Manovra 2026, per la Sanità 6 miliardi in più. Tra assunzioni e potenziamento screening

Economia
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Introduzione

Pensioni, aiuti alle famiglie, imprese e salari, ma anche il settore della sanità. I lavori per mettere a punto la Legge di Bilancio 2026 procedono: venerdì 17 ottobre il testo arriva in Consiglio dei ministri. Per quanto riguarda ospedali e Servizio Sanitario Nazionale, tra rifinanziamenti e fondi già spesi, l’anno prossimo dovrebbero esserci all’incirca 6 miliardi di euro in più rispetto a quanto previsto inizialmente. Dalla prevenzione delle malattie alle assunzioni di nuovo personale, sono molti gli interventi tra cui dividerli

Quello che devi sapere

Manovra 2026, sei miliardi in più per la Sanità

È stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti a illustrare l’entità della Manovra ai suoi colleghi, nel Consiglio dei ministri che si è tenuto il 14 ottobre, quando c’è stata l’informativa sul Dpb, il Documento programmatico di bilancio, che è appunto quello che contiene i “numeri” della Legge di Bilancio. Per quanto riguarda la Sanità, ai cinque miliardi di rifinanziamento già previsti l’anno scorso per il 2026 se ne aggiungono altri 2,4. Contando che sono stati spesi in anticipo più o meno 1,3 miliardi, per il 2026 i miliardi aggiuntivi dovrebbero quindi assestarsi sui 6 miliardi. Poi ci sono altri 2,65 miliardi da spalmare sul 2027 e 2028, in aggiunta ai rifinanziamenti previsti di 5,7 miliardi per il 2027 e di quasi 7 miliardi per il 2028.

 

Per approfondire: Manovra 2026 venerdì in Cdm, dall’Irpef alle pensioni: le possibili misure

Nuove assunzioni per il Servizio Sanitario Nazionale

Una fetta delle risorse andrà innanzitutto a sorreggere il piano straordinario di assunzioni per il Servizio Sanitario Nazionale, che da una stima iniziale di 30mila passano però a 20mila. Il prossimo anno dovrebbero entrare 1.500 dirigenti e 5mila operatori (per la maggior parte infermieri). La spesa per il 2026 dovrebbe stare intorno agli 840 milioni di euro. 

 

Per approfondire: Manovra 2026, ipotesi fondi aggiuntivi per l’assistenza agli anziani non autosufficienti

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Le indennità di specificità per medici e infermieri

In molti guardano poi all’aumento delle indennità di specificità previste per il personale sanitario, per cui ci sarebbero 180 milioni all’anno. Si guarda a 220 euro in più per i medici e 110 per gli infermieri. In entrambi i casi si parla di cifre lorde.

Le indennità di esclusività

Per le indennità di esclusività dei dirigenti medici, quelle corrisposte per compensare il vincolo di esclusività del lavoro imposto al dipendente pubblico, secondo quanto riportato da QuotidianoSanità, i fondi saranno di 110 milioni. L’aumento delle indennità sarà parametrato all’anzianità e all’incarico specifico e dovrebbe andare da 246 euro all’anno a 1.825 euro per i ranghi più elevati, sempre lordi. Per i dirigenti non medici si parla invece di 30 euro lordi al mese. C’è già chi sottolinea come si tratti di cifre troppo basse.

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La prevenzione

Per il potenziamento della prevenzione arriverebbero 700 milioni di euro, in linea di principio rivolti a mammografie e screening per i tumori come quelli al polmone, al colon-retto e all’utero

La salute mentale

E ancora, ci dovrebbero essere 80 milioni di euro per attuare il Piano salute mentale e per l’introduzione nel sistema della figura dello psicologo di famiglia

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L’assistenza territoriale e domiciliare

Sono invece 150 i milioni previsti per potenziare la rete di assistenza domiciliare e territoriale

Dai farmaci alle cure palliative

Ci sono poi 70 milioni per la stabilizzazione della farmacia dei servizi, 60 milioni per il sostegno a chi soffre di malattie rare, 36 milioni per gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, 20 milioni per l’avvio della sperimentazione della rete ospedaliera di terzo livello, 10 milioni per il fondo dedicato alle cure palliative

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Enti e divisioni del Ministero della Salute

Come si legge ancora su QuotidianoSanità, un’altra parte delle risorse va a finanziare vari enti e istituti che fanno capo al Ministero della Salute: gli Irccs (60 milioni per nuove assunzioni di personale e 100 milioni per la ricerca corrente), l’Istituto Superiore di Sanità (20 milioni), il fondo One Health per i disturbi alimentari (10 milioni), Agenas (poco più di 8 milioni per la stabilizzazione del personale entrato con i fondi del Pnrr), Aifa (3,6 milioni per le assunzioni). Alle spese in conto capitale riservate al Ministero stesso spettano 81,3 milioni. 

 

Per approfondire: Fondazione Gimbe: "Italia ultima dei Paesi G7 per spesa sanitaria pro-capite". I dati

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