
Guerra in Ucraina, Putin vuole solo rubli per il gas russo: le reazioni e cosa cambia
Il capo del Cremlino ha deciso che i “Paesi ostili” dovranno pagare in valuta russa per le importazioni delle materie prime energetiche. Ma gli Stati Ue fanno muro e studiano come risolvere la loro dipendenza da Mosca

Vladimir Putin ha deciso che la Russia non accetterà più pagamenti in dollari ed euro per il suo gas consegnato in Europa, ma accetterà solo rubli. Una decisione dai risvolti molto importanti, visto che i Paesi europei pagano a Mosca 400 milioni di dollari al giorno per le forniture
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“Ho deciso di attuare una serie di misure per trasferire il pagamento delle nostre forniture di gas ai Paesi ostili in rubli russi”, ha detto il presidente russo, ordinando che i cambiamenti siano attuati nel più breve tempo possibile
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Allo stesso tempo, "voglio sottolineare che la Russia sicuramente continuerà a fornire gas naturale in linea con i volumi e prezzi, meccanismi di prezzo stabiliti nei contratti esistenti", ha aggiunto Putin
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Secondo molti Paesi europei, come riporta l’Ansa, la decisione di Vladimir Putin sarebbe un tentativo di aggirare le sanzioni, rafforzare il rublo e dare una spinta all'economia. Se si cambiano dollari o euro in rubli, infatti, la valuta russa si rafforza
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Le reazioni però non si sono fatte attendere: "Pagare il gas russo in rubli significherebbe aggirare le sanzioni. Non c'è alcuna decisione" da parte del governo "ma penso che continueremo a pagarlo in euro”, ha detto il consigliere di Palazzo Chigi, Francesco Giavazzi

Per la Germania invece la pretesa di Putin di ricevere pagamenti del gas russo in rubli rappresenta una "violazione del contratto”, ha detto il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck. "Ora discuteremo con i nostri partner europei su come reagire", ha aggiunto

La mossa di Putin ha comunque provocato uno scossone sui mercati: le quotazioni del gas ad Amsterdam, dopo aver registrato un balzo del 34%, hanno chiuso ieri a 117 euro al Mwh (+18%)

Lo stesso scenario si è verificato anche sul rublo, con la valuta russa che si è immediatamente rafforzata: a fine giornata per un dollaro servivano 97 rubli, rispetto ai 106 del giorno precedente. Un cambio che resta comunque ben lontano dal periodo antecedente all'invasione dell'Ucraina quando per un biglietto verde servivano 75 rubli

La mossa di Putin ha riproposto il tema della dipendenza europea dal gas russo, e vari Paesi stanno cercando di trovare delle soluzioni alternative. Sul tema degli stoccaggi ad esempio si sta cercando di trovare un "approccio condiviso per rafforzare il potere contrattuale verso i fornitori", ha detto il premier italiano Mario Draghi. La creazione di un tetto Ue al "prezzo del gas è al centro di un confronto con la presidente della Commissione europea”, ha aggiunto

Ad aprire alla valutazione di uno stop alle importazioni di gas dalla Russia è l'economista e consigliere economico di Palazzo Chigi Francesco Giavazzi. Con l'arrivo dei due mesi 'migliori' dell'anno l'Italia si troverà ad avere "abbastanza energica idroelettrica e rinnovabile per ridurre a zero l'import di gas dalla Russia", ha spiegato. "Naturalmente se lo facessimo smetteremmo di riempire gli stoccaggi necessari per l'inverno. È un problema politico delicato, ma è il miglior momento dell'anno e dunque penso che è ciò che dovremmo valutare"

A spingere l’Ue lontana dal gas della Russia è intervenuto anche il ministro degli Esteri ucraino: Dmytro Kuleba ha scritto su Twitter che “se qualche Paese cedesse alle richieste umilianti di Putin di pagare il petrolio e il gas in rubli, sarà come aiutare l'Ucraina con una mano e aiutare i russi a uccidere gli ucraini con l'altra. Sollecito tutti i paesi rilevanti a fare una scelta saggia e responsabile"

Il tema delle ulteriori sanzioni alla Russia, in particolare sul petrolio e sul gas, è al centro delle discussioni odierne di Joe Biden con la NATO e l’Unione europea
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