
Guerra Ucraina, nuove sanzioni a oligarchi russi: chi sono i miliardari vicini a Putin
Una delle conseguenze del conflitto sono le sanzioni finanziarie messe a punto dall’Occidente, che vanno a colpire gli interessi economici degli oligarchi causando perdite nei loro patrimoni miliardari. Da Abramovich a Timchenko, ecco chi sono i fedelissimi del presidente russo

Dall’inizio dell'invasione dell’Ucraina l'Occidente ha usato come contromisura il varo di pacchetti di sanzioni. Molte di queste hanno colpito gli oligarchi russi più ricchi, che hanno perso decine di miliardi di euro nei loro interessi economici. Ecco chi sono gli uomini d’affari più in vista del Paese
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Roman Abramovich, classe 1966, iniziò a fare fortuna nell’imprenditoria a fine anni ’80. Ha fondato diverse aziende di import/export, specializzandosi nel settore del commercio di petrolio e derivati. Secondo Forbes, nel 2020 il suo patrimonio era di 13,8 miliardi di dollari, cifra che lo ha reso il 113° uomo più ricco al mondo
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Dal 2003 è proprietario della squadra di calcio inglese del Chelsea. A causa dei rapporti tra Abramovich e Putin, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina l’oligarca ha affidato la gestione del club alla Chelsea Charitable Foundation, nonostante ne rimanga il proprietario. Poi ha annunciato l'intenzione di vendere la società con l'intenzione di destinare i proventi a un fondo per rifugiati
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Il 10 marzo, Abramovich è finito in una nuova lista degli oligarchi sanzionati dal Regno Unito. Per lui e altre 7 persone è previsto il congelamento dei conti e il divieto di viaggiare. "Le sanzioni di oggi mostrano ancora una volta che gli oligarchi e i cleptocrati non hanno posto nella nostra economia o nella nostra società - si legge in una nota del ministro degli Esyteri, Liz Truss - Con i loro stretti legami con Putin, si rendono complici della sua aggressione"
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Nell'ultimo elenco di sanzionati da Londra c'è anche il "re dell'alluminio", Oleg Deripaska. Riguardo alla guerra con l’Ucraina, l'oligarca, molto vicino a Putin, ha dichiarato che è arrivato il momento di porre fine al "capitalismo di stato" in Russia. Deripaska è il fondatore di Basic Element, uno dei più grandi gruppi industriali della Russia. Possiede fonti di energia, metalmeccanica e aeroporti. Nel 2008 il suo patrimonio era di 28 miliardi. Ora, secondo Forbes, è sceso a circa 3
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Mikhail Fridman vive tra Mosca e Londra. Forbes stima il patrimonio di Fridman in 15,5 miliardi di dollari. Ha 57 anni, ha creato e controlla Alpha Bank, la più grande banca privata russa, ed è tra gli ultimi a essersi arricchito con le privatizzazioni di fine millennio

Fridman ha inviato una lettera al suo staff alla sede londinese della sua società di private equity LetterOne. "Non faccio dichiarazioni politiche, sono un uomo d'affari con responsabilità nei confronti delle mie migliaia di dipendenti in Russia e Ucraina. Sono convinto che la guerra non potrà mai essere la risposta”. È il primo oligarca russo a criticare il conflitto, dopo le sanzioni contro gli oligarchi con una significativa presenza nei Paesi occidentali

Tra i fedelissimi di Putin c’è Gennady Timchenko. Ha fondato e possiede il gruppo di investimento privato Volga Group, specializzato in investimenti in asset energetici, trasporti e infrastrutture. Il suo patrimonio stimato è di quasi 20 miliardi. Timchenko è già stato colpito dalle sanzioni internazionali dopo la guerra in Crimea del 2014

Noto per essere il banchiere personale di Vladimir Putin, Yuri Kovalchuk è tra gli oligarchi più vicini al presidente russo. Possiede molti mezzi d’informazione del Paese. Nel 2008 Forbes lo inseriva tra i 100 uomini più ricchi della Russia, ma dopo le sanzioni imposte a Kovalchuk nel 2014 il suo patrimonio si è notevolmente ridotto

Viktor Vekselberg è il proprietario e presidente della Renova Group, conglomerata che si occupa di materie prime, energia e telecomunicazioni. Possiede 15 uova Fabergé. Nel 2021 è tra le persone più ricche del mondo con un patrimonio stimato in 12,5 miliardi di dollari. Molto vicino al Cremlino, Vekselberg sta sovraintendendo i progetti per modernizzare l'economia russa. Nel 2018 è finito nella “black list” Usa contro cui sono state imposte sanzioni

Mikhail Prokhorov si è arricchito nel settore finanziario, è il 193° uomo più ricco del mondo. È presidente di Polyus Gold e del gruppo Pnexim e controlla la maggior parte della produzione di minerali preziosi nel Paese. Prochorov è stato anche proprietario dei Brooklyn Nets della Nba fino a settembre 2019

Imprenditore e dirigente sportivo, proprietario del quotidiano Kommersant, del secondo operatore di telefonia mobile del Paese e della più grande grande società internet del mondo russofono, Alisher Usmanov ha un patrimonio netto stimato di 22,6 miliardi di dollari. Già azionista di maggioranza di Metalloinvest, conglomerato industriale, è il direttore generale di Gazprom Invest. Dal 2019 il suo gruppo è lo sponsor dell'Everton Football Club

Ma tra gli oligarchi c'è anche chi si è opposto a Putin durante gli anni. Mikhail Khodorkovsky nel 2003 era l’uomo più ricco della Russia, con un patrimonio stimato di 15 miliardi. Negli anni ’90 si impadronì delle principali aziende del Paese, specialmente quelle nel campo dell’estrazione delle materie prime, come la Yukos Oil. Feroce oppositore di Putin, nel 2003 venne arrestato per frode fiscale e scontò dieci anni di carcere. Rilasciato nel 2013, Khodorkovsky lasciò la Russia in esilio. Attualmente vive a Londra

Boris Berezovskij invece faceva parte della cerchia di oligarchi che approfittò dell’ondata di privatizzazioni dell’era Eltsin negli anni ’90. Dopo aver sostenuto economicamente la campagna che portò all’elezione di Putin nel 2000, Berezovskij ne diventò oppositore. Accusato di frode ed evasione fiscale, lasciò la Russia per la Gran Bretagna. Fu trovato morto suicida nel 2013 a 67 anni