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Corea del Nord, tre missili lanciati nel Mar del Giappone. Tokyo: "Palesi provocazioni"

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Il lancio è avvenuto a poche ore dalla conclusione della visita di Joe Biden in Asia, la prima da presidente degli Stati Uniti. Secondo i militari sudcoreani, uno dei razzi era un Ibcm, un missile balistico intercontinentale

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Nelle prime ore di oggi la Corea del Nord ha sparato tre missili balistici verso il Mar del Giappone. Lo Stato Maggiore della Corea del Sud ha dichiarato in un comunicato di aver "rilevato intorno alle 06,00 (21,00 GMT), alle 06,37 e alle 06,42 il lancio di missili balistici dalla zona di Sunan". La Guardia costiera ha subito avvertito le imbarcazioni nella zona di stare lontane da oggetti caduti in acqua. Due dei tre missili caduti sarebbero a corto raggio. Il primo lancio invece, secondo quanto riportato dai militari sudcoreani, potrebbe essere stato un Ibcm, un missile balistico intercontinentale, che ha percorso una traiettoria di 360 chilometri a un'altitudine di 540 chilometri. I lanci di questa mattina arrivano all'indomani della fine della missione in Asia orientale del presidente statunitense Joe Biden.

Un missile Icbm, due balistici a corto raggio

Il primo dei tre lanci coinvolgerebbe un Icbm che le Forze Armate di Seul pensano possa essere il nuovo Hwasong-17: in questo caso si tratterebbe di un'altra violazione della moratoria auto-imposta sui lanci di Icbm e delle risoluzioni delle Nazioni Unite. I missili Icbm hanno un raggio d'azione superiore a 5.000 chilometri e non è chiaro se la Corea del Nord abbia deciso di contenere deliberatamente la traiettoria percorsa. Questa è considerata dal ministero della Difesa del Giappone come la 17esima dimostrazione di forza da parte della Corea del Nord dall'inizio dell'anno. Il secondo lancio avrebbe riguardato un missile balistico a corto raggio che ha raggiunto un apogeo di soli venti chilometri. Infine il terzo, sempre un missile balistico a corto raggio, ha percorso 760 chilometri raggiungendo un'altitudine massima di 60 chilometri. I due missili balistici a corto raggio utilizzati nel test sono due NK-23, missili realizzati sul modello degli Iskander russi. I tre razzi sono atterrati fuori dalla Zee, Zona economica esclusiva del Giappone e non risultano danni a persone o imbarcazioni.

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Tokyo: "Palesi provocazioni"

Nobuo Kishi, ministro della Difesa giapponese, ha detto che i missili lanciati sono "palesi provocazioni" che arrivano proprio a un giorno dalla conclusione del vertice Quad (Quadrilateral Security Dialogue) tenuto a Tokyo tra i leader di Giappone, Stati Uniti, Australia e India. Tokyo, ha aggiunto Kishi, non può tollerare che la Corea del Nord vada avanti con "i tentativi di perfezionamento della sua tecnologia nucleare". Il ministro della Difesa nipponico ha definito questa azione come una minaccia alla pace, alla stabilità e alla sicurezza della regione e della comunità internazionale. Durante il summit dei giorni scorsi, il premier giapponese Fumio Kishida e il presidente Usa Joe Biden avevano auspicato una maggiore collaborazione della Corea del Sud, condannando lo sviluppo della tecnologia missilistica nucleare nella Corea del Nord ed esortando il Paese ad allinearsi alle risoluzioni delle Nazioni Unite.

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Chieste risoluzioni da parte delle Nazioni Unite

L'Ufficio del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol ha condannato con forza i test di missili balistici effettuati dalla Corea del Nord, definiti "una grave provocazione al termine della riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza nazionale. I partecipanti alla riunione hanno definito il lancio dei missili come "una grave provocazione che viola le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, solleva tensioni nella penisola coreana e nel nordest asiatico e minaccia la pace internazionale". Yoon ha immediatamente ordinato "l'attuazione completa delle sanzioni internazionali contro la Corea del Nord, comprese le risoluzioni delle Nazioni Unite e del Consiglio di sicurezza, basate sul coordinamento tra la Corea del Sud e gli Stati Uniti e in stretta collaborazione con le nazioni interessate e la comunità internazionale".

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Il vertice Quad

Durante il Summit dei giorni scorsi, che ha rappresentato la prima visita  in Asia di Biden dal suo insediamento, il presidente statunitense ha ribadito l'impegno di "deterrenza estesa" degli Stati Uniti a tutela dell'alleato, "utilizzando l'intera gamma delle capacità di difesa degli Stati Uniti, comprese le capacità di difesa nucleare, convenzionale e missilistica". La "deterrenza estesa" è l'idea che gli Stati Uniti dispiegherebbero la loro intera gamma di risorse militari per difendere la Corea del Sud, in caso di emergenza. Yoon e Biden hanno anche deciso di prendere in considerazione l'espansione delle esercitazioni militari combinate per scoraggiare le minacce nordcoreane, convenendo sull'impegno degli Stati Uniti a dispiegare risorse militari strategiche "in modo tempestivo e coordinato, se necessario".

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