
Nato, per l’adesione serve unanimità: come funziona e gli ostacoli per Svezia e Finlandia
L'ingresso nell'alleanza atlantica è subordinato a una serie di requisiti e al parere favorevole di tutti i Paesi membri. La Turchia ha detto che quello di Helsinki e Stoccolma sarebbe un "errore", ma le discussioni sono appena iniziate

Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, Svezia e Finlandia si sono avvicinate sempre di più alla Nato al punto tale che alcuni giorni fa quest’ultimo Paese ha annunciato di voler entrare a far parte dell’alleanza, mettendo così da parte la sua politica di neutralità. Le sue aspirazioni potrebbero tuttavia non concretizzarsi
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Il presidente turco Erdogan ha detto di non avere una "opinione positiva" sull'adesione dei due Paesi scandivani, che ha definito un "errore", e le decisioni alla Nato vengono prese all’unanimità. Lo ricorda il sito dell’alleanza, ma soprattutto il Trattato di Washington, che costituisce la base dell’alleanza e che non è mai stato modificato nella sostanza da quando i Paesi fondatori l’hanno firmato nel 1949
Svezia e Finlandia verso l’ingresso nella Nato: le tappe
All’articolo 10 si legge: “Le parti possono, con accordo unanime, invitare ad aderire a questo Trattato ogni altro Stato europeo in grado di favorire lo sviluppo dei principi del presente Trattato e di contribuire alla sicurezza della regione dell'Atlantico settentrionale. Ogni Stato così invitato può divenire parte del Trattato depositando il proprio strumento di adesione presso il governo degli Stati Uniti d'America. Il governo degli Stati Uniti d'America informerà ciascuna delle parti del deposito di ogni strumento di adesione”
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Nella prassi, i Paesi interessati a far parte dell’alleanza rendono manifeste le loro intenzioni proprio come è successo in questo caso. Segue poi un “Dialogo intensificato” con il quartier generale per verificare la genuinità delle aspirazioni e lo status delle relative riforme
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L’ingresso nell’Alleanza è infatti subordinato a dei requisiti. Il Paese deve, tra l’altro, essere basato su un sistema politico democratico e su un’economia di mercato, garantire un trattamento equo alle minoranze, avere la capacità e la volontà di contribuire militarmente alle operazioni della Nato, ma impegnarsi comunque sul fronte di una risoluzione pacifica dei conflitti
L'allargamento e l'articolo 10 della Nato
Segue poi il cosiddetto ‘MAP’. Come si legge sul sito della Nato, questo passaggio serve a preparare l’ingresso dei Paesi aspiranti che devono dimostrare la loro capacità di rispettare gli obblighi. Si tratta di un momento cruciale, ma non garantisce l’ingresso nell’alleanza
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Il processo firmale inizia solo una volta che i Paesi membri invitano lo Stato in questione a diventare un membro della Nato e hanno così inizio i cosiddetti 'accession talks' che prevedono vari passaggi. A questo punto del percorso, viene tra l’altro chiesto di implementare le misure necessarie per assicurare che le informazioni riservate della Nato tali restino, nonché di adeguare i servizi d’intelligence

L’ultimo Paese ad aver raggiunto questo obiettivo è stata la Repubblica della Macedonia del Nord, il 27 marzo del 2020, ma hanno espresso il loro interesse anche la Georgia, l’Ucraina e la Bosnia ed Erzegovina. Quest’ultima è ora impegnata nel MAP. Secondo quanto si apprende, Finlandia e Svezia vogliono discutere con la Turchia della loro adesione all'Alleanza Atlantica in occasione della riunione dei Ministri degli Esteri della Nato, in programma a Berlino oggi, 14 maggio