25 aprile, manifestazione a Milano. Anpi: "Presenti 70mila persone"

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In testa alla manifestazione sono comparse bandiere Usa e della Nato. "Il putinismo non passa" e "Oggi come ieri dalla parte giusta", gli slogan riportati su alcuni striscioni esposti. Tensioni sulla tematica ucraina: contestazioni contro Draghi, Nato, Pd e la Brigata Ebraica

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Milano, città Medaglia d'oro per la Resistenza, celebra il 77esimo anniversario della Liberazione dopo due anni di stop a causa della pandemia da Covid. È tornato infatti il tradizionale corteo in centro, con partenza da corso Venezia angolo via Palestro, a cui secondo l'Anpi hanno partecipato 70mila persone. In testa alla manifestazione sono comparse bandiere Usa e della Nato, issate da alcuni gruppi ed associazioni di orientamento atlantista che si sono posizionate a fianco della Brigata ebraica, che però espone solo bandiere israeliane e della Brigata medesima. A fianco a loro, anche la comunità ucraina con le sue bandiere e uno striscione con la scritta "Il putinismo non passa". "Oggi come ieri dalla parte giusta" è la scritta apparsa su uno striscione con il simbolo Nato esposto da un'altra associazione.

Partenza corteo per la festa della Liberazione - ©Ansa

Deviazioni al traffico e stazioni metro chiuse

Per permettere il passaggio del corteo, dalle 14:30 sono state temporaneamente chiuse al traffico piazza San Babila, corso Matteotti, piazza Meda, via Case Rotte, piazza Scala, via Santa Margherita e via Mengoni. In vigore anche modifiche al servizio di trasporto pubblico locale. Atm ha infatti comunicato che a partire dalle 14 e fino al termine del corteo, i treni della M1 e della M3 saltano le stazioni di Duomo e San Babila. In superficie, invece, le linee 1, 9, 61 e 94 hanno subito deviazioni o rallentamenti. 

La contestazione contro Draghi e Pd. Letta: "Questa è casa nostra"

Non sono mancate le tensioni su quanto sta accadendo in Ucraina. "Cacciate Draghi servo della Ue e della Nato": è lo striscione che alcune persone hanno portato allo spezzone di corteo a Milano dove si trova il Pd, i cui esponenti si sono messi davanti alla scritta in modo che non sia vista o fotografata . "Servi della Nato" e "Il 25 aprile non è una ricorrenza. Fuori il Pd resistenza" sono gli slogan urlati contro i democratici, che hanno risposto cantando 'Bella ciao'. "Questa è casa nostra. La costituzione, l'antifascismo sono casa nostra", ha replicato il segretario del Pd Enrico Letta, anche lui contestato da alcuni manifestanti, arrivando al corteo nel capoluogo lombardo. Contestare il Pd, secondo il presidente di Anpi nazionale Gianfranco Pagliarulo, "è un grave errore perché queste cose il 25 aprile non servono mai. Anche quando ci sono posizioni diverse bisogna evitare che su singoli fatti si perda la bussola di una posizione unitaria. Perché non può essere che comune l'obiettivo della pace in una situazione così grave come quella dell'Ucraina e dell'Europa".

Contestata anche la Brigata Ebraica

Tra Porta Venezia e via San Damiano si sono verificate anche contestazioni alla Brigata ebraica. "Fuori l'Italia dalla Nato" hanno urlato a più riprese ai lati del corteo tra la folla e poi all'incrocio con la Circonvallazione. Nel tratto del corteo dove si trovava un gruppo di antagonisti c'è stato qualche momento di tensione al passaggio della Brigata ebraica e di alcune associazioni con bandiere pro Nato. Carabinieri, polizia e il servizio d'ordine sono intervenuti tenendo separati i contestatori dal resto dei manifestanti.

Anpi: "In piazza 70mila persone"

"Ci aspettavamo 50mila persone, ce n'erano 70mila", ha detto il presidente dell'Anpi milanese Roberto Cenati parlando della partecipazione alla manifestazione. "Sono molto contento e se posso voglio dare la mia solidarietà al PD e a Enrico Letta per le contestazioni, inaccettabili".

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Deposte corone di fiori

In mattinata le celebrazioni sono iniziate con la deposizione di corone per i caduti in luoghi simbolo della Resistenza cittadina. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, insieme al prefetto, Renato Saccone e al questore Giuseppe Petronzi, ha deposto le corone davanti a Palazzo Marino, sede del Comune dove si trova la lapide che ricorda le motivazioni per cui la città è Medaglia d'oro della Resistenza. "È difficile oggi non pensare all'Ucraina", ha sottolineato il primo cittadino. La stessa cerimonia si è tenuta alla Loggia dei Mercanti, luogo simbolo della Resistenza cittadina da poco riqualificata, dove sono esposti i nomi dei caduti milanesi per la libertà e in altri luoghi simbolici come il cimitero inglese di Trenno o al monumento ai 15 martiri in piazzale Loreto.

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Sala: "Non è una ricorrenza su cui dividersi"

"Il 25 aprile non è qualcosa su cui ci si può dividere perché è alla base della nostra democrazia”, ha dichiarato Sala. "Una divisione precisa è se mai tra chi è profondamente antifascista e chi non lo è. Io spero che dalle polemiche venga risparmiato il 25 aprile", ha aggiunto. E in merito alle parole di chiarimento sul conflitto ucraino arrivate dal presidente di Anpi, Gianfranco Pagliarulo, che oggi è stato al corteo di Milano, Sala ha aggiunto di essere "felice che l'abbia fatto. L'Anpi è un'istituzione che non si può discutere per tutto quello che ha dato al nostro Paese. Per cui ci volevano questi chiarimenti e bene che anche lui oggi sia qui con noi". Oltre a Pagliarulo oggi alla manifestazione nazionale, che si concluderà con un comizio in piazza Duomo, Milano sono attesi fra gli altri il ministro della Salute e segretario di Articolo 1 Roberto Speranza, Gianni Cuperlo del Pd, il segretario della Cgil Maurizio Landini, Tetyana Bandelyuk, ucraina in Italia da tempo, e Iryna Yarmolenko, consigliera comunale di Bucha.

"In questa giornata abbiamo voluto dedicare attenzione alla tragedia che si sta svolgendo in Ucraina, dopo l'aggressione sanguinosa di Putin contro uno Stato autonomo. Siamo a fianco della Resistenza di tutto un popolo che da oltre due mesi combatte per la propria libertà e indipendenza”, ha invece sottolineato il presidente dell'Anpi provinciale di Milano, Roberto Cenati.

Comparsa una scritta contro Draghi, Nato e Pd

Intanto, nei pressi della metropolitana di Porta Venezia è comparsa una scritta contro Draghi, la Nato e il Pd. "No Draghi, No Nato, No Pd. Guerra agli aggressori”, il messaggio che è in corso di cancellazione. Sul posto la Polizia di Stato per i rilievi. Nei vari quartieri della città in mattinata sono iniziate una una serie di cortei, giri in bici, deposizioni di corone e manifestazioni organizzati dalle sezioni locali dell'Anpi in occasione del 25 aprile, che si sono svolti tranquillamente, ma in cui non sono mancati alcuni striscioni contro la guerra ma anche contro la fornitura di armi da parte della Nato all'Ucraina.

La consigliera comunale di Bucha: “Sono partigiana”

"Sono qui partigiana con le mie armi, il mio discorso", ha detto Irina Yarmolenko, consigliera comunale di Bucha, dal palco. Dal 24 febbraio "non c'è più pace per nessuno in Europa". "La mia città e Irpin sono state distrutte per il 76% e chiediamo aiuto" ha spiegato aggiungendo di star facendo una "guerra di informazione". "Tutti siamo per la pace - ha detto - Stare con me per l'Ucraina e con l'Ucraina". Al sindaco di Milano e ai sindaci dell'hinterland invierà una lettera per chiedere aiuti nella ricostruzione. "Noi facciamo forme diverse di resistenza, insegnanti e medici lavorando fra le bombe" nei bunker. “Le forze ucraine hanno bisogno di strumenti di protezione dei loro confini". "Tutti siamo per la pace - ha concluso - State con me per l'Ucraina e con l'Ucraina". 

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