
Dalle Maldive al Perù, 8 paradisi che accolgono i turisti senza troppe restrizioni Covid
Anche se non è un buon momento per viaggiare a causa della seconda ondata di coronavirus, la rivista Forbes ha stilato la lista dei Paesi in cui è possibile entrare e muoversi senza troppe limitazioni e in cui, soprattutto, il numero di casi sembra basso o sotto controllo. Ecco quali sono

Di sicuro questo non è un buon periodo per viaggiare, con molti Paesi alle prese con la seconda ondata di coronavirus e i confini chiusi. La rivista Forbes, però, ha stilato una lista di 8 nazioni che ancora accolgono i turisti e in cui i contagiati sono pochi. Ecco i paradisi in cui ci si può ancora rifugiare senza troppe restrizioni all’ingresso
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In cima alla lista c’è la Repubblica Dominicana, che nonostante continui ad accogliere i visitatori mantiene basso sia il numero di contagiati sia quello di ricoveri
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Per chi arriva in Repubblica Dominicana non sono richiesti tamponi, al massimo potrebbe esserci il controllo della temperatura in aeroporto. Nel Paese è in vigore una quarantena di sicurezza dalle 21 alle 5 per i giorni feriali e dalle 19 alle 5 nei weekend, ma per la maggior parte dei turisti questo non è un problema visto che si trovano nei resort e nei villaggi
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Al secondo posto ci sono le Bahamas, che nelle ultime settimane hanno registrato un ulteriore calo dei casi di coronavirus
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Per entrare alle Bahamas ci sono delle restrizioni, ma non sono così stringenti. I visitatori devono presentare un test negativo fatto entro 5 giorni dalla partenza. Poi devono compilare una documentazione che costa tra i 40 e i 60 dollari
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Al terzo posto ci sono le Bermuda, che tra i Paesi nell’elenco di Forbes hanno i requisiti più restrittivi all’ingresso. Qui non ci sono decessi legati al Covid da mesi
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Serve un test negativo anche per entrare alle Bermuda: deve essere fatto entro 7 giorni dalla partenza. Poi, non meno di 24 ore prima dell’ingresso nel Paese, bisogna chiedere online un’autorizzazione che costa 75 dollari e copre anche gli altri test richiesti durante la permanenza. Questi test si svolgeranno all’arrivo, al quarto giorno, all’ottavo e al quattordicesimo. Dopo il test all’arrivo, i turisti devono mettersi in quarantena nei loro alberghi fino all’arrivo del risultato negativo (di solito entro 24 ore) e poi sono liberi di muoversi
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Nella lista di Forbes c’è anche il Perù, dove la situazione coronavirus è notevolmente migliorata dopo mesi difficili

Chi arriva in Ghana deve presentare un test negativo effettuato nelle 72 ore precedenti al viaggio e poi effettuare un altro test all’arrivo che costa 150 dollari. Il risultato viene comunicato entro mezzora e se è negativo non ci sono altre restrizioni
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A chiudere la lista di Forbes è il Bahrain, che ha riaperto un po’ di tempo fa e sembra aver riportato i numeri dei contagi a livelli bassi
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Tutti i turisti - tranne i minori di 6 anni - vengono testati all’arrivo in Baharain, al costo di circa 80 euro. Per chi soggiorna per più di dieci giorni è richiesto un secondo test