Guerra Ucraina Russia, raid in Crimea. Fonti di Kiev: "Solo l'inizio". Ma il governo nega
Un funzionario ucraino ha rivelato che le esplosioni nel sito militare di Saki, vicino a Novodorivka, sono opera di Kiev: "Da lì partivano aerei per attacchi contro di noi". Il consigliere di Zelensky: "Abbiamo appena iniziato". Ma la Difesa prende le distanze. E Mosca: "Nessun raid, forse incidente dovuto a un incendio". Incerto il bilancio: per il Cremlino non ci sono vittime mentre fonti ucraine parlano di un morto. Negli Usa Biden firma la ratifica dell'adesione di Svezia e Finlandia nella Nato
Tass, esplosioni in aerodromo Crimea
"Per ora posso solo confermare che vi sono state diverse esplosioni vicino Novofedorovka", ha scritto su Telegram un consigliere dei vertici della Crimea occupata dalla Russia, Oleg Kryuchkov, esortando ad evitare speculazioni. L'aerodromo militare di Saki, scrive la Tass, è usato dal ministero russo della Difesa, anche per gli aerei della marina. In particolare vi è un campo di atterraggio con il sistema di addestramento Nitka, uno dei due impiegati dai russi per l'esercitazioni di decollo e atterraggio su una portaerei. Il campo ha le stesse dimensioni dello spazio di atterraggio sulla portaerei ammiraglio Kuznetsov.
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La Russia usa anche armi psicologiche contro i soldati nemici: ecco quali
Secondo l’Institute for the Study of War, i russi stanno usando anche armi non convenzionali. Ad esempio inviano sms sui telefoni personali dei militari ucraini invitandoli ad arrendersi o a disertare e fuggire. Molto usati anche i messaggi sui social. Mosca utilizza le informazioni sulla posizione di ogni soldato per calibrare le minacce, personali o dirette alle rispettive famiglie. IL FOCUS
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alle infrastrutture, anche vicino al luogo di stoccaggio di combustibile nucleare esaurito all'interno del perimetro della centrale nucleare". Lo ha dichiarato la commissaria europea all'Energia, Kadri Simson, in reazione ai recenti scontri a fuoco vicino alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa. "Sebbene le informazioni ottenute dai sistemi di monitoraggio della radioattività dell'Ue e da fonti internazionali non indichino alcun aumento della radioattività in Ucraina o nell'Ue né alcuna minaccia immediata di radiazioni, le attività militari intorno alle centrali nucleari sono inaccettabilmente pericolose", ha sottolineato Simson. "L'Ue invita la Russia a garantire che i lavori di riparazione possano essere attuati rapidamente e che sia garantita la sicurezza dei lavoratori coinvolti in essi e nel funzionamento
della centrale nucleare di Zaporizhzhia", ha aggiunto la commissaria. "Questo comportamento sconsiderato delle forze armate russe rappresenta un grande pericolo per il funzionamento sicuro dell'impianto aumentando notevolmente il rischio di un
incidente nucleare e non deve ripetersi", si legge nella nota di Simson.
Cardinale Parolin, non emerge volontà di negoziare
"La voce del papa, spesso, è vox clamantis in deserto ('una voce che grida nel deserto'). E' voce profetica, di lungimirante profezia. E' come un seme gettato, che ha bisogno di un terreno fertile per portare frutto", rileva, "Se gli attori principali del conflitto non prendono in considerazione le sue parole, purtroppo, non succede nulla, non si ottiene la fine dei combattimenti". "Pure oggi nella tragica vicenda ucraina, non sembra emergere al momento disponibilità a intavolare reali negoziati di pace e ad
accettare l'offerta di una mediazione super partes", aggiunge il porporato, "Come è evidente, non è sufficiente che una delle parti lo proponga o lo ipotizzi in via unilaterale, ma è imprescindibile che entrambe esprimano la loro volontà in questo senso. Ancora una volta vox clamantis in deserto. Ma le parole del Papa restano comunque una testimonianza di altissimo valore, che incide in tante coscienze, rendendo più consapevoli gli uomini che la pace, e la guerra, iniziano nei nostri cuori e
che tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo per promuovere la prima ed evitare la seconda".