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Israele–Hamas, Netanyahu: "Guerra continuerà, pochi mesi per la vittoria"

Il premier israeliano ha anche reso noto di aver espresso agli Usa la sua contrarietà a uno Stato palestinese.  Secondo alcuni media, gli Stati Uniti stanno lavorando a una nuova proposta affinché l’Autorità nazionale palestinese possa “governare la Striscia di Gaza" dopo la guerra. Nuovo attacco missilistico Usa nella notte contro obiettivi Houthi nello Yemen. I ribelli sostenuti dall'Iran assicurano che continueranno a colpire le navi nel Mar Rosso

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La guerra contro Hamas "continuerà su tutti fronti fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi". Lo ha detto, citato dai media, il premier Benyamin Netanyahu in conferenza stampa a Tel Aviv. Il premier israeliano ha anche reso noto di aver espresso agli Usa la sua contrarietà a uno Stato palestinese.

Respinta la proposta del segretario di Stato americano, Antony Blinken, per la normalizzazione con l'Arabia Saudita in cambio di un "percorso" per la nascita di uno Stato palestinese. Gli Usa starebbero lavorando a una nuova proposta per il controllo di Gaza da parte dell'Anp dopo la guerrra.

Ancora raid israeliani su Gaza: i media arabi affermano che almeno 20 persone sono morte in un bombardamento su Rafah, nel sud della Striscia. 

Nuovo attacco missilistico Usa nella notte contro obiettivi Houthi nello Yemen. I ribelli sostenuti dall'Iran assicurano che continueranno a colpire le navi nel Mar Rosso. Teheran giustifica intanto il suo raid in Pakistan sostenendo che si è trattato di un attacco contro un gruppo terrorista iraniano.



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Israele Palestina, i motivi storici dietro alla guerra

La guerra lanciata da Hamas contro Tel Aviv ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'ARTICOLO COMPLETO

Chi sono i leader di Hamas uccisi da Israele, da Yahya Ayyash a Saleh al-Arouri

Dagli anni Novanta diversi esponenti ai vertici dell’organizzazione sono morti durante attacchi mirati condotti da Israele. Fra loro anche Jamila al-Shanti, l'unica donna a essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza. Dopo la morte di al-Arouri, fonti diplomatiche coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar che i negoziati per un accordo si sono interrotti. I DETTAGLI

Manifestanti bloccano autostrada Tel Aviv, 7 arresti

Sette arrestati per aver bloccato l'autostrada Ayalon durante la protesta a Tel Aviv per chiedere la restituzione degli ostaggi. La polizia israeliana - scrive il quotidiano 'Haaretz' - ha arrestato sette persone durante una manifestazione a Tel Aviv che chiedeva al governo del primo ministro Benjamin Netanyahu di raggiungere un accordo per garantire il ritorno delle decine di ostaggi ancora detenuti da Hamas.

Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Nel dicembre 2023 il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele" e una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. Il 12 gennaio 2023 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli. L'APPROFONDIMENTO

Medioriente, nuovo incidente per nave nel mar Rosso

Il gruppo britannico per le operazioni commerciali marittime afferma tramite X di aver ricevuto segnalazioni di un incidente marittimo di sicurezza a 85 miglia nautiche (157 km) a est di Ash Shihr, nello Yemen. Le autorità stanno indagando sull'incidente. La notizia è stata rilanciata da Al Jazeera. 

Oltre cento giorni dall'inizio del conflitto: le date e i momenti chiave

Il blitz dei terroristi palestinesi del 7 ottobre 2023, la risposta dello Stato ebraico con i primi bombardamenti, l'operazione di terra nella Striscia di Gaza, la tregua e la ripresa delle ostilità, fino al raid a Beirut e agli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso: ecco le tappe (finora) più importanti del conflitto destinato a durare per tutto il 2024. L'APPROFONDIMENTO

Usa: "Unica strada riconoscere lo Stato palestinese"

Gli Stati Uniti ritengono che non ci siano altre soluzioni a quella "due Stati due popoli" per risolvere la crisi in Medio Oriente tra Israele e Palestina. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, nel corso di un briefing con i media. "Non c'è strada - ha spiegato - per garantire una sicurezza a lungo termine senza stabilire uno Stato palestinese, e non c'è altra soluzione per ricostruire Gaza e ristabilire un governo a Gaza". La dichiarazione segue quella del premier israeliano Benjamin Netanyahu che ha detto di aver comunicato a Washington le sue obiezioni a una soluzione che preveda due stati e due popoli. 

Stop delle navi nel Mar Rosso, ecco cosa significa per l'economia

Gli attacchi contro navi commerciali e militari nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi hanno ancora conseguenze economiche limitate, dicono gli esperti, a condizione che la crisi non duri. Ma se dovesse protrarsi, cosa succederebbe? L'APPROFONDIMENTO

Pentagono: "Gli Usa non sono in guerra con gli Houthi"

''Gli Stati Uniti non sono in guerra con gli Houthi''. Lo ha detto la portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, spiegando in una conferenza stampa che ''non cerchiamo la guerra. Non pensiamo di essere in guerra. Non vogliamo vedere una guerra regionale. Gli Houthi sono quelli che continuano a lanciare missili da crociera, missili antinave contro marinai innocenti".

Messico e Cile chiedono a Cpi di indagare su Israele

Messico e Cile chiedono alla CPI di indagare su possibili crimini nella guerra di Gaza. I due Paesi latinoamericani hanno deferito la guerra di Israele a Gaza alla Corte penale internazionale (CPI), esprimendo "crescente preoccupazione" per l'escalation di violenza e chiedendo alla corte di indagare su possibili crimini commessi dal 7 ottobre. Il Ministero degli Affari Esteri messicano ha espresso preoccupazione per la violenza "in particolare contro obiettivi civili". 

Guterres teme per attacchi Iran-Pakistan: "Serve moderazione"

Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres è "profondamente preoccupato" per il recente scambio di attacchi militari tra Iran e Pakistan ed "esorta entrambi i paesi a esercitare la massima moderazione per evitare un ulteriore inasprimento delle tensioni". In una nota del portavoce, Guterres "sottolinea che tutte le preoccupazioni relative alla sicurezza tra i due paesi devono essere affrontate con mezzi pacifici, attraverso il dialogo e la cooperazione, in conformità con i principi di sovranità, integrità territoriale e relazioni di buon vicinato". 

Guterres

©Ansa

Rischio escalation dopo gli attacchi dell'Iran: cosa sta succedendo

Si infiamma l'intera regione in seguito ai raid di Teheran in Iraq, contro una presunta sede del Mossad, e in Siria, contro una base dell'Isis. Anche il Pakistan denuncia un attacco sul suo territorio, con la Cina che invita alla calma. L'allargamento del conflitto, partito con l'attacco di Hamas e la risposta di Israele a Gaza, sembra ormai sempre più vicino. L'APPROFONDIMENTO

Nuovo raid Usa contro Houthi, colpiti missili anti-nave

Nuovo raid Usa contro obiettivi degli Houthi in Yemen. Secondo quanto riferito dalla Cnn, l'attacco oggi ha preso di mira un piccolo numero di missili anti-nave che erano pronti per essere lanciati contro navi commerciali internazionali in navigazione sul Mar Rosso. Il raid rappresenta la quinta volta in una settimana che gli Stati Uniti conducono operazioni contro il gruppo sostenuto dall'Iran, a partire dal raid condotto lo scorso giovedì da forze Usa e Gb che hanno colpito approssimativamente 30 obiettivi. 

Leader Houthi: "Attaccheremo ancora navi in Mar Rosso"

Il leader degli Houthi nello Yemen, Abdel-Malek al-Houthi, ha promesso di continuare gli attacchi navali nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. "Continueremo a colpire le navi collegate a Israele", ha detto al-Houthi nelle sue prime parole pubbliche da quando Stati Uniti e Gran Bretagna hanno attaccato dal cielo obiettivi houthi in Yemen la scorsa settimana. "Le nostre operazioni includeranno anche navi americane e britanniche", ha avvertito al-Houthi parlando alla tv araba Al Mayadeen. "Gli Stati Uniti non hanno imparato la lezione dalla guerra contro di noi che e' durata 9 anni", ha aggiunto.

Riad: "Non riconosceremo Israele senza un cessate fuoco"

L'Arabia Saudita non continuerà a negoziare un accordo per riconoscere lo Stato di Israele finché non sarà stabilito un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.  Lo ha dichiarato da davos l'ambasciatore saudita negli Stati Uniti, la principessa Reema bin Bandar Al Saud. "Il regno saudita non ha posto la normalizzazione al centro della sua politica. Ha posto la pace e la prosperità  al centro della sua politica", ha detto durante una conferenza al World Economic Forum. "Finché ci sarà violenza sul terreno e gli omicidi continueranno, non si potrà parlare del domani", ha aggiunto.

Netanyahu a Usa: "Sono contrario a Stato palestinese"

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto oggi di aver espresso agli Stati Uniti la sua opposizione alla creazione di uno Stato palestinese come parte di uno scenario postbellico a Gaza. Come ha sottolineato in una conferenza stampa, è determinato a bloccare l'istituzione di uno Stato palestinese come parte di uno scenario per il 'giorno dopo' della guerra nella Striscia. "Dico questa verita' ai nostri amici americani e ho anche fermato il tentativo di imporci una realta' che avrebbe danneggiato la sicurezza di Israele", ha detto Netanyahu, che ha aggiunto che la maggioranza della popolazione israeliana rifiuta un possibile Stato palestinese. L'iniziativa è sostenuta dall'amministrazione Biden come parte della cosiddetta soluzione a due Stati per il conflitto israelo-palestinese. 

La Casa Bianca: "Non vogliamo escalation Iran-Pakistan"

La Casa Bianca ha esortato l'Iran e il Pakistan perche' non ci sia una escalation delle tensioni dopo i reciproci attacchi aerei tra i due Paesi. "Stiamo monitorando questo molto, molto da vicino. Non vogliamo vedere un'escalation, chiaramente in Asia meridionale e centrale, e siamo in contatto con le nostre controparti pakistane come ci si aspetterebbe", ha detto il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale John Kirby ai giornalisti.

Nato, Bauer: "Siamo in pace ma ci prepariamo a guerra"

"Dobbiamo renderci conto che non è un dato di fatto che siamo in pace ed è per questo che abbiamo dei piani, ecco perche' ci stiamo preparando per un conflitto". Lo ha affermato l'ammiraglio Rob Bauer, capo del Comitato militare della Nato. "Non cerchiamo alcun conflitto, ma se ci attaccano dobbiamo essere pronti". 

Usa: non vogliamo un'escalation tra Iran e Pakistan

Gli Stati Uniti "non vogliono un'escalation tra Pakistan e Iran". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kibry, in un briefing a bordo dell'Air Force One. 

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