“Condivido l’appello del Presidente Mattarella, in questo momento dobbiamo dare un segno di forte coesione tra istituzioni”, ha detto a Timeline il sindaco di Bergamo
“Condivido l’appello del Presidente Mattarella, in questo momento dobbiamo dare un segno di forte coesione tra istituzioni. Prendo per buone le decisioni del Governo, penso che siano meditate”, ha detto a Timeline, su Sky TG24 il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. “L’unica osservazione che mi permetto di fare – ha aggiunto - è che forse c’era e c’è bisogno di qualche misura ad hoc per i grandi centri urbani. Altri Paesi si sono orientati in questo modo in Europa, non escludo che in aggiunta a quanto è stato deciso, nelle prossime ore possa servire qualcosa ad hoc per le grandi città, perché mi pare che lì in particolare possano necessitare misure di contenimento del contagio”. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA)
Gori: “Serve un ristoro immediato per le attività”
“È un grande dolore dover chiudere attività, dover chiedere sacrifici a categorie che hanno già pagato abbastanza. La domanda forte che mi sento di fare, assieme agli altri sindaci, è che sia immediato, pieno e concreto il ristoro di quanto queste attività vanno a perdere nelle prossime settimane. Quanto più il Governo saprà essere convincente rispetto a questo impegno, tanto più saremo in grado di contenere le comprensibili proteste di queste ore e mantenere il clima di coesione che ha caratterizzato il Paese in primavera”, ha aggiunto il primo cittadino. “A un certo punto – ha proseguito Gori - si è voluto trasmettere il messaggio ottimistico che il peggio era alle spalle. Lo stato d’animo dei cittadini è diverso ed è molto più pericoloso, in questo momento non cogliere una domanda di attenzione che viene dalla popolazione e in particolare dalle categorie economiche più esposte alle misure decise. Già nei mesi scorsi sono serviti molti mesi perché ci fosse l’effettiva liquidità promessa. Stavolta non ce lo possiamo permettere, confido che il Governo sia consapevole di questo ed efficace nel suo operato. È possibile recuperare il necessario clima di coesione, ma dobbiamo dare l’impressione che non ci sono cittadini di serie a e di serie b. Chi si sente di serie b può essere facilmente esposto alla strumentalizzazione, la sua protesta può essere cavalcata da qualcuno che ha altre intenzioni, come la malavita”.
La situazione in provincia di Bergamo
“La città e la provincia di Bergamo è in questo momento in una condizione molto diversa da quella della primavera, quando fu una delle più colpite. In questo momento Bergamo è la meno esposta tra le province lombarde, siamo nella condizione, in questo momento, di dare una mano alle altre province più colpite come Milano, Monza e Varese. Non credo si possa escludere il fatto che tanti cittadini siano stati esposti mesi fa alla malattia, sia la ragione di una più lenta circolazione dell’epidemia in questo momento”, ha poi sottolineato il sindaco di Bergamo.
“Aumentare la capacitò di fare test”
Quella del contact tracing “non credo che sia una partita da abbandonare e non condivido l’opinione di chi dice di smettere di fare i test agli asintomatici. Aumentare ulteriormente la capacità di testing e tracing è la condizione per poter continuare a immaginare di tenere almeno in parte sotto controllo l’epidemia”, ha aggiunto Gori. Sul testing “non credo sia sufficiente quello che è stato fatto. È vero che si sono aumentate molto le capacità di test, in Lombardia, da marzo a oggi, è aumentata per sei volte tanto la capacità di testing, da 5mila a 30 mila, ma al tempo stesso probabilmente ne servirebbero molti di più. Se in questo momento avessimo avuto 300-400 mila test disponibili al giorno in Italia, avremmo una situazione più controllata”.
Gori: “Le misure devono guardare avanti di almeno 15 giorni”
“Le misure di limitazione dei contatti personali devono essere tarate non sui numeri dell’oggi, ma su quelli a venire. Dobbiamo immaginare che la curva sia già determinata, almeno per i successivi 15 giorni. Non abbiamo capacità di intervento entro questo lasso temporale. Ciò che oggi ci sembra sproporzionato probabilmente è giusto, perché tarato sui numeri a venire. Ciò che ci sembra proporzionato probabilmente è già insufficiente. È una cosa che va oltre l’intuizione diretta dei cittadini ed è responsabilità della politica: guardare avanti di almeno 15 giorni, assumere le decisioni col dovuto anticipo”, ha poi spiegato Gori
Il sindaco di Bergamo: “Serve collaborazione tra maggioranza e opposizione”
“Mi sembra si ponga l’utilità di una forma di collaborazione costruttiva tra maggioranza e opposizione, che non elimina la responsabilità dell’una, che deve governare, ma coinvolge la seconda tanto da sottrarla a un ruolo di puro antagonismo – ha aggiunto il primo cittadino - Credo sia responsabilità della maggioranza, laddove deve chiamare al tavolo le opposizioni, evitando come è successo di informarle all’ultimo minuto, come fosse un atto dovuto ma senza vera intenzione. Responsabilizza i leader dell’opposizione ad andare oltre l’atteggiamento distruttivo”. “Mi pare – ha concluso Gori - che questa capacità di cooperazione ancora non si veda, la auspico assolutamente. Non credo che debba portare a un governo di unità nazionale, spero che la situazione non precipiti tanto da richiederlo, ma è certamente già complessa e grave da richiedere un senso di responsabilità condiviso”.