L'udienza preliminare si è svolta il 13 maggio e ieri è iniziato il processo. In base alla ricostruzione dell'accusa, il 21enne ha ucciso a colpi di arma da fuoco con un fucile AK-74 un civile disarmato che era in bicicletta e parlava al telefono
La pubblica accusa ha chiesto l'ergastolo per Vadim Shishimarin, il soldato russo di 21 anni sotto processo per crimini di guerra in un tribunale di Kiev. Il giovane sergente sta testimoniando in aula, accusato anche di omicidio premeditato di un civile nella regione di Sumy nei primi giorni dell'invasione. (GUERRA IN UCRAINA. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - IL RACCONTO DEGLI INVIATI)
Il processo
Shishimarin, come riportato dalla Bbc, ha dichiarato che all'inizio si era rifiutato di sparare, ma che gli era stato ordinato sotto minaccia da un altro soldato. Davanti ai tre giudici del tribunale distrettuale Solomyansky della capitale ucraina ha reso la sua testimonianza anche Kateryna Shelipova, vedova dell'uomo ucciso mentre andava in bicicletta villaggio di Chupakhivkai: "Mio marito - ha detto - lavorava come trattorista, non avevamo armi. Era in abiti civili. Con mio marito ho perso tutto, era il mio protettore". Ieri l'imputato si è dichiarato pienamente colpevole ma oggi ha chiesto scusa. "So che non sarete in grado di perdonarmi, ma comunque vi chiedo perdono", ha detto rivolgendosi alla moglie. Nella sua deposizione il soldato ha raccontato nel dettaglio la dinamica dell'uccisione e ora rischia l'ergastolo.