Covid Lombardia, quasi 100 pazienti ricoverati al San Matteo di Pavia

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Continua a salire il numero dei pazienti con Covid-19 al Policlinico San Matteo di Pavia, dove i ricoveri sono saliti a 98, di questi 18 sono in terapia Intensiva 

Il nuovo LIVE con tutti gli aggiornamenti di oggi in Lombardia

 

Continua a salire il numero dei pazienti con Covid-19 ricoverati al Policlinico San Matteo di Pavia, dove i ricoveri sono saliti a 98, di questi 18 sono in terapia Intensiva (4 in più rispetto a venerdì), 13 con assistenza respiratoria, e 67 in vari reparti di degenza. In tutta la Lombardia, invece, sono 3.570 i nuovi positivi a fronte di 21.324 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 16,7%.

"Non sono tranquillo, non vedo alcuna differenza rispetto a marzo. Conosciamo di più il virus, siamo più organizzati, ma il virus non è cambiato. Vediamo pazienti gravi come a marzo". A dirlo è il professor Raffaele Bruno, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Matteo di Pavia, intervenuto in diretta a Buongiorno, su Sky TG24.

Così, invece, l'assessore all'Istruzione, Melania Rizzoli, sempre a Sky TG24: "Per ora il Sistema Sanitario lombardo regge e regge anche molto bene, non ci sono segnalazioni di criticità urgenti nelle terapie intensive, che in primavera sono state aumentate da 760 a quasi 1800".

“Condivido l’appello del Presidente Mattarella, in questo momento dobbiamo dare un segno di forte coesione tra istituzioni”, ha detto a Timeline il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori.

Intanto oggi a poche ore dal match di San Siro contro la Roma, in programma stasera alle 20.45, al Milan sono risultati positivi al tampone Gigio Donnarumma e Hauge.

I gestori dell'Alpe di Colonno (Como) sono stati aggrediti da un uomo e una donna che ieri mattina sono entrati nel rifugio e alle ripetute richieste di indossare la mascherina nell'area del locale, anche all'esterno, hanno risposto con la violenza. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)

19:14 - Sindaco Pavia: lettera a Conte

Un invito a rivedere le decisioni assunte, nell'ultimo Dpcm, su ristoranti, bar, palestre, cinema e teatri e ad "ascoltare" maggiormente i territori. E' quanto scrive Mario Fabrizio Fracassi, sindaco di Pavia, in una lettera aperta indirizzata oggi al premier Giuseppe Conte. "Lei ha ragione nel dire che la salute viene prima di tutto - scrive Fracassi -. È perfino ovvio. Forse è meno ovvio, ma è drammaticamente vero, che non solo la salute è vita: anche l'economia lo è. Soprattutto per chi non ha garanzie. La mia impressione, ed è l'impressione di tanti, è che il Dpcm del 24 ottobre questo non lo abbia tenuto in debito conto". Per il sindaco di Pavia "gli ultimi provvedimenti governativi hanno fallito; e lo hanno fatto oltre ogni misura. Lo sbaglio più evidente è stato quello di individuare un falso nemico: i bar, i ristoranti, le palestre. Perfino i cinema e i teatri, in cui, ad oggi, non risultano numeri di contagio rilevanti, e che hanno compiuto ingenti investimenti e significative rinunce per adeguare le proprie attività agli standard di sicurezza più avanzati. Poco o niente è stato fatto, invece, per limitare quelle situazioni che sono, invece, probabili fucine di contagio: gli assembramenti. A partire dai trasporti, per i quali, nonostante le molte sollecitazioni, non sono arrivati piani e contributi nazionali adeguati che aiutassero gli enti locali a implementare le corse e a rendere gli spostamenti meno pericolosi. Tanto che è stato necessario puntare, ancora una volta, sulla didattica a distanza". "Signor Presidente - conclude il sindaco di Pavia -, siamo ancora in tempo per correggere la rotta. La prego: lo faccia. Ascolti i territori. Ascolti quelle Istituzioni che, più di tutte, sono vicine alle persone". 

19:04 - Fontana: "Seri dubbi su chiusure, ora immediati ristori"

"Continuo a ritenere l'ordinanza di Regione Lombardia, seppur rigorosa, molto equilibrata nella ricerca di tutele per quegli imprenditori che avevano fatto ogni sforzo per rendere le proprie attività sicure e compatibili con le regole anti Covid. Per questo motivo ho rappresentato, sia nella sede della Conferenza delle Regioni, sia nel confronto con il Governo, seri dubbi verso le chiusure di teatri e cinema, bar e ristoranti, palestre e piscine contenuti nel Dpcm". Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana . "Mi sento, quindi, impegnato ora a pressare il Governo per rendere immediati i ristori per queste categorie annunciati domenica dal Presidente Conte. E mi sento anche impegnato, insieme alla mia Giunta, a ricercare ogni modalità utile ad integrare quelle risorse" aggiunge Fontana. 

18:59 - Brescia, manifestazione esponenti di destra

Un centinaio di persone sta manifestando a Brescia in Piazza Vittoria contro le restrizioni imposte dal governo con l'ultimo Dpcm. Si tratta di un gruppo composto da esponenti di CasaPound, dei gruppi di estrema destra, del mondo ultras oltre ad alcuni baristi e ristoratori. Alcuni rappresentanti hanno chiesto e ottenuto di incontrare il prefetto di Brescia Attilio Visconti. Piazza Loggia, dove sarebbe dovuta andare in scena la manifestazione, è stata blindata dalle forze dell'ordine e l'accesso è consentito solo ai residenti.

18:57 - Altri due morti in Rsa Brianza: sono 16 in 20 giorni

Altri due anziani sono morti nella Rsa di Concorezzo, vicino Monza, Villa Teruzzi, dove a inizio ottobre è scoppiato un focolaio di infezioni. I decessi sono quindi saliti a quota 16 e nella struttura sono rimasti 30 anziani di cui solo 3 negativi. Un altro ospite è ricoverato in ospedale. Tutti sono stati sottoposti ad un nuovo tampone alcuni giorni fa e i risultati dovrebbero arrivare domani. Si sono invece negativizzati alcuni dei 20 operatori (su 49) contagiati chee rientreranno al lavoro nei prossimi giorni. Intanto il Comune di Concorezzo da oggi ha riattivato l'Usca (Unità speciale di continuità assistenziale) specifica per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid che non necessitano di ricovero ospedaliero. Gli operatori Usca effettueranno anche i tamponi a domicilio per gli anziani e le persone con difficoltà motorie e patologie gravi. 

18:55 - Tamponi per tutti i dipendenti della Procura di Lodi

Oggi, in Tribunale a Lodi, sono stati eseguiti i tamponi che testano la presenza eventuale del coronavirus a tutti i dipendenti della Procura. La decisione è stata presa in seguito alle tre positività già registrate nei giorni scorsi, tra le quali anche quella del procuratore della Repubblica Domenico Chiaro. Intanto, dalla presidenza del Tribunale è stato raccomandato di evitare di recarsi negli uffici della Procura e di consumare i prodotti dei distributori automatici solo nei propri rispettivi uffici e non, come solitamente accadeva, nel corridoio in cui si trovano le macchinette in compagnia di colleghi. 

18:30 – Commissione regionale Covid, condiviso il programma di lavoro

Riparto delle competenze ed indagini epidemiologiche, decisioni operative adottate in Regione Lombardia, verifiche in merito agli approvvigionamenti, gestione della pandemia nelle strutture e sul territorio, aspetti comunicativi e informativi: sono le cinque 'macro-aree' intorno alle quali si declinerà il lavoro della commissione regionale d'inchiesta sull'emergenza Covid in Lombardia. Il programma è stato condiviso della commissione nella riunione di questo pomeriggio, che da regolamento si è svolta a porte chiuse. "La commissione - ha spiegato il presidente Gian Antonio Girelli (Pd) nella nota ufficiale - come da oggetto specifico della sua attività, è chiamata ad analizzare sulla base di presupposti oggettivi la funzionalità e l'organizzazione della gestione socio-sanitaria della cosiddetta Emergenza Covid-19 per tutto quanto attiene Regione Lombardia e il suo intero sistema sanitario e sociosanitario, con l'obiettivo di verificare se durante i mesi di diffusione della pandemia siano state compiute scelte di carattere amministrativo e gestionale che possano aver inciso negativamente nel fronteggiare un evento non prevedibile e riservandosi quindi la proposta di eventuali correttivi e modifiche alla legislazione regionale vigente". Tra i numerosi aspetti che si andranno a indagare per ogni macroarea figurano il confronto con Veneto ed Emilia Romagna sui protocolli adottati, le 'zone rosse', i costi e la gestione di dispositivi di protezione individuale, le scelte della Regione su tamponi, test e screening, la spesa sanitaria legata al Covid e la rendicontazione delle donazioni, i livelli di contagio/mortalità nelle strutture ospedaliere, la gestione della pandemia nelle Rsa e le strutture ospedaliere temporanee. Le modalità di analisi e approfondimento prevedono attività di studio e approfondimento giuridico, tecnico e scientifico, supporto di consulenza specialistica, audizioni dei soggetti d'interesse ed eventuali sopralluoghi conoscitivi su territori. "Nella seduta di oggi - conclude Girelli - abbiamo cominciato a prendere in esame le leggi e le norme di riferimento sia in ambito nazionale che regionale, riservandoci di entrare concretamente nel merito già in occasione della prossima seduta prevista lunedì 2 novembre".

18:23 - In Lombardia 3.570 nuovi casi su 21.324 tamponi effettuati,

Sono 3.570 i nuovi positivi in Lombardia con 21.324 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 16,7%, in leggera crescita rispetto a ieri (16,3%). I decessi sono 17 per un totale di 17.252 morti in regione dall''inizio della pandemia. Crescono sia i ricoverati in terapia intensiva (+11, 242) che quelli negli altri reparti (+133, 2.459). La città metropolitana di Milano è sempre la zona più colpita con oltre il 50% dei nuovi casi: sono 2.023 i nuovi contagiati, di cui 960 a Milano città. Seguono le province di Monza e Brianza (439), Brescia (177), Como (141), Bergamo (113), Pavia (109) e Varese (105).

17:40 - Quasi 100 pazienti ricoverati al San Matteo di Pavia

Continua a salire il numero dei pazienti con Covid-19 ricoverati al Policlinico San Matteo di Pavia. Nel corso del fine settimana i ricoveri sono saliti da 86 a 98. Oggi risultano in cura al San Matteo per Coronavirus 18 malati in Terapia Intensiva (4 in più rispetto a venerdì), 13 con assistenza respiratoria seguiti a Malattie Infettive, 67 in vari reparti di degenza. La prima soglia di 11 posti per pazienti Covid a Rianimazione era stata superata la scorsa settimana: la direzione del Policlinico ha comunque redatto un piano che prevede l'allestimento sino a un massimo di 70 letti di Terapia Intensiva. Resta di circa 20 persone al giorno l'accesso al pronto soccorso Covid al piano terra di Malattie Infettive.

17:09 - Gallera: "Assunti 1.760 infermieri, stupisce Nursind"

"La Regione Lombardia ha sempre ritenuto fondamentale il ruolo dell'infermiere, investendo risorse concrete per le assunzioni non solo in fase di emergenza. Stupiscono e amareggiano le affermazioni dei rappresentanti del sindacato NurSind che generano solo confusione". Lo afferma in l'assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera. "Appena le norme nazionali lo hanno consentito - spiega Gallera - abbiamo avviato una politica di irrobustimento degli organici nei reparti degli ospedali. Pur nella difficoltà dell'espletamento di concorsi pubblici nella prima parte dell'anno le Aziende pubbliche hanno assunto 1.760 infermieri a tempo indeterminato a fronte di 1.496 cessazioni e si prevede comunque un aumento del trend dei reclutamenti. Le nostre Asst hanno inoltre reclutato per l'emergenza Covid più di 2.000 infermieri. Di questi la maggior parte è ancora in servizio". Le stesse aziende, aggiunge Gallera "stanno effettuando inoltre le 'chiamate' da tutte le graduatorie disponibili per le assunzioni di professionisti a tempo indeterminato - aggiunge Gallera - per il ruolo di infermiere di famiglia: se ne prevedono 350 entro la fine dell'anno e 1.600 entro i primi mesi del 2021. A tutto questo si aggiunge una formazione continua e qualificata ed una valorizzazione diretta del loro ruolo professionale. Proprio con le Organizzazioni sindacali del Comparto avevamo definito, ed erogato, nei mesi scorsi un riconoscimento economico specifico per gli infermieri che avevano lavorato nei reparti Covid, in proporzione al loro livello di impiego".

17:08 - Chiusa una scuola materna a Pavia

La materna statale Sante Zennaro di Pavia è stata chiusa per alcuni casi di Covid-19. La notizia è stata comunicata ai genitori dei bambini che frequentano la scuola (inserita nell'Istituto Comprensivo Cavour di Pavia) tramite due mail inviate nella serata di domenica 25 ottobre. Con la prima mail si annunciava la chiusura di una sola delle 3 sezioni, nell'altra invece si comunicava la chiusura temporanea di tutta la scuola frequentata da una settantina di bambini, 6 insegnanti più una maestra di sostegno, e 4 bidelli. "I casi di positività - spiega il prof. Stefano Gorla, dirigente dell'Istituto Comprensivo Cavour - riguardano alcuni insegnanti, rimasti contagiati fuori dall'ambiente scolastico. In accordo con il Dipartimento di prevenzione di Ats Pavia, abbiamo deciso di chiudere provvisoriamente la scuola. Mi rendo conto dei disagi per le famiglie, ma si tratta di una scelta necessaria per tutelare la salute dei bambini che, essendo sotto i 6 anni, non portano le mascherine, e anche di chi lavora nella scuola. Ats ha avviato l'azione di 'tracciamento' per risalire ai contatti avuti dalle persone risultate positive". Al momento, oltre a chi è risultato positivo al tampone, restano a casa in isolamento fiduciario anche tutti gli altri. Sarà compito di Ats stabilire le modalità di riapertura della scuola materna. Anche lo storico Collegio universitario Ghislieri di Pavia ha registrato la positività di un alunno al tampone per la diagnosi dell'infezione da Covid-19. "Sono in corso i tamponi su tutti gli alunni che risultano avere avuto contatti - si legge in una nota del Collegio -, come previsto dai protocolli sanitari. Il Collegio resta quindi in attesa dei risultati dei tamponi e comunicherà eventuali aggiornamenti sull'evolversi della situazione".

17:01 - Gori: “Le scelte del Governo sono state meditate”

“Condivido l’appello del Presidente Mattarella, in questo momento dobbiamo dare un segno di forte coesione tra istituzioni. Prendo per buone le decisioni del Governo, penso che siano meditate”, ha detto a Timeline, su Sky TG24 il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. “L’unica osservazione che mi permetto di fare – ha aggiunto - è che forse c’era e c’è bisogno di qualche misura ad hoc per i grandi centri urbani. Altri Paesi si sono orientati in questo modo in Europa, non escludo che in aggiunta a quanto è stato deciso, nelle prossime ore possa servire qualcosa ad hoc per le grandi città, perché mi pare che lì in particolare possano necessitare misure di contenimento del contagio”.

16:58 - Infermieri Nursind: “Sanità lombarda al collasso”

"Sanità lombarda al collasso e contingentamento dei dispositivi di protezione individuale", è quanto denuncia in una lettera il coordinamento lombardo del sindacato degli infermieri Nursind in una lettera inviata al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, nella quale denuncia la mancanza di diecimila infermieri. "La sanità lombarda si è fatta trovare impreparata alla seconda ondata, mancano infermieri, i dispositivi di protezione individuale vengono centellinati", si legge nella lettera, "e il personale non adeguatamente formato viene spostato dall'oggi al domani ai reparti Covid". "All'inizio del 2020 avevamo stimato che in Lombardia mancavano circa 4.500 infermieri - scrive Donato Così, coordinatore regionale Nursind - Una carenza che a livello nazionale raggiunge le 53 mila", e gli infermieri reclutati "nella prima ondata sono demotivati e delusi", perché "hanno lavorato con impegno e spirito di sacrificio, ma poi si sono ritrovati di nuovo in mezzo alla strada, senza incentivi economici e neppure un ringraziamento". Nel periodo tra prima e seconda ondata, secondo gli infermieri, nulla è stato fatto e nulla "è cambiato, ci sono infermieri e ostetriche che vengono trasferiti nei reparti Covid senza un adeguato percorso formativo e informativo, i dispositivi di protezione individuale e all'interno degli ospedali i percorsi pulito-sporco sono ancora molto approssimativi e precari", con la totale mancanza di "un piano di assistenza territoriale adeguato ad affrontare l'emergenza". "Noi infermieri ne abbiamo le tasche piene", conclude la nota di Nursind.

16:45 - Cremona, ristoratori con pentole in prefettura

Pentole che percuotono pentole, cucchiai che si incrociano e mestoli che sbattono sui tegamini: è così, con una protesta anche folcloristica, rumorosa ma pacifica dall'inizio alla fine, che oggi pomeriggio i ristoratori cremonesi hanno manifestato il loro dissenso contro la nuova stretta imposta al settore dall'ultimo Dpcm. Lo hanno fatto sotto la pioggia, riparati da ombrelli e cerate, non a caso davanti alla Prefettura, riferimento territoriale di uno Stato "che ci sta uccidendo". Una cinquantina, fra titolari e gestori di locali e trattorie del capoluogo e della provincia, chef e camerieri, gli operatori del comparto scesi in corso Vittorio Emanuele, tutti rigorosamente in mascherina. Hanno fatto rumore con le pentole, urlato qualche slogan ("Chi non salta Conte è", "Vergogna, Vergogna"), mostrato cartelli ("L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro") con una grande preoccupazione per il futuro: "Ci hanno chiesto di adeguarci alle norme di sicurezza e lo abbiamo fatto investendo tempo e risorse. E questo è il ringraziamento - il pensiero diffuso e comune, condiviso anche dai referenti delle categorie presenti all'iniziativa -. Paghiamo per tutti, pagheremo tutti. Molti di noi saranno costretti a chiudere". C'è chi ha chiesto ai sindaci di sostenerli "come De Magistris a Napoli" e chi si è appellato ai medici. "Non c'è alcuna ragione medico scientifica che giustifichi un provvedimento simile. Il governo ci ascolti prima che per noi sia troppo tardi". Li ha ascoltati il prefetto, Vito Danilo Gagliardi, che ha ricevuto una delegazione di quattro referenti annotandone le istanze, fatto ovviamente salvo il rispetto assoluto delle regole. Alla fine, i tegami sono rimasti a terra: stesi uno a fianco dell'altro, nel mezzo di un improvvisato rosario, sono diventati così l'ultimo simbolo del "funerale delle pentole". 

16:38 - Gallera: "Su ospedale Sesto San Giovanni nessuna decisione"

La Regione Lombardia "non ha assunto alcuna decisione sul Pronto soccorso e sul punto nascita" dell'Ospedale di Sesto San Giovanni (Milano), e dunque "Bussolati non è informato. O forse non ha ancora digerito la straordinaria utilità dell'ospedale in Fiera". In questi termini l'assessore regionale al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera replica al consigliere del Pd Pietro Bussolati che ha denunciato la possibile chiusura temporanea dei due reparti per recuperare medici e infermieri da trasferire nelle terapie intensive destinate ai pazienti Covid nei padiglioni della Fiera di Milano. "La struttura della Fiera - spiega Gallera - permette di concentrare e accogliere i pazienti più gravi aumentando sicurezza ed efficacia della cura. Sarà gestito dagli ospedali Hub, ciascuno dei quali 'adotta' un modulo garantendo la presenza di personale qualificato in base al numero delle persone ricoverate. E' naturale che gli spoke supportino gli ospedali Hub in questo percorso, da un lato attivandosi per accogliere i pazienti meno gravi e dall'altro fornendo personale qualificato per la gestione delle terapie intensive". L'assessore ribadisce inoltre "che non ci sono documenti della Giunta o della Direzione Generale Welfare che stabiliscano la chiusura del punto nascita o del Pronto soccorso dell'ospedale di Sesto San Giovanni". "Vorrei ricordare a Bussolati che ogni struttura sanitaria lombarda - conclude - sta rimodulando la propria attività per rispondere in modo adeguato alle esigenze di ricovero e cura che si stanno determinando, continuando a garantire prestazioni non differibili oppure legate alle attività oncologiche e alle reti tempo-dipendenti. Tutti gli ospedali lavorano all'unisono, anche con equipe multidisciplinari e interaziendali, in ottemperanza del piano ospedaliero regionale approvato dalla Giunta il 16 giugno scorso e validato dal Governo due settimane dopo".

16:15 - A Lodi chiusa un'intera scuola dell'infanzia

L'intera scuola dell'infanzia di campo di Marte a Lodi è stata chiusa per 6 casi già accertati di coronavirus che riguardano non solo alunni ma anche insegnanti. "Le positività - spiega la dirigente scolastica Caterina Guerini - sono emerse una dopo l'altra. Qui abbiamo due sezioni con un totale di 46 bimbi frequentanti e con otto insegnanti, di cui tre di sostegno e un'educatrice. Via via che emergeva il problema, mi sono confrontata anzitutto con le autorità sanitarie e poi anche con il Comune. Su loro parere favorevole, prima abbiamo chiuso una sezione, quella azzurra e poi, subito dopo, oggi abbiamo chiuso tutta la scuola e procederemo, nelle prossime ore, a disinfettare l'intera struttura. La materna rimarrà chiusa per 10 giorni o, al limite, per 14, come prevedono le normative vigenti in materia".

16:13 - Gori: "Prendo per buone decisioni del Governo"

"Condivido l'appello del Presidente Mattarella, in questo momento dobbiamo dare un segno di forte coesione tra istituzioni. Prendo per buone le decisioni del Governo, penso che siano meditate". il sindaco di Bergamo Giorgio Gori è partito da questo a Timeline, su Sky TG24 per poi aggiungere che sarebbero servite misure "ad hoc per i grandi centri urbani. Altri Paesi si sono orientati in questo modo in Europa". "Non escludo - ha proseguito - che in aggiunta a quanto è stato deciso, nelle prossime ore possa servire qualcosa ad hoc per le grandi città, perché mi pare che lì in particolare possano necessitare misure di contenimento del contagio". "Mi sembra si ponga l'utilità di una forma di collaborazione costruttiva tra maggioranza e opposizione" ha aggiunto, coinvolgendo la minoranza "tanto da sottrarla a un ruolo di puro antagonismo". "Credo sia responsabilità della maggioranza" chiamando "al tavolo le opposizioni, evitando come è successo di informarle all'ultimo minuto, come fosse un atto dovuto ma senza vera intenzione". Questo non significa governo di unità nazionale: "spero che la situazione non precipiti tanto da richiederlo, ma - ha concluso - è certamente già complessa e grave da richiedere un senso di responsabilità condiviso".

14:52 - Provveditore Cremona, lavoriamo per arrivare a Dad 75%

Anche se l'ordinanza della Regione Lombardia per le superiori prevede la didattica a distanza al 100% , le scuole stanno lavorando per arrivare al 75% come prevede il Dpcm. "Stiamo andando al 75% di didattica a distanza fermo restando che dobbiamo capire se l'ordinanza della Lombardia è confermata" spiega all'ANSA il provveditore di Cremona Fabio Molinari, dopo la riunione con la direttrice dell'ufficio scolastico regionale Angela Celada, "Se l'ordinanza è in vigore si andrà tutti al 100% dal 2 o 3 novembre a seconda del rientro dopo il ponte dei morti" ha aggiunto. Già per arrivare al 75% secondo Molinari ci vorranno uno o due giorni perché le scuole hanno i loro tempi. "Poi passare dal 75 al 100% è un attimo" ha assicurato aggiungendo che "le situazioni più complesse negli istituti tecnici e professionali con laboratori e una percentuale più alta di studenti fragili".

14:40 - Ufficio scolastico Lombardia: tenere conto del Dpcm

Didattica a distanza al 75% alle superiori: ha dato indicazione di prendere in considerazione il Dpcm Augusta Celada, direttrice dell'ufficio scolastico regionale della Lombardia, nella riunione che oggi ha avuto con i presidi e con i provveditori provinciali. L'ordinanza della Lombardia, firmata prima del Dpcm, prevede invece il 100% di dad. Le scuole a questo 100% si sono adeguate o si stanno adeguando anche se alcune stanno valutando l'ipotesi di far andare in classe almeno i ragazzi di prima superiore. Le domande che hanno fatto i presidi riguardano in particolare i laboratori (che l'ordinanza regionale consente in presenza) e il personale.

13:58 - Confagricoltura Lombardia, ristori anche a filiera agroalimentare

Il Dpcm anti-Covid varato dal Governo che limita le aperture di bar e ristoranti ha "gravi conseguenze anche per il settore agricolo ed agrituristico" che rendono necessario "garantire ristori anche per la filera agroalimentare". Lo sostiene il presidente di Confagricoltura Lombardia Antonio Boselli, secondo il quale "la quasi totale chiusura del canale Horeca genererà elevate riduzioni di reddito per gli agricoltori", dunque "anche al nostro settore devono essere accordati i ristori che saranno riconosciuti ai ristoratori". A suo avviso "la rimodulazione dell'offerta, nel passaggio dei prodotti dal canale Horeca alla grande distribuzione, comporterà significative riduzioni di valore delle derrate agricole, il rischio di non ritiro del prodotto e di speculazioni all'interno delle filiere, a scapito di agricoltori e consumatori". "Noi garantiremo sempre con il nostro lavoro cibo sano e sicuro - aggiunge - ma subiremo elevate riduzioni di reddito, come già accaduto in aprile, quando latte e suini da macello hanno avuto un crollo delle quotazioni del 20% rispetto a due mesi prima". Confagricoltura ricorda che "i consumi alimentari extradomestici, nel 2019, sono ammontati a 85 miliardi di euro", mentre, secondo le stime di Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), "a causa dell'emergenza sanitaria, si profila quest'anno una contrazione di 34 miliardi".

12:52 - Sanzionata discoteca aperta nel Comasco

Una discoteca di Castelmarte (Como), rimasta aperta nonostante i divieti della normativa anti Covid, è stata chiusa dalla Polizia di Como, che ha verificato come all'interno non venissero nemmeno rispettati gli obblighi sulla mascherina e il distanziamento. Secondo la Polizia, infatti, nella discoteca, dove si ballava normalmente, non vi era differenziazione tra entrata uscita, non c'erano cartelli indicanti gli obblighi e il numero massimo di persone autorizzate ed entrare, non veniva misurata la temperatura all'ingresso, i soprabiti non erano isolati in sacchetti individuali e, infine, gli avventori all'interno né indossavano la mascherina né rispettavano il distanziamento sociale. Nei confronti dei gestori è scattata la sanzione prevista dalla normativa, che varia da 400 a 1000 euro, e seguirà la sanzione accessoria della chiusura per cinque giorni, applicabile quando le attività delle discoteche potranno riprendere.

10:41 - Baby manifestanti nel Varesotto, indagini in corso

La polizia sta indagando per identificare i circa trenta giovani che sabato sera hanno inscenato una protesta nel centro di Gallarate (Varese) contro il corpifuoco "anti movida" per limitare i contagi da Covid-19. Grazie all'acquisizione delle numerose indagini delle telecamere di videosorveglianza della zona, presto partiranno le prime denunce per la violazione del divieto di assembramento. I ragazzini, alcuni anche minorenni stando ai video pubblicati in rete, hanno invaso la piazza centrale di Gallarate, quasi tutti senza mascherina, intonando cori di insulti contro le forze dell'ordine impegnate nei controlli serali. "Non c'erano tra loro imprenditori preoccupati ma solo ragazzini con la voglia di fare casino - ha dichiarato il sindaco Andrea Cassani. "L'ignoranza di questi baby manifestanti ignoranti che hanno scopiazzato alcuni slogan dalle manifestazioni di Napoli -ha proseguito il primo cittadino - è statouno spettacolo vergognoso di ragazzi tra i 17 e i 20 anni che più che diritti avrebbero bisogno di educazione". 

10:10 - Giulio Gallera: "Curva sta salendo in maniera esponenziale"

"Questo è l'obiettivo che ci siamo posti, prima noi con le nostre ordinanze e adesso il Governo. Misure sicuramente rigide che hanno l'obiettivo di fare scendere una curva che sta salendo in maniera esponenziale. Siccome il virus sia si propaga con uno sviluppo matematico, o noi mettiamo in campo delle misure forti che impediscono la sua diffusione oppure quella linea continua a diventare retta e i sistemi sanitari non reggono più". Così ha risposto l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, alla domanda se il nuovo Dpcm anti-Covid basterà a 'salvare il Natale' dalle chiusure. In questi mesi "noi come Lombardia abbiamo fatto tantissimo - ha aggiunto Gallera, in collegamento con Mattino 5 - la nostra capacità di tracciare e correre dietro al virus oggi è enorme e imponente. La media dei tamponi che facciamo è di 30 mila (al giorno, ndr), isoliamo le persone, però evidentemente tutto questo non è sufficiente, perché il numero degli asintomatici è particolarmente ampio, se ne individua una parte e non c'è sistema sanitario al mondo che è in grado da solo di reggere". 

10:01 - Giulio Gallera: "Palestre potevano non essere chiuse"

Palestre e piscine "io penso che potevano non essere chiuse. In questi mesi per andare in palestra devi prenotare, il numero di persone è molto limitato, gli inservienti puliscono e sanificano gli attrezzi dopo che vengono usati. Siamo in una situazione complicata, il Governo ha fatto scelte non facili, potevano essere selezionate forse meglio però adesso ci sono due-tre settimane e speriamo un po' di riuscire ad essere più equilibrati". Lo ha detto l'assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, in collegamento con Mattino 5. "Questo virus - ha spiegato Gallera - si combatte solo col distanziamento, non c'è un altro strumento, non abbiamo un vaccino e non ci sono cure preventive che vanno bene per tutti. La strategia è provare a convivere con il virus, quindi a modificare alcuni nostri comportamenti, dall'altro lato però lasciare che una parte di economia e di attività che hanno imparato ad adottare regole che evitano il contatto, e quindi la diffusione del virus, possano continuare a svolgersi". Per Gallera "è evidente che tutto il tema legato alla socialità si dovrà ridurre e per questo dovranno essere messe in campo misure non episodiche ma strutturali: bar, i ristoranti, le attività del divertimento devono essere sostenute, finché non si trova un vaccino, in maniera strutturale. Altre attività - le palestre, le piscine, i teatri, i cinema - in questo periodo hanno messo in campo delle misure molto rigide che evitano i contatti tra le persone, quindi io penso che bisogna essere molto più selettivi e più strutturati nel sostegno".

9:22 - Giulio Gallera: “Crescita significativa nei prossimi 15 giorni”

In Lombardia negli ospedali "la situazione non è in alcun modo paragonabile, per ora, a quella che abbiamo vissuto a marzo. Noi avevamo 12 mila posti letto (occupati, ndr) nelle pneumologie, oggi siamo a 2.300, 1.800 posti letto nelle terapie intensive, oggi siamo a 231. Però sta crescendo ed evidente che qualunque azione mettiamo in campo oggi i risultati li vedremo tra 15 giorni". Lo ha spiegato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, in collegamento con Mattino 5. "Ci stiamo preparando - ha spiegato Gallera - al fatto che questi numeri continueranno a crescere in maniera significativa per i prossimi 15 giorni, quindi abbiamo sospeso le attività procrastinabili e non urgenti nei presidi territoriali, lasciando invece negli Hub sia la cura dei pazienti Covid più complessi sia le patologie tempodipendenti e oncologiche. Teniamo per ora aperte le attività ambulatoriali, quindi siamo ancora in una fase in cui ci stiamo occupando del Covid ma cerchiamo di tenere aperto anche" il resto della sanità”.

9:23 - Melania Rizzoli a Sky TG24: "Sistema sanitario lombardo tiene"

"I casi positivi che vediamo oggi sono contagi avvenuti 10 giorni fa. Per questo la nostra attenzione è altissima perché ci aspettiamo nelle prossime settimane un ulteriore aumento per i contagi di questi giorni". Così a Buongiorno, su Sky TG24 , l’assessore all’Istruzione della Regione Lombardia Melania Rizzoli. "Per ora – ha aggiunto -  il Sistema Sanitario lombardo regge e regge anche molto bene, non ci sono segnalazioni di criticità urgenti nelle terapie intensive, che in primavera sono state aumentate da 760 a quasi 1800. In Lombardia su 100mila pazienti 57 sono positivi e una minima parte viene ricoverata, solo coloro che hanno malattie sottostanti che si riacutizzano con l’infezione virale da Covid. Aumentano anche i ricoveri ordinari e quello è un altro degli indici che moduleranno le decisioni del presidente Fontana e della sua giunta".

9:16 - Prof. Bruno a Sky TG24: "Non vedo differenze rispetto a marzo"

"Non sono tranquillo, non vedo alcuna differenza rispetto a marzo. Conosciamo di più il virus, siamo più organizzati, ma il virus non è cambiato. Vediamo pazienti gravi come a marzo". A dirlo è il professor Raffaele Bruno, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Matteo di Pavia, intervenuto in diretta a Buongiorno, su Sky TG24. "C’è la fatica di quello che è successo - ha proseguito -, abbiamo avuto poco tempo per elaborare una situazione così complessa e siamo ripiombati nella stessa situazione. Gli operatori sanitari sono stanchi - ha dichiarato - ma ciò non gli impedisce di dare il meglio".
Infine, il professor Bruno ha sottolineato la necessità di eseguire "quanti più tamponi per tracciare più persone possibili.

8:52 -Confartigianato Lombardia, non togliere dignità al lavoro

"Dare la massima dignità alle imprese e al lavoro ponendo massima attenzione su tutto, a cominciare dal non indispensabile. Ma non toccate e penalizzate le imprese", è l'appello lanciato dal presidente di Confartigianato Lombardia, Eugenio Massetti, in ore in cui crescono le incertezze legate soprattutto alla recrudescenza del virus. "Per le prossime fondamentali due settimane, la linea deve essere quella di mantenere massima l'attenzione nei confronti del virus e senza fare venire meno la tutela di chi produce. Se, come è vero, da una parte il manifatturiero sta dando buoni segnali di produzione e recupero, molti settori sono particolarmente attenzionati e a rischio di nuova stretta e serrata, che risulterebbe insostenibile per settori ancora in difficoltà come tessile e moda, i comparti legati al turismo che restano al palo e dovranno fare il conto con un anno drammatico. Senza dimenticare centri estetici, parrucchieri, palestre, bar, pasticcerie e la ristorazione. In questo contesto, le imprese che hanno sempre fatto la loro parte mettendo la sicurezza delle persone al primo posto chiedono solamente che non venga tolta la dignità al lavoro. Alle istituzioni e alla politica - conclude il presidente lombardo di Confartigianato - chiediamo dunque attenzione e coinvolgimento nelle scelte che intendono portare avanti e auspichiamo maggiori controlli affinché le regole stabilite vengano rispettate da tutti". 

7:09 - In Lombardia 5.762 positivi su 35.285 tamponi

Sono 5.762 i nuovi positivi in Lombardia con 35.285 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 16,3%, in crescita rispetto agli ultimi giorni. Sono 231 i ricoverati in terapia intensiva e 2.326 i pazienti Covid negli altri reparti. Sono stati 25 i decessi, il che porta il totale complessivo a 17.235. A Milano sono stati segnalati 2.589 casi, di cui 1.217 in città. I nuovi positivi a Varese sono 907, a Monza 588, a Como 398, a Pavia 254, a Brescia, 246, a Bergamo 182, a Lodi 98, a Lecco 96, a Cremona 80, a Mantova 33 e a Sondrio 11.

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