Guerra Ucraina Russia, raid in Crimea. Fonti di Kiev: "Solo l'inizio". Ma il governo nega
Un funzionario ucraino ha rivelato che le esplosioni nel sito militare di Saki, vicino a Novodorivka, sono opera di Kiev: "Da lì partivano aerei per attacchi contro di noi". Il consigliere di Zelensky: "Abbiamo appena iniziato". Ma la Difesa prende le distanze. E Mosca: "Nessun raid, forse incidente dovuto a un incendio". Incerto il bilancio: per il Cremlino non ci sono vittime mentre fonti ucraine parlano di un morto. Negli Usa Biden firma la ratifica dell'adesione di Svezia e Finlandia nella Nato
Bombardamenti intensi nell'Est dell'Ucraina
Identificati 250 siti web che danno fake news su guerra Ucraina
NewsGuard, una società con sede a New York che studia e tiene traccia della disinformazione online, ha identificato 250 siti Web che diffondono attivamente la disinformazione russa sulla guerra, con dozzine di nuovi aggiunti negli ultimi mesi. Lo riporta il Guardian. Questi siti sembrano far parte di uno sforzo concertato per aggirare gli sforzi dell'Unione Europea per bloccare la propaganda russa e la disinformazione sulla guerra. Le affermazioni su questi siti includono accuse secondo cui l'esercito ucraino ha organizzato alcuni mortali attacchi per generare sostegno globale, che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sta simulando apparizioni pubbliche o che i rifugiati ucraini stanno commettendo crimini in Germania e Polonia. Alcuni dei siti si presentano come think tank o organi di informazione indipendenti. Circa la metà sono in lingua inglese, mentre altre sono in francese, tedesco o italiano. "Potrebbero creare siti dormienti", ha affermato il co-Ceo di NewsGuard Gordon Crovitz. I siti dormienti sono siti Web creati per una campagna di disinformazione che rimane in gran parte dormiente, costruendo lentamente un pubblico attraverso post innocui o non correlati e quindi passando alla propaganda o alla disinformazione a un orario prestabilito.
Turchia, in corso colloqui per sbloccare export da Russia
Sono in corso colloqui per sbloccare le esportazioni dai porti della Russia. Lo ha fatto sapere il ministro della Difesa turco Hulusi Akar, come riporta Anadolu, aggiungendo che la Turchia si aspetta che possa continuare senza interruzioni l'esportazione dall'Ucraina, avviata nei giorni scorsi in seguito a un accordo a Istanbul tra Ankara, Kiev, Mosca e Onu.