Notte di paura nella capitale irlandese dopo che nella giornata di ieri un uomo di 50 anni ha aggredito con un coltello, fuori da una scuola nella zona centrale, un’insegnante e tre bambini. Nelle ore successive è montata la protesta, spinta da manifestanti dell’ultradestra
- Nella giornata di ieri (circa le 13.30 italiane, le 12.30 a Dublino) di fronte alla scuola elementare Gaelscoil Choláiste Mhuire, un uomo di 50 anni ha accoltellato tre bambini e una insegnante, prima di venire bloccato dai passanti e successivamente arrestato. La polizia irlandese, ha inizialmente accantonato un'ipotetica pista terroristica; salvo poi precisare di non voler per ora escludere a priori alcun movente
- Quanto accaduto ha portato circa 500 manifestanti a scendere nelle strade della capitale, vandalizzando 13 negozi e dando alle fiamme diverse auto, con scontri che sono andati avanti durante tutta la notte. A soffiare sul fuoco delle proteste, come confermato anche dal primo ministro irlandese, movimenti di estrema destra, nazionalisti, anti-immigrazione e anti-islamici
- L'estrema destra è scesa in piazza con diversi slogan, molti pescati tra gli oggetti della rabbia radicale: immigrazione, gender, legislazione pianificata sull’incitamento all’odio, vaccini anti-Covid, globalisti, educazione sessuale nelle scuole, sostegno del governo irlandese all’Ucraina e persino le proposte per un diritto costituzionale all’abitazione
- Un fatto simile si era verificato ad aprile quando più di 200 manifestanti avevano bloccato la sede del Parlamento a Dublino, impedendo ai deputati di entrare o uscire. Avevano eretto una finta forca decorata con le immagini dei principali membri di tutti i principali partiti politici irlandesi, il capo della polizia e l'odiatissimo ministro per l'infanzia, l'uguaglianza e l'integrazione, particolarmente odiato dall'estrema destra perché verde e gay
- L’Irlanda tuttavia è riuscita a rimanere uno dei pochi Paesi sviluppati in cui l’estrema destra non ha un vero punto d’appoggio ad oggi. È una delle nazioni il cui centro di gravità politico si è spostato a sinistra nell’ultimo decennio, e lo ha fatto anche quando si è trasformato da un paese con quasi nessuna immigrazione a uno in cui il 20% della popolazione è composta da persone nate altrove
- Esistono numerosi micro-partiti appartenenti al mondo dell'estrema destra in questo momento in Irlanda, tra cui l’Irish Freedom Party, Ireland First, Anti-Corruption Ireland e il National Party, ma è difficile trovare un fronte comune
- I sondaggi suggeriscono che nelle elezioni generali che si terranno il prossimo anno o all’inizio del 2025, lo Sinn Fein emergerà come il più grande partito unico nel Dail (la camera bassa irlandese). Ciò che ne seguirebbe è abbastanza prevedibile: una forte ondata di disillusione. Al momento, il Sinn Fein rappresenta il più grande ostacolo all’emergere di un movimento di estrema destra di qualche sostanza
- Le sue radici infatti affondano nel tipo di nazionalismo etnico che l’estrema destra cerca di sfruttare, ma lo Sinn Fein si considera un partito antimperialista di sinistra, che non ha mai cercato di sfruttare il sentimento anti-immigrazione. Ma se lo Sinn Fein dovesse arrivare a governare, ci sarebbe effettivamente un’apertura, se si riuscisse a trovare una certa unità, per un partito della destra radicale
- L’estrema destra in Irlanda è comunque in aumento e comprende fondamentalisti religiosi, nazionalisti e molte sfumature intermedie, ma il movimento si è recentemente unito attorno a una cosa: l’immigrazione. "I confini dell'Irlanda sono spalancati", ha detto a Euronews Niall McConnell, leader del Partito nazionalista cattolico irlandese. “Non ci sono restrizioni all’immigrazione. Gli indigeni irlandesi vengono discriminati razzialmente”