Coronavirus Lombardia, Locatelli: “Sollevata subito l'attenzione su Alzano e Nembro”

Lombardia

Così il presidente del Consiglio Superiore di Sanità: "Sono state fatte, con una tempistica stringente e non perdendo assolutamente tempo, tutte le analisi che hanno permesso al decisore politico di fare le scelte del caso”

"Noi abbiamo sollevato l'attenzione sulle aree dove c'era il numero maggiore di casi e sono state fatte, con una tempistica stringente e non perdendo assolutamente tempo, tutte le analisi che hanno permesso al decisore politico di fare le scelte del caso”. A dirlo è il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, parlando in diretta ad Agorà, su Rai Tre, della mancata istituzione di una zona rossa che comprendesse Alzano Lombardo e Nembro e su cui la Procura di Bergamo sta indagando. (CONTE DAI PM IL 12 GIUGNO - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA)

“Seconda ondata di minori dimensioni”

Locatelli ha quindi parlato della possibile seconda ondata: ”Dobbiamo farci trovare preparati a gestire una seconda ondata di contagi, che comunque, se dovesse mai esserci, non ritengo avrà le dimensioni e la portata della prima. Prevedere se e quando ci sarà una seconda ondata - ha aggiunto - è un esercizio da indovino piuttosto che da scienziati, ma è possibile che con il ritorno dei mesi più freddi, nel tardo autunno o inverno, ci possa essere una ripresa perché il virus circola ancora in molti paesi del mondo, come vediamo dai dati di America Latina e India”.

"In autunno - ha proseguito ancora Locatelli - sarà importante raccomandare la vaccinazione antinfluenzale", ma l'averla fatta, ha precisato, ”non consentirà di escludere a priori, in chi presenterà sintomi respiratori, che si tratti di influenza".

Zona rossa: proseguono le audizioni a Roma

Dopo la tornata di audizioni romane, tra le quali prima di tutte quella del premier Giuseppe Conte e poi dei ministri della Salute Roberto Speranza e dell'Interno Luciana Lamorgese, i pm di Bergamo che indagano in generale sulla gestione dell'epidemia di Coronavirus in Val Seriana e che hanno acceso un faro sulla mancata istituzione della zona rossa a Nembro e ad Alzano Lombardo, già forse la prossima settimana potrebbero tirare le fila su questo capitolo di indagine. Da quanto trapela dagli ambienti giudiziari il procuratore facente Funzione Maria Cristina Rota con il pool di pubblici ministeri titolari dei fascicoli che riguardano il caso dell'ospedale di Alzano e le morte nelle Rsa, e che sulla vicenda della zona rossa hanno già sentito tra gli altri il presidente della Lombardia Attilio Fontana e l'assessore al Welfare Giulio Gallera, dovrebbero tra non molto arrivare a mettere un punto fermo. Dopo aver ricostruito quel che accadde in quei giorni tra il 3 e il 7 marzo scorsi, servendosi anche di tutta la documentazione e i carteggi raccolti tra l'istituto Superiore di Sanità, Il Governo centrale e quello regionale, dovrebbero stabilire se si sia trattato di atti da incasellare in scelte politiche o se ci siano o meno responsabilità penali, quale sia l'ipotesi di reato, e in capo a chi.

L'inchiesta

I pm dovranno stabilire insomma se isolare i due Comuni, dove dalla fine di febbraio il numero dei contagi stava crescendo in modo esponenziale, era una decisione che poteva prendere in autonomia la Regione Lombardia o se era una prerogativa in capo a Roma. E se, il mancato isolamento dell'area, abbia avuto effetti sul numero di decessi successivi e sul tasso di mortalità registrato nella zona. Nell'eventualità in cui si dovessero ipotizzare responsabilità a carico di esponenti del governo durante l'esercizio della funzione, il procedimento dovrebbe essere trasmesso al Tribunale dei Ministri del distretto e quindi a quello che ha sede presso la Corte d'Appello di Brescia. Tutto questo però è solo uno scenario. Quel che è certo è che dopo le audizioni nella capitale, la Procura dovrà tirare le somme di questo capitolo dell'inchiesta sulla mancata zona rossa nella Bergamasca. capitolo che comunque servirà per avere un quadro di fondo per proseguire con gli altri filoni di indagine, quella sull'anomala riapertura del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano lo scorso 23 febbraio e le morti nelle rsa bergamasche. 

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