La legale del 37enne indagato: "Nulla di oscuro". "Ho temuto di essere arrestato. Sono stanco, ma pronto ad affrontare tutto", ha detto Sempio in un passaggio dell'intervista a 'Quarto Grado' dell'indagato nella nuova inchiesta per l'omicidio di Chiara Poggi. Il 37enne ha parlato con la trasmissione di Retequattro subito dopo la perquisizione di mercoledì scorso. "Sono un po' provato, è stata lunga", dice. Sempio sarà interrogato martedì, come anche Stasi e Marco Poggi, fratello di Chiara
Martedì sarà una giornata importante per la nuova inchiesta sul caso Garlasco. Saranno infatti interrogati Andrea Sempio, Alberto Stasi e Marco Poggi, fratello di Chiara. Intanto c'è un documento che i carabinieri stanno cercando nel materiale informatico sequestrato durante la perquisizione di mercoledì 14 maggio a casa di Andrea Sempio, indagato nella nuova inchiesta per l'omicidio di Chiara Poggi. Si tratta di un tema che il 37enne avrebbe scritto nel 2013, alcuni anni dopo il delitto. Sempio quell'anno frequentò a Pavia un corso Ifts (Istruzione e Formazione Tecnica Superiore) di comunicazione e media, indirizzo giornalistico, della fondazione Le Vele. La professoressa Maria Fiore, giornalista della Provincia Pavese molto nota a livello locale, gli diede come compito un tema sul delitto di Chiara Poggi. A riferire ai carabinieri dell'esistenza dello scritto sarebbe stato lo stesso indagato. "A quanto ricorda Andrea Sempio, non c'è nulla di oscuro. Né nel l'avere fatto quel tema, né nel suo contenuto", ha spiegato l'avvocato Angela Taccia, che insieme al collega Massimo Lovati difende il 37enne. "Mi risulta che l'abbia proposto spesso - ha aggiunto la legale - e, comunque, non c'è niente di losco, di oscuro, nell'aver fatto questo tema". A quasi 18 anni dalla morte della ventiseienne, Sempio è accusato di omicidio "perché con il concorso di altri soggetti o con Alberto Stasi (già giudicato separatamente), cagionava la morte di Chiara Poggi, colpendola al capo e al volto con reiterati colpi inferti con un corpo contundente". Un'arma mai identificata non certezza, nonostante più consulenze, e mai trovata.
Martedì interrogati anche Stasi e Marco Poggi
Nell'ambito delle nuove indagini della Procura di Pavia, come accennato, oltre ad Andrea Sempio saranno interrogati martedì anche Alberto Stasi e, come testimone, Marco Poggi, fratello di Chiara, trovata morta nella sua abitazione la mattina del 13 agosto 2007. Stasi già condannato nel 2015 a 16 anni per l'omicidio della ragazza, di cui era il fidanzato, sarà interrogato come Sempio, sempre a Pavia. Marco Poggi invece, secondo quanto riferisce il Tg1, verrà sentito a Venezia. Quest'ultima è ritenuta dagli inquirenti una testimonianza importante per ricostruire le abitudini del gruppo di amici di cui faceva parte lo stesso Sempio.
Sempio a Quarto Grado: "Pronto ad affrontare tutto"
Intanto sono stati pubblicati alcuni passaggi dell'intervista a 'Quarto Grado' di Andrea Sempio. "Ho temuto di essere arrestato. Sono stanco, ma pronto ad affrontare tutto", ha detto il 37enne parlando con la trasmissione di Retequattro subito dopo la perquisizione di mercoledì scorso. "Sono un po' provato, è stata lunga", ha detto l'uomo che martedì verrà interrogato dai pm della Procura di Pavia, dove è stato convocato. Sempio, amico del fratello di Chiara, Marco Poggi, ha ribadito di essere "più preoccupato" per i genitori, "perché ho saputo che sono stati anche là". "Pensavi fosse un arresto?", gli chiede il giornalista. "All'inizio l'ho pensato...", è stata la sua risposta. Il 37enne si è detto "dispiaciuto" del coinvolgimento nelle indagini degli amici. "Se sono preoccupato? No, siamo pronti a tutto quello che verrà. Faranno le loro verifiche, tutto quello che verrà, ci sarà una spiegazione - ha concluso - e lo affronteremo mano a mano".
Il legale di Sempio: "Settimana difficile"
"E' stata una settimana abbastanza difficile, non voglio anticipare nulla della strategia difensiva per martedì senza prima confrontarmi con la mia collega e il mio assistito". Massimo Lovati, che insieme all'avvocata Angela Taccia, difende Andrea Sempio indagato per l'omicidio di Chiara Poggi - uccisa il 13 agosto 2007 a Garlasco e per il cui delitto è stato condannato in via definitiva il fidanzato Alberto Stasi - non si sbilancia. Parole per non concedere vantaggi all'accusa, ma che restituiscono anche l'idea di giorni serrati.

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Perquisizione a casa di Sempio
Mercoledì 14 maggio i carabinieri hanno bussato alla porta di Sempio, amico del fratello della vittima, per una perquisizione. Hanno acquisito materiale informatico e vecchi scritti convinti, anche in questo modo, di trovare elementi utili alle indagini. Ad oggi il cellulare di Sempio e quello della madre sono ancora nelle mani dei carabinieri. Venerdì 16 maggio la difesa è comparsa al Palazzo di giustizia di Pavia per l'udienza sull'incidente probatorio che detterà i tempi delle analisi per stabilire se il materiale - due Dna maschili - trovato sulle unghie della vittima possa essere confrontato con quello di Sempio e su l'eventuale match possa avere validità scientifica. E sempre ieri è diventata pubblica la notizia che l'indagato, a quasi 18 anni dalla morte di Chiara Poggi, dovrà comparire nel primo pomeriggio di martedì 20 maggio, sempre a Pavia, per essere interrogato. In tutto questo l'indagine, sempre mercoledì scorso, è stata caratterizzata anche dal recupero di alcuni oggetti, da un canale che scorre a Tromello, che potrebbero essere compatibili con l'arma (mai identificata) con cui è stata uccisa la ventiseienne. In attesa che martedì i magistrati svelino qualche asso nella manica, l'avvocato è guardingo: "Sarà lunga questa storia".
Legale: "Sarà un'indagine molto lunga"
"Sarà lunga, sarà molto lunga…vediamo cosa succede". Lo ha detto all'Adnkronos il legale di Sempio, Massimo Lovati, che non si sbilancia. Parole che lasciano intuire l'esperienza di chi ha i capelli bianchi. E non solo: la discussione sui risultati genetici è in programma il 24 ottobre e in ogni caso saranno cruciali.
Sulla scelta della Procura di Pavia di convocare Sempio, martedì 20 maggio alle ore 14, nei propri uffici per interrogarlo - mentre è appena iniziato l'incidente probatorio per stabilire l'eventuale match tra il suo Dna e il materiale biologico trovato sulle unghie della vittima - il difensore replica: "Siamo confusi, è un'indagine confusa dall’origine, già dalla prospettazione dell’accusa è confusa. Accusa confusa, fa anche rima". L'ipotesi è che i magistrati stanno provando a stringere il cerchio intorno al nuovo sospettato.
