Chi è David Cameron, l'ex premier UK che si era dimesso dopo la Brexit
L'ex premier Tory è stato cooptato d'urgenza alla Camera non elettiva dei Lord e nominato ministro degli Esteri dal primo ministro, Rishi Sunak. Figlio di un agente di cambio, Cameron ha studiato nel collegio di Eton e all'Università di Oxford, dove è stato ammesso al Bullingdon Club
- Sorprende e fa discutere nel Regno Unito il ritorno al governo di David Cameron: l'ex premier oggi è stato nominato ministro degli Esteri dal primo ministro, Rishi Sunak. Cameron, premier Tory dal 2010 al 2016, è stato cooptato d'urgenza nella Camera non elettiva dei Lord non essendo più in Parlamento, cosa obbligatoria per i membri del governo britannico, dalle sue dimissioni da deputato di 7 anni fa
- L'ex premier fu travolto nel 2016 dal risultato del referendum sulla Brexit che lui stesso aveva convocato, ma sul quale poi aveva fatto campagna elettorale per il no, incassando alle urne una dura sconfitta politica
- Cameron, 57 anni, ex consigliere per le pubbliche relazioni, ha mantenuto un basso profilo da quando si è dimesso nel 2016, limitandosi a scrivere un libro con le sue memorie e occupando una serie di ruoli aziendali
- Il nuovo ministro degli Esteri aveva definito il referendum sulla Brexit un modo per unire il suo partito conservatore, puntando molto sulla su capacità di persuasione, ma lo schieramento pro-UE, è uscito sconfitto dal voto del 23 giugno 2016. Poche ore dopo Cameron si è dimesso lasciando il posto a Theresa May
- La prima vittoria elettorale di Cameron nel 2010 ha posto fine a 13 anni di governo laburista. Era stato ampiamente elogiato per aver dato al suo partito un più ampio fascino centrista. Figlio di un agente di cambio, l'ex primo ministro ha studiato nel collegio d'élite di Eton e dell'Università di Oxford, dove venne stato ammesso al Bullingdon Club, un gruppo di studenti esclusivo
- Cameron ha lavorato per i conservatori in veste di consigliere prima di dedicarsi alle pubbliche relazioni, ruolo che si è concluso quando è stato eletto in Parlamento nel 2001. Da quel momento ha rapidamente scalato le gerarchie del partito, che all'epoca lottava contro il governo laburista dell'allora primo ministro Tony Blair, ed è stato eletto leader nel 2005 all’età di 39 anni
- Alle elezioni del 2010 Cameron è diventato il premier più giovane degli ultimi 200 anni, ma alle urne i conservatori di centrodestra non hanno ottenuto abbastanza seggi per governare da soli e hanno dovuto formare una coalizione con i liberaldemocratici centristi
- Le politiche del governo di coalizione sono state dominate dai tagli alla spesa, mentre il dibattito sulla politica estera è stato in gran parte dirottato dalle dispute dei conservatori sull’UE. Dopo cinque anni, alle elezioni del 2015, i conservatori hanno vinto a sorpresa con una netta maggioranza che gli ha consentito di governare da soli
- La vittoria alle elezioni ha significato che il referendum sull’UE, promesso per la prima volta da Cameron nel 2013 per placare l'anima irrequieta del suo partito e che molti a Westminster non credevano possibile, diventasse realtà
- Cameron nel 2015 ha intavolato intense trattative con altri paesi europei per un accordo, siglato poi nel febbraio 2016, volto a migliorare le relazioni della Gran Bretagna con l'UE. Questo gli ha permesso di sostenere che la Gran Bretagna aveva uno “status speciale” nel blocco dei 28 paesi, che le consentiva, in particolare, di limitare i pagamenti dei sussidi ai migranti dell’UE
- L’accordo, però è stato criticato anche da alcuni parlamentari conservatori, tra cui il ministro della giustizia Michael Gove, padrino di uno dei figli di Cameron, che ha annunciato la campagna elettorale per la Brexit, oltre che da Boris Johnson
- Durante la campagna elettorale per il referendum sulla Brexit, Cameron si è battuto sostenendo che l’economia britannica sarebbe stata gravemente colpita dall'uscita dall'Unione Europea, ma non è riuscito a contrastare la tesi del fronte del “Leave”