Caro-voli per Sicilia e Sardegna, Antitrust chiede confronto con Ue su algoritmi prezzo
EconomiaIntroduzione
Sugli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo in entrata e in uscita da Sicilia e Sardegna serve “maggior trasparenza”. Così, dopo un’indagine conoscitiva iniziata nel 2023, l’Antitrust chiede un confronto sul tema con la Commissione europea per verificare "le iniziative da adottare, nell'ambito dei propri poteri, in modo da agevolare la comparabilità delle tariffe aeree e migliorare così il funzionamento concorrenziale dei mercati interessati".
Quello che devi sapere
Biglietti aerei, Antitrust: "Difficile confrontare i prezzi"
Insomma, dopo mesi e mesi di indagini, l’Antitrust ha notato “possibili criticità in merito a trasparenza e comparabilità dei prezzi dei servizi di trasporto aereo”, in contraddizione con la “pervasiva regolamentazione a livello europeo” che disciplina proprio questo settore. Nelle osservazioni al rapporto preliminare sul tema, “giunte da parte dei soggetti portatori di interessi e dai successivi approfondimenti svolti”, è poi “continuata ad emergere una scarsa comparabilità dei prezzi dei biglietti aerei e dei servizi accessori esposti agli utenti, da cui derivano significativi costi di ricerca che rendono il consumatore meno consapevole delle variabili del prezzo nelle proprie decisioni d'acquisto, in quanto risulta difficile calcolare e confrontare il reale prezzo dei biglietti aerei".
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Il tema dei servizi accessori: posti, bagagli a mano e in stiva
Un aspetto in particolare viene sottolineato dall’Antitrust. “Il tema della comparabilità delle offerte si pone in un contesto in cui l'acquisto di servizi accessori al volo - soprattutto scelta del posto, bagaglio in cabina, bagaglio da stiva - rappresenta un'opzione esercitata da quasi la metà dei viaggiatori. Il valore di questi servizi, peraltro, rappresenta una quota non trascurabile dei ricavi delle compagnie aeree. Per questo l'Autorità ritiene che l'utilizzo di strumenti che agevolino una piena ed efficace comparabilità delle offerte, anche con riferimento alle componenti di prezzo per i servizi opzionali, è molto rilevante per stimolare la mobilità della domanda e, quindi, per incentivare le imprese a competere sul prezzo", si legge nel Rapporto.
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Codacons: "A giugno voli +38,1%. Costi accessori valgono 400%"
Secondo le stime del Codacons, nel mese di giugno i prezzi dei biglietti dei voli nazionali sono rincarati del +38,1% su anno e del +32,1% rispetto a maggio: un’impennata chiaramente legata alle prime partenze estive. Sullo sfondo c’è quello che il Codacons chiama “un vero e proprio caos sul fronte delle tariffe”, dato dal fatto che “i costi accessori possono far crescere di molto il prezzo finale del biglietto, fino ad oltre il 400% in più rispetto alla tariffa base”. Lo scorso anno, per fare un esempio, “la spesa complessiva dei passeggeri a livello mondiale per i servizi accessori (scelta del posto a sedere, trolley in cabina, assicurazioni di viaggio, bagaglio in stiva, pasti a bordo, ecc.) è stata di 148 miliardi di euro, e solo per il bagaglio a mano aggiuntivo da portare a bordo i viaggiatori hanno speso lo scorso anno 10 miliardi di euro a livello europeo".
Unc: "Misure da attivare già mesi fa"
Per Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, la richiesta di un confronto con l’Europa arriva troppo tardi: “Urgono misure che a nostro avviso si dovevano attivare mesi fa, dopo l'esito del rapporto preliminare dell'indagine conoscitiva del 26 novembre 2024".
Processi di prenotazione difficili
L'Unc sottolinea di aver già avanzato proposte "per migliorare la trasparenza e la confrontabilità delle tariffe" in passato. In particolare, si era evidenziato, proprio sul tema degli algoritmi, che "per poter visualizzare il prezzo dei servizi accessori, il consumatore deve procedere lungo un percorso obbligato a partire dalla pagina web iniziale di inserimento dei dati di ricerca del volo, attraverso una serie di pagine successive" e che, per "comparare i prezzi offerti dalle diverse compagnie aeree", dovrà "eseguire, anche più volte, il processo di prenotazione", "con evidenti conseguenze in termini di tempo dedicato alla ricerca della migliore soluzione di prezzo disponibile". Secondo l’Unc questa pratica andava subito vietata, atteso che “il 50% o oltre dei consumatori lamenta la poca chiarezza sul costo dei singoli oneri e servizi accessori".
Assoutenti: "Danni a continuità territoriale a turismo"
Di fatto, tutte le associazioni dei consumatori sono d’accordo che bisognerà intervenire. Così anche Assoutenti, che ricorda: "Da anni denunciamo come le tariffe dei voli, in alcuni periodi dell'anno come le feste di Natale e i mesi estivi, raggiungano livelli assurdi e del tutto ingiustificati”. Il presidente Gabriele Melluso definisce necessario definire “il perimetro del servizio universale di trasporto aereo, così come avvenuto per bus e treni, limitando il più possibile speculazioni e rialzi ingiustificati delle tariffe". Anche perché, continua, "l'impennata dei prezzi dei voli per Sicilia e Sardegna, oltre a danneggiare i consumatori, limita la continuità territoriale e arreca danno all'intero comparto turistico italiano: in presenza di tariffe dei trasporti elevate, infatti, gli utenti modificano le proprie abitudini, rinunciando a tornare sulle isole in occasione delle feste o scegliendo per le vacanze estive mete estere alternative e più economiche, con ripercussioni negative per gli operatori turistici e per tutto l'indotto".
La proposta della Regione Sardegna per la continuità territoriale
Anche la politica commenta la richiesta di confronto europeo dell’Antitrust. L'assessora dei Trasporti della Regione Sardegna, Barbara Manca, parla di “un segnale positivo e atteso, che conferma la fondatezza delle preoccupazioni espresse più volte". L’isola si è già mossa e ha presentato al governo e alla Commissione europea una proposta di nuova continuità territoriale, con cui si chiede di intervenire su più fronti. Da un lato si vuole “ridurre le tariffe massime per i residenti e le categorie equiparate” e dall’altro si pensa di “introdurre un tetto massimo per i voli oggi soggetti al solo libero mercato, così da tutelare anche chi non ha diritto alle agevolazioni".
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