L'udienza preliminare si è svolta il 13 maggio nel tribunale di Kiev. Il sergente russo Vadim Shysimarin, che si è dichiarato colpevole, rischia l'ergastolo. In base alla ricostruzione dell'accusa, il 21enne ha ucciso a colpi di arma da fuoco con un fucile AK-74 un civile disarmato che era in bicicletta e parlava al telefono
Prende il via ufficialmente oggi a Kiev il processo a carico del sergente russo Vadim Shysimarin, il primo a essere formalmente accusato di crimini di guerra in Ucraina per aver sparato a un civile disarmato. L'udienza preliminare si è svolta il 13 maggio nel tribunale di Kiev. Shysimarin rischia l'ergastolo.
La ricostruzione
Shysimarin, 21 anni, ha confessato l'uccisione di un uomo di 62 anni nel villaggio di Chupakhivka nella regione di Sumy. Alla domanda in aula se fosse colpevole delle accuse, inclusi crimini di guerra e omicidio premeditato, il sergente ha risposto "sì". Nella sua prima apparizione in aula il sergente è intervenuto brevemente per confermare la sua identità e spiegare di aver compreso le accuse a suo carico. In base alla ricostruzione dell'accusa, Shysimarin ha ucciso a colpi di arma da fuoco con un fucile AK-74 un civile disarmato che era in bicicletta e parlava al telefono. Secondo i pm gli sarebbe stato ordinato di "uccidere il civile per evitare che lo denunciasse ai difensori ucraini". Il crimine è avvenuto a qualche ''decina di metri'' dalla casa della vittima.