
Wagner, tra l'esilio in Bielorussia e l'Africa: come cambierà l'esercito di Prigozhin
Il capo dei miliziani russi starebbe già scontando il suo "esilio" nel Paese di Minsk, come confermato dal presidente Lukashenko. E i suoi soldati, stimati intorno ai 25mila? ""Siamo a breve distanza dal confine bielorusso con l'Ucraina", fa sapere il loro responsabile dell'addestramento alle armi pesanti. E aggiunge: la milizia "lavora in Siria, Libia, Repubblica Centrafricana, Mali"

Il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, è arrivato in Bielorussia. Così almeno ha dichiarato il presidente del Paese, Alexandr Lukashenko, fedelissimo di Putin. Non c’è modo di confermarlo: l’ultima volta che Prigozhin è stato visto era sabato 24 giugno, quando ha deciso di interrompere la marcia su Mosca insieme ai suoi miliziani. Cadute per ora le incriminazioni contro di lui, starebbe scontando una sorta di “esilio” in Bielorussia. E gli altri soldati della Wagner, stimati intorno ai 25mila?
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Putin ha parlato chiaramente: o la Wagner va in Bielorussia, come il suo capo, oppure entra a far parte dell’esercito ufficiale di Mosca. Intanto, hanno fatto sapere dal Ministero della Difesa russo, le armi pesanti in possesso del Gruppo sarebbero già passate alle forze armate del Cremlino. Anche se la dichiarazione sembra contrastare con quello che trapela dalle file della stessa Wagner
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Dal canale Telegram ufficiale della Wagner arrivano nuove informazioni da parte di Brest, responsabile dell'addestramento alle armi pesanti del Gruppo: non ci sarà nessuna smobilitazione, anzi. "Siamo a breve distanza dal confine della Bielorussia con l'Ucraina", avrebbe detto Brest, anche lui riparato in Bielorussia
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La Wagner "continua a lavorare nella sua modalità calma e si sta aprendo una nuova direzione: la Bielorussia che ha ricevuto l'unità più pronta al combattimento al mondo". E - dopo aver aggiunto che "il contingente Nato è in allarme" - precisa che la milizia "lavora in Siria, Libia, Repubblica Centrafricana, Mali: lavoreremo ovunque saremo inviati. Il tempo lo dirà: lavoreremo, non andremo da nessuna parte". In foto: due uomini davanti al palazzo della Wagner a San Pietroburgo, 27 giugno 2023
Lukashenko: "Situazione con la Wagner sfuggita di mano"
LA BIELORUSSIA, LA WAGNER E LA NATO - Cosa dovrebbero fare i soldati della Wagner in Bielorussia non è del tutto chiaro, come qualsiasi altro dettaglio di questa vicenda. C’è chi pensa che aiuteranno l’esercito nazionale, forti dell’esperienza maturata su campi di battaglia che vanno dall’Ucraina all’Africa
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La presenza di Prigozhin e della Wagner in Bielorussia, sia che siano alleati di Minsk che “esiliati” da controllare, non piace ai Paesi vicini. E quindi nemmeno alla Nato, che si dice pronta a difendersi da ogni minaccia proveniente da "Mosca o Minsk". Durante una cena all’Aja con alcuni leader europei, il segretario generale dell'Alleanza, Jens Stoltenberg, ha detto che la Nato al prossimo vertice - in programma a metà luglio a Vilnius - accetterà di rafforzare le difese per proteggere tutti i suoi membri, in particolare quelli che confinano con la Bielorussia
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“È troppo presto per esprimere un giudizio definitivo sulle conseguenze del fatto che Prigozhin si sia trasferito in Bielorussia e che anche alcune delle sue forze molto probabilmente saranno dislocate in Bielorussia", ha detto Stoltenberg. Se così fosse, scrive Repubblica, una delle basi che potrebbero ospitare la Wagner è quella di Grodno, vicina al confine con la Polonia
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Si alza così la tensione tra gli Stati dell’area. "Se Wagner schiera i suoi serial killer in Bielorussia, tutti i Paesi vicini affrontano un pericolo ancora maggiore di instabilità", ha detto il presidente lituano Gitanas Nauseda. Preoccupata anche la Lettonia: "Gli Stati baltici sono pronti a reagire a qualsiasi minaccia, diretta o indiretta, alla loro sicurezza e, se necessario, si aspettano il sostegno dell'Ue e della Nato", ha detto il ministro degli Esteri lettone, Edgars Rinkevics, durante un incontro a Parigi con i suoi omologhi lituani, estoni e francesi
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Così, in una dichiarazione congiunta pubblicata oggi, 28 giugno, i presidenti dei parlamenti di Lituania (Viktorija Cmilyte-Nielsen), Lettonia (Edvards Smiltens) ed Estonia (Lauri Hussar) hanno chiesto che la Wagner venga inserita nella lista delle formazioni terroristiche dell'Unione europea

LA WAGNER E L'AFRICA - C’è poi un altro fronte aperto, quello africano. Il 26 giugno a parlarne direttamente da Mosca è stato il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov: il Gruppo Wagner "continuerà le sue operazioni in Mali e in Repubblica Centrafricana"

L’organizzazione della Wagner è complessa. Oltre a essere la struttura militare che appoggia i regimi di Bangui e Bamako, è anche una società commerciale che da tempo è presente in Africa per sfruttare le risorse minerarie di vari Stati, a partire dall’oro del Mali e del Sudan

E infatti, dagli Stati Uniti è arrivato l’annuncio che a breve verranno prese nuove misure contro le attività minerarie di oro e diamanti che finanziano il gruppo di mercenari in Africa. Nel mirino sono finite Midas Resources, che gestisce miniere nella Repubblica Centrafricana, e Diamville, una società che acquista oro e diamanti nel Paese, entrambe ritenute controllate Prigozhin. In foto: un cartellone pubblicitario della Wagner, Mosca, 17 aprile 2023

Le sanzioni colpiscono anche una società con sede a Dubai, Industrial Resources General Trading, accusata di gestire le finanze per le attività di Prigozhin con Diamville. "Il Gruppo Wagner finanzia le sue brutali operazioni in parte sfruttando le risorse naturali in Paesi come la Repubblica Centrafricana e il Mali", ha detto in una nota il dirigente del Tesoro Usa Brian Nelson. "Gli Stati Uniti continueranno a prendere di mira i flussi di entrate del gruppo Wagner per degradarne l'espansione e la violenza in Africa, Ucraina e altrove", ha aggiunto
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