Il numero di persone costrette a lasciare il Paese per cercare rifugio sale sempre di più. In Polonia il flusso più ingente di sfollati
Due milioni di persone costrette a lasciare l’Ucraina per sfuggire alla guerra. Le cifre comunicate dall’Alto commissario ai rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) Filippo Grandi fotografano drammaticamente le conseguenze dell’invasione del Paese da parte della Russia
(GUERRA IN UCRAINA, LO SPECIALE - I REPORTAGE DEI PRIMI 10 GIORNI DI GUERRA - IL VIDEOBLOG). In pratica quasi il 5 per cento dei 44 milioni di abitanti ha dovuto fuggire all’estero. Come sottolineato dall’UNHCR, tra questi ci sono centinaia di migliaia di bambini, molti dei quali separati dai genitori.
La mappa
Le stime aggiornate quotidianamente dell’agenzia Onu permettono di farsi un’idea della destinazione di questa massa di persone in fuga dal conflitto iniziato il 24 febbraio scorso.
Come mostra la mappa animata realizzata da Sky Tg 24, il flusso degli sfollati è cresciuto nel tempo ed è accelerato negli ultimi giorni con l’intensificarsi dell’offensiva russa che colpisce sempre più spesso anche obiettivi civili.
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La Polonia è il Paese che ha accolto il maggior numero di profughi, abbondantemente sopra il milione ormai da qualche giorno nel Paese, come testimoniano anche le immagini della folla alla stazione della città polacca di Przemysl, uno dei punti di arrivo di coloro che fuggono dall’Ucraina.
Centinaia di migliaia di persone hanno trovato riparo anche in Ungheria, Slovacchia e Moldavia. Proprio la piccola repubblica ex sovietica (circa 3 milioni e mezzo di abitanti) ospita il più alto numero pro capite di rifugiati dopo la Polonia.
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Gli spostamenti
Un’idea dell’impatto drammatico che ha avuto la guerra sulla vita degli ucraini lo offrono anche le statistiche provenienti dai dispositivi elettronici monitorati da Apple.
I dati raccolti dall’azienda californiana fanno osservare un’impennata di spostamenti in macchina nel Paese il 24 febbraio, giorno dell’inizio dell’invasione da parte delle truppe russe con un movimento quasi 5 volte superiore alla media dei giorni precedenti. Ii tutta probabilità cittadini che lasciavano le proprie residenze abituali.
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I dati sembrano essere tornati verso la normalità nei giorni immediatamente seguenti l’inizio delle ostilità per poi risalire nuovamente, forse in corrispondenza dell’ulteriore aumento del numero di persone in fuga.