Legge di Bilancio 2026, Cdm approva Manovra. Meloni: “Seria ed equilibrata, vale 18,7 mld”

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Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio per il 2026. La riunione è durata oltre un’ora. Al termine, la premier e i ministri hanno illustrato le misure principali in conferenza stampa, dal taglio dell'Irpef alle pensioni. "È una Manovra seria che si concentra sulle stesse grandi priorità delle precedenti: famiglia e natalità, riduzione delle tasse, sostegno alle imprese, sanità", ha detto Meloni. “Vale 18,7 miliardi di euro, quindi è più leggera delle precedenti”, ha aggiunto

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Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio per il 2026. La riunione è durata oltre un’ora. "È una Manovra seria che vale 18,7 miliardi di euro e si concentra sulle stesse grandi priorità delle precedenti: famiglia e natalità, riduzione delle tasse, sostegno alle imprese, sanità", ha detto la premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa post Cdm. Presenti i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Per la famiglia, ha spiegato Meloni, ci sono 1,6 miliardi in più, per le imprese circa 8 miliardi di investimenti, mentre al taglio dell'Irpef a vantaggio del ceto medio sono destinati 2,8 miliardi e sui salari 1,9 miliardi servono per detassare premi di produttività e turni festivi e notturni. Per la sanità, poi, l'obiettivo per il 2026 è assumere 6.300 infermieri e mille medici. Prevista una nuova rottamazione delle cartelle in 9 anni, ma solo per chi ha dichiarato e non versato. Meloni ha anche ringraziato banche e assicurazioni per "l'importante contributo" e la sua maggioranza per "il buon senso e la compattezza".

Meloni: "Manovra serie ed equilibrata"

"È una Manovra che considero molto seria, equilibrata, che va letta nel solco delle precedenti e vale 18,7 miliardi di euro, quindi è più leggera delle precedenti. Ma pesa anche la situazione complessa: nel 2026 le casse dello Stato verseranno 40 miliardi di euro per il Superbonus, che è più del doppio della legge che stiamo varando", ha detto Meloni nella conferenza stampa a Palazzo Chigi. E ha ringraziato "la maggioranza per la compattezza", per aver lavorato "guardando al risultato". Poi la premier ha elencato alcune delle misure contenute nel testo approvato dal Cdm.

Le misure per la famiglia e la casa

Nella Manovra, ha spiegato Meloni, "dedichiamo alla famiglia circa 1,6 miliardi di euro in più". Inoltre, ha aggiunto, “escludiamo dal calcolo Isee la prima casa con il limite del valore catastale". “Abbiamo sempre detto che la prima casa è sacra e in qualche maniera cerchiamo di applicare questo principio", ha spiegando la premier, ribadendo che è esclusa "dal calcolo dell'Isee la prima casa con un limite di valore catastale: l'esclusione del calcolo vale per l'Isee per chiedere alcune prestazioni, ad esempio assegno unico, assegno di inclusione e bonus nido". Tra le misure, poi, ha ricordato: "Rifinanziamo la carta 'Dedicata a te': vale 500 milioni ma cura molto di più".

Lavoro

Tra le misure legate al mondo del lavoro, Meloni ha ricordato: "Aumentiamo da 40 a 60 euro al mese il bonus per le mamme lavoratrici". Ancora: "Per le nuove assunzioni è stata introdotta una superdeduzione del 120% del costo del lavoro, che sale fino al 130% per alcuni soggetti più fragili". Sul lavoro povero, ha detto ancora Meloni, si interviene "stimolando i rinnovi contrattuali per i redditi fino 28mila euro" ed è previsto che "sulla parte di incremento si applichi l'aliquota del 5% sia per i rinnovi 2026 ma anche per il 2025". Nella Manovra, poi, c'è "il fondo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego: la competenza è del ministro Zangrillo, la priorità per il governo è il rinnovo degli Enti locali. E accorciamo i tempi per ottenere il Tfs nel pubblico impiego come da sentenza della Corte costituzionale".

Irpef e salari

Per quanto riguarda i salari, la premier ha detto: "Sappiamo che in Italia c'è un problema legato ai salari, che non si risolve da un giorno all'altro. Nei dieci anni precedenti al nostro governo, il potere d'acquisto dei salari italiani diminuiva di oltre il 2% mentre nel resto d'Europa cresceva del 2,5%. La buona notizia è che adesso questa tendenza si è invertita: i salari hanno ripreso a crescere più dell'inflazione, quindi la strategia che il governo ha messo in campo sta dando dei frutti". Con questa Legge di bilancio, ha aggiunto, “abbiamo cercato di mettere un altro tassello concentrandoci sull'aumento dei contratti, oltre che sul tema del salario accessorio. Abbiamo risposto anche a un'indicazione che veniva dalle parti sociali". Per quanto riguarda la tassazione, “interveniamo sull'irpef, ci concentriamo sul ceto medio" con una misura che pesa "circa 2,8 miliardi di euro", mettiamo 1,9 miliardi sui salari per la detassazione dei premi di produttività e turni festivi e notturni. "Tagliamo dal 5 all'1% la tassazione dei premi di produttività, elevando la soglia dei premi soggetti all'aliquota sostitutiva da 3mila a 5mila euro, detassando le componenti del salario dei turni notturni e festivi", ha elencato la premier.

Imprese

Per quanto riguarda le imprese, Meloni ha spiegato: "Parliamo di circa 8 miliardi di investimenti". "Con questa legge bilancio rifinanziamo il credito di imposta per la Zes portandolo a 2,3 miliardi", ha aggiunto. Nella Manovra, poi, "rifinanziamo la Nuova Sabatini". Nella legge di bilancio, ha spiegato ancora, c'è il "super e iper ammortamento con investimenti ammessi pari a 4 miliardi di euro". Ma, ha aggiunto, "stiamo valutando la possibilità di usare la revisione a medio termine della politica di coesione per aumentare sensibilmente queste risorse". Inoltre, la presidente del Consiglio ha annunciato: "Proroghiamo la sterilizzazione di sugar tax e plastic tax a tutto il 2026".

Sanità

Poi il capitolo sanità. Oltre a quanto stanziato dalla precedente Legge di bilancio per la sanità, "per il 2026 stanziamo 2,4 miliardi di euro" e se continuassimo così a fine legislatura le risorse aggiuntive sarebbero circa 30 miliardi, ha spiegato Meloni. Con le risorse stanziate per la sanità, ha aggiunto, "vogliamo rafforzare in generale il comparto sanitario, in particolare assumere circa 6.300 infermieri e ulteriori mille medici, e aumentare le buste paga degli infermieri, con un aumento stimato nel 2026 di 1.630, per i medici di circa 3.000 euro, e anche del personale sanitario del comparto". Poi, mostrando soddisfazione per quanto fatto in questo settore, la premier ha citato una frase di Nietzsche: "Io amo colui che mantiene più di ciò che promette".

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Le coperture

Nelle coperture della Manovra "c'è un importante contributo degli istituti bancari e assicurativi che voglio ringraziare", ha detto ancora Meloni. "Ci sono state lunghe interlocuzioni. Parliamo di grandi portatori di interessi ma tutti ci rendiamo conto delle priorità e abbiamo trovato una disponibilità che non era scontata", ha aggiunto. E ancora: "Per il sistema del credito non temo un contraccolpo: abbiamo parlato con queste persone, il mio intento non è punitivo" ma l'azione del governo è quella "di concentrarsi su priorità come la famiglia, i lavoratori, mantenendo la traiettoria del deficit e del debito" in modo da essere credibili", un fatto di cui "beneficia anche il sistema bancario". "Non c'è la tassazione sugli extraprofitti, comprendo il principio culturale alla base di questa richiesta", ha poi sottolineato Meloni parlando dell'intervento sul sistema bancario e assicurativo. Ancora: "Ho trovato consapevolezza nel sistema bancario sul quadro complessivo e sul fatto che la strategia funziona e alla fine porta un beneficio anche a loro. Poi possiamo non essere d’accordo sulle cifre e sul provvedimento più specifico, ma c'era una disponibilità generale che ho trovato dall'inizio e per questo ho ringraziato il sistema". Il "grosso delle coperture" della Manovra "arriva da tagli alla spesa della Presidenza del Consiglio e dei Ministeri", ha aggiunto.

Le spese per la difesa

A proposito delle voci di spesa, Meloni ha sottolineato che “le spese per la difesa non gravano sulle altre voci di spesa. L'incremento dello 0,15 è coperto con risorse aggiuntive rispetto a questa legge di bilancio". Poi la premier ha spiegato: "Con questa legge di bilancio l'Italia riesce a rispettare la sua traiettoria di riduzione del deficit. Questo ci consentirà, oltre ad accedere al finanziamento del Safe, che sono prestiti a lunghissimo termine, anche di valutare la possibilità per il 2026 di attivare l'escape clause prevista dalla Commissione europea", che consente agli Stati di superare i tassi massimi di crescita della spesa netta per le spese in difesa.

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Tajani: “Soddisfatto”

Dopo Meloni hanno preso la parola anche i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. “È una Manovra che abbiamo condiviso, siamo soddisfatti: c'è attenzione al ceto medio con l'Irpef, al mondo delle imprese, alla sanità che è una priorità per tanti", ha detto il leader di Forza Italia. Anche sulle banche, ha aggiunto, "sono soddisfatto di come si è conclusa la trattativa", c'è stato "un confronto con le banche, non ci saranno tasse sugli extraprofitti. Sono soddisfatto come vicepresidente del Consiglio, ministro e segretario di Fi".

Salvini: “Molto contento per la pace fiscale”

Salvini, invece, in conferenza stampa si è detto “molto contento per la pace fiscale che finalmente riusciamo a mettere in legge di bilancio e dare ossigeno e speranza: la rottamazione di tutte le cartelle esattoriali per tutto il 2023 comprende 16 milioni di italiani, escludendo coloro che non hanno mai fatto la dichiarazione dei redditi, che per il Covid, le guerre, il caro energia, per un infortunio o per un mancato pagamento dello Stato non sono riusciti a versare tutto il dovuto. Nove anni di rate tutte uguali, senza le sanzioni, quindi si paga il capitale con gli interessi, 108 rate tutte uguali". Nella Manovra, ha sottolineato ancora il leader della Lega, "ci sarà un contributo fiscale, tangibile, per i genitori separati che hanno difficoltà con la casa. Sono centinaia di migliaia. Genitori, quindi donne e uomini". Salvini ha spiegato: “Sappiamo che molto spesso sono soprattutto i padri a dormire in macchina, alla Caritas, a tornare dai genitori e quindi dare un contributo economico ai genitori separati per tornare nel circuito della casa è qualcosa che in questa legge di bilancio c'è e mi rende molto orgoglioso di questa mossa di equità sociale".

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Le misure illustrate da Giorgetti, a partire dalle banche

Per ultimo, dopo che Meloni e i vicepremier hanno lasciato in anticipo la conferenza per partecipare a Padova ai funerali dei tre carabinieri morti nell’esplosione in provincia di Verona, ha preso la parola il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, che ha illustrato diverse misure. Tra i primi argomenti, il contributo delle banche e delle assicurazioni alla Manovra. "Le banche e le assicurazioni accettano, non certo di buon umore, a malincuore. Riteniamo che l'impatto complessivo sia assolutamente accettabile. Abbiamo un sistema bancario solido e molto profittevole", ha detto il ministro. Poi ha spiegato: il contributo a carico delle banche "è un mix di misure" di "carattere strutturale e congiunturale" e comprende “la possibilità di 'liberare' le riserve poste a capitale" con la legge del 2023, "l'aumento dell'Irap, un nuovo regime di deducibilità dei crediti dubbi che vengono spalmati su più esercizi e la limitazione del riporto fiscale delle perdite". Giorgetti ha ribadito che sono misure che il comparto, "che è in salute come ha anche detto il governatore Panetta al G20", è in grado di "assorbire". Poi, a chi gli ha chiesto quali saranno le decisioni degli istituti in merito alla misura della Manovra che permette di pagare un'aliquota fiscale ridotta per svincolare il capitale posto a riserva con la legge del 2023, ha risposto: "Le banche faranno le loro valutazioni in base ai risultati di quest'anno, che però mi sembra vadano bene. Il rischio che queste risorse non arrivino c'è sempre. Decideranno se liberare questo capitale o meno e noi offriamo di farlo con aliquote interessanti". Poi Giorgetti ha rivelato: "Come le banche anche i ministeri non erano contenti, anche loro si sono lamentati".

Irpef e rottamazione

Giorgetti ha poi parlato di Irpef, precisando che la sterilizzazione del taglio "sarà sopra i 200mila euro, chi è tra 50 e 200mila euro beneficerà della riduzione dell'aliquota". Poi ha precisato: "Queste sono le proposte del governo in Parlamento, poi certo il Parlamento è sovrano, può decidere alcune misure di toglierle. Il governo valuterà qualsiasi proposta con attenzione". Un passaggio anche sulla rottamazione: “Ha durata 9 anni con rate bimestrali di identico importo ed è aperta a tutti coloro che hanno dichiarato e non versato, non è un condono per coloro che hanno fatto i furbi" non dichiarando. "Abbiamo discusso su una rata minima di 100 euro ma al momento abbiamo deciso di no", ha aggiunto. Parlando di tasse, a chi gli ha chiesto se tutti gli alleati avessero compreso gli interventi, il ministro ha risposto: "Tutti hanno capito che non c'è un'opera di aumento della pressione ma di redistribuzione tra soggetti" a sostegno dei più deboli.

Pensioni

Sul capitolo pensioni, Giorgetti ha ribadito: per l'aumento dell'età pensionistica, la "sterilizzazione è confermata con un mese in più dal 2027 e altri due dal 2028. Il Parlamento potrà nel 2027 cambiare le cose, ma per adesso sono due" mesi. Inoltre, per le pensioni minime "abbiamo previsto un incremento di 20 euro mensili, ricorderete le polemiche rispetto ai 6 euro dell'anno scorso che peraltro facevano riferimento all'indice di inflazione".

Gli altri temi

Tra le altre cose, Giorgetti ha confermato che in Manovra non c’è una misura per sostenere le famiglie nell'acquisto dei libri scolastici: "Purtroppo non siamo riusciti ad assecondare" questa richiesta, ma "ci sono altre misure in favore delle famiglie", a partire dall'Isee, ha detto. Sulle sigarette, poi, ha spiegato: "Poco poco, ma sì, aumentano". Il ministro ha confermato anche le dismissioni: "Abbiamo delle partecipazioni di cui dobbiamo completare la dismissione. Sull'attivo pubblico immobiliare abbiamo costruito un'unità al Mef che sta studiando e fotografando e pensiamo soprattutto che lo sforzo deve essere fatto a livello di enti locali, che sono sempre molto esigenti nei confronti dello Stato per quanto riguarda i trasferimenti, ma la nostra impressione è che abbiano situazioni che possono mettere a reddito o gestire in modo migliore". Sempre sugli enti locali, ha detto: "Per la riscossione degli enti locali è in fase avanzatissima la formulazione di un progetto di cui stiamo discutendo anche con Anci. Abbiamo l'evidenza che c'è un numero significativo di comuni che tendenzialmente vanno in stato di tensione finanziaria e in dissesto e che non è in grado di raggiungere percentuali dignitose di riscossione, quindi magari anche attraverso l'utilizzo di una partecipata totalmente dello Stato, di Amco, si può migliorare la riscossione. Non si tratta né di espropriare i Comuni della loro facoltà né di creare un doppione nelle società riscossione, ma di approntare in modo efficiente e produttivo un'attività che è fondamentale per l'equilibrio economico finanziario degli enti locali". Infine, sulle spese della difesa, Giorgetti ha confermato: i 12 miliardi di spese per la difesa "potranno essere finanziati o col Btp o col Safe, che è molto parente del Pnrr, con prestiti a lungo termine che devono essere restituiti. Abbiamo spinto i nostri giganti nazionali della difesa, Leonardo e Fincantieri, a cercare interlocuzioni con soggetti europei per progetti che possano aderire al piano Safe".

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