
Papa Ratzinger, in 65mila a San Pietro per rendere omaggio a Benedetto XVI. FOTO
La salma sarà esposta fino ai funerali che si celebreranno giovedì 5 gennaio. Anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è andata stamattina nella basilica vaticana. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio al Papa emerito prima dell'apertura della basilica al pubblico

Sono 65mila i fedeli che si sono recati oggi nella basilica di San Pietro, il doppio dei 30-35mila che erano stati previsti nei giorni scorsi dalla Prefettura di Roma, per rendere omaggio al Papa emerito Benedetto XVI, morto il 31 dicembre. La salma di Joseph Ratzinger sarà esposta fino ai funerali che si terranno alle ore 9:30 di giovedì 5 gennaio, presieduti da Papa Francesco. Benedetto XVI verrà sepolto nelle grotte vaticane, nella tomba dove era precedentemente sepolto Papa Wojtyla, poi portato in basilica nel 2011 dopo la sua beatificazione
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Per i funerali che si celebreranno il 5 gennaio la previsione è di una presenza di circa 60mila fedeli. Intanto "Ares 118, in collaborazione con la Questura di Roma, ha predisposto tutte le postazioni mediche avanzate per garantire la sicurezza dei fedeli e dei pellegrini che si stanno recando nella Basilica di San Pietro", ha scritto su Facebook l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato. "Tutto si sta svolgendo regolarmente - aggiunge -. I nostri operatori sono adeguatamente attrezzati anche per affrontare eventuali emergenze o criticità"
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Anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è andata nella basilica vaticana per rendere omaggio a Benedetto XVI. Con lei il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano e il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida
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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha reso omaggio a Benedetto XVI "alle 8.50, prima dell'apertura della basilica vaticana" al pubblico, ha detto all'Ansa il parroco di San Pietro don Agnello Stoia
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La traslazione della salma di Benedetto XVI dal monastero Mater Ecclesiae alla basilica di San Pietro, per l'omaggio dei fedeli, è avvenuta, in forma privata, alle 7, l'arrivo in Basilica alle 7,15
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Il breve rito, presieduto dal card. Mauro Gambetti, arciprete della basilica di San Pietro, è durato fino alle 7,40. Poi è stata ultimata la preparazione della Basilica per l'arrivo dei fedeli in visita al Papa emerito
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La salma di Benedetto XVI compare con un anello al dito: è quello con l'effige di San Benedetto che gli era stato donato, secondo quanto si apprende, da monsignor Gino Reali, vescovo emerito della diocesi di Porto-Santa Rufina, nel Lazio, ma di origine umbra. Il segretario particolare di Ratzinger, mons. Georg Gaenswein, avrebbe preso questa decisione, di fare indossare a Benedetto questo anello, proprio per ricordare il legame tra il Papa emerito e il santo di Norcia
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"Era un amico sincero. Per la sua naturale discrezione e finezza non ci siamo mai dati del tu, ma la confidenza e la lealtà degli amici di fatto ci univa. E ciò, senza tralasciare la realtà che è stato un grande maestro di teologia e di vita, mio Superiore e Sommo Pontefice, per cui aveva il mio massimo rispetto, oltre che l'affetto". È il ricordo personale - in un'intervista a La Stampa - del cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano nominato da Papa Benedetto XVI
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Parlando della rinuncia al pontificato, Bertone rivela che "nella primavera del 2012 ha iniziato a parlarmene ma io ritenevo che fosse un pensiero passeggero. Con più fermezza abbiamo affrontato l'argomento durante l'estate e ho constatato quanto fosse radicato in lui questo proposito maturato nella preghiera e nella riflessione"
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Spiega di aver provato a fargli "dilazionare l'annuncio il più possibile prendendo come scusa anche la promessa fatta di concludere, in occasione del Natale, il suo libro sull'infanzia di Gesù, così da offrire alla Chiesa l'intera trilogia su Gesù di Nazaret. Così avvenne e l'annuncio della rinuncia fu prorogato fino all'11 febbraio 2013, festa della Madonna di Lourdes"
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Che fosse chiuso verso l'omosessualità e lontano dalla gente "è tristemente falso", dice Bertone: "L'apertura mentale e umana di Ratzinger lo allontanava da ogni discriminazione" e "diceva che il suo compito era quello di proteggere la fede dei piccoli, degli umili"
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"Il Papa me lo ha detto a Castel Gandolfo. Era fine settembre del 2012" e "la mia reazione immediata è stata questa: Santo Padre è impossibile, questo proprio non è possibile". Così l'arcivescovo Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e segretario particolare di Benedetto XVI, intervistato da Repubblica, parla del momento in cui Ratzinger gli annunciò l'intenzione di rinunciare

"Papa Benedetto - aggiunge Gänswein - mi ha lasciato parlare. E poi ha detto: 'lei può immaginare che ho pensato bene a questa scelta, ho riflettuto, ho pregato, ho lottato. E ora le comunico una decisione presa, non una tesi da discutere. Non è una quaestio disputanda, è decisa. La dico a lei, e lei adesso non deve dirla a nessuno'".

"Lui mi ha detto una volta: non posso e non voglio copiare il modello di Giovanni Paolo II nella malattia, perché io devo confrontarmi con la mia vita, con le mie scelte, con le mie forze. Ecco perché il Papa si è permesso di fare questa scelta. Che secondo me richiede non soltanto molto coraggio, ma anche moltissima umiltà", dice Gänswein

Durante il pontificato ci sono stati molti problemi, Vatileaks, poi lo Ior, "ma è ovvio che, come direbbe Papa Francesco, il cattivo, il maligno, il diavolo non dorme - afferma Gänswein - È chiaro, cerca sempre di toccare, di colpire dove i nervi sono scoperti, e fa più male". Sta dicendo che ha sentito la presenza del diavolo in quegli anni? "L'ho sentito in realtà molto contro Papa Benedetto", risponde

Su Vatileaks monsignor Georg rivela che "i documenti non sono stati rubati dalla scrivania di Papa Benedetto, ma dalla mia. Purtroppo me ne sono accorto molto, molto più tardi, troppo tardi. Io ho parlato con Benedetto, chiaramente, gli ho detto Santo Padre, la responsabilità è mia, me la assumo. Le chiedo di destinarmi a un altro lavoro, io mi dimetto. No, no, mi ha risposto: vede, c'era uno che ha tradito persino nei 12, si chiama Giuda. Noi siamo un piccolo gruppo, qui, e rimaniamo insieme"
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