Vaccinazione eterologa, dalla Francia al Canada: ecco gli altri Paesi in cui si fa già
Il cosiddetto crossing vaccinale, ovvero il richiamo fatto con un farmaco diverso rispetto a quello della prima dose, è una pratica che in Italia è stata recentemente ufficializzata - con l’approvazione del Cts, ma anche di Aifa ed Ema - per impedire agli under 60 una doppia inoculazione con AstraZeneca. In altre nazioni, però, è un metodo utilizzato da tempo. Diversi anche gli studi che ne attestano sicurezza e validità
Dallo scorso 11 giugno, dopo il parere del Cts, anche in Italia è stata introdotta la vaccinazione eterologa, ovvero il richiamo fatto con un farmaco diverso rispetto a quello della prima dose. In particolare, il Comitato tecnico scientifico ha raccomandato una seconda dose di Pfizer o Moderna a tutti gli under 60 che avevano ricevuto AstraZeneca alla loro prima inoculazione
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Una decisione supportata anche da Aifa ed Ema, che hanno svolto studi sul tema rassicurando sulla validità e la sicurezza della vaccinazione eterologa che ha sollevato diversi dubbi ma che è stata difesa dallo stesso ministro della Salute, Roberto Speranza: “La fanno già in altri Paesi, è assolutamente sicura”
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"L'eterologa funziona, io sono prenotato martedì", ha detto il premier Mario Draghi durante la conferenza stampa di ieri parlando della somministrazione della seconda dose di vaccino usando un farmaco diverso. "Se a una persona che ha meno di 60 anni e ha fatto la prima dose AstraZeneca e viene proposto di fare l'eterologa ma non vuole farsi quel vaccino, questa persona è libera di fare la seconda dose di AstraZeneca purché abbia il parere del medico e il consenso informato", ha aggiunto Draghi
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In effetti, ancora prima che venisse ufficializzata in Italia, la vaccinazione eterologa contro il Covid-19 era già una pratica piuttosto diffusa in diversi Paesi come Francia, Germania e Spagna, ma anche in quelli scandinavi e in Canada
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Francia - In Francia è arrivata addirittura lo scorso 9 aprile l’autorizzazione dell’Alta autorità sanitaria (Has) – un’agenzia indipendente del sistema sanitario francese – alla vaccinazione eterologa. Anche in questo caso si tratta di una seconda dose con Pfizer o Moderna. La stessa Has ha pubblicato una nota in cui si conferma come i risultati degli studi che hanno portato a questa decisione “sono ancora limitati ma incoraggianti”
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Germania – Il ministero della Salute tedesco ha ufficializzato l’autorizzazione al crossing vaccinale già lo scorso 1 aprile. In particolare, per gli uomini preferibilmente di età superiore ai 40 anni, è stata data la possibilità di vaccinarsi con AstraZeneca in prima e seconda dose, mentre per le donne sotto i 60 anni si è scelto il richiamo con un vaccino a mRna. È possibile scegliere di ricevere AstraZeneca anche sotto i 60 anni previa consultazione con il proprio medico
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Spagna – Nel Paese iberico lo scorso 18 maggio si è svolta la riunione della Commissione per la Salute pubblica: da quella data è stato dato l’ok alla vaccinazione eterologa, ufficializzata poi il 21 maggio. Decisivo anche uno studio dai risultati positivi effettuato su oltre 600 volontari di età inferiore ai 60 anni che avevano già ricevuto la prima dose di vaccino AstraZeneca
Lo studio spagnolo ha confermato come a distanza di 14 giorni nel 100% dei soggetti che hanno ricevuto il richiamo siano stati rilevati alti livelli di anticorpi, cosa che non è avvenuta nel gruppo di controllo, ovvero i volontari che non avevano ricevuto una seconda dose. Secondo gli autori dello studio, dunque, la vaccinazione eterologa è una scelta migliore rispetto al non completare il ciclo vaccinale
Danimarca, Svezia e Finlandia – Come confermato dallo stesso Roberto Speranza, anche altri Paesi europei, in particolare Danimarca, Svezia e Finlandia, avevano già iniziato a somministrare una seconda dose con un vaccino diverso rispetto alla prima. Si tratta sempre di un crossing tra AstraZeneca e un vaccino a mRNA
Canada – In Canada, dopo un primo avviso del National advisory committee on immunization, che aveva dato la possibilità di scegliere tra AstraZeneca e un vaccino a mRNA ai cittadini che avevano avuto una prima dose del siero anglo-svedese, lo stesso comitato ha fatto sapere che il richiamo con Pfizer o Moderna è adesso raccomandato
Regno Unito – Diversa invece la posizione delle autorità britanniche che, laddove possibile, consigliano sempre di fare lo stesso vaccino in prima e seconda dose. In particolare, è raccomandata un'alternativa ad AstraZeneca solo se è già stata riscontrata una storia pregressa di trombosi o di altre condizioni che potrebbero porre le persone ad alto rischio
Anche nel Regno Unito è stato condotto uno studio sulla vaccinazione eterologa poi pubblicato su The Lancet il 12 maggio. I volontari sono stati divisi in quattro gruppi, due dei quali hanno fatto prima dose e richiamo con lo stesso vaccino e due con vaccinazione eterologa invertita (prima AstraZeneca e poi Pfizer, e viceversa)
Entrambi i programmi vaccinali con dosi diverse hanno indotto maggiori reazioni in seguito alla seconda dose, rispetto a quelli con vaccino uguale, ma non ci sono stati ricoveri. Queste evidenze forniscono una base per ritenere sicura la vaccinazione eterologa e anche in questo caso la risposta anticorpale è stata rilevante
Il parere di Aifa – Sulla vaccinazione eterologa si è recentemente espressa anche l’Aifa che sottolinea come “a fronte di un rilevante potenziamento della risposta anticorpale ottenuta con la prima dose, suggestivo di un effetto booster, il mix vaccinale (prima dose con Vaxzevria e seconda dose con Comirnaty) ha presentato un profilo di reattogenicità che, seppure caratterizzato da una maggiore frequenza in termini di effetti collaterali locali e sistemici di grado lieve/moderato, è apparso nel complesso accettabile e gestibile”