Nelle zone liberate dopo l’occupazione dei russi, si indaga incessantemente sui reati commessi dai soldati invasori. Tra riesumazioni di cadaveri, scoperta di nuovi orrori e testimonianze da verificare. Il racconto dei nostri inviati
È sotto una pioggia battente che Oleksander vede riesumare i suoi cari. Quando li ha seppelliti, con le sue mani, sul cimitero piovevano bombe. I russi gli hanno ucciso la madre, il fratello e il figlio. “Mio fratello - ci dice Oleksander - è stato rapito, torturato, gli hanno sparato ad entrambe le gambe e poi lo hanno giustiziato con due colpi alla testa. Mio figlio è stato ucciso vicino al villaggio di Stoyanka, stava aiutando un’altra famiglia a scappare. La sua macchina è stata colpita da un lanciarazzi, era al telefono con la sua fidanzata. Lei ha sentito l’esplosione, poi la linea è caduta”. (GUERRA IN UCRAINA. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - IL RACCONTO DEGLI INVIATI)
Riesumati i corpi delle vittime
Siamo a Busovaya, villaggio mezz'ora ad ovest di Kiev. Oleksander ha ritrovato il fratello solo dopo la ritirata di fine marzo. La polizia ha subito fatto l'autopsia e catalogato il caso come crimine di guerra. Adesso gli inquirenti hanno deciso di indagare anche sulla madre morta per un bombardamento e sul figlio. Riesumano i corpi delle vittime dei soldati russi uccisi durante l’occupazione per capire quali siano le cause delle ferite e della loro morte. La catalogazione e la certificazione dei crimini dei russi è una attività incessante da parte della polizia nelle zone liberate, in particolare intorno a Kiev.
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Oltre 400 civili uccisi a Bucha
Il capo della polizia della regione di Kiev, Andrii Nebytov, ci dice che “nella sola regione della capitale stiamo già indagando su più di 3.000 crimini commessi dai soldati russi”. La città che più di tutte ha conosciuto le uccisioni di civili è Bucha, con oltre 400 casi, e anche qui il lavoro di conferma dei crimini commessi – modalità, identificazione delle vittime e degli autori - è ancora in corso. I casi sono tanti e ne escono di nuovi in continuazione. Ma vanno verificati. Quello che troviamo noi ad esempio sarebbe un testimone oculare di un omicidio a sangue freddo, ma la ricostruzione che ci fa da adito a qualche dubbio. Racconta di un ragazzo che stava camminando in una via isolata che è stato freddato dai russi che passavano di lì con un mezzo armato. Soldati molto ben equipaggiati, tipo forze speciali.
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Attenzione alta sui crimini di guerra
Il ragazzo ci fa vedere dove sarebbe avvenuto il crimine di guerra, e un vicino conferma di aver portato il cadavere in obitorio. Ma sul luogo dell'omicidio non c'è neanche un segno di proiettile. Molto strano. Andiamo a casa sua e la vicina conferma che il ragazzo è morto, anche se dice che sarebbe stato ucciso in un'altra via. E comunque su questo caso la polizia non sta ancora indagando. L'attenzione sui crimini di guerra, anche da parte del governo ucraino, è comunque altissima, ce lo ha anche confermato la vicepremier del paese Iryna Vereshchuk quando l’abbiamo intervistata nei giorni scorsi: “Per questi gravi crimini responsabili non solo Putin o i comandanti dell’esercito, ma anche i soldati che li hanno commesso stupri, violenze ed esecuzioni di civili”. La verifica dei crimini dei russi è però ancora in corso, molto complicata e in alcuni casi controversa. Oltre che protetta dal segreto istruttorio.
Incontrovertibile è invece la sofferenza sul volto di chi in questa guerra ha perso le persone che piú amava.