Ucraina, Anacer: con import mais dal Brasile +40% costo trasporti
Calo dei raccolti, blocco dell'export dal Mar Nero di 25 milioni di tonnellate e prezzi alle stelle. Il mercato dei cereali è in grande difficoltà a causa della guerra in Ucraina e del caro energia e anche i cerealisti italiani, che importano la materia prima dalle regioni del conflitto, in primis grano e mais, si stanno orientando altrove per rifornirsi di materia prima. "Le nostre difficoltà sono state momentanee non appena c'è stato il blocco delle importazioni dall'Ucraina, ed è così che abbiamo trasferito i nostri flussi del mais dall'Ucraina al Brasile. Comunque, per noi, si è trattato di un doppio effetto di aumento dei prezzi: sia sul mercato che per i costi della logistica, perché un conto è importare dall'Ucraina e un conto dal Brasile con aumenti del +30 e del 40%". Ad affermarlo è Carlo Licciardi, presidente uscente di Anacer, interpellato dall'Adnkronos sul tema. Del resto, spiega "per le norme europee non si possono importare cereali dagli Usa per problemi legati agli Ogm e neanche dall'Argentina per il livello di diserbanti non consentiti, tuttavia, c'è da dire che in Italia - sottolinea - c'è sempre un problema di responsabilità che nessuno si prende e tante decisioni sono dilatate nel tempo, mentre ad esempio, la Spagna è stata molto più flessibile autorizzando le importazioni dagli Usa per salvaguardare l'industria del Paese".