Domani i negoziati Ucraina-Russia ad Antalya in Turchia

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Confermato l’incontro che potrebbe sbloccare la situazione con il premier Erdogan fra i pochi ad essere ascoltato da Vladimir Putin

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La svolta per sbloccare la difficile situazione tra Russia e Ucraina potrebbe arrivare domani da Antalya, località costiera della Turchia dove si incontreranno i ministri degli Esteri di Mosca e Kiev, Sergej Lavrov e Dimitri Kuleba (LE CONDIZIONI PER IL CESSATE IL FUOCO - I COMPROMESSI). Un incontro organizzato dal ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu che al momento sembra essere il riavvicinamento più significativo tra le parti coinvolte nel conflitto. (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - I DRONI USATI CONTRO L'ESERCITO RUSSO - IN COSA CONSISTE IL MODELLO AUSTRIA)

La posizione della Turchia

Il premier Erdogan, proprio per i legami economici, strategici ed energetici che legano la Turchia alla Russia è riuscito a porsi come mediatore tra Mosca e Kiev con un’iniziativa diplomatica autonoma da Nato ed Ue. La Turchia, infatti, pur avendo condannato senza mezzi termini l'attacco russo, definito 'inaccettabile', ha detto no alle sanzioni economiche nei confronti di Mosca e non ha chiuso lo spazio aereo. Una scelta che gli ha consentito di limitare l’impatto sull'economia turca permettendo a Erdogan di rimanere una delle poche voci che Putin si è mostrato disposto ad ascoltare.

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Colloquio Erdogan-Putin

Meno di 24 ore prima della conferma dell'incontro Lavrov-Kuleba, Erdogan, in una telefonata di un'ora aveva detto a Putin: "E' urgente e necessario compiere un passo verso la pace" ribandendo al presidente russo l'importanza di un negoziato. Putin aveva risposto che la Russia "non si fermerà fino a quando tutte le sue richieste non saranno soddisfatte".

Le relazioni diplomatiche tra Putin e Erdogan

Una storia quella dei rapporti tra Erdogan e Putin caratterizzata da intese trovate nonostante le posizioni di partenza fossero diverse. In Siria la Russia ha sostanzialmente mantenuto in vita e rimesso sul trono Bashar el Assad, che Erdogan accusa da anni di essere un 'criminale spietato, assassino di civili'. Nonostante questo i due Paesi hanno dato vita ai colloqui di Astana con l'Iran e Mosca ha approvato ad Ankara un'operazione militare nel nord ovest della Siria, che ha permesso ai turchi di sottrarre Afrin ai curdi del Pyd-Ypg nel 2018.

Sempre in Siria Erdogan e Putin hanno raggiunto un'intesa sul controllo e la demilitarizzazione della turbolenta provincia di Idlib. Un'intesa messa alla prova 2 anni fa, quando 34 militari turchi morirono dopo un bombardamento sferrato da piloti del regime di Damasco e russi.

Ben più complesso è stato quanto avvenuto nel decennale conflitto tra Armenia e Azerbaigian in Nagorno Karabakh. L'Azerbaigian è un Paese satellite della Turchia, la Russia da sempre vicina all'Armenia, che per Mosca rimane importante per difendere i propri interessi e confini nel Caucaso meridionale. Nonostante le premesse non certo favorevoli Erdogan e Putin hanno sfruttato l'enorme influenza dei propri Paesi sulle parti del conflitto, imposto una tregua e spinto a una soluzione politica che ha permesso di fermare le ostilità.

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Nel 2015 la crisi diplomatica Russia- Turchia

Bisogna andare indietro nel tempo, al 25 novembre 2015, per trovare la più grossa crisi diplomatica nella storia delle relazioni Russia-Turchia, con un pesantissimo scambio di accuse e minacce durato mesi, subito dopo l'abbattimento di un jet russo al confine siriano da parte dell'esercito di Ankara. La ricomposizione avvenne perchè Erdogan fu capace di mettere l'orgoglio da parte e chiedere scusa. 

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