
Ue, avanti con il piano per una Difesa comune europea: le linee guida
I 27 ministri della Difesa Ue si sono riuniti a Bruxelles per il Consiglio Affari Esteri: presente anche l’ucraino Oleksii Reznikov. Riaffermato il pieno sostegno a Kiev, Borrell ha detto che le forniture di armi "non si interromperanno". Lanciato l'hub europeo per l'innovazione nel settore militare. Tre i passi chiave per gli armamenti: ricostruire le scorte, aumentare le capacità con acquisti congiunti e "rinforzare e modernizzare"

L'Ucraina, da un lato, il futuro della difesa europea dall'altro, tenendo conto del piano Defend Eu e della “bussola strategica”, ovvero il percorso che deve rafforzare la sicurezza comune, già adottato dai leader. Sono stati questi i punti al centro del Consiglio Affari Esteri dell'Unione europea tenutosi ieri a Bruxelles
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Il Consiglio, che ha visto la presenza a Bruxelles dei 27 ministri della Difesa Ue, ha riaffermato "il pieno sostegno all'Ucraina" e ha fatto il punto sulle forniture di armi a Kiev, che "non si interromperanno" - ha sottolineato l'Alto rappresentante Josep Borrell (nella foto) - poiché le forze ucraine hanno dimostrato una straordinaria capacità di difendersi dai russi e di "contrattaccare"
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Al Consiglio erano presenti anche il titolare della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov (nella foto), e il vice segretario dell'Alleanza Atlantica, Mircea Geoana
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L'occasione ha portato al lancio dell'hub europeo per l'innovazione nel settore militare (HEDI), che ha l'obiettivo di stimolare la ricerca e porsi al centro sia delle istituzioni europee che dei Paesi membri per coordinare gli investimenti
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Il rapporto dell'European Defence Agency (EDA) consegnato ai ministri serve come base per intervenire e, stando a quanto si apprende, sarà chiesta l'istituzione di un fondo ad hoc per dare il là a investimenti europei nel campo della difesa e, soprattutto, per istituire appalti comuni nell'acquisto di armamenti
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"Dal 2009 in poi in Europa si è assistito a un vero e proprio disarmo silenzioso, pari a 160 miliardi di euro", ha spiegato Borrell, responsabile anche del dossier difesa, che ha ribadito che non bisogna tanto "spendere di più", ma spendere "meglio e insieme", riducendo così i doppioni e gli sprechi
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La proposta della Commissione prevede allora tre passi chiave: nel breve periodo riempire i magazzini dopo gli aiuti all'Ucraina, anche con un cofinanziamento Ue; nel medio aumentare "le capacità", con la facilitazione di acquisti congiunti su progetti sviluppati insieme; nel lungo periodo invece "rinforzare e modernizzare"

Il tema più stringente, e urgente, è poi quello di aumentare la competitività - nonché la capacità produttiva - dell'industria difensiva europea

Stando a quanto notano alcune fonti, infatti, "il 60% degli ordini militari" Ue va ad aziende non europee, proprio per mancanza di base produttiva. Inoltre va stabilito con chiarezza su cosa bisogna investire, stabilendo delle priorità

Al momento i vari piani stilati della agenzie Ue sono poco interconnessi e dunque "tutto è priorità". Sintetizzando: più chiarezza, più pianificazioni, investimenti per le aziende europee e acquisti comuni. Anche perché a breve vi sarà la necessità di sostituire in molti Paesi Ue l'eredità sovietica degli armamenti