
Il 27 gennaio è il giorno dedicato al ricordo e alla commemorazione delle vittime della violenza nazista. Ecco i nostri consigli di lettura

Il 27 gennaio è il Giorno della Memoria, istituita per ricordare lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico nei campi nazisti. Oltre ai titoli più noti e apprezzati, abbiamo scelto dieci libri che meritano di essere letti
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“Il diario” di Anna Frank, “Se questo è un uomo” di Primo Levi, “L’amico ritrovato” di Fred Uhlman sono tre dei libri più noti e più letti, riconosciuti e acclamati come capolavori della letteratura. Ma in questi anni sono stati pubblicati molti titoli che meritano di essere letti
Settimana delle Memorie, gli incontri di Moni Ovadia per riflettere non solo sulla Shoah
Dawid Rubinowicz ha 12 anni quando inizia a scrivere il suo “Diario”, assai diverso da quello di Anna Frank (Einaudi). Descrive l'occupazione di un villaggio polacco avvenuto tra il 1940 e il 1942 prima di interrompersi bruscamente. Questa edizione è tradotta da uno dei grandi nomi della narrativa del Novecento, Franco Lucentini

Uno degli ultimi libri dello scrittore Jan Brokken si intitola "I giusti" e in Italia è pubblicato dal suo storico editore, Iperborea. Ha per protagonista Jan Zwartendik, un cittadino olandese che all'inizio degli anni Quaranta si ritrova a coprire il ruolo di console onorario a Kaunas, in Lituania. E che da lì collauderà un escamotage diplomatico per salvare la vita a migliaia di ebrei dalla violenza nazista, facendoli espatriare nelle Antille olandesi
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Babij Jar è il burrone nei pressi di Kiev, in Ucraina, dove tra il 29 e il 30 settembre 1941 i nazisti uccisero più di 30mila ebrei. In questo libro, pubblicato in Italia per i tipi di Adelphi, Anatolij Kuznecov racconta la storia di quell'eccidio, sul quale calò il silenzio per decenni
La storia del massacro
Helga Weiss è stata una degli oltre quindicimila bambini del campo di Terezín poi deportati ad Auschwitz. Durante la prigionia non smetterà di tenere il suo "Diario" , in Italia pubblicato qualche anno fa da Einaudi

Uscito nella sale nel 1985, "Shoah" di Claude Lanzmann documentò l'orrore dei campi di concentramento attraverso il racconto di decine di sopravvissuti. Quelle testimonianze e alcuni di quei dialoghi confluirono poi nell'omonimo libro, che in questa edizione ha la prefazione di Simone de Beauvoir, mentre il film è presentato da un testo di Moni Ovadia

Per presentare Maus, la graphic novel di Art Spiegelman, prendiamo in prestito ciò che scrisse, tempo fa, Umberto Eco: “Una storia splendida. Ti prende e non ti lascia più. Quando questi topi parlano d'amore, ci si commuove, quando soffrono si piange. A poco a poco si entra in questo linguaggio di vecchia famiglia dell'Europa orientale, in questi discorsi fatti di sofferenze, umorismo, beghe quotidiane, si è presi dal ritmo lento e incantatorio, e quando il libro è finito, si attende il seguito con disperata nostalgia di essere stati esclusi da un universo magico”

Marek Edelman aveva poco più di venti anni quando, nell’aprile 1943, fu uno dei comandanti dell’insurrezione del ghetto di Varsavia contro i nazisti. Nel 1997, Rudi Assuntino e Wlodek Goldkorn hanno raccolto la sua memoria nel libro "Il guardiano. Marek Edelman racconta", edito da Sellerio

È stata definita "la prima memoria scritta della Shoah italiana" ed è una testimonianza della retata nazista nel ghetto di Roma scritta da uno dei grandi critici del Novecento italiano. Con uno stile intenso e levigato, Debenedetti racconta come in poche ore di una mattina d'autunno, le SS agli ordini del maggiore Kappler rastrellarono oltre mille ebrei italiani per indirizzarli verso i campi di sterminio
Giorno della Memoria, il dizionario con le parole per non dimenticare. VIDEO
Gli ultimi due consigli sono dedicati ai prodromi e alle premesse della Shoah. "La città senza ebrei" è un libro scritto da Hugo Bettauer. È stato pubblicato nel 1922, dunque diversi anni prima della Shoah, e descrive con impressionante e inquietante efficacia l'ondata di violenze che si stava per abbattere in Europa
La recensione
Questo saggio di Riccardo Calimani ha invece per protagonisti gli ebrei tedeschi e ha un grande merito: indagare un rapporto complesso, quello appunto tra gli ebrei e la Germania, prima dell’arrivo della barbarie nazista e della Shoah
Gli ebrei e la Germania: storia dell’illusione di una integrazione