Russia, 60 arresti per l'assalto antisemita all'aeroporto in Daghestan. FOTO
Sono decine le persone rimaste ferite durante gli scontri allo scalo di Makhachkala, alcune anche in gravi condizioni. Un gruppo di manifestanti ha preso d'assalto l'aeroporto dopo aver saputo di un volo in arrivo da Israele. Mosca: "Ruolo centrale di Kiev nelle violenze, tenta di destabilizzare la Russia". Usa: "Antisemitismo globale in aumento"
- Sono 60 le persone arrestate per l’assalto antisemita all’aeroporto di Makhachkala, nella repubblica russa a maggioranza musulmana del Daghestan. Il Ministero degli Interni russo fa sapere che per quanto successo nella serata di ieri, 29 ottobre, sono state identificate in tutto 150 persone. Mosca parla di "tentativi occidentali di spaccare la società russa utilizzando gli eventi in Medio Oriente" e accusa di Kiev di aver avuto "un ruolo chiave" nelle violenze
- Un gruppo di manifestanti si è riversato all’interno dell’aeroporto dopo aver saputo dell’arrivo di un volo proveniente da Israele, che poi avrebbe dovuto decollare di nuovo verso Mosca dopo un paio d’ore. Secondo il canale Telegram Baza sono circa 1.500 le persone che hanno dato vita ai disordini. Necessario l'intervento di 500 agenti delle forze antisommossa
- Nove agenti di polizia sono rimasti feriti negli scontri. Di questi, due sono stati ricoverati in ospedale. Feriti anche diversi civili: 10 persone hanno avuto bisogno di essere ricoverate e due versano in condizione critiche. Altre 10 hanno ricevuto cure mediche ambulatoriali
- La sezione locale del Comitato investigativo russo ha aperto un'inchiesta per il reato di "disordini di massa", punibile con condanne fino a 15 anni di reclusione
- Nelle immagini che circolano sui social si sentono alcune persone urlare 'Allah u Akbar'. Alcuni manifestanti hanno abbattuto le barriere dell’aeroporto e hanno cercato di sfondare le porte all'interno del terminal
- Serghiei Melikov, governatore del Daghestan, ha avvertito che "nessuno sarà perdonato, ci sono foto e video e quindi nessuno potrà sfuggire alle proprie responsabilità"
- Già nella serata di ieri era subito arrivato un commento da parte del governo israeliano: "Israele si aspetta che le autorità di polizia russa proteggano la sicurezza di tutti i cittadini israeliani ed ebrei ovunque essi si trovino e agiscano in maniera risoluta contro i manifestanti e contro la selvaggia istigazione diretta contro gli ebrei e gli israeliani", aveva detto il ministero degli Esteri
- Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha parlato di "video spaventosi da Makhachkala", sottolineando che quanto accaduto in Daghestan "non è un incidente isolato, ma piuttosto fa parte della diffusa cultura russa di odio verso le altre nazioni". Nell'ultimo anno, ha aggiunto, "il ministro degli Esteri russo ha espresso una serie di dichiarazioni antisemite, e anche il presidente russo ha fatto insulti antisemiti"
- Putin ha organizzato un vertice di sicurezza per discutere di quanto successo. Il governatore del Daghestan ha accusato un sito ucraino, 'Mattino del Daghestan', di aver cercato di fomentare violenze interetniche e interreligiose in Russia: avrebbe postato false notizie sull'arrivo in Daghestan di "rifugiati da Israele"
- Melikov, citato da Meduza, ha detto che il sito è stato aperto dall'ex deputato russo Ilya Ponomarev, che ha lasciato la Russia per l'Ucraina nel 2014 ed è diventato una figura dell'opposizione al Cremlino. Ponomarev ha però detto che da un anno non ha più contatti con il sito in questione. Intanto, il capo della Chiesa ortodossa russa, il patriarca Kirill, ha parlato di un "tentativo di seminare discordia" fra ebrei e musulmani in Russia, per "non ci può essere alcuna giustificazione morale"
- Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson, ha fatto sapere che gli Usa "sostengono inequivocabilmente l'intera comunità ebraica mentre assistiamo a un aumento globale dell'antisemitismo"