
Guerra Ucraina, nuove manifestazioni di protesta in Russia: migliaia di arresti. FOTO
Incoraggiate dall'oppositore russo Alexei Navalny, migliaia di persone hanno espresso la loro contrarietà alla guerra e per questo sono state fermate. Da quando è iniziato il conflitto, Mosca ha represso ancora di più qualsiasi forma di dissenso, limitando ulteriormente anche la libertà di stampa

Continua sempre più forte la protesta nelle piazze russe contro l'invasione in Ucraina. Secondo la Ong Ovd-Info si è manifestato in oltre 59 città al grido di "no alla guerra" e "vergognatevi" e gli arresti sono stati almeno 4.468. A Mosca e San Pietroburgo i fermi sono stati rispettivamente 2.035 e 1.150. Il dato potrebbe però essere calcolato per difetto visto che ogni dipartimento di polizia può avere più fermati rispetto agli elenchi pubblicati. Con gli arresti odierni, il numero delle persone fermate nell'ambito delle proteste è salito oltre quota 13mila
GUARDA IL VIDEO: Zelensky: i russi si preparano a bombardare Odessa
Non si tratta per ora di marce oceaniche, ma proseguono tenaci, quotidiane, da 10 giorni in tutte le maggiori città del Paese. I primi arresti sono avvenuti, a causa del fuso orario interno, in estremo Oriente e in Siberia. Più di 200 persone sono state fermate nelle grandi città di Novosibirsk e Ekaterinburg. Oltre al fermo, chi protesta rischia anche una multa salata, circa 450 euro, comminata sulla base della nuova legge firmata da Putin che, oltre a mettere i media nel mirino, vieta le manifestazioni pubbliche che "screditano le forze armate"
Guerra in Ucraina, Visa e Mastercard sospendono operazioni e servizi di rete in Russia
Tra le persone fermate oggi ci sarebbero anche Svetlana Gannushkina e Oleg Orlov (in foto). La prima ha 80 anni, è la fondatrice del Comitato di assistenza civica ed è impegnata da anni nel campo dei diritti umani e dei migranti, motivo per cui è stata candidata al Nobel per la Pace. Orlov, che è stato arrestato mentre conduceva un picchetto di fronte al Cremlino, è un altro veterano del movimento per i diritti umani russo e membro della Ong Memorial, la cui sede è stata perquisita nei giorni scorsi
Guerra in Ucraina: il conflitto combattuto anche con i social e la propaganda
Le proteste sono nate anche su iniziativa dell'oppositore russo Alexei Navalny, che aveva invitato i suoi concittadini a manifestare il loro dissenso alle ore 14 (le 12 italiane). Navalny non ha potuto partecipare perché si trova in carcere, ma da quando è iniziato il conflitto ha invitato i suoi concittadini a non trasformarsi in "codardi impauriti" e ha definito Putin "un piccolo zar fuori di testa"
Guerra Ucraina-Russia, le ultime notizie in diretta
Secondo quanto riferisce lo stato maggiore militare ucraino, sono morti oltre 11mila soldati russi da quando Putin ha scelto di invadere il Paese. Il presidente ucraino Zelensky ha accusato il suo omonimo di averli mandati a morire "inutilmente"
Papa: "Santa Sede disposta a fare tutto per pace Ucraina"
Non si sa fino a che punto i russi sappiano cosa sta accadendo in Ucraina. La Russia è uno dei Paesi con la minor libertà di stampa al mondo e negli ultimi 11 giorni la censura è ulteriormente aumentata. Parole come "guerra" e "invasione" sono bandite ed è stata approvata una legge che criminalizza la diffusione di "notizie false" con la reclusione fino a 15 anni
Facebook, Twitter e non solo: in Russia scatta la censura dopo l'invasione in Ucraina
Alcune testate sono state costrette a chiudere mentre altre hanno deciso di autolimitarsi per proteggere i giornalisti. Per lo stesso motivo, hanno lasciato il Paese anche diversi media esteri come la Cnn e la Bbc. Anche informarsi in rete è diventato più difficile: sia Twitter che Facebook sono stati bloccati
Russia, Putin blocca Facebook e Twitter
Ciò nonostante, qualcosa sembra trapelare e le persone continuano a protestare, consapevoli dei rischi che corrono

Secondo il presidente ucraino Zelensky, questi atti non si devono fermare. "Cittadini della Russia, questa è una lotta non solo per la pace in Ucraina; è una battaglia anche per il vostro Paese", ha detto in un discorso televiso parlando direttamente in russo, la sua lingua madre

"Se rimanete in silenzio ora, sarà la vostra povertà a parlare poi. E solo la repressione risponderà", ha proseguito Zelensky secondo cui i russi, così come gli ucraini, sono ora di fronte a una scelta: quella tra la vita e la schiavitù

All'undicesimo giorno di invasione, non ci sono segnali che il conflitto possa fermarsi anche se si parla di nuovi negoziati e corridoi umanitari. Secondo Zelensky, i russi si stanno ora preparando ad attaccare il porto di Odessa

Kiev ha chiesto più volte l'imposizione di una no-fly zone nel Paese per fermare i bombardamenti. Secondo l'Occidente, applicare una misura simile vorrebbe dire aprire uno scontro diretto con la Russia e coinvolgere nel conflitto più Paesi