unica ragione per cui un accordo potrebbe non essere raggiunto è Hamas", ha detto Blinken incontrando il presidente israeliano, Isaac Herzog.
Netanyahu: "Entreremo a Rafah e annienteremo Hamas, con o senza un accordo"
Il premier israeliano Netanyahu ripete: "Entreremo a Rafah e annienteremo Hamas, con o senza un accordo". Ma Washington ribadisce il no ad un'operazione di terra, mentre si stringe per l'accordo sulla tregua, sul quale si attende una risposta di Hamas: secondo il Wsj la proposta prevede due fasi, una di tre settimane e l'altra di 10, con lo scambio fra ostaggi e prigionieri palestinesi e ulteriori trattative per un cessate il fuoco fino ad un anno.
Casa Bianca: "Continuiamo ad opporci a operazione Rafah"
La Casa Bianca ha ribadito che continua ad opporsi all'invasione israeliana della città di Rafah, nel sud di Gaza. E lo ha fatto dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che le sue forze entreranno "con o senza" un accordo di cessate il fuoco con Hamas.
"Non vogliamo vedere una grande operazione di terra a Rafah. Certamente, non vogliamo vedere operazioni che non tengano conto della sicurezza di quel milione e mezzo di persone che cercano di cercare rifugio laggiù", ha affermato il portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby.
Medioriente, Casa Bianca valuta ingresso di palestinesi come rifugiati
La Casa Bianca sta considerando di portare negli Stati Uniti dei palestinesi da Gaza come rifugiati. Lo riporta Cbs citando alcune fonti, secondo le quali diversi funzionari dell'amministrazione Biden hanno valutato praticamente quali potrebbero essere le opzioni per far arrivare palestinesi che hanno familiari che sono cittadini americani.
Usa, polizia fa irruzione nella Columbia University, decine di arresti
Gli agenti sono entrati nella Hamilton Hall da una delle finestre dell'edificio. Fuori dal palazzo la polizia ha allontanato molti studenti che erano assembrati nelle vicinanze e ha effettuato decine di arresti. Secondo fonti del municipio di New York, la Columbia University ha mandato una lettera alla polizia chiedendo l'intervento sul campus. Presidente Columbia University: polizia resti nell'università fino al 17 maggio, dopo la cerimonia delle lauree.
Proteste pro-Gaza: oltre 100 fermi in 2 campus New York
Sono oltre 100 i fermi effettuati dalla polizia in due diversi campus di New York, alla Columbia University e al City College, tra i manifestanti pro-Palestina che in questi giorni avevano allestito presidi con tende, portano i dirigenti degli atenei a chiedere l'intervento degli agenti.
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