Colpito "un sito radar" del gruppo di ribelli yemeniti. La Russia accusa Usa e Gran Bretagna di aver violato l'articolo 2 della Carta Onu, cioè la norma che chiede ai membri di astenersi dall'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato. Portavoce Houthi: attacchi non hanno avuto un impatto significativo. Ma in serata è arriva la notiza di un altro attacco contro la città portuale di Hodeida
Gli Stati Uniti hanno lanciato un nuovo attacco contro gli Houthi, intorno alle 3:45 ora locale di sabato 13 gennaio (l'1.45 in Italia). Secondo quanto si è appreso, l'esercito americano avrebbe colpito un obiettivo che metteva a rischio le navi commerciali nel Mar Rosso (CHI SONO GLI HOUTHI). Il presidente Joe Biden era stato chiaro: ci sarebbero stati nuovi attacchi qualora non si fosse fermato il fuoco nel Mar Rosso. Da mesi, i ribelli armati dello Yemen stanno infatti ostacolando il passaggio di imbarcazioni occidentali in quella zona, in risposta alla guerra a Gaza (GLI AGGIORNAMENTI LIVE). Il portavoce degli Houthi, Mohammed Abdulsalam, ha detto all'agenzia Reuters che gli attacchi Usa non hanno avuto alcun impatto significativo sulle capacità del gruppo di continuare a impedire alle navi affiliate a Israele di attraversare il Mar Rosso e il Mar Arabico. In serata, però, è arrivata la notizia di un nuovo attacco, a una città portuale dello Yemen, Hodeida, controllata sempre dagli Houthi, come hanno reso noto fonti di sicurezza legate al gruppo filo-iraniano.
Le reazioni
Dura la condanna dell'Iran, tradizionale alleato degli Houthi, verso Usa e Uk. L'ufficio di rappresentanza di Teheran presso l'Onu parla di azioni "illegali" e di una "guerra ingiustificata" che "viola la sovranità dello Yemen, le leggi internazionali, la Carta delle Nazioni Unite e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, e mette in pericolo la pace e la sicurezza della regione". La Russia denuncia la "palese aggressione": "Non ha nulla in comune con l'auto difesa", ha detto l'ambasciatore di Mosca all'Onu Vassily Nebenzia durante la riunione urgente del Consiglio di Sicurezza. Nebenzia ha accusato Usa e Gran Bretagna di aver violato l'articolo 2 della Carta Onu con la loro spedizione in Yemen contro le basi Houthi, cioè la norma che chiede ai membri di astenersi dall'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica di qualsiasi Stato.
vedi anche
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Usa e Uk: "Azioni necessarie e proporzionate"
Le azioni intraprese con la Gran Bretagna e il sostegno di alcuni altri Paesi contro le basi militari degli Houthi in Yemen sono state "necessarie, proporzionate, rispettose della legge internazionale e nell'esercizio del diritto all'autodifesa garantito dall'articolo 51 della Carta Onu", ha detto invece l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield, sempre alla riunione del Consiglio di Sicurezza sulla situazione nel Mar Rosso. "Nessuno è immune dagli effetti degli attacchi degli Houthi, nessuno, neppure la Russia - ha aggiunto - tutte le nostre navi sono vulnerabili". Anche per l'ambasciatrice Uk, Barbara Woodward, le azioni intraprese contro i ribelli yemeniti sono "limitate e proporzionate".
Petraeus: "Vedremo nuovi attacchi"
Commenta quanto sta succedendo il generale americano David Petraeus. "Gli Houthi hanno già detto che risponderanno, è probabile che vedremo nuovi attacchi da parte loro. Ma non sappiamo ancora l'entità dei danni inflitti al loro arsenale di missili e droni", ha detto in un'intervista al Corriere della Sera. Cosa aspettarsi adesso? "Non c'è bisogno di dire che, se dovessero attaccare di nuovo, possono aspettarsi ulteriori attacchi dalla coalizione a guida americana", dice Petraeus.