Il premier israeliano ha anche reso noto di aver espresso agli Usa la sua contrarietà a uno Stato palestinese. Secondo alcuni media, gli Stati Uniti stanno lavorando a una nuova proposta affinché l’Autorità nazionale palestinese possa “governare la Striscia di Gaza" dopo la guerra. Nuovo attacco missilistico Usa nella notte contro obiettivi Houthi nello Yemen. I ribelli sostenuti dall'Iran assicurano che continueranno a colpire le navi nel Mar Rosso
in evidenza
La guerra contro Hamas "continuerà su tutti fronti fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi". Lo ha detto, citato dai media, il premier Benyamin Netanyahu in conferenza stampa a Tel Aviv. Il premier israeliano ha anche reso noto di aver espresso agli Usa la sua contrarietà a uno Stato palestinese.
Respinta la proposta del segretario di Stato americano, Antony Blinken, per la normalizzazione con l'Arabia Saudita in cambio di un "percorso" per la nascita di uno Stato palestinese. Gli Usa starebbero lavorando a una nuova proposta per il controllo di Gaza da parte dell'Anp dopo la guerrra.
Ancora raid israeliani su Gaza: i media arabi affermano che almeno 20 persone sono morte in un bombardamento su Rafah, nel sud della Striscia.
Nuovo attacco missilistico Usa nella notte contro obiettivi Houthi nello Yemen. I ribelli sostenuti dall'Iran assicurano che continueranno a colpire le navi nel Mar Rosso. Teheran giustifica intanto il suo raid in Pakistan sostenendo che si è trattato di un attacco contro un gruppo terrorista iraniano.
Gli approfondimenti:
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Le notifiche su Facebook Messenger (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Questo liveblog finisce qui
Per tutti gli aggiornamenti segui il liveblog di venerdì 19 gennaio
Israele Palestina, i motivi storici dietro alla guerra
La guerra lanciata da Hamas contro Tel Aviv ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'ARTICOLO COMPLETO
Chi sono i leader di Hamas uccisi da Israele, da Yahya Ayyash a Saleh al-Arouri
Dagli anni Novanta diversi esponenti ai vertici dell’organizzazione sono morti durante attacchi mirati condotti da Israele. Fra loro anche Jamila al-Shanti, l'unica donna a essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza. Dopo la morte di al-Arouri, fonti diplomatiche coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar che i negoziati per un accordo si sono interrotti. I DETTAGLI
Manifestanti bloccano autostrada Tel Aviv, 7 arresti
Sette arrestati per aver bloccato l'autostrada Ayalon durante la protesta a Tel Aviv per chiedere la restituzione degli ostaggi. La polizia israeliana - scrive il quotidiano 'Haaretz' - ha arrestato sette persone durante una manifestazione a Tel Aviv che chiedeva al governo del primo ministro Benjamin Netanyahu di raggiungere un accordo per garantire il ritorno delle decine di ostaggi ancora detenuti da Hamas.
Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Nel dicembre 2023 il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele" e una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. Il 12 gennaio 2023 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli. L'APPROFONDIMENTO
Medioriente, nuovo incidente per nave nel mar Rosso
Il gruppo britannico per le operazioni commerciali marittime afferma tramite X di aver ricevuto segnalazioni di un incidente marittimo di sicurezza a 85 miglia nautiche (157 km) a est di Ash Shihr, nello Yemen. Le autorità stanno indagando sull'incidente. La notizia è stata rilanciata da Al Jazeera.
Oltre cento giorni dall'inizio del conflitto: le date e i momenti chiave
Il blitz dei terroristi palestinesi del 7 ottobre 2023, la risposta dello Stato ebraico con i primi bombardamenti, l'operazione di terra nella Striscia di Gaza, la tregua e la ripresa delle ostilità, fino al raid a Beirut e agli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso: ecco le tappe (finora) più importanti del conflitto destinato a durare per tutto il 2024. L'APPROFONDIMENTO
Usa: "Unica strada riconoscere lo Stato palestinese"
Gli Stati Uniti ritengono che non ci siano altre soluzioni a quella "due Stati due popoli" per risolvere la crisi in Medio Oriente tra Israele e Palestina. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, nel corso di un briefing con i media. "Non c'è strada - ha spiegato - per garantire una sicurezza a lungo termine senza stabilire uno Stato palestinese, e non c'è altra soluzione per ricostruire Gaza e ristabilire un governo a Gaza". La dichiarazione segue quella del premier israeliano Benjamin Netanyahu che ha detto di aver comunicato a Washington le sue obiezioni a una soluzione che preveda due stati e due popoli.
Stop delle navi nel Mar Rosso, ecco cosa significa per l'economia
Gli attacchi contro navi commerciali e militari nel Mar Rosso da parte dei ribelli Houthi hanno ancora conseguenze economiche limitate, dicono gli esperti, a condizione che la crisi non duri. Ma se dovesse protrarsi, cosa succederebbe? L'APPROFONDIMENTO
Pentagono: "Gli Usa non sono in guerra con gli Houthi"
''Gli Stati Uniti non sono in guerra con gli Houthi''. Lo ha detto la portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, spiegando in una conferenza stampa che ''non cerchiamo la guerra. Non pensiamo di essere in guerra. Non vogliamo vedere una guerra regionale. Gli Houthi sono quelli che continuano a lanciare missili da crociera, missili antinave contro marinai innocenti".
Messico e Cile chiedono a Cpi di indagare su Israele
Messico e Cile chiedono alla CPI di indagare su possibili crimini nella guerra di Gaza. I due Paesi latinoamericani hanno deferito la guerra di Israele a Gaza alla Corte penale internazionale (CPI), esprimendo "crescente preoccupazione" per l'escalation di violenza e chiedendo alla corte di indagare su possibili crimini commessi dal 7 ottobre. Il Ministero degli Affari Esteri messicano ha espresso preoccupazione per la violenza "in particolare contro obiettivi civili".
Guterres teme per attacchi Iran-Pakistan: "Serve moderazione"
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres è "profondamente preoccupato" per il recente scambio di attacchi militari tra Iran e Pakistan ed "esorta entrambi i paesi a esercitare la massima moderazione per evitare un ulteriore inasprimento delle tensioni". In una nota del portavoce, Guterres "sottolinea che tutte le preoccupazioni relative alla sicurezza tra i due paesi devono essere affrontate con mezzi pacifici, attraverso il dialogo e la cooperazione, in conformità con i principi di sovranità, integrità territoriale e relazioni di buon vicinato".

©Ansa
Rischio escalation dopo gli attacchi dell'Iran: cosa sta succedendo
Si infiamma l'intera regione in seguito ai raid di Teheran in Iraq, contro una presunta sede del Mossad, e in Siria, contro una base dell'Isis. Anche il Pakistan denuncia un attacco sul suo territorio, con la Cina che invita alla calma. L'allargamento del conflitto, partito con l'attacco di Hamas e la risposta di Israele a Gaza, sembra ormai sempre più vicino. L'APPROFONDIMENTO
Nuovo raid Usa contro Houthi, colpiti missili anti-nave
Nuovo raid Usa contro obiettivi degli Houthi in Yemen. Secondo quanto riferito dalla Cnn, l'attacco oggi ha preso di mira un piccolo numero di missili anti-nave che erano pronti per essere lanciati contro navi commerciali internazionali in navigazione sul Mar Rosso. Il raid rappresenta la quinta volta in una settimana che gli Stati Uniti conducono operazioni contro il gruppo sostenuto dall'Iran, a partire dal raid condotto lo scorso giovedì da forze Usa e Gb che hanno colpito approssimativamente 30 obiettivi.
Leader Houthi: "Attaccheremo ancora navi in Mar Rosso"
Il leader degli Houthi nello Yemen, Abdel-Malek al-Houthi, ha promesso di continuare gli attacchi navali nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. "Continueremo a colpire le navi collegate a Israele", ha detto al-Houthi nelle sue prime parole pubbliche da quando Stati Uniti e Gran Bretagna hanno attaccato dal cielo obiettivi houthi in Yemen la scorsa settimana. "Le nostre operazioni includeranno anche navi americane e britanniche", ha avvertito al-Houthi parlando alla tv araba Al Mayadeen. "Gli Stati Uniti non hanno imparato la lezione dalla guerra contro di noi che e' durata 9 anni", ha aggiunto.
Riad: "Non riconosceremo Israele senza un cessate fuoco"
L'Arabia Saudita non continuerà a negoziare un accordo per riconoscere lo Stato di Israele finché non sarà stabilito un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato da davos l'ambasciatore saudita negli Stati Uniti, la principessa Reema bin Bandar Al Saud. "Il regno saudita non ha posto la normalizzazione al centro della sua politica. Ha posto la pace e la prosperità al centro della sua politica", ha detto durante una conferenza al World Economic Forum. "Finché ci sarà violenza sul terreno e gli omicidi continueranno, non si potrà parlare del domani", ha aggiunto.
Netanyahu a Usa: "Sono contrario a Stato palestinese"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha detto oggi di aver espresso agli Stati Uniti la sua opposizione alla creazione di uno Stato palestinese come parte di uno scenario postbellico a Gaza. Come ha sottolineato in una conferenza stampa, è determinato a bloccare l'istituzione di uno Stato palestinese come parte di uno scenario per il 'giorno dopo' della guerra nella Striscia. "Dico questa verita' ai nostri amici americani e ho anche fermato il tentativo di imporci una realta' che avrebbe danneggiato la sicurezza di Israele", ha detto Netanyahu, che ha aggiunto che la maggioranza della popolazione israeliana rifiuta un possibile Stato palestinese. L'iniziativa è sostenuta dall'amministrazione Biden come parte della cosiddetta soluzione a due Stati per il conflitto israelo-palestinese.
La Casa Bianca: "Non vogliamo escalation Iran-Pakistan"
La Casa Bianca ha esortato l'Iran e il Pakistan perche' non ci sia una escalation delle tensioni dopo i reciproci attacchi aerei tra i due Paesi. "Stiamo monitorando questo molto, molto da vicino. Non vogliamo vedere un'escalation, chiaramente in Asia meridionale e centrale, e siamo in contatto con le nostre controparti pakistane come ci si aspetterebbe", ha detto il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale John Kirby ai giornalisti.
Nato, Bauer: "Siamo in pace ma ci prepariamo a guerra"
"Dobbiamo renderci conto che non è un dato di fatto che siamo in pace ed è per questo che abbiamo dei piani, ecco perche' ci stiamo preparando per un conflitto". Lo ha affermato l'ammiraglio Rob Bauer, capo del Comitato militare della Nato. "Non cerchiamo alcun conflitto, ma se ci attaccano dobbiamo essere pronti".
Usa: non vogliamo un'escalation tra Iran e Pakistan
Gli Stati Uniti "non vogliono un'escalation tra Pakistan e Iran". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kibry, in un briefing a bordo dell'Air Force One.
Usa, lanciati nuovi attacchi contro gli Houthi oggi
"Nuovi attacchi Usa contro missili anti-nave degli Houthi sono stati lanciati questa mattina". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kibry in un briefing a bordo dell'Air Force One sottolineando che i raid "continueranno per tutto il tempo necessario".
Netanyahu: "Guerra continuerà, pochi mesi per la vittoria"
La guerra contro Hamas "continuerà su tutti fronti fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi". Lo ha detto, citato dai media, il premier Benyamin Netanyahu in conferenza stampa a Tel Aviv. "Per la vittoria - ha aggiunto - ci vorranno ancora pochi mesi, ma siamo determinati a a raggiungerla". "Il governo sotto la mia leadership - ha detto ancora - non si accontenterà di niente di meno che la vittoria totale".
Morto in un bombardamento il capo del notiziario tv di Gaza
Wael Fanouneh, direttore del notiziario della TV palestinese al-Quds, è stato ucciso in seguito ai bombardamenti israeliani a Gaza City. Lo riferisce al Jazeera online, notando che Fanouneh è il nono dipendente del canale ad essere ucciso negli attacchi israeliani e che sono oltre 100 giornalisti palestinesi uccisi negli ultimi tre mesi e mezzo.
Gallant: "Israele si prepari al peggioramento della situazione nel nord"
Il ministro della difesa israeliano Yoav Gallant ha avvertito che il Paese "deve "tenere conto della possibilità che la situazione [della sicurezza] peggiori al nord", visti gli attacchi quotidiani degli Hezbollah. "Se questo accadrà - ha aggiunto - Israele chiederà un prezzo pesante dagli Hezbollah e dal Libano ma ci saranno morti anche qui".
Gallant: "La situazione al confine con il Libano può peggiorare, rischio vittime"
Israele deve prepararsi a un ''peggioramento della situazione della sicurezza nel nord'', al confine con il Libano, a causa degli attacchi di Hezbollah. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. ''Se ciò dovesse accadere, Hezbollah e il Libano pagheranno un prezzo alto, ma ci saranno delle vittime anche qui'', ha affermato Gallant.
Il ministro ha aggiunto che Israele è impegnato a riportare circa 80.000 sfollati israeliani nelle loro case nel nord di Israele, ma ''se questo scenario non si verificherà attraverso mezzi diplomatici, raggiungeremo una situazione in cui sarà necessario creare le condizioni di sicurezza che consentano il loro ritorno''.
Guerra Medioriente, le cause della crisi tra Iran e Pakistan. VIDEO
L'Iran condanna reinserimento Houthi in lista terroristi degli Usa
L'Iran ha condannato la decisione degli Stati Uniti di inserire nuovamente gli Houthi yemeniti nella lista delle organizzazioni terroristiche. "Questa mossa non costruttiva da parte degli Stati Uniti non avrà alcun effetto sulla determinazione della nazione yemenita nel sostenere il popolo oppresso di Gaza", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, citato da Irna. "Se gli Usa sono sinceri nell'esprimere preoccupazioni riguardo alla stabilità e la pace nella regione, allora dovrebbero smettere di sostenere i crimini di guerra del regime sionista e il genocidio a Gaza", ha sottolineato il funzionario della Repubblica islamica.
Isw: "Combattenti palestinesi hanno attaccato le forze israeliane nelle aree della Striscia di Gaza settentrionale dove queste avevano precedentemente condotto operazioni di sgombero"
Medioriente, medicine inviate dal Qatar entrate nella Striscia
Sono entrate nella Striscia di Gaza le medicine portate in aereo dal Qatar nell'ambito di un accordo per l'invio di farmaci agli ostaggi rapiti in Israele e alla popolazione civile. Lo ha riferito all'agenzia stampa Dpa un funzionario della Mezzaluna Rossa egiziana.
Si tratta, ha spiegato il funzionario, di 60 tonnellate di medicinali che, secondo gli accordi, saranno distribuiti nella misura di mille farmaci ai civili di Gaza per ognuno dato agli ostaggi.
Due aerei carichi di medicinali forniti da Francia e Qatar sono atterrati ieri nella località egiziana di Al Arish. Oggi il carico è entrato nella Striscia attraverso il valico di Kerem Shalom, dopo un'ispezione da parte israeliana. Al momento non sono note le modalità della consegna di farmaci agli ostaggi. Il Comitato internazionale della Croce rossa ha precisato ci non avervi alcun ruolo.
Tajani: "Nel Mar Rosso tuteliamo interessi economici dell'Italia"
Nel Mar Rosso ''il governo sta lavorando per tutelare i nostri interessi economici'' ed ''evitare interruzioni delle rotte di approvvigionamento di materie prime, semi lavorati e prodotti finiti''. Lo ha spiegato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in audizione al Senato, ricordando che ''gli attacchi condotti con missili e droni'' degli Houthi, ''circa 30, che stanno mettendo a rischio una delle rotte commerciali più importanti al mondo soprattutto per i rifornimenti energetici per l'Europa meridionale, Italia inclusa, provenienti dai Paesi del Golfo''. A questa situazione, ''il governo sta reagendo in modo rapido e pragmatico, stiamo promuovendo risposta europea alla crisi nel Mar Rosso''.
''C’è preoccupazione che l'attuale situazione di crisi nel Mar Rosso possa protrarsi'', ha spiegato, spiegando che il governo è in contatto ''con i vertici delle principali associazioni di categoria del settore: armatori e porti'', ma anche con ''il settore delle crociere, fiorente in quell’area. I problemi di sicurezza nel Mar Rosso hanno un impatto e gli operatori temono una perdita di fatturato''. Tajani ha ricordato che gli attacchi sferrati dagli Houthi contro i mercantili hanno portato a riorientare i flussi commerciali. ''Il volume degli scambi attraverso Suez è diminuito del 28% su base annua fra l'ultima settimana di dicembre e la prima settimana di gennaio. I volumi degli scambi attraverso Capo di Buona Speranza sono aumentati del 67%''. Ma ''fare il periplo dell'Africa significa un aumento anche di 15 giorni dei tempi di consegna'' e ''ciò comporta un aumento dei costi della logistica e quindi dei prezzi delle merci'', oltre a ''rischiare di penalizzare fortemente i nostri porti''.

©Ansa
Israele: "L'Idf ha distrutto la maggiore struttura di razzi a Gaza"
L'esercito israeliano ha completato la demolizione della principale zona industriale di produzione di razzi e armi nella parte centrale della Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare aggiungendo che al tempo stessa è stata distrutta "una vasta rete di tunnel sotto la zona che ospitava una arte delle strutture". La stessa fonte ha aggiunto che i soldati hanno localizzato altri siti nella zona di Maghazi e tra Bureij e Nuseirat, sempre al centro.
Ministero della Sanità di Gaza, 24.620 morti nella Striscia
Il numero dei palestinesi morti nella Striscia di Gaza è salito a 24.620, mentre i feriti sono in tutto 61.830. Lo afferma il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas. Nelle ultime 24 ore, viene reso noto, vi sono stati 172 morti e 326 feriti.
Centinaia di palloncini per il bebè Kfir Bibas ostaggio a Gaza
Una folla di centinaia di persone con palloncini arancione si è radunata nella Piazza degli ostaggi a Gaza per ricordare "il compleanno più brutto del mondo", ovvero quello di Kfir Bibas che oggi compie il suo primo anno di vita in cattività a Gaza. Kfir - dagli inconfondibili capelli rossi è stato rapito il 7 ottobre con la madre, il piccolo fratellino Ariel di 4 anni e il padre catturato separatamente - ha passato un quarto della sua vita in cattività. Non si sa se il gruppo familiare sia ancora vivo o morto. "Devono essere rilasciati oggi e non possiamo dimenticarli neppure per un momento", ha detto Yosi Schaider, cugino di Kfir. "Basta con le facce tristi. Dobbiamo urlare al cielo - ha aggiunto - che lì ci sono i nostri figli, fratelli, genitori e nonni".
Dall'Indonesia arriva in Egitto una nave di aiuti per Gaza
Il ministro della Difesa indonesiano Prabowo Subianto ha mobilitato la nave ospedaliera KRI dr. Radjiman Wedyodiningrat-992 della Marina indonesiana per portare aiuti agli abitanti di Gaza, tra cui cibo, vestiti, acqua minerale e medicinali. da Giakarta ad Al Arish, in Egitto, al confine con Gaza. "Questa è la nostra prova del sostegno ai palestinesi nella loro lotta per difendersi e raggiungere la loro indipendenza. Continuiamo ad aiutarli con ciò che possiamo fare per loro", ha osservato il ministro, citato dall'agenzia indonesiana Antara, notando che la missione della nave "è molto pericolosa, perché passerà attraverso zone di guerra, in particolare attorno al Golfo di Aden e al Mar Rosso, dove attualmente infuria una guerra aperta".
Media, intensi raid di Israele nel sud del Libano
Media libanesi riferiscono di intensi attacchi di artiglieria e aerei israeliani nel sud del Libano, in particolare nelle località frontaliere a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi. I media precisano che a essere colpite sono le località di Aytarun, Kfar Kila, Khiam, Adaisse, Mays al Jabal, Blida, Tayybe e le Fattorie di Shebaa.
Medioriente, Croce rossa: "Nessun ruolo in consegna medicine ad ostaggi"
Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc) ha specificato di non svolgere alcun ruolo nella consegna di medicinali agli ostaggi di Hamas a Gaza. L'Icrc ha riferito in un comunicato di aver di essersi "confrontato con le parti" per il raggiungimento dell'intesa, raggiunta grazie agli sforzi di Francia e Qatar. Tuttavia, si legge, "il meccanismo concordato non prevede che l'Icrc svolga alcun ruolo nella sua realizzazione, compresa la consegna delle medicine".
La precisazione, ricorda Times of Israel, arriva dopo che un alto esponente di Hamas, Moussa Abu Marzuk, ha dichiarato sul social X che l'Icrc avrebbe consegnato tutte le medicine comprese nell'accordo, sia quelle per gli ostaggi che per gli ospedali di Gaza. Intanto anche l'ambasciata francese in Israele ha chiarito che Parigi non ha alcun ruolo nella consegna dei farmaci. Secondo il New York Times, i medicinali verranno portati agli ostaggi da funzionari del ministero della Salute controllato da Hamas.
Il Forum delle famiglie degli ostaggi aveva chiesto al governo israeliano di farsi dare una prova visuale dell'avvenuta consegna di medicine salvavita ai loro cari.
Hezbollah rivendica una serie di attacchi in Alta Galilea
Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato oggi una serie di attacchi contro postazioni dell'esercito israeliano in Alta Galilea. Lo riferisce un comunicato del Partito di Dio diffuso sui canali social, precisando che i cinque attacchi hanno preso di mira caserme e assembramenti militari israeliani nel settore occidentale e orientale della linea del fronte.

©Ansa
Leader Houthi: "Gli Usa mobilitano paesi come l'Italia per sostenere il nemico sionista"
"L’Occidente non ha altra preoccupazione se non quella di classificare i mujaheddin come terroristi considerando pretenzioso che affrontino l’aggressione". Lo dichiara in un discorso trasmesso in Tv il leader degli Houthi yemeniti Abdul-Malik Badruldeen al-Houthi, all’indomani del loro reinserimento nella lista dei 'terroristi globali” statunitense. "Gli Usa -prosegue il leader del gruppo sciita filoiraniano- che hanno cercato di mobilitare il sostegno di più paesi a favore del nemico sionista come nel caso di Germania, Francia e Italia", sono "fonte del crimine, terrorismo e della tirannia, e non hanno strumenti per classificare gli altri".
"Il popolo palestinese soffre da decenni, ma agli occhi degli americani e degli europei non ha il diritto di difendere sé stesso e la propria terra’" sostiene il capo degli Houthi affermando che "continueremo a prendere di mira le navi legate a Israele fino alla fine dell'aggressione e dell'assedio a Gaza".
Tajani: "In nuova missione in Mar Rosso anche Paesi non-Ue"
L'Italia sta lavorando con Francia e Germania a "una nuova missione europea, Aspis, che ingloberà Emasoh Agenore già operativa nello stretto di Hormuz e opererà anche nel Mar Rosso e Golfo di Aden" per la sicurezza del transito marittimo. "Potrebbero partecipare anche Paesi non membri dell'Unione Europea". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo al question time al Senato. "Il nostro obiettivo è quello di prendere una decisione politica già lunedì" al Consiglio Esteri "in modo che la missione possa essere operativa al più presto. Sarà una missione non di attacco, ma di difesa", ha spiegato.
Lavrov: "Sicurezza di Israele possibile solo con Stato palestinese"
"Senza la creazione di uno Stato palestinese non ci può essere sicurezza per Israele": lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov nel corso della sua conferenza stampa annuale a Mosca. "Spero che la leadership israeliana arrivi a questa conclusione è' nell'interesse della Russia che Israele viva in pace", ha aggiunto Lavrov, sottolineando gli stretti legami tra i due Paesi e ricordando che l'Unione Sovietica è stato il primo Paese a riconoscere lo Stato ebraico, dove attualmente vivono centinaia di migliaia di russi e un milione e mezzo di russofoni. Alla creazione di uno Stato palestinese, ha insistito il ministro degli Esteri russo, si può arrivare solo con "un dialogo diretto e sforzi collettivi, qualcosa alla quale gli Stati Uniti non sono più abituati". Lavrov ha annunciato che ribadirà la posizione di Mosca in una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite alla quale parteciperà la settimana prossima a New York.

©Ansa
Francia: "L'Ue adotterà sanzioni contro Hamas"
Il Consiglio europeo per gli affari Esteri adotterà lunedì prossimo a Bruxelles ''un regime di sanzioni contro Hamas'': è quanto annunciato dal portavoce del ministero degli Esteri della Francia, Christophe Lemoine, in occasione di un punto stampa a Parigi. Lemoine ha spiegato che quello in preparazione ''è un regime di sanzioni che riguarda individui e trasferimento di fondi" finanziari. Le misure restrittive riguardano esclusivamente Hamas e alcuni responsabili del gruppo terroristico coinvolti negli attacchi del 7 ottobre contro Israele.
Tajani: "Sicurezza nel Mar Rosso è assoluta priorità per il governo"
"Per il governo è un'assoluta priorità assicurare lo svolgimento dei flussi commerciali" nel Mar Rosso "e la sicurezza della regione. Stiamo seguendo tutti gli sviluppi insieme ai partner in ambito Ue e G7". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo al question time al Senato, ricordando che l'Italia "ha dato sostegno politico all'azione angloamericana in Yemen per fiaccare la capacità delgi Houthi", che attaccano le navi nel Mar Rosso. "L'azione diplomatica deve andare avanti di pari passo con quella militare", ha aggiunto Tajani. "Sullo sfondo resta la guerra a Gaza", bisogna "evitare un'escalation", ma le recenti tensioni che coinvolgono anche Iran e Pakistan "sono un segnale preoccupante".
Palestinese raccoglie fondi per far evacuare la famiglia da Gaza
"Non posso più continuare a guardare in silenzio ciò che sta accadendo alla mia famiglia a Gaza", "vi prego di aiutarmi a coordinare la partenza da Gaza di nove membri della mia amata famiglia, il prima possibile: quattro nipoti, i miei genitori anziani, i miei due fratelli e mia cognata". E' l'appello di Leen Abusaid, 28enne palestinese, da quattro anni a Siena dove lavora come addetta alle relazioni internazionali dell'Università. La 28enne ha lanciato una raccolta fondi su GoFundMe per portare via la sua famiglia via da Gaza verso "un luogo sicuro dove c'è la speranza di costruire un futuro, ma i miei sforzi individuali non sono sufficienti". Scrive che "vivono sotto una grande minaccia di morte a causa delle bombe, della fame, delle malattie e della paura; ho perso cinque cugini, abbiamo perso la nostra casa a Gaza". Al momento attuale sono stati raccolti quasi 8.000 euro, in oltre 200 donazioni ma l'obiettivo è di arrivare a 100.000 euro. "Il denaro raccolto servirà esclusivamente a finanziare i loro alloggi temporanei e bisogni essenziali per la sopravvivenza, le cure mediche per le malattie croniche e per le ferite riportate durante i bombardamenti, il trasferimento in Egitto" prosegue Leen Abusaid che conclude: "Farò del mio meglio per farli venire in Italia, sono tutti ben istruiti, quindi non avranno problemi a integrarsi e a trovare lavoro; soprattutto, credo che meritiamo di vivere finalmente insieme, dopo tutta questa sofferenza".
Ft, piano arabo per cessate il fuoco: rilascio ostaggi e pace con Riad
Gli stati arabi stanno lavorando ad una iniziativa per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza con il rilascio degli ostaggi, nell'ambito di un ampio piano di normalizzazione dei rapporti con Israele, anche da parte di Riad, in cambio di "passi irreversibili" verso la creazione di uno stato palestinese. Lo scrive il Financial Times, citando fonti arabe secondo le quali il piano potrebbe essere presentato nelle prossime settimane.
Gli arabi hanno parlato del piano con i governi degli Stati Uniti e di paesi europei. L'idea è che, nell'ambito del piano, gli occidentali accettino di riconoscere formalmente uno stato palestinese o sostengano il suo ingresso a pieno titolo fra i paesi membri dell'Onu.
"Il vero problema è che ai palestinesi serve speranza, non può trattarsi solo di benefici economici o della rimozione dei simboli dell'occupazione", ha sottolineato un alto funzionario arabo.
Israele ringrazia la Finlandia "per la generosa donazione di un milione di dollari all'MDA"
Tensioni tra Iran e Pakistan, da Mosca appello alla moderazione
La Russia ha esortato Iran e Pakistan alla moderazione dopo gli attacchi contro sospetti "terroristi" lungo il confine tra i due Paesi costati la vita a una decina di persone, tra cui donne e bambini. "Stiamo osservando con allarme la crescente escalation della situazione nella regione di confine tra Iran e Pakistan negli ultimi giorni. Chiediamo alle parti di esercitare la massima moderazione e di risolvere le questioni emergenti esclusivamente con metodi politici e diplomatici", ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, citata dalla Tass.
"Esprimiamo la nostra speranza che l'Iran e il Pakistan trovino presto un modo per risolvere le loro divergenze nello spirito di buon vicinato, comprese quelle relative all'arresto delle minacce terroristiche provenienti dai rispettivi territori", ha aggiunto la diplomatica.
Hamas: "Il bilancio dei morti nella Striscia sale a 24.620"
Sale a 24.620 il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra con Israele. Lo ha riferito il ministero della Sanità dell'enclave, controllato da Hamas.
Eurocamera chiede un cessate il fuoco 'permanente' a Gaza
L'Eurocamera, per la prima volta dall'inizio del conflitto in Medio Oriente, sottolinea con un testo approvato in Aula "la necessità di un cessate il fuoco permanente a Gaza". In una risoluzione non vincolante, adottata giovedì con 312 voti favorevoli, 131 contrari e 72 astensioni, gli eurodeputati esprimono "il loro più profondo cordoglio per le vittime innocenti da entrambe le parti del conflitto" e, allo stesso tempo, rilanciano la necessità "di riavviare gli sforzi verso una soluzione politica dopo che tutti gli ostaggi saranno stati rilasciati immediatamente e incondizionatamente e Hamas sarà stato eliminata".
Herzog: "Combattiamo una guerra per la libertà del mondo"
"La verità è che combattiamo una guerra per la libertà del mondo". Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog nel suo intervento a Davos, come riporta il Times of Israel.
Herzog a Davos parla con accanto foto del bebè Kfir Bibas
Il presidente di Israele Isaac Herzog ha pronunciato il suo discorso a Davos con accanto la foto di Kfir Bibas, il bebè che oggi compie un anno ed è tra 3 mesi nelle mani di Hamas. Per il "compleanno più triste al mondo" del piccolo Bibas - che tuttavia non si sa se sia ancora vivo o morto - le famiglie degli ostaggi hanno organizzato numerosi manifestazioni oggi a Tel Aviv.
Herzog: "Abbiamo a cuore palestinesi ma dobbiamo difenderci"
"Non nego la tragedia umana a Gaza, noi abbiamo a cuore i nostri vicini palestinesi ed è doloroso vedere che stanno soffrendo cosi' tanto, ma abbiamo il diritto di difenderci". Lo ha detto il presidente di Israele, Isaac Herzog, parlando dal palco del World Economic Forum di Davos, accanto a una foto di Kfir Bibas, l'ostaggio di un anno nelle mani di Hamas.
Lavrov: "Gli Usa dovrebbero fermare i raid nello Yemen"
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha dichiarato che Usa e Gran Bretagna dovrebbero fermare i raid nello Yemen. "La cosa più importante adesso è fermare l'aggressione contro lo Yemen perché più americani e britannici bombardano e meno gli Houthi desiderano dialogare", queste le parole del capo della diplomazia di Mosca nel corso della sua conferenza stampa annuale. Lo riporta la Tass.
Herzog a Davos: "Due Stati ma con garanzie per israeliani"
"Guardando in prospettiva al futuro dobbiamo certamente lavorare per trovare nuovi modi per avere un dialogo con i nostri vicini ma la domanda fondamentale dopo il 7 ottobre è quali garanzie di sicurezza ci saranno per i cittadini israeliani. Quando parliamo di 2 Stati, la domanda preliminare è quale sicurezza per i cittadini israeliani": lo ha detto il presidente di Israele Isaac Herzog parlando al World economic forum a Davos. "Israele vuole vivere in pace, e c'è un forte desiderio di coabitazione sia tra gli israeliani che tra i palestinesi, ma bisogna eliminare il terrorismo", ha aggiunto.
Wafa: palestinese ucciso in scontri in Cisgiordania
Un palestinese è stato ucciso in scontri con l'esercito israeliano nel campo profughi di Nur al-Shams a Tulkarem in Cisgiordania. Lo ha fatto sapere la Mezzaluna Rossa citata dall'agenzia Wafa che ha identificato l'uomo in Muhammad Faisal Dawwas Abu Awad (28 anni) morto per le ferite "riportate all'addome da proiettili dell'occupazione". Secondo la stessa agenzia, ingenti forze militari israeliane sono entrate questa mattina nel campo profughi. L'esercito israeliano non ha ancora dato la sua versione dei fatti.
Herzog: verità è che combattiamo per libertà mondo
"La verità è che stiamo combattendo una guerra per la libertà del mondo". Lo ha detto il presidente israeliano, Isaac Herzog, parlando della guerra contro Hamas al World Economic Forum.
Herzog a Davos: "Contro l'Iran serve una coalizione forte"
"C'è un impero del male che arriva dall'Iran che spende miliardi di dollari in armi per far deragliare la stabilità della regione e del mondo. E questo deve essere affrontato da una coalizione molto forte". Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog al World economic forum di Davos.
Wafa: sale a 19 numero vittime del raid di Israele a Rafah
L'agenzia di stampa palestinese Wafa riferisce che il bilancio delle vittime dell'attacco aereo israeliano su Rafah è salito a 19. Le vittime erano "per lo più bambini e donne". Secondo Al Jazeera, l'attacco è avvenuto in una zona dichiarata "sicura" da Israele.
L'Iran convoca l'incaricato d'affari del Pakistan
Il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran Nasser Kanani ha condannato l'attacco del Pakistan contro la provincia iraniana sud orientale del Sistan-Baluchestan, dove sono morte almeno nove persone. "Abbiamo ufficialmente inviato ad Islamabad la nostra protesta come anche la richiesta per una spiegazione, dopo avere convocato presso il ministero degli Esteri l'incaricato d'affari del Pakistan a Teheran", ha aggiunto, citato da Mehr.
Iran, media: sale a nove bilancio vittime attacco da Pakistan
È salito a nove il bilancio delle vittime dell'attacco pachistano di questa mattina contro la città iraniana di Saravan: lo riportano i media statali iraniani.
Israele: "Operazioni esercito continuano a Gaza sud e nord"
L'esercito sta continuando le operazioni nella Striscia, soprattutto al sud e al nord, contro le strutture di Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui nella ultime 24 ore sono "stati circa 60 i terroristi di Hamas uccisi". Di questi - ha aggiunto - 40 a Khan Yunis dove è stata colpita, tra le altre, "la residenza di un terrorista" dove sono state trovate "granate, fucili mitragliatori, equipaggiamento militare e asset tecnologici". Nel nord di Gaza - ha continuato il portavoce - sono stati condotti raid aerei su "terroristi armati che erano una minaccia ai soldati, inclusi alcuni vicini ad una scuola". Sempre nel nord, "i soldati sono entrati in un compound della Jihad islamica".
Cina: "Pronti al ruolo di mediazione tra Iran e Pakistan"
La Cina "è disposta a svolgere un ruolo di mediazione" tra Iran e Pakistan dopo che i due Paesi hanno effettuato attacchi missilistici incrociati per colpire "gruppi militanti terroristici" basati sui rispettivi territori e impegnati a colpire Teheran e Islamabad. È quanto ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning.
Media: Netanyahu respinge idea Usa su accordo con Riad
Il premier israeliano Benyamin Netanyhau avrebbe respinto una proposta del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, per la normalizzazione con l'Arabia Saudita in cambio di un "percorso" per la nascita di uno Stato palestinese. Lo ha riferito, ripresa dai media israeliani, Nbc News secondo cui Netanyahu si è detto "impreparato" a un accordo del genere sullo Stato palestinese. Blinken ha obiettato che l'indisponibilità della leadership di Israele su questo dossier - come ha confermato una fonte Usa a Times of Israel - porterà la storia a ripetersi. Secondo Nbc Netanyahu ha però accettato di contenere gli attacchi ampio in Libano.
Wafa: "Decine di arresti in Cisgiordania"
L'agenzia di stampa Wafa riferisce che le forze israeliane hanno arrestato 18 persone del villaggio di Harmala, a sud-est di Betlemme, in Cisgiordania. In precedenza, 46 persone, tutte appartenenti a una stessa famiglia del villaggio di Tuqu, a Betlemme, erano state arrestate.
Mar Rosso, Houthi: "Continueremo ad attaccare le navi"
I ribelli Houthi hanno assicurato che continueranno ad attaccare le navi nel Mar Rosso in solidarietà con i palestinesi, dopo una nuova serie di raid effettuati stanotte dalle forze americane sullo Yemen.
Iran: media, tre donne e quattro bimbi morti in attacco Pakistan
Almeno tre donne e quattro bambini sono stati uccisi nell'attacco pakistano di questa mattina contro la città iraniana di Saravan, riferiscono i media locali. Video pubblicati sui social media mostrano una serie di edifici danneggiati nell'attacco, oltre a un fumo denso. Alcune persone sono rimaste bloccate sotto le macerie.
Cisgiordania, raid Israele, 46 arresti vicino Betlemme
L'emittente araba Al Jazeera afferma che raid e decine di arresti sono in corso nelle ultime ore in Cisgiordania da parte delle forze israeliane. Secondo fonti locali, 46 persone appartenenti a una stesa famiglia sono state fermate nella zona di Betlemme
Medioriente, Cameron ad Amirabdollahian: stop armi a Houthi
"L'Iran deve cessare di fornire armi e intelligence agli Houthi e usare la sua influenza per fermare gli attacchi Houthi nel Mar Rosso. L'Iran deve anche smettere di usare la situazione regionale come copertura per agire in modo sconsiderato e violare la sovranita' altrui. L'ho chiarito al ministro Amirabdollahian". Lo scrive il ministro degli Esteri britannico, David Cameron, dopo il suo incontro a davos con il suo omologo iraniano Hossein Amirabdollahian.
Chi sono i leader di Hamas uccisi da Israele, da Yahya Ayyash a Saleh al-Arouri
Dagli anni Novanta diversi esponenti ai vertici dell’organizzazione sono morti durante attacchi mirati condotti da Israele. Fra loro anche Jamila al-Shanti, l'unica donna a essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza. Dopo la morte di al-Arouri, fonti diplomatiche coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar che i negoziati per un accordo si sono interrotti. I DETTAGLI
Per ricevere le notizie di Sky TG24
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Le notifiche su Facebook Messenger (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)