Resta teso il clima tra il presidente Usa e il patron di SpaceX. "Ha dato di matto dopo che l'ho cacciato" dall'amministrazione Usa, dice il presidente Usa. L'imprenditore risponde con un affondo: "Trump è nei file di Epstein. Ecco perché non sono stati resi pubblici"
Non ci sarà alcuna telefonata per tentare di ricucire lo strappo tra Donald Trump ed Elon Musk. Lo fa sapere la Casa Bianca, negando le indiscrezioni trapelate su Politico. Il clima si fa anzi più teso e continua un botta e risposta durissimo: Musk è "completamente impazzito", ha detto il presidente Usa ad Abc News. Poi ha rivelato che il miliardario gli "vuole parlare", ma che lui "non è interessato". Ieri, 5 giugno, Trump aveva spiegato che Musk sarebbe "impazzito” quando "gli ho chiesto di andarsene", in riferimento alla dipartita dell'imprenditore dal Doge, Dipartimento per l’efficienza governativa, nuovo organo Usa per i tagli alla spesa pubblica. La miccia l’aveva però già accesa lo stesso Ceo di Tesla, criticando la legge di bilancio di Trump perché “aumenta il deficit e mette a rischio il lavoro del Doge”. Sarebbero anche altri i motivi della discordia, a partire dai mancati incentivi per le auto elettriche che si aspettava Musk.
Trump: "Modo migliore per risparmiare? Tagliare contratti di Musk"
Soltanto lo scorso 30 maggio, Trump aveva assicurato in una conferenza stampa congiunta con Musk che il loro sodalizio era ancora forte e che l’imprenditore sarebbe tornato in futuro a lavorare con lui. Adesso la musica è diversa: “Il modo migliore per risparmiare nel bilancio è porre fine ai sussidi e ai contratti governativi di Elon. Mi ha sempre sorpreso che Biden non l'avesse fatto!', dice il presidente.
Su Insider
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Musk: "I file di Epstein non sono pubblicati perché c'è Trump"
Musk risponde definendo Trump “un ingrato” che senza il suo supporto non avrebbe nemmeno vinto le elezioni. Minaccia di fondare un proprio partito e poi sgancia l’attacco più grande: “Trump è nei file di Epstein. Ecco perché non sono stati resi pubblici”. Lo scorso 27 febbraio l'attorney general Pamela Bondi aveva reso nota una prima parte di documenti declassificati del caso Epstein, che però contenevano in gran parte documenti già trapelati, anche se mai resi pubblici in via ufficiale. Le carte non avevano svelato nulla di nuovo, confermando i rapporti fra Trump e l'ex finanziere accusato di pedofilia morto suicida in carcere. Il nome del presidente compare anche nel registro dell'aereo di Epstein, il famigerato 'Lolita Express'. I contatti fra Epstein e Trump erano dunque noti da tempo ed erano emerse anche delle foto che li immortalavano insieme. Non è dato sapere se i documenti non ancora resi noti contengano novità. Secondo quanto appreso da Axios, i democratici della Camera dei rappresentanti hanno adesso chiesto al dipartimento di Giustizia e all'Fbi di verificare che il presidente Trump sia nei file Epstein.
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Accuse reciproche sulla legge di bilancio
Trump, incalzato dai giornalisti, non ha voluto rispondere alle accuse di Musk. La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, alla Cnn ha invece parlato di un "episodio sfortunato". Musk, ha detto, è irritato dal fatto che la legge di bilancio di Trump “non include le politiche che voleva”. Il quadro è comunque confusionario. "Elon conosceva tutti i meccanismi dall'interno" della legge, ha detto Trump, facendosi dare in diretta su X del bugiardo: "Falso, non ne sapevo nulla", ha replicato Musk lamentando che "la legge è stata approvata nel cuore della notte, così velocemente che quasi nessuno l'aveva letta".
Le mosse di Musk
Musk ha poi tirato altre tre stoccate a Trump. Ha ordinato la dismissione immediata della navicella spaziale Dragon di SpaceX, vitale per la Iss e il programma spaziale della Nasa, ha condiviso su X un post per l'impeachment del presidente (e la sua sostituzione col vice JD Vance) e ha predetto che con i dazi ci sarà una recessione nella seconda metà del 2025.
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Ai mercati la battaglia Trump-Musk comunque non è piaciuta. Dopo lo scontro diretto, nella giornata del 5 giugno le azioni di Tesla hanno perso oltre il 14% a Wall Street, bruciando oltre 150 miliardi di dollari. Male anche la Trump Media and Technology Group Corp, -8%. Se Musk "vuole unirsi al programma Choose Europe", ideato per attrarre innovatori e ricercatori, "è assolutamente il benvenuto", commenta intanto la portavoce della Commissione Ue Paula Pinho.