"Entro due settimane potremo presentare un piano di rigassificazione", ha spiegato il presidente del Consiglio. Intanto oggi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato - durante una conferenza congiunta con Joe Biden - che Washington si è impegnata a fornire all'Ue altri 15 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto quest'anno. Il Consiglio europeo: “Stoccaggi comuni al via quanto prima”
"La discussione non è semplice su cosa fare dell'aumento del prezzo del gas. Era importante riuscire ad avere un risultato che non fosse divisivo. In un certo senso siamo stati soddisfatti dalla conclusione". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nella conferenza stampa al termine del vertice Ue a Bruxelles. Oggi la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva già annunciato - durante una conferenza congiunta col presidente degli Stati Uniti Joe Biden - che Washington si è impegnata a fornire all'Ue altri 15 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto quest'anno. "È un grande passo", ha detto, aggiungendo che "l'Europa lavorerà per assicurare una domanda stabile di ulteriore Gnl statunitense almeno fino al 2030. Puntiamo a circa 50 miliardi di metri cubi all'anno". L'accordo tra Stati Uniti ed Unione europea è cruciale per ridurre la dipendenza energetica di quest'ultima dalla Russia, una questione che si è fatta ancora più urgente dopo il conflitto in Ucraina e la decisione di sanzionare Mosca. Intanto il Consiglio europeo ha fatto sapere di aver incaricato la Commissione Ue di valutare l’effetto di varie possibili misure sul prezzo del gas, e che "gli stoccaggi comuni" dovrebbero partire "quanto prima". (LE ULTIME NOTIZIE - LO SPECIALE DI SKY TG24).
Draghi: "Entro due settimane piano rigassificazione"
"Sono stati due giorni molto importanti. Ieri, prima il Consiglio Nato, il G7 e il consiglio europeo", ha spiegato Draghi dopo il vertice Ue. "Per maggio avremo una proposta della commissione sulla possibilità di spacchettare la formazione del prezzo dell'energia elettrica dal gas", ha quindi anticipato. "Si ha la sensazione che i progressi siano molto rapidi, entro un paio di settimane potremo presentare un piano di rigassificazione dettagliato", ha poi chiarito. "Contiamo di essere in grado di assorbire la nostra quota" di gas che ci viene offerta dagli Usa, ha aggiunto Draghi. E ha assicurato: "Non ci aspettiamo una riduzione delle forniture" di gas dalla Russia, parlando dell'ipotesi che Mosca punti ad essere pagata in rubli.
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Draghi: "Commissione Ue propone acquisti congiunti gas"
"Il gas liquido si può comprare ovunque, quindi uno non è agganciato alla produzione russa, mentre il gas viene con i tubi. L'idea di mettere un tetto ai prezzi, segue lo stesso ragionamento dall'altra parte. Si può mettere perché il fornitore ha solo un cliente, quello che sta dall'altra parte del tubo, cioè l'Europa, che per inciso è il più grosso acquirente di gas naturale del mondo quindi ha un forte potere di mercato. Per questo la presidente von der Leyen ha proposto la possibilità di acquisti congiunti che vengono coordinati dalla commissione europea", ha spiegato ancora Draghi.
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"Presto altri due rigassificatori offshore"
"La questione importante", ha aggiunto il premier, "è vedere se noi disponiamo dei rigassificatori: noi oggi ne abbiamo in funzione tre, di cui uno molto grande. La disposizione che è stata data l'altro ieri a Cingolani e trasmessa alla Snam è di acquistare altri due rigassificatori, sono navi galleggianti e non sul terreno per i quali ci vorrebbe più tempo".
“Norvegia contro il tetto al prezzo del gas”
Sul delicato tema del tetto al prezzo del gas, il premier italiano ha aggiunto: "Le società del nord sono quelle che forniscono il gas norvegese. I profitti del governo della Norvegia sono stati 150 miliardi di dollari in questi ultimi mesi, per un Paese di 5 milioni abitanti: questo dimostra l'entità straordinaria dei profitti e spiega la loro resistenza a un tetto del prezzo che certamente finirebbe per diminuire ma tutt'altro che annullare i loro profitti. Noi abbiamo sempre in mente che il price cap si applica al fornitore russo, ma in realtà i fornitori di gas del nord sono norvegesi in gran parte".
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"Sentirò Putin"
Mentre sull'invasione in Ucraina, Draghi ha spiegato: "Noi stiamo cercando la pace, io la sto cercando, veramente, gli altri leader europei, francesi e tedeschi in particolare, la stanno cercando. Hanno avuto, e avrò anche io, colloqui con Putin. Questa è la prima importante cosa da tenere a mente. Non siamo in guerra perché si segue un destino bellico. Si vuole la pace innanzitutto". Poi un passaggio anche sulla difesa: "Si può coordinare meglio la spesa europea? Sicuramente si. Ma che sia necessaria e urgente una spesa per l'adeguamento tecnologico tutti gli esperti me lo dicono".
“Esigenza di riarmarci per la difesa europea”
Sul tema dell’aumento della spesa militare, Draghi ha aggiunto: "Il 2% è un impegno preso dal governo sedici anni fa e sempre confermato, senza grandi discussioni. Ora è tornato alla ribalta, perché più urgente, è venuta l'esigenza di iniziare a riarmarci. Che significa diverse cose, per l'Italia tutto ciò avviene all'interno della difesa europea, che è fondamentale per l'integrazione politica, perché la garanzia di una difesa europea è la garanzia che non ci faremo più la guerra"
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Consiglio: valutare effetto varie misure su prezzi gas
Al termine del vertice il Consiglio europeo ha fatto sapere di aver incaricato la Commissione Ue "con urgenza, di raggiungere le parti interessate nel settore dell'energia e di discutere, se e come, le opzioni a breve termine presentate dalla Commissione" "contribuirebbero a ridurre il prezzo del gas e a ovviare al suo effetto contagioso sui mercati dell'elettricità, tenendo conto delle circostanze nazionali". Tra le opzioni, si legge, "sostegni diretti ai consumatori mediante buoni, sgravi fiscali o attraverso un 'modello di aggregatore/acquirente unico", aiuti di Stato, imposte (accise e Iva) limiti di prezzo, misure regolamentari quali contratti per le differenze.
“Stoccaggi comuni gas al via quanto prima”
"Il riempimento dello stoccaggio di gas in tutta l'Unione dovrebbe iniziare quanto prima, tenendo pienamente conto delle misure nazionali di preparazione. In vista del prossimo inverno, gli Stati membri e la Commissione urgentemente". È quanto si legge nelle Conclusioni del consiglio europeo. Si prevede per gli Stati membri Ue e la Commissione di "istituire urgentemente i necessari meccanismi di solidarietà e di compensazione", "collaborare per l'acquisto comune volontario di gas, Gnl e idrogeno", e un "uso ottimale del peso politico e di mercato collettivo dell'Ue e dei suoi Stati membri per smorzare i prezzi nei negoziati".
Ucraina, da Consiglio via libera a fondo solidarietà
Il Consiglio europeo ha convenuto anche di istituire un fondo fiduciario di solidarietà per l'Ucraina invitando i propri partner internazionale a partecipare e chiede che i preparativi partano senza rinvii. Alla Commissione Ue si chiederà di fornire assistenza tecnica per aiutare l'Ucraina a implementare le necessarie riforme. A tempo debito dovrà essere organizzata "una conferenza internazionale per raccogliere fondi a titolo del Fondo fiduciario di solidarietà per l'Ucraina".
Via libera a piano contro la carenza di cibo
Il Consiglio ha dato l'ok anche a un piano per fare fronte alla carenza di cibo provocata dalla guerra in Ucraina, grande esportatore di grano. Ispirato al programma internazionale Covax per la distribuzione di vaccini anti-Covid, questo programma, denominato "Farm", mira in particolare ad aumentare la trasparenza sugli stock mondiali, a garantire gli approvvigionamenti ai paesi più a rischio e a incoraggiare la produzione nelle regioni fragili.
Michel: "Su energia decisione difficile"
Dopo il Consiglio europeo è intervenuto anche il presidente Charles Michel: è stata presa sull' "energia una decisione difficile perché ovunque in Europa sentiamo l'impatto della situazione attuale (in Ucraina)", ha detto. "Rispetto allo stoccaggio" è emersa la decisione di "costituire dei meccanismi di acquisizione congiunta" tenendo conto delle questioni che "la Commissione ha condiviso con noi per identificare nel modo più veloce più possibile quali sono le migliori misure".
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I prossimi passi con gli Usa
Intanto in giornata Biden aveva detto che "tutto quello che Usa e Ue vogliono fare è avere misure concrete per ridurre la dipendenza dal gas". Il presidente aveva poi specificato che "la Commissione Ue lavorerà con gli Stati membri per costruire una rete di stoccaggio del gas in tutto il continente e le infrastrutture necessarie per ricevere il gnl nonché per l'uso efficiente del gas" e che "tutto ciò verrà fatto in modo che non sia in contrasto con la strategia a emissioni zero". Inoltre, "Usa e Ue investiranno in soluzioni per creare idrogeno pulito e rinnovabile", una misura che aumenterà la sicurezza energetica, ma anche quella nazionale.
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Una partnership più forte
Von der Leyen, dal canto suo, ha detto che la presenza di Biden a Bruxelles ha mandato un messaggio chiaro sul fatto che la partnership tra Stati Uniti e Unione europea è sempre più forte. "La nostra cooperazione sulle quattro ondate successive di sanzioni contro la Russia è stata eccezionale", ha detto. "Il nostro lavoro sulle sanzioni dimostra anche che quando agiamo insieme, siamo più forti e possiamo fare la differenza. E stiamo continuando a rafforzare la nostra cooperazione in molte aree strategiche. Sull'assistenza umanitaria e di sicurezza all'Ucraina; sull'energia; sulla lotta alle minacce contro le nostre democrazie; sulla risoluzione delle questioni in sospeso nella cooperazione Ue-Usa, compresa la protezione dei dati e la privacy. In un mondo minacciato dal disordine, la nostra unità transatlantica sostiene valori e regole fondamentali in cui i nostri cittadini credono".