
Guerra Mosca-Kiev, incendi e sabotaggi in territorio russo: possibili raid ucraini
Diversi roghi sono scoppiati in Russia, segnalati sabotaggi alle ferrovie in Bielorussia. In alcuni casi la propaganda del Cremlino ha accusato l’Ucraina, in altri ha negato di essere vittima di attacco (come per l’affondamento della Moskva). Ecco gli episodi più eclatanti di questa guerra parallela

Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, lo scorso 24 febbraio, la resistenza di Kiev si è concentrata alla difesa del proprio territorio. Ma nelle ultime settimane, alcuni episodi fanno pensare che gli ucraini possano aver anche effettuato qualche raid in territorio nemico, cioè oltre-confine
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Secondo il Corriere della Sera, che ha ricostruito alcuni di questi episodi (su cui in molti casi non ci sono conferme ufficiali), si tratta di un “fronte fantasma”, in cui si mescolano realtà e propaganda, esplosioni, incidenti e sabotaggi
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L'ultimo episodio riguarda un deposito di munizioni in fiamme vicino al villaggio di Staraya Nelidovka nella regione di Belgorod, nella Russia occidentale, non lontano dal confine con l'Ucraina. Il governatore della regione ha scritto su Telegram che forti scoppi, simili a esplosioni, sono stati sentiti nella città di Belgorod nella notte fra il 26 e il 27 aprile: "Intorno alle 3:35 sono stato svegliato da un forte rumore, come un'esplosione. Mentre stavo scrivendo questo post, si sono sentite altre tre esplosioni"
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Il 25 aprile un doppio incendio ha interessato le cisterne della cittadina russa di Bryansk. Alcuni video mostrano il momento della deflagrazione. Potrebbe trattarsi di un guasto tecnico così come di un attacco missilistico. I russi hanno annunciato di aver intercettato un paio di droni a Borovskoye, non lontano da da Bryansk
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Lo scorso 30 marzo era invece esplosa un’installazione militare a Belgorod, in territorio russo, a pochi chilometri dal confine ucraino. Mosca ha accusato Kiev dell’attacco, mentre altre fonti parlano di un incidente durante il trasporto di munizioni. Il 1° aprile i russi denunciano un nuovo blitz, sempre a Belgorod, contro un deposito petrolifero. L’Ucraina smentisce il raid, mentre i russi accusano che i responsabili sono stati due elicotteri ucraini
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Un altro attacco si è verificato il 14 aprile: secondo Mosca, due elicotteri ucraini avrebbero colpito diversi edifici a Klimovo, senza causare vittime civili. Da parte di Kiev non arriva alcun commento di conferma o smentita. Il 21 aprile è scoppiato un incendio a Tver, a 160 chilometri da Mosca, in un laboratorio missilistico: ci sono state 18 vittime - riferisce l'amministrazione regionale - ma la dinamica non è stata appurata
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Sul fronte navale, a fine marzo c’era stata l’esplosione nel porto di Berdyansk, a 70 chilometri da Mariupol, che ha distrutto la nave Saratov e danneggiato la Caesar Kunikov e la Novocherkassk
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Mentre il 14 aprile si è verificato l’affondamento della Moskva in acque ucraine. In questo caso Kiev rivendica che sono stati i suoi missili a colpire l’incrociatore mentre Mosca sostiene si sia trattato di un incidente
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Altri episodi controversi riguardano alcuni presunti sabotaggi alle ferrovie in Bielorussia, nei binari usati dal Cremlino per trasportare mezzi e truppe verso l’Ucraina. Infine ci sono le esplosioni del 25 aprile in Transnistria, regione separatista e filorussa della Moldova, al confine con l’Ucraina, che la Russia vorrebbe annettere (nella foto esplosioni a Tiraspol, al Ministero della Sicurezza dello Stato)
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Tutti questi episodi hanno varie sfaccettature, con una forte componente di propaganda, da entrambe le parti. Per l’Ucraina significa dimostrare di poter anche offendere e colpire il nemico nel suo territorio. E a seconda delle situazioni può rivendicare o non commentare. Anche se non responsabile direttamente, può insinuare il dubbio che l’avversario russo abbia delle falle di sicurezza e non sia impenetrabile

I russi invece possono usare questi episodi soprattutto come pretesto per denunciare attacchi e quindi sentirsi autorizzata a rispondere con forza