Hamas ha annunciato su Telegram la morte di 7 ostaggi israeliani "in seguito a un bombardamento sionista", rendendo noti per ora i nomi di tre dei sette. Strage di civili a Gaza: almeno 112 persone sono morte e altre 760 rimaste ferite dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro una folla di palestinesi accalcata attorno a un convoglio di aiuti nel nord della Striscia. Condanna della comunità internazionale. Borrell: "Carneficina totalmente inaccettabile"
Hamas ha annunciato su Telegram la morte di 7 ostaggi israeliani "in seguito a un bombardamento sionista", rendendo noti per ora i nomi di tre dei sette: Haim Gershon Perri, Yoram Itach Metzger e Amiram Israel Cooper. Ha aggiunto che farà sapere i nomi degli altri quattro "dopo aver avuto conferma delle loro identità". La fazione islamica ha poi detto che "il numero dei prigionieri nemici che sono stati uccisi come risultato delle operazioni militari dell'esercito nemico nella Striscia può superare i settanta".
Almeno 112 persone sono morte ieri e altre 760 rimaste ferite dopo che le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro una folla di palestinesi accalcata attorno a un convoglio di aiuti nel nord della Striscia di Gaza, secondo Hamas. Nuova strage che riceve la condanna internazionale e complica le trattative per una tregua. Borrell parla di "carneficina totalmente inaccettabile". Macron chiede "verità e giustizia" su quanto accaduto.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
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Unrwa, tutti i Paesi che hanno sospeso i fondi dopo le accuse
Sono 10 gli Stati che hanno finora bloccato tutti i finanziamenti all'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, in seguito alle accuse di un possibile coinvolgimento di dipendenti nell’attacco di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre. Gli Usa hanno immediatamente annunciato lo stop ai finanziamenti. La scelta è stata poi condivisa da Canada, Australia, Italia, Regno Unito, Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Giappone e Austria. LEGGI
Cavi danneggiati nel Mar Rosso, ecco perché sono strategici per Internet ma vulnerabili
È giallo su chi è stato a danneggiare alcuni cavi sottomarini per le telecomunicazioni nello Stretto di Bab el Mandeb: i media israeliani accusano gli Houthi di sabotaggio, ma loro smentiscono. Quello degli attacchi a queste strutture - tanto insostituibili quanto fragili - è un tema rilevante, visto che da esse dipende una parte importante del traffico Internet. Se n’è parlato nella puntata di Numeri, l’approfondimento di Sky TG24
Usa, "Israele sostiene lancio di aiuti a Gaza con aerei"
Israele "sostiene" lo sforzo americano di lanciare dagli aerei aiuti alla popolazione di Gaza. Lo ha detto John Kirby, portavoce della sicurezza nazionale per la Casa Bianca, nel corso dell'incontro con i media.
Biden, "Niente scuse, Israele faciliti gli aiuti"
"Insisteremo con Israele perche' faciliti l'arrivo di piu' camion" e vengano aperte "altre strade per portare aiuti a sempre piu' persone. Niente scuse". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. "Sono in gioco - ha aggiunto - vite innocenti, sono in gioco le vite dei bambini". "Noi - ha continuato - dovremmo fare in modo di portare centinaia di camion, non solo parecchi. E io non mi fermerò, noi non ci fermeremo" per garantire "altri aiuti".
Libano: vogliamo la pace, ma pronti a guerra con Israele
Il Libano "è pronto per una guerra con Israele". Lo ha detto il ministro degli esteri uscente libanese Abdallah Bou Habib in una intervista trasmessa oggi dalla tv panaraba del Qatar al Jazeera. Il ministro ha affermato che il governo "si consulta con Hezbollah e con altri attori chiave in Libano" sulla questione. "Dobbiamo consultarci con tutti gli attori del paese, e questa consultazione non implica una decisione finale", ha detto Bou Habib. Circa le pressioni occidentali esercitate su Beirut perché Hezbollah accetti di ritirarsi lontano dalla linea di demarcazione con Israele, così come chiesto dallo Stato ebraico, il ministro libanese ha risposto: "i rappresentanti internazionali ci hanno trasmesso minacce da parte di Israele. E noi abbiamo risposto che Israele deve prima ritirarsi dai nostri territori". Questo in riferimento ad alcune aree contese lungo la linea di demarcazione. "Qualsiasi attacco israeliano sul nostro territorio non sarà una scampagnata - ha detto il ministro - e porterà a una guerra regionale...vogliamo la pace ai nostri confini ma siamo pronti alla guerra se questa ci viene imposta", ha aggiunto. Bou Habib ha inoltre affermato che il governo libanese "risponderà la settimana prossima alla proposta di accordo presentata nelle scorse settimane dalla Francia".
Mar Rosso, Meloni a Biden: risposta Ue importante
Gli attacchi Houthi alle navi nel Mar Rosso "sono inaccettabili e l'operazione UE Aspides, il cui comando e' affidato all'Italia, e' una risposta importante". Cosi' la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rivolgendosi al presidente Usa Joe Biden nello studio Ovale della Casa Bianca.
Il Nicaragua denuncia Berlino all'Aja per il sostegno a Israele
Il Nicaragua di Daniel Ortega ha denunciato la Germania alla Corte di giustizia internazionale dell'Aja per presunte violazioni della Convenzione sul genocidio commesse da Israele nella Striscia di Gaza. Secondo una nota della Corte, il regime di Managua sostiene che Berlino, "fornendo sostegno politico, finanziario e militare a Israele e interrompendo i finanziamenti all'Unrwa, facilita il genocidio e, in ogni caso, disattende al suo obbligo di fare tutto il possibile per impedirlo".
Meloni a Biden: "Crisi umanitaria prima priorita"
"La crisi umanitaria" nella Striscia di Gaza "e' la nostra priorita' numero uno". Cosi' il presidente del Consiglio Giorgia Meloni rivolgendosi al presidente Usa Joe Biden nello Studio Ovale della Casa Bianca.
Gaza: Shoukry nel Golfo prima in Qatar poi in Arabia Saudita
Si parlerà del cessate il fuoco a Gaza ma anche di relazioni bilaterali durante una visita che il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry ha intrapreso questa sera. Un viaggio che lo porterà in Qatar e a Riad, per guidare la delegazione egiziana ai lavori dell'Alto Comitato Congiunto con il Qatar e incontrare i ministri degli Esteri dei Paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo, nel quadro del meccanismo di consultazione politica tra l'Egitto e il Consiglio di Cooperazione del Golfo. Lo fa sapere il portavoce del ministero, Ahmed Abu Zeid. Domani 2 marzo il ministro presiederà a Doha, capitale del Qatar, alla presenza dello sceicco Mohammed bin Abderrahmane Al-Thani, primo ministro e ministro degli Affari esteri dello Stato, i lavori dell'Alto comitato congiunto tra la Repubblica Araba d'Egitto e l'emirato del Qatar. All'ordine del giorno vari aspetti delle relazioni bilaterali a livello politico, economico e di sicurezza. In questo contesto si farà il punto su questioni regionali, tra cui la crisi nella Striscia di Gaza e gli sforzi dei due Paesi per riportare la calma e porre fine alla guerra. Saranno anche firmati vari memorandum d'intesa volti a rafforzare la cooperazione tra le due parti. Domenica 3 il ministro si sposterà a Riad, la capitale saudita, per partecipare ai lavori dell'Incontro consultivo tra la Repubblica araba d'Egitto e il Consiglio di cooperazione tra gli Stati arabi del Golfo. Si parlerà di come accentuare la cooperazione tra Stati arabi nel delicato contesto regionale.
Meloni a Biden: evitiamo escalation
Per quanto riguarda il Medio Oriente, "dobbiamo coordinare le nostre azioni per evitare una escalation. A tal riguardo sosteniamo pienamente gli sforzi di mediazione statunitensi". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rivolgendosi al presidente Usa Joe Biden nei primi minuti del loro incontro alla Casa Bianca.
Meloni a Biden: garantiamo prospettiva due popoli-due Stati
"La crisi umanitaria è la priorità numero uno, mentre cooperiamo con tutti gli attori della regione dobbiamo lavorare insieme per garantire passi concreti per garantire la prospettiva di due popoli e due Stati, che è l'unica soluzione di lungo termine sostenibile". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante l'incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nello Studio Ovale, alla Casa Bianca.
Gaza, Gb chiede indagine urgente sulla strage del pane
Il governo britannico di Rishi Sunak ha sollecitato stasera per bocca del ministro degli Esteri, David Cameron, "un'indagine urgente" sulla strage costata la vita ieri a oltre 100 civili palestinesi radunatisi per ricevere aiuti umanitari consegnati sotto il controllo dell'esercito israeliano nel nord della Striscia di Gaza; non senza aggiungere che i responsabili dovranno "risponderne". Cameron ha definito l'accaduto "orrendo" e ha ammonito che fatti del genere "non devono capitare più". Non solo: ha aggiunto che l'episodio non può essere disgiunto "dall'inadeguata fornitura" attuale di aiuti umanitari. Una situazione "semplicemente inaccettabile", ha rincarato, avvertendo che "Israele ha l'obbligo di assicurare che quantitativi significativamente maggiori di aiuti arrivino alla popolazione di Gaza".
Meloni a Biden: sosteniamo mediazione Usa in Medio Oriente
"La crisi in Medio Oriente è una nostra preoccupazione, dobbiamo coordinare le azioni per evitare una escalation, e sosteniamo pienamente lo sforzo di mediazione degli Stati Uniti. La crisi umanitaria è la nostra priorità numero uno, l'Italia ha concentrato il suo contributo su questo". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante l'incontro con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nello Studio Ovale, alla Casa Bianca.
Biden: 'Lanceremo aiuti a Gaza dagli aerei'
"Gli Usa parteciperanno ad una grande operazione di aiuti a Gaza" che prevede il lancio di assistenza umanitaria dai jet militari. Lo ha annunciato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.
Egitto: 'Gaza è allo stremo, cessate il fuoco prima del Ramadan'
"Gaza è allo stremo, gli aiuti sono lenti ad arrivare e insufficienti, ed è improcrastinabile dichiarare un cessate il fuoco permanente prima del Ramadan' a cui mancano ormai solo una decina di giorni. E' stato un accorato appello quello pronunciato oggi dal ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry al Forum Diplomatico di Antalya, in Turchia. Nel corso di una sessione speciale su Gaza, presenti un rappresentante palestinese e uno della Turchia, Shoukry ha ribadito - ha riferito il suo portavoce Abu Zeid - che "la situazione estremamente critica nella Striscia di Gaza richiede che la comunità internazionale si assuma la propria responsabilità per alleviare le sofferenze dei civili e attivi il meccanismo internazionale volto a facilitare e monitorare l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, ai sensi della risoluzione n. 2720 del Consiglio di sicurezza". Dall'8 ottobre - ha sottolineato - "l'Egitto ha mantenuto aperto il valico di Rafah, ma i nostri continui sforzi per fornire aiuti alla Striscia di Gaza incontrano ostacoli che ne impediscono l'ingresso nella Striscia". A ciò si aggiungono le sfide cui deve far fronte l'Unrwa in seguito alla sospensione da parte di alcuni Paesi donatori dei loro contributi finanziari, aumentando così la portata della tragedia umanitaria in atto". Il ministro egiziano ha poi ribadito la preoccupazione per le "ripercussioni estremamente negative" che potrebbe avere un attacco israeliano di terra a Rafah, e per "il deterioramento della situazione sul terreno in Cisgiordania con il ritmo crescente delle incursioni militari israeliane, che rischiano di far esplodere la situazione". "L'Egitto - ha concluso - sta facendo ogni sforzo con i suoi partner per raggiungere un cessate il fuoco prima del mese di Ramadan", nonostante il tempo stringa.
Wsj: 'Usa forniranno aiuti a Gaza con lanci da aerei militari'
Gli Stati Uniti dovrebbero iniziare a consegnare aiuti a Gaza tramite lanci da aerei militari. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali il Pentagono dovrebbe iniziare la campagna umanitaria nei prossimi giorni. La Casa Bianca dovrebbe annunciare l'iniziativa a breve.
Media: da Israele stop negoziati fino a lista ostaggi vivi da Hamas
Israele ha deciso di interrompere i negoziati con Hamas per un cessate il fuoco a Gaza fino a quando il gruppo non consegnerà una lista degli ostaggi che sono ancora in vita. Lo scrive il sito di notizie Walla citando un alto funzionario israeliano a condizione di anonimato. Inoltre Israele sta cercando di avere da Hamas ''un'indicazione seria'' su quanti e quali prigionieri palestinesi dovrebbero essere liberati in base all'accordo.
Cameron: 'Israele ha obbligo consentire più aiuti raggiungano Gaza'
"Israele ha l'obbligo di garantire che una quantità significativamente maggiore di aiuti umanitari raggiunga la popolazione di Gaza. Abbiamo identificato una serie di colli di bottiglia che devono essere affrontati: Israele deve aprire urgentemente più valichi verso Gaza, eliminare gli ostacoli burocratici e consentire operazioni di aiuto". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, sottolineando che "la morte a Gaza ieri di persone in attesa di un convoglio di aiuti è stata orribile. È necessaria un'indagine urgente e un accertamento delle responsabilità. Ciò non deve accadere di nuovo". "Questa tragedia serve solo a sottolineare l'importanza di garantire una pausa umanitaria immediata. Una pausa prolungata nei combattimenti è l'unico modo per ottenere aiuti salvavita nella misura necessaria e liberare gli ostaggi crudelmente detenuti da Hamas", ha aggiunto Cameron, citato dai media britannici.
Ankara: governo Netanyahu sarà sicuramente condannato per Gaza
"Siamo convinti che prima o poi tutti i membri del governo israeliano saranno consegnati alla giustizia per i crimini che stanno commettendo a Gaza". Lo ha affermato il ministero degli Esteri di Ankara, aggiungendo che la Turchia "segue da vicino il processo per genocidio contro Israele presso la Corte internazionale di Giustizia". Ankara ha invitato Tel Aviv a "porre immediatamente fine al massacro indiscriminato e sistematico degli abitanti di Gaza", in un comunicato in risposta al ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, che aveva criticato in un messaggio su X il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.