Hamas ha annunciato su Telegram la morte di 7 ostaggi israeliani "in seguito a un bombardamento sionista", rendendo noti per ora i nomi di tre dei sette. Strage di civili a Gaza: almeno 112 persone sono morte e altre 760 rimaste ferite dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro una folla di palestinesi accalcata attorno a un convoglio di aiuti nel nord della Striscia. Condanna della comunità internazionale. Borrell: "Carneficina totalmente inaccettabile"
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Hamas ha annunciato su Telegram la morte di 7 ostaggi israeliani "in seguito a un bombardamento sionista", rendendo noti per ora i nomi di tre dei sette: Haim Gershon Perri, Yoram Itach Metzger e Amiram Israel Cooper. Ha aggiunto che farà sapere i nomi degli altri quattro "dopo aver avuto conferma delle loro identità". La fazione islamica ha poi detto che "il numero dei prigionieri nemici che sono stati uccisi come risultato delle operazioni militari dell'esercito nemico nella Striscia può superare i settanta".
Almeno 112 persone sono morte ieri e altre 760 rimaste ferite dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro una folla di palestinesi accalcata attorno a un convoglio di aiuti nel nord della Striscia di Gaza, secondo Hamas. Nuova strage che riceve la condanna internazionale e complica le trattative per una tregua. Borrell parla di "carneficina totalmente inaccettabile". Macron chiede "verità e giustizia" su quanto accaduto.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
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Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI
Cavi danneggiati nel Mar Rosso, ecco perché sono strategici per Internet ma vulnerabili
È giallo su chi è stato a danneggiare alcuni cavi sottomarini per le telecomunicazioni nello Stretto di Bab el Mandeb: i media israeliani accusano gli Houthi di sabotaggio, ma loro smentiscono. Quello degli attacchi a queste strutture - tanto insostituibili quanto fragili - è un tema rilevante, visto che da esse dipende una parte importante del traffico Internet. Se n’è parlato nella puntata di Numeri, l’approfondimento di Sky TG24
Usa, "Israele sostiene lancio di aiuti a Gaza con aerei"
Israele "sostiene" lo sforzo americano di lanciare dagli aerei aiuti alla popolazione di Gaza. Lo ha detto John Kirby, portavoce della sicurezza nazionale per la Casa Bianca, nel corso dell'incontro con i media.
Biden, "Niente scuse, Israele faciliti gli aiuti"
"Insisteremo con Israele perche' faciliti l'arrivo di piu' camion" e vengano aperte "altre strade per portare aiuti a sempre piu' persone. Niente scuse". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. "Sono in gioco - ha aggiunto - vite innocenti, sono in gioco le vite dei bambini". "Noi - ha continuato - dovremmo fare in modo di portare centinaia di camion, non solo parecchi. E io non mi fermerò, noi non ci fermeremo" per garantire "altri aiuti".
Libano: vogliamo la pace, ma pronti a guerra con Israele
Il Libano "è pronto per una guerra con Israele". Lo ha detto il ministro degli esteri uscente libanese Abdallah Bou Habib in una intervista trasmessa oggi dalla tv panaraba del Qatar al Jazeera. Il ministro ha affermato che il governo "si consulta con Hezbollah e con altri attori chiave in Libano" sulla questione. "Dobbiamo consultarci con tutti gli attori del paese, e questa consultazione non implica una decisione finale", ha detto Bou Habib. Circa le pressioni occidentali esercitate su Beirut perché Hezbollah accetti di ritirarsi lontano dalla linea di demarcazione con Israele, così come chiesto dallo Stato ebraico, il ministro libanese ha risposto: "i rappresentanti internazionali ci hanno trasmesso minacce da parte di Israele. E noi abbiamo risposto che Israele deve prima ritirarsi dai nostri territori". Questo in riferimento ad alcune aree contese lungo la linea di demarcazione. "Qualsiasi attacco israeliano sul nostro territorio non sarà una scampagnata - ha detto il ministro - e porterà a una guerra regionale...vogliamo la pace ai nostri confini ma siamo pronti alla guerra se questa ci viene imposta", ha aggiunto. Bou Habib ha inoltre affermato che il governo libanese "risponderà la settimana prossima alla proposta di accordo presentata nelle scorse settimane dalla Francia".
Mar Rosso, Meloni a Biden: risposta Ue importante
Gli attacchi Houthi alle navi nel Mar Rosso "sono inaccettabili e l'operazione UE Aspides, il cui comando e' affidato all'Italia, e' una risposta importante". Cosi' la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rivolgendosi al presidente Usa Joe Biden nello studio Ovale della Casa Bianca.
Il Nicaragua denuncia Berlino all'Aja per il sostegno a Israele
Il Nicaragua di Daniel Ortega ha denunciato la Germania alla Corte di giustizia internazionale dell'Aja per presunte violazioni della Convenzione sul genocidio commesse da Israele nella Striscia di Gaza. Secondo una nota della Corte, il regime di Managua sostiene che Berlino, "fornendo sostegno politico, finanziario e militare a Israele e interrompendo i finanziamenti all'Unrwa, facilita il genocidio e, in ogni caso, disattende al suo obbligo di fare tutto il possibile per impedirlo".
Meloni a Biden: "Crisi umanitaria prima priorita"
"La crisi umanitaria" nella Striscia di Gaza "e' la nostra priorita' numero uno". Cosi' il presidente del Consiglio Giorgia Meloni rivolgendosi al presidente Usa Joe Biden nello Studio Ovale della Casa Bianca.
Gaza: Shoukry nel Golfo prima in Qatar poi in Arabia Saudita
Si parlerà del cessate il fuoco a Gaza ma anche di relazioni bilaterali durante una visita che il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha intrapreso questa sera. Un viaggio che lo porterà in Qatar e a Riad, per guidare la delegazione egiziana ai lavori dell'Alto Comitato Congiunto con il Qatar e incontrare i ministri degli Esteri dei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo, nel quadro del meccanismo di consultazione politica tra l'Egitto e il Consiglio di Cooperazione del Golfo. Lo fa sapere il portavoce del ministero, Ahmed Abu Zeid. Domani 2 marzo il ministro presiederà a Doha, capitale del Qatar, alla presenza dello sceicco Mohammed bin Abderrahmane Al-Thani, primo ministro e ministro degli Affari esteri dello Stato, i lavori dell'Alto comitato congiunto tra la Repubblica Araba d'Egitto e l'emirato del Qatar. All'ordine del giorno vari aspetti delle relazioni bilaterali a livello politico, economico e di sicurezza. In questo contesto si farà il punto su questioni regionali, tra cui la crisi nella Striscia di Gaza e gli sforzi dei due Paesi per riportare la calma e porre fine alla guerra. Saranno anche firmati vari memorandum d'intesa volti a rafforzare la cooperazione tra le due parti. Domenica 3 il ministro si sposterà a Riad, la capitale saudita, per partecipare ai lavori dell'Incontro consultivo tra la Repubblica araba d'Egitto e il Consiglio di cooperazione tra gli Stati arabi del Golfo. Si parlerà di come accentuare la cooperazione tra Stati arabi nel delicato contesto regionale.
Meloni a Biden: evitiamo escalation
Per quanto riguarda il Medio Oriente, "dobbiamo coordinare le nostre azioni per evitare una escalation. A tal riguardo sosteniamo pienamente gli sforzi di mediazione statunitensi". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rivolgendosi al presidente Usa Joe Biden nei primi minuti del loro incontro alla Casa Bianca.
Meloni a Biden: garantiamo prospettiva due popoli-due Stati
"La crisi umanitaria è la priorità numero uno, mentre cooperiamo con tutti gli attori della regione dobbiamo lavorare insieme per garantire passi concreti per garantire la prospettiva di due popoli e due Stati, che è l'unica soluzione di lungo termine sostenibile". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante l'incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nello Studio Ovale, alla Casa Bianca.
Gaza, Gb chiede indagine urgente sulla strage del pane
Il governo britannico di Rishi Sunak ha sollecitato stasera per bocca del ministro degli Esteri, David Cameron, "un'indagine urgente" sulla strage costata la vita ieri a oltre 100 civili palestinesi radunatisi per ricevere aiuti umanitari consegnati sotto il controllo dell'esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza; non senza aggiungere che i responsabili dovranno "risponderne". Cameron ha definito l'accaduto "orrendo" e ha ammonito che fatti del genere "non devono capitare più". Non solo: ha aggiunto che l'episodio non può essere disgiunto "dall'inadeguata fornitura" attuale di aiuti umanitari. Una situazione "semplicemente inaccettabile", ha rincarato, avvertendo che "Israele ha l'obbligo di assicurare che quantitativi significativamente maggiori di aiuti arrivino alla popolazione di Gaza".
Meloni a Biden: sosteniamo mediazione Usa in Medio Oriente
"La crisi in Medio Oriente è una nostra preoccupazione, dobbiamo coordinare le azioni per evitare una escalation, e sosteniamo pienamente lo sforzo di mediazione degli Stati Uniti. La crisi umanitaria è la nostra priorità numero uno, l'Italia ha concentrato il suo contributo su questo". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante l'incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nello Studio Ovale, alla Casa Bianca.
Biden: 'Lanceremo aiuti a Gaza dagli aerei'
"Gli Usa parteciperanno ad una grande operazione di aiuti a Gaza" che prevede il lancio di assistenza umanitaria dai jet militari. Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Egitto: 'Gaza è allo stremo, cessate il fuoco prima del Ramadan'
"Gaza è allo stremo, gli aiuti sono lenti ad arrivare e insufficienti, ed è improcrastinabile dichiarare un cessate il fuoco permanente prima del Ramadan' a cui mancano ormai solo una decina di giorni. E' stato un accorato appello quello pronunciato oggi dal ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry al Forum Diplomatico di Antalya, in Turchia. Nel corso di una sessione speciale su Gaza, presenti un rappresentante palestinese e uno della Turchia, Shoukry ha ribadito - ha riferito il suo portavoce Abu Zeid - che "la situazione estremamente critica nella Striscia di Gaza richiede che la comunità internazionale si assuma la propria responsabilità per alleviare le sofferenze dei civili e attivi il meccanismo internazionale volto a facilitare e monitorare l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, ai sensi della risoluzione n. 2720 del Consiglio di sicurezza". Dall'8 ottobre - ha sottolineato - "l'Egitto ha mantenuto aperto il valico di Rafah, ma i nostri continui sforzi per fornire aiuti alla Striscia di Gaza incontrano ostacoli che ne impediscono l'ingresso nella Striscia". A ciò si aggiungono le sfide cui deve far fronte l'Unrwa in seguito alla sospensione da parte di alcuni Paesi donatori dei loro contributi finanziari, aumentando così la portata della tragedia umanitaria in atto". Il ministro egiziano ha poi ribadito la preoccupazione per le "ripercussioni estremamente negative" che potrebbe avere un attacco israeliano di terra a Rafah, e per "il deterioramento della situazione sul terreno in Cisgiordania con il ritmo crescente delle incursioni militari israeliane, che rischiano di far esplodere la situazione". "L'Egitto - ha concluso - sta facendo ogni sforzo con i suoi partner per raggiungere un cessate il fuoco prima del mese di Ramadan", nonostante il tempo stringa.
Wsj: 'Usa forniranno aiuti a Gaza con lanci da aerei militari'
Gli Stati Uniti dovrebbero iniziare a consegnare aiuti a Gaza tramite lanci da aerei militari. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il Pentagono dovrebbe iniziare la campagna umanitaria nei prossimi giorni. La Casa Bianca dovrebbe annunciare l'iniziativa a breve.
Media: da Israele stop negoziati fino a lista ostaggi vivi da Hamas
Israele ha deciso di interrompere i negoziati con Hamas per un cessate il fuoco a Gaza fino a quando il gruppo non consegnerà una lista degli ostaggi che sono ancora in vita. Lo scrive il sito di notizie Walla citando un alto funzionario israeliano a condizione di anonimato. Inoltre Israele sta cercando di avere da Hamas ''un'indicazione seria'' su quanti e quali prigionieri palestinesi dovrebbero essere liberati in base all'accordo.
Cameron: 'Israele ha obbligo consentire più aiuti raggiungano Gaza'
"Israele ha l'obbligo di garantire che una quantità significativamente maggiore di aiuti umanitari raggiunga la popolazione di Gaza. Abbiamo identificato una serie di colli di bottiglia che devono essere affrontati: Israele deve aprire urgentemente più valichi verso Gaza, eliminare gli ostacoli burocratici e consentire operazioni di aiuto". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, sottolineando che "la morte a Gaza ieri di persone in attesa di un convoglio di aiuti è stata orribile. È necessaria un'indagine urgente e un accertamento delle responsabilità. Ciò non deve accadere di nuovo". "Questa tragedia serve solo a sottolineare l'importanza di garantire una pausa umanitaria immediata. Una pausa prolungata nei combattimenti è l'unico modo per ottenere aiuti salvavita nella misura necessaria e liberare gli ostaggi crudelmente detenuti da Hamas", ha aggiunto Cameron, citato dai media britannici.
Ankara: governo Netanyahu sarà sicuramente condannato per Gaza
"Siamo convinti che prima o poi tutti i membri del governo israeliano saranno consegnati alla giustizia per i crimini che stanno commettendo a Gaza". Lo ha affermato il ministero degli Esteri di Ankara, aggiungendo che la Turchia "segue da vicino il processo per genocidio contro Israele presso la Corte internazionale di Giustizia". Ankara ha invitato Tel Aviv a "porre immediatamente fine al massacro indiscriminato e sistematico degli abitanti di Gaza", in un comunicato in risposta al ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, che aveva criticato in un messaggio su X il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Borrell: 'Bene nuovi fondi Ue a Unrwa, suo ruolo insostituibile'
"Oggi è stata annunciata l'erogazione della prossima tranche di 50 milioni di euro a favore dell'Unrwa. In linea con la richiesta di molti Stati membri dell'Ue, mi aspetto che le prossime tranche vengano erogate con l'urgenza richiesta dalla crisi umanitaria nelle prossime settimane. Il primo trasferimento è già un passo importante per alleviare la situazione a Gaza.". Lo scrive su X l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell. "Continuando a finanziarla, l'Ue riconosce l'Unrwa come un attore insostituibile. Mi congratulo con l'Onu per gli sforzi per indagare sulle accuse contro l'Unrwa e invito le autorità israeliane a fornire le prove. Con un ulteriore stanziamento di 68 milioni di euro per sostenere i palestinesi attraverso i partner internazionali, l'UE dimostra il suo costante impegno nei confronti di coloro che subiscono le conseguenze della guerra. L'accesso e la consegna degli aiuti devono essere garantiti: è un imperativo umanitario", aggiunge Borrell.
Media: Hamas ha congelato comunicazioni con negoziatori accordo
Hamas ha congelato le comunicazioni con i negoziatori che stanno tentando di raggiungere un accordo sugli ostaggi a seguito della strage avvenuta ieri durante la consegna di aiuti a Gaza. Lo hanno indicato funzionari egiziani citati dal Wall Street Journal, secondo i quali il gruppo palestinese ha anche minacciato di ritirarsi dai colloqui definitivamente qualora si ripetesse un simile incidente. Stando sempre ai funzionari egiziani, Il Cairo ha ammonito Israele che ricorrerà al lancio via aerea di aiuti umanitari su Gaza a prescindere dal fatto che lo Stato ebraico lo autorizzi. Inoltre, sottolinea il Wsj, le parti restano lontane dal raggiungere un'intesa parzialmente a causa del rifiuto di Israele di accettare meccanismi riguardo la consegna di maggiori aiuti.
Usa valutano invio aiuti a Gaza via mare da Cipro
Gli Usa stanno valutando la possibilita' di inviare aiuti a Gaza via mare da Cipro. Lo ha riferito la Reuters citando una fonte americana che non ha tuttavia dato i dettagli dell'operazione. Esponenti dell'amministrazione Biden hanno visitato Cipro nei giorni scorsi per esaminare la fattibilita' dell'iniziativa che sarebbe "complessa in termini di messa in sicurezza di un sito per sbarcare" gli aiuti. Secondo lo stesso funzionario americano, Israele e' "molto aperto" verso l'opzione del trasporto marittimo perche' eviterebbe ritardi dovuti ai manifestanti che bloccano i valichi per impedire l'ingresso degli aiuti nella Striscia.
Crosetto: ruolo Libano fondamentale per stabilità area
"Il ruolo del Libano e' fondamentale per la stabilità del Medio Oriente e del Mediterraneo e le forze armate libanesi (Laf) sono essenziali per la sicurezza dell'area, soprattutto ora, alla luce delle tensioni tra Israele e Hezbollah, dopo l'attacco terroristico di Hamas allo Stato israeliano del 7 ottobre scorso". Lo ha sottolineato il ministro della Difesa Guido Crosetto durante l'incontro oggi a Roma con il comandante delle forze armate libanesi, generale Joseph Aoun. Incontro nel corso del quale sono stati sottolineati i forti legami di amicizia tra i due Paesi e confermato l'impegno italiano, testimoniato dalla missione bilaterale di addestramento Mibil e dalla partecipazione con un contingente di oltre 1000 militari alla missione delle Nazioni Unite - Unifil.
Ue, Ucraina e Gaza i temi del colloquio Mattarella-Scholz
Europa, conflitto in Ucraina e Gaza sono stati i temi della mezz'ora di colloquio tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Guterres, su morti a Gaza serve un'indagine indipendente
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha affermato che le morti avvenute ieri a Gaza richiedono un'indagine efficace e indipendente. Parlando a St. Vincent e Grenadine a margine di un vertice regionale, Guterres si è detto "scioccato" dall'ultimo episodio della guerra tra Israele e Hamas, mentre riguardo l'inazione del Consiglio di Sicurezza Onu ha sottolineato che l'aggravarsi delle divisioni geopolitiche ha "trasformato il potere di veto in un efficace strumento di paralisi dell'azione del Consiglio". "Sono totalmente convinto che abbiamo bisogno di un cessate il fuoco umanitario e del rilascio incondizionato e immediato degli ostaggi - ha aggiunto - e che dovremmo avere un Consiglio di Sicurezza in grado di raggiungere questi obiettivi".
Hamas annuncia la morte di 7 ostaggi 'in raid di Israele'
Hamas ha annunciato su Telegram la morte di 7 ostaggi israeliani "in seguito a un bombardamento sionista", rendendo noti per ora i nomi di tre dei sette: Haim Gershon Perri, Yoram Itach Metzger e Amiram Israel Cooper. Hamas ha aggiunto che farà sapere i nomi degli altri quattro "dopo aver avuto conferma delle loro identità". La fazione islamica ha poi detto che "il numero dei prigionieri nemici che sono stati uccisi come risultato delle operazioni militari dell'esercito nemico nella Striscia può superare i settanta". "Al tempo stesso - prosegue Hamas - affermiamo che il prezzo che esigeremo in cambio di cinque o dieci dei prigionieri vivi è lo stesso prezzo che avremmo chiesto in cambio di tutti i prigionieri se i bombardamenti del nemico non li avessero uccisi". Hamas non precisa meglio i termini di questa possibile transazione. La fazione islamica ha inoltre diffuso un video dei tre ostaggi dichiarati oggi morti, immagini che aveva già divulgato circa due mesi fa.
Sudafrica contro Israele, strage Gaza viola ordinanza Aja
La strage di palestinesi avvenuta ieri alla consegna di aiuti nel nord di Gaza è una violazione dell'ordinanza della Corte internazionale di giustizia nell'ambito della denuncia presentata contro Israele per genocidio nella Striscia. "Il Sudafrica condanna il massacro di 112 palestinesi e il ferimento di altre centinaia mentre cercavano aiuti", ha fatto sapere il dipartimento per le relazioni internazionali e la cooperazione del Sudafrica. "Quest'ultima atrocità costituisce un'altra violazione del diritto internazionale e dell'ordinanza provvisoria della Corte
internazionale di giustizia". Dopo la denuncia presentata a gennaio dal Sud Africa, i giudici dell'Aja hanno ordinato a Israele di adottare tutte le misure in suo potere per impedire alle truppe di commettere un genocidio contro i palestinesi a Gaza e di riferire entro un mese sui passi intrapresi.
Padre Faltas, a Gaza si muore di fame due volte
"A Gaza si muore di fame due volte perché gli aiuti umanitari non arrivano, vengono negati e si muore facendo la fila per un pezzo di pane": lo dice padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, commentando al Sir la morte di oltre 100 palestinesi ieri, a Gaza City, durante il tentativo di prendere cibo da un convoglio umanitario. "E' scandaloso che a Gaza, come in altri paesi del mondo, oggi nel 2024 si muoia di fame", continua padre Faltas che sottollinea: "Ogni giorno i numeri del bollettino di guerra aumentano, fino a oggi si contano centomila fra morti e feriti e non si comprende perché non si riesce a porre fine a questo massacro". "Centinaia di persone che cercavano di avere il cibo per non morire di fame, l'acqua per non morire di sete sono state uccise e ferite in un attacco violento e ingiustificato. La violenza è esplosa in Terra Santa da quasi 150 giorni -
prosegue - e la speranza di una tregua annunciata per lunedì,
viene esclusa dal presidente americano Biden dopo l'attacco di ieri che definisce 'un grave incidente'. Molti leader mondiali e europei, fra cui la presidente del Consiglio dei ministri italiani, Giorgia Meloni, si sono detti sotto shock e sgomenti per la morte assurda di 112 persone e il ferimento di 800".
Tajani, cessi il massacro di palestinesi, liberare ostaggi
"La posizione dell'Italia ieri è stata molto chiara: siamo angosciati, preoccupati e condanniamo ogni violenza contro la popolazione civile, israeliana e palestinese. Con grande fermezza chiediamo la liberazione degli ostaggi e che cessi il massacro dei civili palestinesi. Siamo favorevoli a un cessate il fuoco per portare aiuti umanitari in quantità tali da non provocare ciò che è accaduto ieri" e "abbiamo chiesto a Israele di fare un'inchiesta rigorosa su ciò che è accaduto per accertare ogni responsabilità". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa alla Farnesina.
Brasile, guerra Israele non ha limiti etici o legali
La strage alla consegna di aiuti umanitari nel nord di Gaza avvenuta ieri dimostra che l'azione militare di Israele nella Striscia non ha "limiti etici o legali". E' quanto affermato dal ministero degli Esteri brasiliano, che in una nota ha ribadito l'appello per un immediato cessate il fuoco. "L'umanita' sta deludendo i civili di Gaza. Ed è tempo di prevenire ulteriori massacri", ha scritto Brasilia. Il mese scorso c'è stato un duro scontro diplomatico tra Israele e Brasile dopo che il presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha accusato lo Stato ebraico di genocidio a Gaza. Il capo di Stato brasiliano è stato dichiarato 'persona non grata' in Israele e il governo ha richiamato l'ambasciatore.
Egitto, speriamo accordo tregua prima di inizio Ramadan
Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, ha espresso la speranza che si possa raggiungere un accordo entro l'inizio del Ramadan il 10 marzo. "Speriamo di poter arrivare alla cessazione delle ostilità e allo scambio di ostaggi. Tutti riconoscono che abbiamo un limite di tempo per avere successo prima dell'inizio del Ramadan", ha affermato il capo della diplomazia del Cairo al Forum diplomatico di Antalya in Turchia.
Raid su Siria, tre morti tra cui comandante iraniano
Un comandante iraniano e altri due miliziani non-siriani sono stati uccisi in un raid aereo israeliano vicino a Baniyas, citta' costiera della Siria. Lo hanno riferito fonti locali e l'Osservatorio siriano per i diritti umani, precisando che la casa presa di mira era occupata da membri di milizie filo-Teheran.
Schmit, 'inaccettabile bimbi uccisi in Ucraina come a Gaza'
"Vedere bambini uccisi in Ucraina come a Gaza non è accettabile". Lo ha detto il candidato leader dei Socialisti Ue e Commissario Ue al Lavoro, Nicolas Schmit, nel suo discorso al Nazareno durante l'apertura dei lavori della due giorni socialista a Roma. "Mi rivolgo ai giovani, per voi è un mondo pericoloso ma siete la generazione meglio istruita di sempre, siete una generazione con idee chiare sull'ambiente, sulla pace, sulla solidarietà. Questa Europa è per voi", ha spiegato Schmit. "Serve un sì convinto all'Europa perché a destra invece il progetto è distruggere l'Europa e tornare ai tempi bui del nazionalismo e dei confini, questo non possiamo accettarlo", ha concluso Schmit.
Una delegazione Pd al valico di Rafah
Una delegazione del Partito Democratico si recherà al valico di Rafah nell’ambito della missione promossa dall’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (Rete Aoi). Della delegazione fanno parte il parlamentare ed esponente della segreteria Pd Alessandro Zan insieme ai parlamentari Ouidad Bakkali, Laura Boldrini, Susanna Camusso, Sara Ferrari, Valentina Ghio, Andrea Orlando, Rachele Scarpa, Arturo Scotto e Stefano Vaccari.
La delegazione partirà domenica 3 marzo alla volta del Cairo per una serie di incontri con le rappresentanze diplomatiche italiane in Egitto, con agenzie delle Nazioni Unite e con le organizzazioni per la difesa dei diritti umani. Lunedì 4 marzo i parlamentari partiranno alla volta del valico di Rafah attraversando la penisola del Sinai per seguire il percorso di un convoglio di aiuti umanitari, dove, il 5 marzo, incontreranno le organizzazioni umanitarie che stanno operando nell’ambito dell’emergenza a Gaza. Il rientro a Roma è previsto per mercoledì 6 marzo.
Incontro tra fazioni palestinesi a Mosca concluso positivamente
Si sono conclusi ''in uno spirito positivo'', ma per ora senza risultati concreti, i colloqui tenuti a Mosca, su iniziativa della Russia, fra le principali fazioni politiche palestinesi fra cui al-Fatah, Hamas, Jihad islamica e Fronte popolare. ''Le parti - aggiorna la agenzia di stampa Wafa - hanno stabilito di portare avanti il dialogo in ulteriori tornate al fine di raggiungere una unità nazionale che includa tutte le fazioni e le forze politiche palestinesi nel contesto dell'Olp, unico legittimo rappresentante del popolo palestinese''. Fra gli obiettivi concordati fra i partecipanti sono stati menzionati: la necessità che l'esercito israeliano si ritiri dall'intera striscia di Gaza; che sia respinto qualsiasi tentativo di separare Gaza dalla Cisgiordania e da Gerusalemme; che sia respinto ogni tentativo di forzare una risistemazione del popolo palestinese fuori dal proprio territorio nazionale; e la rimozione del blocco alla striscia di Gaza.
Erdogan, 'l'Occidente complice del bagno di sangue a Gaza'
"I Paesi occidentali, che hanno dato sostegno a Israele fin dal primo giorno, hanno una parte nello spargimento di sangue" nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel suo intervento, trasmesso dalla tv di Stato Trt, durante il forum diplomatico di Antalya, in corso nella località sulla costa mediterranea nel sud della Turchia. Quella a Gaza, "non è una guerra ma un tentato genocidio", ha aggiunto il leader turco, ribadendo l'importanza di avere uno Stato palestinese basato sui confini del 1967, e con Gerusalemme Est come capitale, e che la Turchia "è pronta a prendersi le sue responsabilità, tra cui essere un Paese garante" della pace dopo la conclusione del conflitto.
Turchia: gesto del soldato Usa per Gaza segno di crisi internazionale
ll gesto del soldato americano Aaron Bushnell, che si è dato fuoco davanti all'ambasciata israeliana a Washington, in segno di protesta contro la guerra a Gaza, è un segno di una "crisi di legittimità nel sistema internazionale". Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, nel suo intervento durante il forum diplomatico di Antalya, in corso nella località sulla costa mediterranea nel sud della Turchia. "Quello che succede a Gaza è una testimonianza della crisi del sistema internazionale. Il soldato americano che si è dato fuoco perché non poteva più sostenere quello che succedeva a Gaza è uno sviluppo significativo", di questa crisi del sistema internazionale, ha detto Fidan, durante il suo intervento, trasmesso dalla tv di Stato turca Trt.
Incontro tra fazioni palestinesi a Mosca concluso positivamente
Si sono conclusi ''in uno spirito positivo'', ma per ora senza risultati concreti, i colloqui tenuti a Mosca, su iniziativa della Russia, fra le principali fazioni politiche palestinesi fra cui al-Fatah, Hamas, Jihad islamica e Fronte popolare. ''Le parti - aggiorna la agenzia di stampa Wafa - hanno stabilito di portare avanti il dialogo in ulteriori tornate al fine di raggiungere una unità nazionale che includa tutte le fazioni e le forze politiche palestinesi nel contesto dell'Olp, unico legittimo rappresentante del popolo palestinese''. Fra gli obiettivi concordati fra i partecipanti sono stati menzionati: la necessità che l'esercito israeliano si ritiri dall'intera striscia di Gaza; che sia respinto qualsiasi tentativo di separare Gaza dalla Cisgiordania e da Gerusalemme; che sia respinto ogni tentativo di forzare una risistemazione del popolo palestinese fuori dal proprio territorio nazionale; e la rimozione del blocco alla striscia di Gaza.
Erdogan: 'L'Occidente complice del bagno di sangue a Gaza'
"I Paesi occidentali, che hanno dato sostegno a Israele fin dal primo giorno, hanno una parte nello spargimento di sangue" nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan nel suo intervento, trasmesso dalla tv di Stato Trt, durante il forum diplomatico di Antalya, in corso nella località sulla costa mediterranea nel sud della Turchia. Quella a Gaza, "non è una guerra ma un tentato genocidio", ha aggiunto il leader turco, ribadendo l'importanza di avere uno Stato palestinese basato sui confini del 1967, e con Gerusalemme Est come capitale, e che la Turchia "è pronta a prendersi le sue responsabilità, tra cui essere un Paese garante" della pace dopo la conclusione del conflitto.
Ministero Esteri Brasile: 'L'umanità sta deludendo i civili di Gaza'
"L'umanità sta deludendo i civili di Gaza. Ed è tempo di evitare nuovi massacri": lo scrive in una nota il ministero degli Esteri brasiliano commentando la strage sulla folla in attesa di aiuti ieri a Gaza. "Il governo (di Benjamin) Netanyahu dimostra ancora una volta, attraverso azioni e dichiarazioni, che l'azione militare a Gaza non ha limiti etici o legali. E spetta alla comunità internazionale fermare e, solamente così, evitare nuove atrocità. Ogni giorno di esitazione moriranno sempre più persone innocenti", aggiunge il comunicato. "Il Brasile ribadisce l'assoluta urgenza del cessate il fuoco e dell'effettivo ingresso di aiuti umanitari a Gaza in quantità adeguate, nonché del rilascio di tutti gli ostaggi", continua il testo, in cui il governo brasiliano "riafferma il fermo ripudio di qualsiasi azione militare contro obiettivi civili".
Armi nucleari, quante ce ne sono in Europa e in che Paesi si trovano
Dopo che Putin ha accusato l’Occidente di alimentare la minaccia di un conflitto nucleare, il capo del Pentagono Austin afferma: "Se l'Ucraina cade credo davvero che la Nato entrerà in guerra con la Russia". Gli Stati Uniti al momento hanno armi nucleari nelle basi dell’Alleanza di Italia, Belgio, Germania, Paesi Bassi e Turchia, ma ce ne sono anche in Francia e nel Regno Unito, Paesi che ne possiedono di proprie. IL FOCUS
Il piano di Netanyahu per il dopoguerra: a Gaza funzionari locali e chiusura dell'Unrwa
Il primo ministro israeliano ha presentato per la prima volta formalmente al gabinetto di sicurezza un documento di principi sulla gestione della Striscia dopo il conflitto. Dopo la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas, la sicurezza sarà garantita da Israele. L’Agenzia per i rifugiati Onu verrà chiusa. Ecco i dettagli

©Ansa
Michel: "No ai doppi standard, subito un'indagine su Gaza"
"Sconvolto e disgustato dall'uccisione di civili innocenti avvenuta ieri a Gaza mentre aspettavano disperatamente aiuti umanitari. Il diritto internazionale non ammette doppi standard. Dovrebbe essere avviata immediatamente un'indagine indipendente e i responsabili ritenuti responsabili. È urgentemente necessario un cessate il fuoco per consentire gli aiuti umanitari forniti da agenzie specializzate adeguatamente finanziate come l'Unrwa per raggiungere i civili". Lo dichiara su X il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
Berlino ad Israele: "Indagare a fondo sulla strage degli aiuti a Gaza"
Il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock ha chiesto a Israele di condurre un'indagine approfondita sulla morte di oltre 100 palestinesi durante una consegna di aiuti a Gaza. "L'esercito israeliano deve indagare a fondo su come siano potuti verificarsi il panico di massa e la sparatoria", ha scritto il capo della diplomazia di Berlino su X, chiedendo anche un "cessate il fuoco umanitario".
Gaza, Michel: "Disgustato per l'uccisione di civili innocenti, serve cessate il fuoco"
Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel è "scioccato e disgustato dall’uccisione di civili innocenti avvenuta ieri a Gaza, mentre aspettavano disperatamente aiuti umanitari. Il diritto internazionale - dichiara via social - non ammette doppi standard. Dovrebbe essere avviata immediatamente un’indagine indipendente e i responsabili devono rispondere di quello che hanno fatto. È urgentemente necessario un cessate il fuoco, per consentire agli aiuti umanitari forniti da agenzie specializzate adeguatamente finanziate, come l'Unrwa, di raggiungere i civili", conclude.
A Gaza City anche oggi aiuti umanitari lanciati da aerei
Aiuti umanitari provenienti da Egitto, Giordania e Francia sono stati lanciati anche oggi - per il quinto giorno consecutivo - da aerei egiziani in volo sopra la striscia di Gaza. Lo riferiscono fonti locali secondo cui i pacchi con gli aiuti sono stati segnalati oggi nel settore nord della Striscia: nell'area di Jabalya, ed in alcuni rioni di Gaza City. Gli abitanti rilevano tuttavia che si tratta di quantità piuttosto limitate. Secondo le loro stime, il volume di aiuti trasportato in ciascun aereo equivale a quello di due camion.
Hamas: "A Gaza 30.228 morti e 71.377 dall'inizio della guerra"
Il ministero della Salute a Gaza, gestito da Hamas, ha fatto sapere che almeno 30.228 palestinesi sono morti e 71.377 sono rimasti feriti dall'inizio della guerra nella Striscia.
Medio Oriente, la Commissione Ue erogherà 50 mln di euro all'Unrwa
La Commissione europea ha deciso di stanziare altri 68 milioni di euro a sostegno della popolazione palestinese in tutta la regione, da finanziare attraverso partner internazionali come la Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa. Ciò si aggiunge agli aiuti previsti di 82 milioni di euro da attuare attraverso l'Unrwa nel 2024, portando il totale a 150 milioni di euro. La Commissione procederà al pagamento di 50 milioni della dotazione dell'Unrwa la prossima settimana. Inoltre, la Commissione ha stanziato 125 milioni di euro in aiuti umanitari a favore dei palestinesi per il 2024. Oggi la Commissione appalta i primi 16 milioni di euro. La Commissione - si legge in una nota - ha valutato la sua decisione di finanziamento per l'Unrwa alla luce delle gravissime accuse formulate il 24 gennaio che coinvolgono diversi membri del personale dell'Unrwa negli atroci attacchi del 7 ottobre. Ha tenuto conto dell'azione intrapresa dalle Nazioni Unite e degli impegni che la Commissione ha chiesto all'Unrwa.
Strage a Gaza, Consiglio di Sicurezza Onu non approva dichiarazione di "preoccupazione". VIDEO
Haaretz: "Fermare la guerra, rischio nuova Somalia"
Un appello alla cessazione immediata delle operazioni militari a Gaza e al raggiungimento in tempi serrati di un accordo con Hamas per lo scambio di prigionieri e' stato lanciato oggi dall'autorevole quotidiano Haaretz nel suo editoriale, alla luce della morte a Gaza di decine di civili palestinesi in cerca di aiuti umanitari. In attesa di conoscere quali siano state le cause, il giornale rileva che ''quelle morti superflue dimostrano il livello di anarchia che la occupazione israeliana ha creato in quella area di Gaza''. ''Un momento prima che Gaza diventi una nuova Somalia - sostiene il quotidiano, che si trova in totale antagonismo col governo Netanyahu - occorre riportare a casa gli ostaggi, consentire all'esercito di recuperare forze, avviare indagini sulle sua mancanze e riportare gli sfollati israeliani nelle loro abitazioni nel Negev e in Galilea. Questo - conclude - e' il momento di fermarsi''.
Media: "Israele ha bisogno di circa 7mila soldati"
L'esercito israeliano necessita con urgenza una aggiunta di almeno 7 mila soldati, oltre a quelli gia' previsti nella prossima leva, per riempire le fila rimaste sguarnite in cinque mesi di guerra e per far fronte alle nuove minacce strategiche legate agli attacchi in profondità condotti ad ottobre da Hamas. Lo scrive il quotidiano Yediot Ahronot secondo cui all'interno delle forze armate è inoltre necessario provvedere alla formazione di altri 7.500 ufficiali e di altri graduati. Nel corso della guerra, precisa il giornale, l'esercito ha avuto 582 perdite, a cui si aggiungono diverse migliaia di feriti ''sia fisicamente sia mentalmente'', che non sono più in grado di tornare alle proprie unità. Perdite molto significative, aggiunge il giornale, si sono avute fra gli ufficiali che - nella prassi dell'Idf - sono sempre in prima linea nei combattimenti. Altre perdite si sono avute nelle unità scelte, nelle quali la formazione dei combattimenti è particolarmente prolungata. Ad aggravare la situazione, conclude il giornale, vi è la constatazione che le difese delle basi militari si sono rivelate insufficienti. Le difese aeree andranno inoltre potenziate con un incremento delle batterie Iron Dome, mentre le retrovie sono ancora sotto la minaccia non solo di Hamas ma anche degli Hezbollah libanesi.
Sejourné: "Inchiesta indipendente" sugli spari contro la folla a Gaza
La Francia chiede un'indagine indipendente per appurare le circostanze di quanto successo ieri a Gaza, dove 112 persone sono morte mentre avveniva la consegna di aiuti umanitari, tra gli spari dell'Esercito israeliano. Parlando a France Inter, il ministro degli Esteri Stephane Sejourné ha detto: "Chiederemo spiegazioni e che ci sia un'indagine indipendente per determinare cosa è successo. La Francia chiama le cose con il loro nome. Questo quando definiamo Hamas gruppo terroristico, ma dobbiamo chiamare le cose con il loro nome anche quando ci sono atrocità a Gaza".
Von der Leyen: "Turbata da Gaza, serve un'indagine"
"Sono profondamente turbata dalle immagini provenienti da Gaza. E' necessario compiere ogni sforzo per indagare su quanto accaduto e garantire la trasparenza. Gli aiuti umanitari sono un'ancora di salvezza per chi ne ha bisogno e l'accesso ad essi deve essere garantito. Siamo al fianco dei civili, sollecitando la loro protezione in linea con il diritto internazionale". Lo scrive su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Israele: 'in 10 giorni uccisi 450 terroristi a Gaza'
Negli ultimi 10 giorni le forze israeliane impegnate a Gaza hanno ucciso ''450 terroristi di Hamas'': lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. ''Dall'inizio della guerra - ha aggiunto - abbiamo eliminato oltre 13 mila terroristi''. Il portavoce ha aggiunto che l'esercito ha ''smantellato le strutture militari'' della 'Brigata Khan Yunis' di Hamas (nel sud della Striscia) e che sta completando l'opera nei vicini rioni di Amal ed Abassan. Nel nord della Striscia, ha aggiunto, le forze israeliane operano nel campo profughi Shati e nel rione Zeitun di Gaza City ''sulla base di nuove informazioni di intelligence''.
Israele libera a sorpresa 50 detenuti palestinesi
Israele ha liberato la scorsa notte a sorpresa circa 50 detenuti palestinesi che erano stati arrestati dopo il 7 ottobre. I media citano un comunicato dello Shin Bet (sicurezza interna) e dell'esercito secondo cui la decisione è giunta in seguito ad un sovraffollamento nelle carceri. Ma il ministro della sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir ha scritto su X che in realtà quelle scarcerazioni sono state decise dallo Shin Bet come gesto di distensione in vista del Ramadan. Una mossa a suo parere errata, ha aggiunto, essendo avvenuta ''nel giorno in cui due ebrei sono stati uccisi in un attentato'' in Cisgiordania.
Hezbollah annuncia l'uccisione di 2 suoi combattenti nel Libano
Hezbollah ha annunciato stamani l'uccisione in raid israeliani nel sud del Libano di altri suoi due combattenti, facendo salire a 222 il numero dei miliziani filo-iraniani uccisi dallo scoppio del conflitto con lo Stato ebraico lo scorso 8 ottobre. Secondo altre fonti di stampa libanesi e panarabe, sono più di 280 i combattenti di Hezbollah uccisi in Siria e Libano da ottobre a oggi. Questi conteggi però variano a seconda di quali gruppi armati locali vengono inclusi o esclusi dalla lista di "combattenti di Hezbollah". Il Partito di Dio infatti sul terreno, sia in Siria che in Libano, coordina le attività di altri gruppi armati, tra cui Hamas, Jihad islamica e altre sigle minori libanesi e siriane.
Strage aiuti Gaza, Parigi chiede indagine indipendente
Il ministro degli Affari esteri francese ha chiesto un'indagine indipendente sulla morte, annunciata da Hamas, di oltre 110 persone durante la distribuzione di aiuti a Gaza. "Voglio essere molto chiaro oggi, chiederemo spiegazioni e servirà un'indagine indipendente per capire cosa è successo", ha detto Ste'phane Se'journe' alla radio France Inter. Il dito è puntato contro l'esercito israeliano (Idf) che avrebbe aperto il fuoco sui civili che si stavano avvicinando troppo a postazioni di suoi militari. Israele ha respinto ogni accusa e il portavoce dell'Idf ha negato che i soldati abbiano sparato sui civili, indicando invece come causa della strage la calca.
Israele ha dato a Egitto nomi palestinesi che non libererà
Channel 12 ha riferito che una delegazione israeliana al Cairo questa settimana per discutere con funzionari egiziani i dettagli di un possibile accordo sul rilascio degli ostaggi ha fornito un elenco di detenuti di palestinesi che non è disposto a liberare se verrà raggiunto un accordo con Hamas. Lo riferisce Times of Israel. La delegazione tornerà al Cairo la prossima settimana per ulteriori colloqui.
Zuppi, ci sia un cessate il fuoco immediato
"Papa Francesco ha chiesto da settimane il cessate il fuoco, e questo resta un appello fondamentale. Peraltro non è solo il Papa ma anche tanta parte della comunità internazionale a chiederlo". A dirlo il presidente della Cei, monsignor Matteo Zuppi, in un'intervista al Fatto Quotidiano. "Senza mai dimenticare - aggiunge - l'orrore del 7 ottobre e la condanna senza se e senza ma di quei fatti e la comprensione del significato che questi hanno generato per il popolo di Israele. Senza dimenticare la richiesta del rilascio degli ostaggi. Bisogna evitare che la violenza produca altra violenza". E in merito alla missione di pace per l'Ucraina afferma: "Sì, continua, soprattutto con il lavoro dei due nunzi a Kiev e Mosca, impegnati sul piano umanitario, dei ricongiungimenti e nel reperire informazioni. Non siamo gli unici, ma cerchiamo di andare nella direzione giusta e di continuare a fare tutto il possibile. Non ci rassegniamo e non ci abitueremo mai alla guerra e alle conseguenze che produce" prosegue.
La Cina condanna 'fermamente' la morte dei civili a Gaza
La Cina ha dichiarato di "condannare fermamente" l'uccisione di decine di palestinesi durante una consegna di aiuti nel nord della Striscia di Gaza. "La Cina è scioccata da questo incidente e lo condanna con forza", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning. "Esprimiamo il nostro dolore per le vittime e la nostra solidarietà per i feriti".
Tajani, 'cessate il fuoco immediato per arrivo aiuti e liberazione ostaggi'
"Convincere Israele e Hamas a un cessate il fuoco immediato per permettere l’arrivo degli aiuti umanitari, la liberazione degli ostaggi. Chiediamo al governo Netanyahu di accertare ciò che è successo in queste ore e di proteggere i civili. Contemporaneamente, pensiamo di aiutare i palestinesi con un miglior coordinamento degli aiuti da inviare a Gaza delle organizzazioni umanitarie: dalla Croce rossa alla Fao". E' quanto ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un'intervista al Quotidiano Nazionale.
Strage aiuti a Gaza, Usa bloccano testo condanna a CdS Onu
Gli Stati Uniti hanno bloccato una dichiarazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che condannava Israele per la strage di palestinesi in coda per ricevere aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Le nazioni arabe non sono riuscite a ottenere il sostegno al testo, avanzato dall'Algeria, che accusava le forze israeliane di aver aperto il fuoco contro i civili in attesa della consegna di cibo e altri aiuti umanitari vicino a Gaza City; il bilancio della tragedia è di almeno 112 morti. L'Idf ha negato di aver sparato sulla folla e ha spiegato che la strage è stata causata dalla calca.
Presidente colombiano Petro definisce massacro Gaza un Olocausto
Di fronte a un nuovo massacro di palestinesi, il presidente colombiano Gustavo Petro non ha esitato a tracciare un parallelo fra quanto realizzato ieri nella città di Gaza dall'esercito di Israele e le sofferenze subite dagli ebrei per l'Olocausto. Attraverso il suo account X, Petro ha sostenuto che "mentre chiedevano cibo, oltre 100 palestinesi sono stati assassinati da Netanyahu". Questo, ha proseguito, "si chiama genocidio e ricorda in questo modo l'Olocausto anche se alle potenze mondiali non piaccia riconoscerlo". Il mondo, ha concluso il capo dello Stato colombiano, "deve bloccare Netanyahu. La Colombia sospende qualsiasi acquisto di armi da Israele". Successivamente, il ministero degli Esteri di Bogotà ha pubblicato un comunicato in cui sostiene fra l'altro che "lo Stato di Israele deve rispettare senza indugio i suoi impegni internazionali per quanto riguarda il diritto internazionale e il diritto umanitario internazionale, nonché le misure provvisorie richieste dalla Corte internazionale di giustizia".
Cisgiordania, due palestinesi uccisi da esercito Israele
Due fratelli di 25 e 28 anni sono morti e un terzo fratello di 30 anni è rimasto ferito dopo essere stati colpiti da proiettili sparati dall'esercito israeliano in una località a sudovest di Hebron, in Cisgiordania. Lo rende noto il Ministero della Salute palestinese, citato dall'agenzia di stampa Wafa e dall'emittente araba Al Jazeera. Fonti locali affermano che i tre stavano raccogliendo piante selvatiche vicino a Beit Marsam, quando sono stati raggiunti dai proiettili delle forze di Israele. Il bilancio dei palestinesi uccisi in Cisgiordania dal 7 ottobre è di 416, secondo i dati del Ministero della Sanità locale.
Singapore mantiene rapporti diplomatici con Israele
Il ministro degli Affari esteri di Singapore, Vivian Balakrishnan, ha dichiarato che nonostante l'interesse e la preoccupazione dei singaporiani riguardo a quanto accade a Gaza, la politica estera del Paese non può essere determinata da sentimenti o affinità con gruppi esterni. Nonostante le richieste di interrompere i rapporti diplomatici con Israele, il governo di Singapore ha deciso di non farlo. Balakrishnan ha sottolineato che le azioni diplomatiche non cambieranno immediatamente la situazione sul campo né influenzeranno la politica con Israele. Ha anche evidenziato che qualsiasi mossa diplomatica non ridurrà necessariamente la sofferenza immediata dei palestinesi a Gaza.
Gaza, ministro Esteri portoghese: 'Scioccato, proteggere civili'
Il ministro degli Esteri portoghese João Gomes Cravinho si dice "profondamente scioccato dalla morte a Gaza di oltre 100 persone mentre aspettavano di ricevere aiuti". "I civili e le operazioni umanitarie devono essere al sicuro sotto il diritto internazionale umanitario - scrive Cravinho sul suo account X -. Chiediamo ancora una volta un cessate il fuoco immediato e urgente e un accesso sicuro agli aiuti umanitari, nel rispetto delle misure provvisorie della Corte internazionale di giustizia".
Gaza, media: 4 morti in raid Israele su campo profughi Bureij
L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che almeno quattro persone sono morte e diverse altre rimaste ferite in un bombardamento israeliano che nelle prime ore di oggi ha colpito una casa del campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza.
Gaza, Macron condanna spari su folla: chiedo verità e giustizia
Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso oggi la sua "più forte condanna" per l'uccisione di decine di palestinesi ieri durante una consegna di aiuti nel nord della Striscia di Gaza. "Profonda indignazione per le immagini provenienti da Gaza in cui i civili sono stati presi di mira dai soldati israeliani", ha detto Macron su X. "Esprimo la mia più forte condanna per queste sparatorie e chiedo verità, giustizia e rispetto del diritto internazionale", ha aggiunto il presidente della Francia.
Gaza, Borrell: nuova carneficina totalmente inaccettabile
Il capo della diplomazia europea Josep Borrell ha denunciato ieri sera "una nuova carneficina" e vittime "totalmente inaccettabili" dopo la morte annunciata da Hamas di 112 persone durante una distribuzione di aiuti a Gaza sfociata nel caos.
Niente accordo al Cds Onu su testo di condanna per spari a Gaza
Niente accordo per oggi al Consiglio di Sicurezza Onu su una bozza di dichiarazione riguardo quanto avvenuto a Gaza. Lo fanno sapere all'ANSA fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro a margine della riunione a porte chiuse dei Quindici. La bozza al vaglio esprimeva "profonda preoccupazione per le notizie secondo cui oltre 100 persone hanno perso la vita dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco mentre la folla aspettava aiuti alimentari a sud-ovest della città di Gaza", e sottolineava "la necessità di adottare tutte le misure necessarie per proteggere i civili e le infrastrutture civili".