
Putin, l’ex consigliere Illarionov: dopo l’Ucraina “potrebbe puntare a Moldavia e Georgia”
Secondo l’economista Andrei Illarionov, che è stato al fianco del presidente russo dal 2000 al 2005, i progetti del leader del Cremlino potrebbero poi proseguire con “i Paesi Baltici e l’Europa”. Per fermarlo, dice, servirebbe “un vero embargo” energetico da parte dei Paesi occidentali, perché “le sanzioni stanno funzionando ma non bastano”

“Nel breve termine Putin vuole prendere l'Ucraina e poi potrebbe puntare alla Moldavia attraverso la Transnistria, poi la Georgia e ancora i Paesi Baltici”. A dirlo, in un’intervista a Rainews24, è Andrei Illarionov, ex consigliere economico del presidente russo dal 2000 al 2005 (insieme in una foto del 2004)
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“Secondo questi piani - aggiunge l’ex consigliere - potrebbe poi passare all'Europa”
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Quello che potrebbe fermare la guerra in Ucraina, spiega Illarionov, è un “vero embargo” dei Paesi occidentali sull’energia russa
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Mosca, dice l’ex consigliere di Putin (nella foto), “non prende sul serio” le minacce degli altri Paesi in tema di energia, ma se ci fosse un “vero embargo sulle esportazioni di petrolio e gas dalla Russia, scommetto che entro un mese o due le ostilità russe in Ucraina sarebbero probabilmente fermate”
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Le sanzioni, dice Illarionov, “hanno iniziato a funzionare” ma “non è ancora arrivato il momento in cui si vedono gli impatti. Le sanzioni non bastano”
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Illarionov (nella foto) poi spiega che non si aspettava da parte di Putin un’invasione dell'Ucraina di questa portata, ma che dei segnali c’erano già stato negli anni passati, perché il presidente russo vorrebbe idealmente tornare alla potenza che il suo Paese aveva durante l’Unione sovietica

Uno dei precedenti di cui parla Illarionov è quello dell’incidente dello stretto di Kerch, avvenuto nel novembre 2018, quattro anni dopo l’annessione della Crimea. (Nella foto il ponte della Crimea sullo stretto di Kerch)

Il 25 novembre 2018 unità navali dell'FSB e della Guardia di frontiera russa catturarono, dopo aver aperto il fuoco, tre navi della Marina militare ucraina che stavano passando dal Mar Nero al Mar d'Azov tramite lo stretto di Kerch, dirette al porto di Mariupol (nella foto uno dei marinai ucraini catturati)

Secondo Mosca le tre navi erano entrate illegalmente nelle sue acque territoriali e ordinò loro di abbandonare subito la zona: una venne speronata, le altre due furono fermate da una petroliera posizionata sotto il ponte di Crimea (nella foto). I russi aprirono il fuoco e catturarono le tre navi ucraine con tutti i loro 24 marinai, tre dei quali rimasero feriti

Già allora il governo ucraino definì l’incidente come l’anticamera di un’invasione russa, e impose la legge marziale lungo il confine con la Russia e nelle zone costiere del Mar Nero. (Nella foto l'allora presidente ucraino Petro Poroshenko)