Brasile-Argentina, scontri tra tifosi e polizia al Maracanà prima della partita
Violenti scontri, la notte scorsa, sono stati registrati allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro, teatro dell'incontro tra Brasile e Argentina (0-1) valido per le qualificazioni ai prossimi Mondiali. La partita è iniziata con quasi mezz'ora di ritardo a causa dei gravi incidenti scoppiati sugli spalti. Messi: "Poteva essere una strage"
- Notte di violenza e scontri, tra tifosi e con la polizia, quella appena passata al Maracanà dove è andata in scena la sfida tra Brasile e Argentina, vinta dai campioni del mondo per 0-1, valevole per la qualificaizone ai mondiali del 2026
- Il match, proprio a causa degli scontri, è iniziato con circa mezz'ora di ritardo. Le prime scaramucce sono cominciate mentre suonavano gli inni nazionali in un settore dello stadio occupato da tifosi di entrambe le squadre
- Le due tifoserie non erano isolate, come solitamente accade, e l’intervento delle forze dell’ordine locali è stato estremamente violento. Sono volati, infatti, colpi di manganellate e sono state eseguite diverse cariche
- Iniziati gli scontri sono stati gli stessi giocatori della nazionale campione del mondo a dirigersi verso il settore ospiti per provare a sedare la situazione, invitando anche gli agenti della polizia brasiliana alla calma
- In un frangente addirittura il portiere albiceleste Dibu Martinez, eroe nella finale di Qatar 2022, ha provato a strappare il manganello dalle mani di un poliziotto prima di essere fermato
- A quel punto, il capitano della nazionale dell'Argentina, Lionel Messi, si è rivolto all'arbitro, il cileno Piero Maza, e con gesti eloquenti ha annunciato che avrebbe allontanato la squadra dal campo e si è diretto con i compagni negli spogliatoi in attesa che fosse ripristinata la calma
- Il match è poi iniziato con mezz'ora di ritardo, a vincere sono stati gli ospiti grazie al gol di Otamendi, con l'Argentina che mantiene il primo posto nel girone. Il Brasile dal canto suo sprofonda nella crisi, con la terza battuta d'arresto consecutiva dopo aver perso anche contro Colombia e Uruguay. Gli uomini del ct Fernando Diniz scendono al sesto posto, ultimo utile per la qualificazione diretta al Mondiale
- "Siamo tornati nello spogliatoio perché era il modo migliore per calmare la situazione, poteva finire in una strage" ha detto al termine del match l’otto volte pallone d’oro Lionel Messi, capitano dell’Argentina
- "È stato brutto perché abbiamo visto come picchiavano la gente - ha raccontato Messi -. Pensi alle famiglie, alle persone che sono lì, che non sanno cosa sta succedendo e noi eravamo più preoccupati per questo che per giocare una partita che, a quel punto, era di secondaria importanza"
- Insieme ai giocatori dell'Argentina anche il capitano del Brasile Marquinhos è intervenuto per invitare i tifosi alla calma. "Eravamo preoccupati per le famiglie, donne e bambini, che vedevamo in preda al panico sugli spalti - ha detto Marquinhos -. In campo è stato difficile per noi capire cosa stesse succedendo, era una situazione spaventosa".