Biglietti aerei, rincari (a doppia cifra) sulle tratte nazionali: il confronto con il 2024

Economia
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Introduzione

Secondo i dati forniti al Corriere della Sera dal database specializzato Oag, la rotta Roma Fiumicino-Catania è la più trafficata d’Italia, con tre vettori e 35 voli al giorno in entrambe le direzioni. Ma, avvisa il quotidiano, è anche quella che ha registrato un aumento a doppia cifra delle tariffe. E non che le altre tratte nazionali siano meno costose. Vediamo i dettagli della ricerca.

Quello che devi sapere

Il metodo di ricerca

Come scrive il Corriere della Sera, le tariffe medie in classe Economy (servizi extra esclusi) calcolate da Oag prendono in considerazione le cinque coppie di città più trafficate a livello nazionale, europeo e intercontinentale. I dati fanno riferimento al periodo gennaio-settembre 2025 e sono stati confrontati con lo stesso periodo del 2024.

 

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Le tratte più care

Nel periodo gennaio-settembre 2025, il biglietto medio sulla Catania-Milano (Linate, Malpensa, Bergamo) è costato poco più di 54 euro a tratta. Si tratta, secondo i dati Oag, di un balzo del +8% rispetto allo stesso periodo del 2024. La tratta Catania-Roma (Fiumicino, Ciampino) costa lievemente di meno, con un prezzo di poco inferiore ai 52 euro. Ma attenzione: i rincari per questo tragitto sono più marcati, visto che vede un aumento del 14% rispetto a un anno fa. Non va meglio per la tratta Palermo-Roma, che costa 52,5 euro con un rincaro dell’11%, e di Milano-Roma, dal costo di 63,3 euro con un incremento del 5%

 

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La riduzione dell'offerta

Il Corriere si chiede il perché di questi rincari. E trova una possibile motivazione nella riduzione dell’offerta. Già, perché secondo i dati Cirium citati dal quotidiano, la disponibilità di posti è diminuita rispetto all’anno scorso: sono infatti circa il 10% in meno sulla tratta Milano-Catania e sulla Roma-Catania e il 12% in meno sulla Roma–Palermo. Ancora peggio la situazione sulla Milano-Roma, che vede un -19%.

 

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La richiesta dell'Antitrust

I rincari dei prezzi nel trasporto aereo in entrata e in uscita dalla Sicilia (e dalla Sardegna) sono una “vecchia” questione. Già a luglio 2025 l’Antitrust aveva chiesto che gli algoritmi di prezzo fossero più trasparenti. Per questo, dopo un’indagine conoscitiva iniziata nel 2023, l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato aveva chiesto un confronto sul tema con la Commissione europea per verificare "le iniziative da adottare, nell'ambito dei propri poteri, in modo da agevolare la comparabilità delle tariffe aeree e migliorare così il funzionamento concorrenziale dei mercati interessati".

 

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Il Rapporto sulla trasparenza

Dopo mesi e mesi di indagini, l’Antitrust aveva notato “possibili criticità in merito a trasparenza e comparabilità dei prezzi dei servizi di trasporto aereo”, in contraddizione con la “pervasiva regolamentazione a livello europeo” che disciplina proprio questo settore. Nelle osservazioni al Rapporto preliminare sul tema, “giunte da parte dei soggetti portatori di interessi e dai successivi approfondimenti svolti”, era poi “continuata a emergere una scarsa comparabilità dei prezzi dei biglietti aerei e dei servizi accessori esposti agli utenti, da cui derivano significativi costi di ricerca che rendono il consumatore meno consapevole delle variabili del prezzo nelle proprie decisioni d'acquisto, in quanto risulta difficile calcolare e confrontare il reale prezzo dei biglietti aerei". 

 

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Il nodo dei servizi accessori

Un aspetto in particolare era stato sottolineato dall’Antitrust. “Il tema della comparabilità delle offerte si pone in un contesto in cui l'acquisto di servizi accessori al volo - soprattutto scelta del posto, bagaglio in cabina, bagaglio da stiva - rappresenta un'opzione esercitata da quasi la metà dei viaggiatori. Il valore di questi servizi, peraltro, rappresenta una quota non trascurabile dei ricavi delle compagnie aeree". Per questo l'Autorità aveva ritenuto "che l'utilizzo di strumenti che agevolino una piena ed efficace comparabilità delle offerte, anche con riferimento alle componenti di prezzo per i servizi opzionali" fosse "molto rilevante per stimolare la mobilità della domanda e, quindi, per incentivare le imprese a competere sul prezzo".

 

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I rilievi dell'Unc

In quell’occasione, Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, aveva affermato che la richiesta di un confronto con l’Europa era arrivata troppo tardi: “Urgono misure che a nostro avviso si dovevano attivare mesi fa, dopo l'esito del rapporto preliminare dell'indagine conoscitiva del 26 novembre 2024". Tanto che l'Unc aveva sottolineato di aver già avanzato proposte "per migliorare la trasparenza e la confrontabilità delle tariffe" in passato. In particolare, si era evidenziato proprio sul tema degli algoritmi, che "per poter visualizzare il prezzo dei servizi accessori, il consumatore deve procedere lungo un percorso obbligato a partire dalla pagina web iniziale di inserimento dei dati di ricerca del volo, attraverso una serie di pagine successive" e che, per "comparare i prezzi offerti dalle diverse compagnie aeree", dovrà "eseguire, anche più volte, il processo di prenotazione", con "evidenti conseguenze in termini di tempo dedicato alla ricerca della migliore soluzione di prezzo disponibile". Secondo l’Unc questa pratica andava subito vietata, atteso che “il 50% o oltre dei consumatori lamenta la poca chiarezza sul costo dei singoli oneri e servizi accessori".

 

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Le tratte intraeuropee

Torniamo ai prezzi sui voli. Per quanto riguarda le rotte intraeuropee, il Corriere stima grazie ai dati di Oag che il biglietto per un viaggio Milano-Londra costi in media 63,2 euro. Un prezzo sostanzialmente identico a quello del 2024, visto che l’incremento in questo caso è di solamente l’1%. Discorso lievemente diverso per il tragitto Milano-Parigi, che vede una tariffa più bassa (54,3 euro) ma con un aumento più marcato (+6%). E per Roma-Parigi? Il biglietto costa mediamente 69,5 euro, con un balzo rispetto al 2024 del 4%. Trend contrario, invece, per i biglietti Roma-Londra e Roma-Madrid: i primi vedono un calo del 5%, i secondi del 3%.

 

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Le rotte intercontinentali

E sulle rotte intercontinentali dall’Italia le tariffe sono in lieve diminuzione. Come scrive il Corriere della Sera, la rotta Roma-New York ha registrato nel periodo gennaio-settembre 2025 un prezzo medio in Economy di 542 euro, in calo del 3%. Se New York–Milano (che costa in media 600 euro) è aumenta dell’1%, Milano-Dubai segna un +3% (con un prezzo medio pari a 574 euro). Trend inverso sulla tratta Roma-Dubai (600 euro, -3%) e Roma-Tokyo (987 euro, -4%).

 

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