Guerra Israele – Hamas, veto di Russia e Cina alla risoluzione Usa all'Onu su Gaza

Dal Consiglio europeo arriva la richiesta di "una pausa umanitaria immediata". Ma Russia e Cina hanno bloccato con il veto in Consiglio di Sicurezza Onu la risoluzione elaborata dagli Usa sulla tregua a Gaza. Spagna e altri tre Paesi dell'Ue pronti a riconoscere la Palestina. Netanyahu a Blinken: "Andremo a Rafah anche senza gli Usa". Almeno otto morti la scorsa notte nei bombardamenti israeliani a nordest della città meridionale della Striscia

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Russia e Cina hanno bloccato con il veto, in Consiglio di Sicurezza Onu, la risoluzione elaborata dagli Usa sulla tregua a Gaza che "determina l'imperativo di un cessate il fuoco immediato e prolungato per proteggere i civili di tutte le parti, consentire la consegna di assistenza umanitaria essenziale e alleviare la sofferenza umanitaria". Il testo ha ottenuto 11 voti a favore, 3 voti contrari (l'Algeria oltre al veto di Russia e Cina), e un astenuto, la Guyana.

La risoluzione Onu americana ha ricevuto un sostegno "veramente forte" ma è stata "bloccata cinicamente dal veto" di Russia e Cina. Lo ha detto Anthony Blinken, parlando ai giornalisti al termine della sua missione odierna in Israele, sottolineando che l'intenzione degli Stati Uniti era mostrare alla comunità internazionale "un senso di urgenza" riguardo al cessate il fuoco.

Almeno 8 morti stanotte in bombardamenti israeliani a nordest della città meridionale della Striscia. Tra le vittime figurano anche tre bambini e tre donne, secondo fonti locali citate dalla Wafa. Raid vengono segnalati anche a Deir El-Balah, nel centro dell'enclave palestinese. Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre è di oltre 32.000 morti e almeno 74.188 feriti.



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Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli

Yemen, chi sono gli Houthi e perché hanno attaccato una nave italiana nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Il 12 gennaio 2024 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli, mentre nel marzo 2024 la nave Carlo Duilio, il cacciatorpediniere della Marina Militare italiana, ha neutralizzato un attacco con un drone. L'APPROFONDIMENTO

Medio Oriente, 600 parenti di 81 ostaggi scrivono a Biden: "Prema per arrivare ad un accordo"

Circa 600 persone, parenti di 81 ostaggi in mano ai terroristi di Hamas a Gaza, hanno sottoscritto una lettera indirizzata al presidente americano Joe Biden in cui esprimono la loro frustrazione per la gestione dei negoziati sugli ostaggi da parte del premier Benjamin Netanyahu, e chiedono al presidente americano di premere sul capo del governo israeliano e le altri parti coinvolte perché raggiungano un accordo. 

"Ci rivolgiamo a lei perché siamo sempre più frustrati e preoccupati per la mancanza di comunicazione e di impegno da parte del Primo Ministro israeliano e del Gabinetto di Guerra sul rilascio degli ostaggi”, affermano le famiglie degli ostaggi nella lettera. 

"Vi incoraggiamo a utilizzare i mezzi a vostra disposizione, per fare pressione e convincere tutte le parti, compreso il primo ministro israeliano, ad accettare l’accordo che ritenete ragionevole", aggiunge la lettera. "Siamo pronti a lavorare a stretto contatto con la vostra amministrazione per mobilitare il popolo israeliano e per esprimere al popolo americano e ai suoi funzionari eletti la necessità di sostenere l’attuale accordo". Lo riporta il Times of Israel.

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Blinken: "Sì all'obiettivo di sconfiggere Hamas, ma no all'operazione a Rafah"

Dopo l'incontro con Benjamin Netanyahu, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha ribadito la posizione negativa di  Washington sull'offensiva militare pianificata da Israele nella città di Rafah, nel sud di Gaza.

"Condividiamo l'obiettivo di Israele di sconfiggere Hamas, responsabile del peggior massacro del popolo ebraico dai tempi dell'Olocausto", ha detto Blinken prima della sua partenza.

Ma, ha aggiunto,  "una grande operazione militare di terra a Rafah non è il modo per farlo. Rischia di provocare l'uccisione di più civili, rischia di causare un caos ancora maggiore nella fornitura di assistenza umanitaria. Rischia di isolare ulteriormente Israele nel mondo e di mettere a repentaglio la sua sicurezza a lungo termine."

Casa Bianca: "Progressi nei negoziati sugli ostaggi a Gaza"

I colloqui per un accordo sugli ostaggi in mano ad Hamas "stanno facendo progressi": lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby. 

Usa: "Avvisato Israele che raid a Rafah sarebbe un disastro"

"Abbiamo messo in chiaro a Israele le nostre profonde preoccupazioni su un' offensiva di terra a Rafah": lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby,  riferendo che gli Usa ritengono sarebbe un disastro.

Usa: "Condivideremo con Israele alternative contro Hamas"

Gli Usa condivideranno con Israele alternative su come possono eliminare Hamas senza operazioni di terra a Rafah: lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa John Kirby, riferendosi anche all'arrivo a Washington la prossima settimana di un team israeliano. 

Hamas: "Bene veto di Cina e Russia alla risoluzione Onu"

Hamas ha salutato il veto posto dalla Russia e dalla Cina e il voto contrario dell'Algeria alla risoluzione degli Usa bloccata oggi al Consiglio di sicurezza all'Onu. "Il progetto di risoluzione americano - ha detto la fazione su Telegram - contiene parole fuorvianti che sono complici degli obiettivi del criminale nemico sionista, permettendogli di continuare la sua aggressione e dandogli copertura e legittimità per la guerra di sterminio che sta commettendo contro il nostro popolo palestinese a Gaza". La risoluzione - ha aggiunto - non include "una richiesta esplicita per la fine immediata dell'aggressione sionista contro Gaza". 

Medio Oriente, il premier iracheno da Biden alla Casa Bianca il 15 aprile

Il primo ministro iracheno, Mohamed Shia al Sudani, incontrerà il 15 aprile alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. L'incontro segue la recente crisi causata dagli attacchi americani contro le milizie filo-iraniane in suolo iracheno.

L'incontro, annunciato dalla portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, avrà come obiettivo "il coordinamento delle priorità comuni e il rafforzamento delle relazioni bilaterali" tra i due paesi, con una riaffermazione dell'impegno rispetto al cosiddetto Accordo Quadro Strategico che regola queste relazioni dopo la crisi di inizio anno, quando il governo iracheno ha denunciato una serie di attacchi americani contro le milizie filo-iraniane che operano nel suo territorio.  

Raid giustificati da Washington come rappresaglia contro l’ondata di attacchi lanciati da questi gruppi contro le sue forze nel quadro della guerra in Medio Oriente, effettuati secondo le denunce irachene a insaputa del governo di Baghdad.

Gantz: "Ho incontrato Blinken, imperativo completare la missione a Gaza"

"Ho incontrato il Segretario di Stato americano Blinken. Ho ribadito il mio profondo apprezzamento per il continuo sostegno a Israele e il profondo impegno per la sicurezza di Israele. Ho espresso l'imperativo di completare la missione a Gaza, compresa Rafah, per smantellare le infrastrutture militari dell'organizzazione Hamas in seguito al massacro del 7 ottobre". A scriverlo, su X, è stato Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra israeliano, riferendo del suo colloquio con Blinken.

"Ho aggiunto che Israele continuerà a facilitare soluzioni umanitarie per aiutare i civili a Gaza, garantendo al tempo stesso che aiuti non cadano nelle mani di Hamas. Infine, abbiamo discusso di un’ulteriore strategia regionale futura, parte integrante della sicurezza e della stabilità regionale", conclude.

Unrwa: "Grazie alla Finlandia per la ripresa dei finanziamenti"

Palestina, i Paesi arabi unanimi contro il testo Usa su Gaza all'Onu

L'ambasciatore palestinese all'Onu Riyad Mansour ha condiviso il rifiuto della risoluzione Usa, sostenuto "all'unanimità" dai Paesi arabi, perché "non chiede un cessate il fuoco immediato". Mansour ha ribadito la posizione di Mosca e Pechino, secondo cui il testo non usa esplicitamente la parola "chiede", ma afferma semplicemente che è imperativo un cessate il fuoco, un linguaggio troppo debole.

Tregua a Gaza, veto all'Onu di Russia e Cina alla risoluzione Usa. VIDEO

Blinken: "Laostra risoluzione ha ricevuto forte sostegno, cinico il veto di Russia e Cina"

La risoluzione Onu americana ha ricevuto un sostegno "veramente forte" ma è stata "bloccata cinicamente dal veto" di Russia e Cina. Lo ha detto Anthony Blinken, parlando ai giornalisti al termine della sua missione in Israele, sottolineando che l'intenzione degli Stati Uniti era mostrare alla comunità internazionale "un senso di urgenza" riguardo al cessate il fuoco. 

Ed ha proposito dei negoziati per raggiungerlo, il segretario di Stato ha detto che gli Usa sono "intensamente impegnati" nei colloqui insieme a Qatar ed Egitto". "Abbiamo ancora alcuni vuoti da colmare - ha aggiunto - ma più di avvicini al traguardo più è difficile l'ultimo tratto. Così ci sono ancora alcune questioni difficili da risolvere".

Domani nuovo voto all'Onu sulla tregua a Gaza per Ramadan

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu voterà domattina alle 10 (le 15 italiane) la bozza di risoluzione sulla tregua a Gaza elaborata dai membri non permanenti che "richiede un cessate il fuoco umanitario immediato per il mese del Ramadan" e il rilascio immediato di tutti gli ostaggi. Lo hanno comunicato all'Ansa fonti del Consiglio di Sicurezza. L'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield ha già anticipato che gli Usa sono contrari al testo. 

Blinken: "Ho incontrato il primo ministro Netanyahu e il gabinetto di guerra israeliano a Tel Aviv per discutere gli sforzi per portare maggiori aiuti a Gaza e liberare gli ostaggi. Stanno arrivando altri aiuti, ma non sono sufficienti. Ho sottolineato che Israele deve dare su questo una priorità"

Hamas: "Il bilancio dei morti a Gaza è salito a 32.070"

Secondo il ministero della sanità di Hamas, è salito a 32.070 morti e 74.288 feriti il bilancio di vittime nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre. Rispetto a ieri, altre 82 persone sono rimaste uccise nelle ultime 24 ore secondo un comunicato del ministero.

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