Quello tra il Presidente degli Stati Uniti e l'uomo più ricco al mondo è destinato a diventare uno scontro senza precedenti. Non si stanno risparmiando nessun colpo: Trump ha minacciato di cancellare i sussidi federali e i contratti governativi stipulati con le società guidate da Musk, che tra un attacco e l'altro ha lanciato un sondaggio su un eventuale nuovo partito
Il rapporto tra Donald Trump ed Elon Musk sembra essere giunto a un punto di rottura definitivo. Da alleati strategici e spesso allineati sul piano dell’innovazione e del pragmatismo politico, i due oggi si scambiano accuse e delusioni. La miccia è stata accesa da una serie di critiche mosse da Musk al disegno di legge su tagli e spesa proposto dal presidente. Un attacco che ha spinto Trump a rompere il silenzio con parole che suonano come un addio. Elon Musk ha anche scritto su X di aver fatto vincere le elezioni a Donald Trump e che il presidente è un "ingrato".
Delusione e smentite e il sondaggio di Musk
"Non so se avremo più una grande relazione". Con questa frase, pronunciata durante una conferenza stampa alla Casa Bianca accanto al cancelliere tedesco Merz, Trump ha di fatto messo fine al rapporto con Musk, accusandolo di essere "offeso" per la cancellazione degli incentivi alle auto elettriche e ricordando anche il suo no a un candidato di Musk per la NASA. L’ex presidente ha detto di essere rimasto "molto deluso" dalla sua uscita dal Doge – il dipartimento per l’efficienza governativa – e ha aggiunto che "stava facendo un buon lavoro, sono sicuro che questo posto gli manchi". Musk, dal canto suo, non ha tardato a replicare: sui social ha liquidato la vicenda con un laconico “chi se ne importa” e ha smentito le parole di Trump: "Questa legge non mi era mai stata mostrata prima". In precedenza, l’imprenditore aveva definito la riforma fiscale "un disgustoso abominio", riprendendo ironicamente un vecchio tweet del 2012 di Trump sui deficit pubblici. Una rottura netta, ben lontana dal tono istituzionale di pochi giorni fa, quando il presidente aveva consegnato a Musk una chiave simbolica della Casa Bianca e ne aveva lodato pubblicamente il lavoro. Subito dopo la lite in diretta, il proprietario di X ha lanciato anche un sondaggio sul suo social network con questa domanda: "È ora di creare un nuovo partito politico in America che rappresenti effettivamente l'80% della popolazione di mezzo?". I suoi follower possono esprimere parere positivo o negativo rispondendo al post per 24 ore. Pochi minuti dopo circa 260.000 persone hanno già votato, con l'84% che ha detto "sì". "Oh, e qualche spunto di riflessione mentre riflettono su questa domanda: a Trump restano 3 anni e mezzo come presidente, ma io resterò in carica per più di 40 anni... ", continua Musk su X, in quella che sembra una risposta alle parole di Laura Loomer, l'influencer fedelissima di Trump, la quale ha precedentemente riferito che, alla luce dello scontro, parlamentari repubblicani stanno discutendo animatamente se sostenere il presidente o l'amministratore delegato di Tesla. "Conosco parlamentari che si chiedono se schierarsi con il presidente Trump o con Elon", ha scritto Loomer sui social media. "Sono stata al Congresso tutto il giorno e non si parla d'altro. L'uomo più potente del mondo contro l'uomo più ricco del mondo".
Trump minaccia stop a contratti governativi per Musk
Il botta è risposta non si è concluso, e Trump su Truth ha nuovamente attaccato il suo ormai ex alleato: "Elon si stava 'esaurendo', gli ho chiesto di andarsene, gli ho tolto il mandato EV che obbligava tutti ad acquistare auto elettriche che nessun altro voleva (e che sapeva da mesi che avrei fatto!), e lui è semplicemente impazzito".
"Il modo più semplice per risparmiare denaro nel nostro bilancio, miliardi e miliardi di dollari, è quello di porre fine ai sussidi e ai contratti governativi di Elon. Mi ha sempre sorpreso che Biden non l'avesse fatto!", ha poi minacciato del presidente degli Stati Uniti. Come conseguenza, le azioni Tesla hanno bruciato in un poche ore a Wall Street circa 150 miliardi di dollari.
In un prolungato botta e risposta arriva l'ennesimo messaggio di Musk: "È ora di sganciare la bomba più grande: Donald Trump è nei file di Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici. Buona giornata, Djt!". "Segna questo post per il futuro. La verità verrà a galla", aggiunge il patron di Tesla.
Il 27 febbraio l'attorney general Pamela Bondi aveva reso nota una prima parte di documenti declassificati del caso Epstein, che pero' contenevano in gran parte documenti precedentemente trapelati, anche se mai resi pubblici in via ufficiale dal governo americano. Le carte non avevano svelato nulla che non si sapesse, confermando i rapporti fra Trump e l'ex finanziere accusato di pedofilia morto suicida in carcere. Il nome del presidente americano compare anche nel registro dell'aereo di Epstein, il famigerato 'Lolita Express'. Il tycoon viaggio' sul velivolo insieme a Epstein l'11 ottobre 1993 e poi ancora il 15 maggio del 1994 con l'allora moglie Marla Maples, la figlia Tiffany e la babysitter: prima da Palm Beach all'aeroporto Reagan di Washington e poi da Washington allo scalo di Teteboro, in New Jersey. I contatti fra Epstein e Trump erano noti da tempo ed erano già emerse anche delle foto che li immortalavano insieme, una anche con Maxwell e Melania. Ma non è dato sapere se i documenti non ancora resi noti contengano novità.
"Alla luce della dichiarazione del Presidente sulla cancellazione dei miei contratti governativi, @SpaceX inizierà immediatamente a dismettere la sua navicella spaziale Dragon", scrive Musk su X. Col suo annuncio, minaccia di staccare la spina ai programmi spaziali della Nasa. La navicella spaziale Dragon sviluppata da SpaceX serve per il trasporto di merci e di equipaggi sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Dragon ha anche un futuro con la Red Dragon per l'esplorazione di Marte e la Dragon XL per la logistica del gateway lunare.
Uno scontro che sembra senza fine. Elon Musk ha infatti ripostato su X il commento di un utente che nello scontro tra lui e Trump scommette su Elon e afferma che "Trump dovrebbe essere sottoposto a impeachment e sostituito da JD Vance".
E parlando di dazi: "La tariffe di Trump causeranno una recessione nella seconda metà di quest'anno".
Trump: "Musk avrebbe dovuto rivoltarsi contro di me mesi fa"
"Non mi dispiace che Elon si rivolti contro di me, ma avrebbe dovuto farlo mesi fa". Lo scrive il presidente Usa Donald Trump sul social Truth, senza menzionare l'ultimo post in cui il patron di Tesla accusa il tycoon di essere nei file di Epstein.
"Questa è una delle leggi più importanti mai presentate al Congresso - scrive Trump rivendicando la legge contestata da Musk - È un taglio record alle spese, 1,6 trilioni di dollari e il più grande taglio fiscale mai concesso. Se questa legge non viene approvata, ci sarà un aumento delle tasse del 68%, e cose ben peggiori. Non ho creato io questo pasticcio, sono qui solo per RISOLVERLO. Questo mette il nostro Paese sulla strada della grandezza. RENDIAMO L'AMERICA DI NUOVO GRANDE!".