Delitto Garlasco, Stefano Nazzi a Sky TG24: “Indagini su Stasi furono caotiche”. VIDEO

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Il giornalista de Il Post e il collega e scrittore Piero Colaprico sono stati ospiti dell’approfondimento Timeline, in cui hanno commentato gli ultimi sviluppi delle nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi avvenuto il 13 agosto 2007, e per cui è stato condannato in via definitiva Alberto Stasi. Nazzi: “In indagini di 18 anni fa commessi molti banali errori. Processi contraddittori”. Colaprico: “Vedo grandissima confusione”

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Proseguono le indagini sul delitto di Garlasco, a quasi 18 anni di distanza dalla morte di Chiara Poggi, avvenuta il 13 agosto 2007, e per cui è stato condannato in via definitiva Alberto Stasi. I giornalisti Stefano Nazzi e Piero Colaprico sono stati ospiti a Sky TG24 dell’approfondimento Timeline, in cui hanno commentato gli ultimi sviluppi dell’inchiesta.

Nazzi: “Processo e indagini su Stasi sono state veramente caotiche”

Secondo il giornalista Stefano Nazzi, de Il Post, autore del podcast Indagini, “la vicenda è molto confusa. Si parla di una testimonianza non diretta. Una persona che avrebbe sentito da un’altra questa storia. E chi l’ha detto è deceduto. È nebuloso. La procura è convinta di questa pista ma questo ci porta a un altro pensiero, cioè l’iter della condanna di Stasi è stato tortuoso. Il principio di civiltà parla di “ogni ragionevole dubbio” che la Cassazione ha fissato. Noi 18 anni dopo siamo ancora a parlare di queste cose, quindi mi chiedo: non c’era ragionevole dubbio nella condanna di Stasi? Non so se sia innocente o colpevole, però forse quel processo e quelle indagini sono state veramente caotiche e per certi versi molto contraddittorie. I giudici hanno visto gli elementi in maniera opposta.

Nazzi: “Su indagini Stasi molti banali errori”

“Riguardo allo spostamento dell’ora della morte, queste indagini sono state un casino all’inizio”, ha poi spiegato Nazzi. “Non avevano fatto i rilievi necessari per arrivare all’ora delle morte, vennero fatti una serie di banali errori. La questione del dna sarà determinante. L’elemento dello scontrino fa venire in mente la vicenda di Erba quando Rosa Bazzi consegnò lo scontrino del fast food. Sicuramente gli inquirenti hanno informazioni che noi non abbiamo”. Sui cold case in generale ha concluso: "Le indagini scientifiche stanno avendo una evoluzione rapidissima. Aspettiamoci che molti casi possano rivelare nuove cose. Un tempo non c’erano i protocolli di oggi”.

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Colaprico: “Vedo grandissima confusione”

Lo scrittore giornalista Piero Colaprico ha invece detto che “non c’è dubbio che il ritrovamento del martello in quel punto contraddice qualsiasi libro giallo e qualsiasi intelligenza minima. Se ho fatto qualcosa è difficile che butti l’arma sotto casa. Dobbiamo avere fiducia che l’indagine abbia qualcosa in mano e vogliono verificare che non ci siano grosse novità rispetto a quanto è già successo, cioè la condanna di Stasi. Vediamo se si aprono altri scenari. In questo momento vedo una grandissima confusione e contrariamente al passato un’indagine molto mediatica. Molte cose avvengono a favore di telecamera. Quando uno ha qualcosa di solido in mano tendenzialmente sta zitto. C’è molto movimento, forse sperano in qualche contraddizione. Faccio fatica a vedere i contorni della vicenda. Colaprico ha poi espresso dubbi sulla formula con cui è indagato Sempio, cioè “in concorso”: “Anche questa è una cosa che francamente si fa fatica a comprendere. In concorso con Stasi? Se Sempio non conosce Stasi c’è una falla. In concorso con le gemelle Cappa? Ce lo devono dire, perché loro non sono indagate. Sembra di stare in una lavatrice, vediamo cosa uscirà. Fino a questo momento non stanno spostando Stasi dalla scena del crimine. Secondo i primi rilievi della scientifica c’era un solo assassino nella stanza. Vorrei capire come togliere lui dalla casa dell’omicidio”.

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