Bonus mamme e congedi parentali, come cambiano dal 2026? Le novità
Il governo Meloni prova a risollevare la natalità e a supportare la genitorialità con un pacchetto di interventi inseriti nella Legge di Bilancio 2026. Si va dagli sgravi per i datori di lavoro che assumono madri con più di tre figli, all'allungamento del periodo in cui si può usufruire dei congedi. Anche di questi temi si è parlato nella puntata di Numeri, di Sky TG24, andata in onda il 29 ottobre
MANOVRA 2026, IL GOVERNO MELONI E IL SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
- Il sostegno alle famiglie e alla natalità è sempre stato uno dei principali obiettivi dichiarati del governo Meloni, alle prese con un’Italia stretta fra costanti difficoltà economiche e un calo delle nascite vertiginoso. Per questo anche nella Manovra 2026 si è cercato di introdurre misure che incentivino la genitorialità da un lato e che migliorino le condizioni di retribuzione dei genitori dall’altro. Anche di questo si è parlato nella puntata di Numeri di SkyTG24 andata in onda il 29 ottobre.
POTENZIATO IL BONUS MAMME LAVORATRICI
- Uno degli interventi su cui l’esecutivo punta di più è il bonus mamme lavoratrici, che viene rivisto e ampliato. Le beneficiarie restano sempre le stesse, cioè le madri con contratto di lavoro dipendente oppure freelance con reddito annuo non superiore ai 40mila euro lordi. Quello che cambia è l’importo del bonus: passa da 40 euro a 60 euro mensili, quindi da 480 a 720 euro su base annua. La cifra è esentasse.
SGRAVI PER CHI ASSUME MADRI CON TRE FIGLI
- Si vogliono poi incentivare anche le assunzioni delle lavoratrici madri e il loro reinserimento nel mondo del lavoro dopo la gravidanza. Per farlo si è pensato a un sistema di esoneri contributivi per il datore di lavoro, che potrà versare fino a 8mila euro in meno se assumerà madri con almeno tre figli minorenni e disoccupate da più di sei mesi.
SI INCENTIVANO I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO
- La durata degli esoneri è tanto più lunga quanto più è forte il livello di stabilizzazione contrattuale della madre. Si va quindi dai 12 mesi per i contratti a tempo determinato ai 18 mesi per la trasformazione di contratti da tempo determinato in tempo indeterminato e ai 24 mesi per la stipula diretta di contratti a tempo indeterminato.
RAFFORZATO IL CONGEDO PARENTALE
- Intervento che tocca sia le madri che i padri è il rafforzamento del congedo parentale, per cui è previsto il riconoscimento di un’indennità pari al 30% della retribuzione (dopo i primi tre mesi all’80%). Qui si è andati ad allungare il periodo di fruizione massimo di congedo: non si ferma più ai 12 anni del figlio, ma arriva fino ai 14.
RAFFORZATO ANCHE IL CONGEDO PER MALATTIA DEI FIGLI
- E ancora, anche il congedo per malattia dei figli viene potenziato, salendo da cinque a 10 giorni all’anno. Non solo: se finora era fruibile solo fino all’ottavo anno di età del figlio, dal 2026 lo si potrà fare fino ai suoi 14 anni.