
Ucraina, Mosca apre corridoi umanitari. No di Kiev a destinazioni in Russia e Bielorussia
Le forze armate russe - "considerando la situazione umanitaria catastrofica" - hanno annunciato l'apertura delle vie di fuga per i civili da quattro città ucraine. Da Kiev, Kharkiv, Sumy e Mariupol, la popolazione dovrebbe raggiungere altre località in Ucraina, Russia o Bielorussia. Dal governo ucraino arriva però il no ai corridoi verso Mosca e Minsk: "Proposta immorale". Mosca: "Procedure bloccate dai nazionalisti ucraini"

Nel dodicesimo giorno di guerra, dopo i bombardamenti che nella notte hanno continuato a colpire l'Ucraina, le forze armate russe hanno annunciato il cessate il fuoco per favorire le evacuazioni dei civili ucraini attraverso corridoi umanitari che porterebbero i profughi in altre città in Ucraina, oppure in Russia e Bielorussia
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Proprio sui luoghi di destinazione è però arrivato il no del governo ucraino. Un portavoce del presidente Volodymyr Zelensky (in foto), riferisce la Bbc, ha definito "completamente immorale" la possibilità che chi fugge dall'Ucraina possa arrivare nello Stato ha dato il via al conflitto armato o nel suo più stretto alleato, la Bielorussia. "La sofferenza delle persone viene utilizzata per creare l'immagine televisiva desiderata", ha aggiunto il portavoce di Zelensky
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I corridoi umanitari, stando a quanto riferito da Mosca, sarebbero aperti dalle 10 di mattina (8 ora italiana). La Russia afferma però che nessuna delle vie aperte per ora ha funzionato, accusando i "nazionalisti" ucraini di averle bloccate. La decisione di aprire corridoi umanitari era stata presa di comune accordo tra le delegazioni russe e ucraine durante le trattative che si sono tenute la scorsa settimana (in foto, i colloqui a Brest, Bielorussia). Il tema è sul tavolo del terzo round di negoziati
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“Considerando la situazione umanitaria catastrofica e il grave deterioramento" delle condizioni delle città ucraine "e anche la personale richiesta del presidente francese Emmanuel Macron al presidente russo Vladimir Putin, le Forze armate russe annunciano il cessate il fuoco dalle 10 del 7 marzo per scopi umanitari e l'apertura di corridoi umanitari", si legge in un comunicato del Centro di coordinamento dell’Agenzia russa per la risposta umanitaria, citato dalla Tass
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Tuttavia, Parigi ha precisato che - contrariamente a quanto affermato da Mosca - il presidente Macron non ha "mai chiesto l'apertura di corridoi umanitari verso la Russia”. L’Eliseo ha fatto sapere che "il presidente ha chiesto il rispetto del diritto internazionale umanitario, la protezione delle popolazioni civili e l'invio degli aiuti. Ha ricordato l'importanza di una soluzione negoziata, pienamente accettabile per gli ucraini”
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I corridoi previsti da Mosca partono da Kiev, Kharkiv, Sumy e Mariupol
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Altri corridoi prevedono la partenza dalla città portuale di Mariupol (in foto), Sud-Est dell’Ucraina. Una prima via, passando per Novoazovsk, la collega a Rostov, in Russia, da dove i civili - con aerei, treni e auto - dovrebbero raggiungere punti di destinazione selezionati o centri di sistemazione temporanea

Una seconda via da Mariupol porta a Zaporizhzhia, in Ucraina. Qui, la scorsa settimana, le forze russe hanno preso il controllo della centrale nucleare nei pressi della città. Da Mariupol le evacuazioni passeranno anche dal fiume Dnepr

Un terzo corridoio umanitario collega la città di Kharkiv (in foto) a quella di Belgorod, in Russia

Sempre a Belgorod si arriva partendo da Sumy (in foto, militari russi a Belgorod)

Ultima via di recupero dei civili, partendo sempre da Sumy, finisce a Poltava, nell’Ucraina centrale (in foto, sfollati nei pressi di Poltava)