Mar Rosso, Bankitalia: a rischio il 16% dell'import italiano. Il piano del governo
"Per il governo è un'assoluta priorità assicurare lo svolgimento dei flussi commerciali", assicura il ministro degli Esteri Tajani. L'azione dell'esecutivo sarà su due fronti. Il primo: una missione navale Ue anti-Houthi. Il secondo, se la crisi andrà avanti, prevede di mobilitare la Sace per ammortizzare i gravi rincari assicurativi subiti in queste settimane dalle piccole e medie compagnie mercantili
- Gli attacchi degli Houthi, il gruppo armato sciita dello Yemen, alle navi mercantili nello stretto di Bab el-Mandeb, all’imbocco del Mar Rosso, mettono a rischio anche l’import dell’Italia. Nel Bollettino numero 1 di Bankitalia, si legge: “Secondo nostre stime basate su dati relativi al 2022, il trasporto navale attraverso il Mar Rosso riguarda quasi il 16% delle importazioni italiane di beni in valore”. Per questo il governo si prepara a intervenire a difesa delle Pmi italiane
- "Per il governo è un'assoluta priorità assicurare lo svolgimento dei flussi commerciali" nel Mar Rosso "e la sicurezza della regione. Stiamo seguendo tutti gli sviluppi insieme ai partner in ambito Ue e G7", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ricordando che l'Italia "ha dato sostegno politico all'azione angloamericana in Yemen per fiaccare la capacità delgi Houthi", che attaccano le navi nel Mar Rosso. "L'azione diplomatica deve andare avanti di pari passo con quella militare", ha aggiunto Tajani
- "La riduzione del traffico marittimo nel Mar Rosso, a causa degli attacchi degli Houthi, ci preoccupa. Per Suez transita circa il 40% del nostro interscambio commerciale marittimo. Il volume degli scambi attraverso Suez è diminuito del 28% su base annua fra l'ultima settimana di dicembre e la prima settimana di gennaio", ha aggiunto il ministro degli Esteri
- "Proteggiamo i nostri traffici commerciali navali che sono vitali per la nostra economia. Perché anche questo è il ruolo del ministero della Difesa e delle forze armate", ha poi sottolinato anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, pubblicando le foto della fregata Martinengo impegnata nel Mar Rosso al fianco delle navi italiane che transitano nell'area sempre più a rischio per gli attacchi
- L’azione del governo, a quanto emerge, sarà su due fronti. Il primo: una missione navale Ue anti-Houthi. Le diplomazie di Francia, Germania e Italia hanno firmato un documento comune in cui si chiede di “rafforzare la presenza europea nell’area per garantire la libertà di circolazione e difendere la libera circolazione dei beni”. L’obiettivo è estendere e potenziare la missione Agenor “già operativa nell’area”
- Il secondo fronte è invece economico. Se la crisi dovesse prolungarsi, Palazzo Chigi mobiliterà la Sace per ammortizzare i gravi rincari assicurativi abbattutisi in queste settimane sulle piccole e medie compagnie mercantili
- Sace, il gruppo assicurativo-finanziario partecipato al 100% dal Mef - potrebbe offrire pacchetti assicurativi ad hoc per le pmi del settore che permettano alle navi più piccole di continuare a transitare negli stretti
- Sulla rotta transita una larga parte degli acquisti di beni dalla Cina, dalle altre economie dell’Asia orientale e dai Paesi del Golfo Persico. “Un terzo delle importazioni italiane nella filiera della moda arriva attraverso il Mar Rosso", si legge nel report di Bankitalia, “l’incidenza è elevata anche per le importazioni di petrolio greggio e raffinato e per quelle di prodotti metalmeccanici, che costituiscono quasi il 30% degli acquisti dall’estero del Paese. La rilevanza di tale rotta per le esportazioni è invece sensibilmente più bassa"
- "La necessità di seguire rotte alternative si tradurrebbe in un allungamento dei tempi di consegna per le merci importate via mare dall’Asia (con conseguenti ripercussioni sulle catene di produzione) e in un ulteriore aumento dei noli marittimi”
- Negli incontri sulla crisi del Mar Rosso che si sono susseguiti nei giorni scorsi è stato chiaro l’allarme per i porti italiani. “I ritardi nella consegna delle merci potrebbero avere nel breve termine effetti sulla produzione e la consegna del prodotto finito”, si legge nei report del governo che segnalano un rischio, secondo quanto rivela Il Messaggero
- Con i rincari assicurativi, presto solo le grandi navi mercantili potranno permettersi di attraversare il Canale di Suez ed entrare nel Mediterraneo. Le navi più piccole faranno il giro e sceglieranno la rotta artica, favorendo i porti Nord-europei ma anche le rotti commerciali della Russia di Putin